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Autore: Eldur    03/05/2012    6 recensioni
James Potter era un bel ragazzo alto, per di più Cercatore di Grifondoro. Ma Lily sapeva anche che era soprattutto un irresponsabile, un prepotente. Se ne andava in giro per il castello tronfio e pieno di sé, avendo la cura di non rispettare le regole di Hogwarts.
Nessuno sarebbe mai riuscita a convincerla. Mai. James Potter non avrebbe conquistato il suo cuore.

STORIA REVISIONATA E CONCLUSA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Epilogo -  Tre mesi dopo


“James! In piedi!”, urlò una ragazza, mulinando i lunghi capelli rossi e saltando sul letto del malcapitato. Lui mugugnò e si schiacciò il cuscino sulla testa.
“Dai!”, lo incitò ancora Lily, scoprendolo delle sue coperte. James si agitò ancora di più nel letto, cercando le lenzuola, ma non si alzò.
“Evans, sono le otto di mattina”, bofonchiò Sirius, con la voce impastata di sonno. “Torna a letto, da brava”. Lily gli lanciò uno sguardo, indignata.
“Black, sono le dieci, per la precisione. E non è presto!”, disse. “La prossima volta vengo a svegliarvi alle sei”.
“Ma è domenica…”, borbottò ancora lui, interrompendosi per ricominciare a russare.
Lily, stufa, si alzò dal letto di James e sorrise meschina.
“A Hogsmeade ci vado con William Leavis, se non ti dispiace. Addio, Potter”, proclamò, camminando verso la porta del dormitorio maschile del settimo anno come una ballerina.
Evidentemente una lampadina si era accesa nella testa di James, perché lui saltò in piedi e la guardò truce.
“Come?”, chiese, “Vuoi tradirmi dopo solo tre mesi che stiamo insieme? Sono stato così insopportabile?”. Lily rise e si riavvicinò al letto, stampandogli un bacio sulla bocca.
Proprio in quel momento, Sirius si svegliò di soprassalto e mimò un conato di vomito. Lily lo guardò severa e lui si giustificò con un “Non mi sono ancora abituato”.
“Sei solo invidioso”, dichiarò invece Lily e lui le fece una linguaccia.
Un’ora dopo erano tutti pronti e si accalcavano fuori dal castello per andare a Hogsmeade. Lily stringeva convulsamente la mano di James, tanto che lui la guardò preoccupato. Lei, però, rispose con un sorriso enorme e non sembrava fosse nervosa.
“E’ la prima volta che usciamo a Hogsmeade da fidanzati”, proferì James, quando arrivarono davanti al negozio di Mondomago. “Solo pochi mesi fa mi odiavi, te lo ricordi?”. Lily gli lanciò un’occhiata torva, ma poi sorrise e gli indicò il negozio di Madama Piediburro che si intravedeva tra gli altri edifici.
“Non avrai intenzione di portarmi lì, oggi, spero”, disse, evidentemente disgustata. James scosse la testa e rise.
“Lo sapevo che non avresti apprezzato certe smancerie”, rispose prontamente. “Ricordati sempre che io ti conosco bene, e da più tempo di quanto pensi”.
Lily non si era mai sentita così leggera come in quel momento. James Potter aveva quel potere su di lei.
“Andiamo ai Tre Manici di Scopa: un appuntamento così sembrerà molto più da ragazzi maturi”.
“Sì, beh…”, cominciò Sirius, “Io vado. Non voglio assistere ai vostri sbaciucchiamenti”.
“Ma quando mai l’abbiamo fatto?”, esclamò Lily sdegnata, ma lui non la sentì neanche perchè si era già allontanato con Remus e Peter.
“Non ti piacerebbe farlo?”, disse James maliziosamente. “Io ci sto”.
Lo scappellotto arrivò subito dopo. “Io no, invece”, rispose lei, con uno sguardo fulminante.
 
