Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: TooLateForU    03/05/2012    34 recensioni
'Quando ti vedo mi viene voglia di gettarmi dalla finestra.'
'Non frenare le tue voglie, Malik.'
Il talebano pronto a farci saltare tutti in aria – meglio conosciuto come Zayn Malik - era il capitano di pallanuoto più stronzo che la Lincoln High School di Londra avesse mai conosciuto. Oltre questo era anche fastidioso, insulso, patetico e più stupido di un Lama.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasssssera ragazzuole. In questi due giorni ho preso un bel po’ di buoni voti, quindi mi sento hyped (?), ma domani ho il compito di latino *le lettrici sbadigliano disinteressate*
Coomunque, vi ho visto abbastanza allarmate per lo scorso capitolo AHAHA. Calm down, girls (?).
Ma all’ultimo capitolo ho ricevuto certe recensioni da schioppare dal ridere AHAHA oddio, c’era una ragazza che ne ha scritta una spettacolare..mmm, c’entrava il ragazzo della sua amica che si era scopato la loro migliore amica comune (?) SE STAI LEGGENDO SAPPI CHE SONO MORTA LEGGENDOLA AHAHA. Povera la tua amica, dille che le sono vicina #imwithyou
Ma ovviamente anche tutte le altre sono bellissime, come al solito :)
Ah, vi ricordi che siamo quasi alla fine..Meno due capitoli con l’epilogo, credo..
Ora vado, byebye

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Era Harry, al Pacha, nel mio stesso bagno e baciava un’altra ragazza.
Merda.’
 
Sentii qualcosa di acido risalirmi per la gola, e sospettai fosse a causa dei troppi alcolici bevuti.
In quell’istante Harry alzò gli occhi davanti a sé, e mi vide riflessa nello specchio. Passò qualche attimo, nei quali trattenni il respiro e lui confuso cercava di capire chi fossi, e quando finalmente mi riconobbe sbarrò gli occhi verdi.
La biondina attaccata a lui mi squadrò con una smorfia, infastidita.
“Hellen, vai a prendere un drink.” Le ordinò, senza staccarmi gli occhi di dosso, e lei obbedì come un cagnolino, uscendo.
“E’ il tuo cucciolo da compagnia?” chiesi, sarcastica.
“Felice di rivederti, Liz.” Rispose lui, allargando un sorrisetto beffardo sulle labbra.
Serrai la mascella, girandomi precipitosamente verso di lui. Con quella camicia semi slacciata, la giacca blu alzata sui gomiti e i capelli più disordinati del solito era incredibilmente bello, dannazione.
“Da quando sei diventato uno stronzo?”
“Da quando ti interessa quello che faccio?”
Sentii il peso sullo stomaco che avevo da quando l’avevo visto farsi più pesante.
Scossi la testa “Non fare la vittima, Harry.” Gli dissi, decisa. Lui allargò le braccia, fingendo un sorriso, prima di avvicinarsi a me.
“Non sto facendo niente tesoro, non ti sto incolpando di nulla. Anzi, voglio farti un complimento, perché stasera sei da mozzare il fiato.” Rispose, con la sua solita voce bassa e provocante. Poteva anche solo dire ‘vado a pisciare’, ma con la sua voce sarebbe sembrato comunque sexy.
Il cuore prese a battermi più velocemente, mentre mi reggevo salda al lavandino e lo fissavo negli occhi. Eravamo molto più vicini ora, e potevo sentire il suo respiro sul mio viso.
“C’è il mio ragazzo di là.” Sentii il dovere di precisare, senza motivo.
Harry rise, sinceramente divertito “Stai tranquilla Liz, non ho intenzione di stuprarti.” Replicò, sarcastico.
Nonostante tutte le battute, non sembrava divertirsi per niente.
“Smettila, non intendevo quello.”
“Posso darti un abbraccio, Lizzie? Da amici.” Continuò, fingendo di non sentirmi. Io lo guardai negli occhi, con una smorfia. Probabilmente lui lesse la risposta sul mio viso, perché in un secondo mi ritrovai stretta tra le sue forti braccia.
Mi sembrò di tornare indietro di qualche settimana, a quando eravamo sdraiati sull’erba di Hyde Park..
Mi mancava Harry. Ma non capivo come mi mancasse.
“Dio, come mi sei mancata.” Mormorò ad un mio orecchio, stringendomi, ed io mi sentii percorrere dai brividi.
“Non è vero. Mi hanno detto che ti sei dato alla pazza gioia in mia assenza.”
“Tanto la tua assenza la sentivo comunque.”
Sospirai, ed accarezzai le sue spalle “Sono una stronza, non ti merito e lo sai. Lasciami perdere.” Gli suggerii, prima di staccarmi lentamente da lui.
Mi fissò negli occhi, serio “Voglio darti un bacio, Liz.” Disse, deciso.
“Ma io non voglio.” Mi opposi.
“Stai mentendo.”
“Non dire queste stronzate da telefilm, so cosa voglio.” Continuai, brusca. Lui avvicinò il suo viso al mio, posando due dita sotto il mio mento, ed io trattenni improvvisamente il respiro.
“Allora fermami. Dimmi che non mi vuoi, che sono un coglione, che hai bisogno delle tue distanze, che hai un ragazzo, dimmi quello che vuoi..Fermami e giuro ti lascerò stare.” Continuò, sussurrando, e accarezzandomi delicatamente il viso.
Mi passarono per la mente in un secondo tutte le giornate passate con lui, gli inseguimenti per la metro, le discussioni sui Coldplay e i Simple Plan, le foto, quando avevamo fatto l’amore nella mia stanza, il sapore dei suoi baci, quando aveva detto che mi amava, e mi stavo avvicinando piano alle sue labbra..
..Poi ricordai le litigate con Jude, i suoi sguardi feriti, quando mi ero chiusa nello stanzino della palestra, e Zayn. Zayn che mi aveva ascoltata, che mi prendeva in giro, che scherzava, che mi aveva portata a pattinare, che mi aveva rincorsa quel giorno fuori scuola. Zayn sul suo divano con me, Zayn che non voleva farmi fumare per il mio bene, Zayn che era geloso..
..E sviai il contatto con le sue labbra, girando il viso.
“Non è che non possa baciarti, Harry. Potrei farlo, non c’è nessuno qua dentro e nessuno lo saprebbe mai. Il punto è che io non voglio baciarti.” Gli chiarii, decisa.
Lui sbattè le palpebre un paio di volte, sorpreso, e restò un po’ in silenzio. Poi fece un sorrisetto amaro.
“Sei una testa dura, eh?”
“Sì, lo sono.”
Annuì in silenzio, prima di allontanarsi un poco e ficcare le mani nelle tasche dei jeans.
“Sono contento per il tuo ragazzo, Liz. Perché sei grandiosa. Un po’ stronza, ma grandiosa comunque.” Esclamò, con decisione.
“Ed io sono contenta per la prossima ragazza che amerai, perché sei speciale. Un po’ coglione, ma speciale.” Gli risposi.
Sapevo quello che volevo davvero, ora.
E sapevo cosa dovevo fare.
 