James e Lily entrarono nel locale e presero un tavolo.
“Vado a chiedere due Burrobirre, aspetta qui”, disse James e sparì subito dopo.
Quando tornò, parlarono del più e del meno, bevendo dai loro boccali.
“Ti piace il tuo primo appuntamento?”, chiese poi James. Gli occhi di Lily luccicarono, senza che lei lo facesse apposta. Ma era normale: lui era James, James Potter. Lui era l’unico che riusciva a farla sentire se stessa.
Si sporse per baciarlo ma lui spostò un attimo lo sguardo alla finestra e disse, sbalordito: “Ma quella non è Mary?”.
Lily seguì il suo sguardo e notò Mary in compagnia del suo nuovo ragazzo, acquisito da meno di quindici giorni. Sorrise, fiera della sua amica, ma soprattutto felice per lei.
“Sì, Richardson ora è il suo ragazzo”, spiegò Lily.
“Ma quello non è il ragazzo del sesto anno che non voleva che Remus, Sirius e Mary stessa non uscissero dalla sala comune la sera…”. Sapeva benissimo dove voleva andare a parare: la sera dell’entrata a Hogwarts dei Mangiamorte, la sera della morte di Kate.
“Già, è proprio lui”, disse lei, mascherando quell’attimo drammatico con un sorriso triste. James attirò una delle sue mani tra le sue e la strinse per rassicurarla. Lily lo guardò dolcemente per ringraziarlo.
“Come ha fatto a innamorarsi di un ragazzo così fastidioso?”, domandò poi James, ridacchiando.
“Non è così male se lo conosci. Comunque… Potrei farmi la stessa domanda”, gli rispose Lily, scherzosa.
James si avvicinò alla rossa e cercò nuovamente di baciarla. Anche Lily si sporse, dimenticandosi di tutte le persone che avevano intorno.
“Posso farti vedere un cosa, Lily?”, chiese James, rovinando l’atmosfera tanto improvvisamente che la ragazza si riappoggiò allo schienale della sedia, delusa, allontanandosi dal volto del suo compagno.
“Certo…”, rispose, e lui lasciò delle monete sul tavolo, la tirò per il polso e la portò all’esterno del locale in tutta fretta.

*

“Sai per quanto tempo James ha aspettato questo momento?”, chiese Remus, sorridendo.
Sirius sbuffò. “Per veramente troppo tempo, secondo il mio modesto parere”.
“Ma, Sirius, non sei contento per Ramoso?”, domandò ingenuamente Peter. Sirius lo squadrò dalla testa ai piedi e rise.
“Ma certo, che domande!”, esclamò, spintonandolo. Ma il suo sorriso si spense in fretta e il suo volto si rabbuiò. “Stavo solo pensando…”, cominciò con voce seria, “tra poco tempo daremo i nostri M.A.G.O. e poi non rientreremo più a Hogwarts come studenti”.
Quell’affermazione fece in modo che nessuno più parlasse. Peter spostò lo sguardo all’erba ai suoi piedi e si sedette, mentre Sirius guardava le nuvole che si spostavano nel cielo e Remus fissava il suo volto. Era sicuro che stessero pensando alla stessa cosa: nella vita tutto era passeggero, persino la vita stessa.
“Tranne gli amici”, disse Sirius, come se gli avesse letto nel pensiero. “Gli amici rimangono per sempre”.
Si guardarono tutti e tre negli occhi e sorrisero.
Non importava quello che li aspettava, bastava che lo affrontassero insieme. Ci sarebbero sempre stati l’uno per l’altro, come avevano fatto per tutti quegli anni.
“Visto che la tua paura è non tornare più qui come studente, posso consigliarti qualcosa?”, disse Remus inaspettatamente, sorridendo.
“I tuoi consigli sono sempre ben accetti, Remus Lunastorta Prefetto”, lo schermì Felpato.
“Non studiare, non superare i M.A.G.O., e vedrai che i professori non si sentiranno in dovere di cacciarti via dal castello”, proclamò Lunastorta, ghignando.
Il sorriso di Sirius diventò una smorfia.
“Ma chi è stato a farti Prefetto?!”.

*

James tirava Lily ancora per un braccio, camminando a passo svelto. Quando si fermarono, erano su una collinetta vicino alla Stamberga Strillante.
“Jamie, che ci facciamo qui?”, chiese Lily, guardandosi intorno e poi cercando qualche indizio della pazzia del suo ragazzo sul volto di quest’ultimo.
“Voglio metterti a parte del mio ultimo segreto per te”, sussurrò lui. “Ho cercato di dirtelo tante volte, ma ci sono sempre stati dei contrattempi. Ora non ce ne saranno, te lo prometto”. Poi rimase in silenzio, dondolandosi da un piede all’altro come se fosse un bambino a cui chiedono di spiegare quello che ha studiato.
“Sei sposato?”, chiese Lily, fingendosi arrabbiata.
James strabuzzò gli occhi. “NO!”, disse.
Urlò talmente forte quel monosillabo di diniego che Lily pensò ci fosse sotto qualcosa.
Lui tirò fuori la bacchetta, rimase qualche secondo concentrato e poi mormorò “Expecto Patronum”. Dalla punta della sua bacchetta uscì un sottile filo argenteo che, piano piano, prese la forma di un magnifico cervo. L’animale girò attorno alla testa di Lily maestoso e poi si dissolse nel suo stesso fumo.
Ci fu un momento di silenzio in cui Lily trattenne il respiro, capendo quello che James voleva dirle. Ma lei l’aveva già scoperto qualche mese prima, quando, non riuscendo a dormire, si era affacciata a una delle finestre della sala comune di Grifondoro e aveva intravisto tra gli alberi un cane e un cervo. Non aveva mai visto un cane così grosso e nero nei dintorni di Hogwarts, però non era la prima volta che vedeva il cervo. Era già successo una sera di quel lontano ottobre, all’inizio dell’anno, quando lei ancora odiava sentir pronunciare il nome “James Potter”. Quella notte, mentre pensava a Severus, credeva di essersi immaginata le corna e il corpo magnifico dell’animale. Ma adesso non lo credeva più. Non dopo averlo visto più di una volta e averlo collegato al Patronus del suo ragazzo.
Sì, forse avrebbe dovuto ammettere che aveva origliato una delle conversazioni dei Malandrini e aveva sbirciato nella stanza… A parte questo, stava di fatto che aveva osservato il Patronus uscire dalla bacchetta di James e aveva compreso tutto all’istante.
Non aveva voluto dirgli niente, però. Quando James sarebbe stato pronto a rivelarlo, quello era il momento giusto per fargli sapere che lei conosceva ogni centimetro del suo stupendo ragazzo.
E, a quanto pareva, il momento era arrivato.
“Hai già capito? Sì, lo so, non sono stato molto chiaro…”, borbottò James, nervoso, vedendo che Lily non accennava a voler parlare.
“Ho già capito cosa? Che sei un Animagus?”, chiese lei.
James era sbalordito. “Ma come…?”
“Uno, dovreste imparare a nascondervi meglio nella foresta durante i vostri giretti notturni. Due, il tuo Patronus, il tuo cervo, ha due corna che solo tu puoi permetterti e la cosa si collega perché ce l’ha anche l’Animagus e… tre”, enfatizzò, visto che James aveva intenzione di interromperla, “ti amo”.
James sbatté le palpebre più volte, incredulo.
“Hai appena dett-“, cominciò, ma lei lo interruppe.
“Sì, ti amo”, ripeté lei, mostrandosi ancora più convinta di quanto potesse aver dimostrato prima.
James sorrise dolcemente. “Anche io ti amo, Lils”.
Poi si inginocchiò e le prese una mano tra le sue. Lily quasi sobbalzò, temendo quello che avrebbe potuto significare quella posizione e la scatoletta di velluto blu che stava lentamente estraendo dalla tasca dei pantaloni.
Trattenne il respiro, senza sapere cosa fare.
“Oh mio Dio”, esclamò poi, coprendosi la bocca con la mano che le era rimasta. “James, non vorrai mica…?”.
“Lily”, cominciò lui. La ragazza dai capelli rossi cominciò a scuotere lentamente la testa. Come erano arrivati fino a quel punto?
”Io ti amo”, continuò lui, “e non voglio più separarmi da te. Sei il motivo per cui ancora respiro e vivo. Grazie a te la mia vita è cambiata. Da quando ti ho incontrata, non sono stato più lo stesso”. Si indicò il petto dove sapeva che c’era il cuore. “Non sono stato più lo stesso qui, qui dentro. Perciò…”.
Il cuore di Lily batteva all’impazzata, come sapeva che stava battendo anche quello di James. Era un passo enorme, quello. Troppo grosso.
Ma chi avrebbe mai potuto fermarla? Nessuno, solo se stessa.
“Vuoi”.
Oh mio Dio, lo sta per fare!, urlò nella sua mente.
“Tu”.
Era pronta per un passo del genere? Non lo sapeva neanche lei. Erano troppo giovani! Lei aveva provato cos’era l’amore solo con quel ragazzo che ora le stava per chiedere se voleva passare tutta la vita con lui.
Ecco perché aveva urlato quel ‘no’ quando Lily gli aveva chiesto se era sposato. Lui era già agitato per quello che avrebbe fatto, non perché di lì a poco avrebbe rivelato di essere un Animagus.
Sperò che si fermasse e che la lasciasse riflettere per qualche istante.
“Sposarmi?”.
“Sì!”, esclamò Lily all’improvviso, sorprendendo perfino se stessa. Arrossì fino alle punte dei capelli e capì che aveva fatto la scelta giusta anche se non aveva pensato. Il suo cuore le diceva di sì. Le diceva che era pronta per quel passo, e così ci credette.
James sorrise e la abbracciò, beandosi del profumo dei suo capelli fiammanti. Poi la baciò. La baciò per minuti interi, finché non ebbero bisogno entrambi di respirare.
“Mi hai reso l’uomo più felice della Terra”, sussurrò James. “Non importa se c’è una guerra lì fuori, finché vivremo, la affronteremo insieme”.
“Oh, James…”, mormorò Lily, contro il suo petto. Alcune lacrime calde di gioia risplendevano sul suo volto.
“Ti ho mai urlato, nelle tante volte in cui abbiamo litigato in questi anni, ‘non uscirò mai con te, James Potter’?”, chiese, sporgendosi per baciarlo ancora, dopo essersi asciugata il viso e aver riacquistato la sua solita spavalderia.
“Hmm, qualche volta, sì”, rispose lui, completamente in balia del profumo della sua fidanzata.
“Beh, mentivo”.
James rise e si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli come sempre. “Sei sempre la solita, Lily Evans”.
Lily non rispose e James cominciò a preoccuparsi.
“Che succede? Ci stai ripensa-?” Ma non riuscì a finire la frase perché la rossa aveva infilato improvvisamente le sue mani delicate tra i suoi disordinati capelli castani.
“Ma che stai facendo?” si lamentò James.
Lei rise. “Non sai da quanto tempo aspetto di farlo!”


The End














Angolo dell'autore
Innanzitutto, volevo ringraziarvi per il vostro supporto. L'ho sempre detto e lo ripeterò anche qui: non sarei mai arrivata qui se non fosse stato per voi. Quindi, GRAZIE. Grazie per i vostri meravigliosi commenti, grazie anche solo per aver preferito o ricordato o seguito questa mia long disimpegnata.
E' stata un'impresa, lo devo ammettere xD La mia ispirazione va e viene (l'avrete sicuramente notato u.u) e non è per niente facile far in modo che le cose quadrino perfettamente con quello che ha inventato quella grande donna che è Joanne Kathleen Rowling *-*
E' stato anche divertente, questo sì :D James, Sirius, Remus, Lily, Mary, Kate e sì, anche quel disgraziato di Peter mi hanno accompagnata per quasi un anno in questa storia e non posso che esserne felice.
Eh, già, ora che ci penso, tra un po', "Non uscirò mai con te, James Potter" compirà un anno. Precisamente il 28 maggio prossimo u.u
La sto tirando molto per le lunghe, lo so e mi dispiace ç_ç Dirò solo qualcosina che vale la pena dire per chiudere in bellezza :)
Questa storia mi ha aiutato a capire meglio qual è il mio stile di scrittura, come mantenere un impegno (a parte la puntualità, e di questo mi dispiace ç_ç), cosa fare durante le noiose lezioni xD, come creare un personaggio e, migliore di tutto, come terminare di scrivere una storia. Non sono mai riuscita ad arrivare dove sono arrivata con questa long. Spero di aver capito come organizzare un'ambientazione, una trama e dei personaggi ^^
Ora vi lascio, ma non senza ringraziarvi ancora di tutto.
E questa è veramente la fine :)
All was well.
   
 
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