Uscii dal bagno del locale, e venni di nuovo investita dal caldo soffocante e dalla musica altissima. Feci scorrere lo sguardo sulla folla vociante, alla ricerca di una familiare faccia scura, ma non riuscivo a trovarlo.
Mi avvicinai al divanetto dove l’avevo lasciato, ma non c’era più. Era occupato da un paio di ragazzi che cercavano di abbordare alcune primine, e la cosa era decisamente patetica. Mi allontanai con una smorfia, mentre cercavo di calcolare quanto tempo potevo essere stata chiusa in quel bagno..
Probabilmente abbastanza da farlo andare via, dato che non c’era più. Sentii crescere un senso di angoscia mischiato al senso di colpa, mentre mi facevo largo a spintoni tra la calca verso il bancone.
Se ne era davvero andato?
Ero stata via così tanto tempo?
Avevo rovinato tutto, di nuovo?
Deglutii a vuoto, cercando di calmarmi. Calma Liz, calmati, adesso lo troverai e metterai tutto a post..
..Non finii di formulare il pensiero, perché scorsi la figura di Zayn seduta al bancone, che si rigirava distratto un alcolico tra le mani.
Feci un respiro di sollievo, prima di correre fino a raggiungerlo. Mi sedetti rumorosamente accanto vicino alla sua sedia, e lui alzò lo sguardo.
Non sembrava spassarsela. Accanto a lui c’erano tre bicchieri vuoti di chissà cosa, e ora faceva dondolare il liquido alcolico nel bicchiere, con lentezza.
Distolse lo sguardo, e prese un lungo sorso “Chi si rivede.” Disse poi, sarcastico.
“Quanto hai bevuto?”
“Sai contare?” replicò acido, accennando con la testa ai bicchieri vuoti.
Sospirai stancamente, passandomi una mano tra i capelli. Dovevo iniziare il mio monologo.
“Sono stata in bagno..” cominciai.
“Ma sul serio?”
“Sono stata in bagno, e ho incontrato il mio ex ragazzo.” Continuai, fingendo di non sentirlo. Zayn smise di giocherellare con il bicchiere, e mi lanciò uno sguardo freddo.
“Bene. Salutamelo.” Disse, duro.
“Gli ho detto che adesso avevo un altro ragazzo, e che era nel locale. Lui mi ha abbracciata, e poi mi ha chiesto di dargli un bacio..”
“Liz, hai intenzione di raccontarmi la tua allegra scopata o posso andarmene?” mi interruppe di nuovo, lanciandomi uno sguardo di fuoco.
“Se magari stessi zitto e mi ascoltassi capiresti, idiota!” replicai, alzando la voce. Zayn contrasse la mascella, puntando i gomiti sul bancone.
Io presi un respiro profondo, prima di continuare “Mi ha chiesto se potevo dargli un bacio, e sai cosa ho fatto?”
“Ti sei tolta le mutande?”
“Vaffanculo. Gli ho detto che non volevo baciarlo, e l’ho detto perché io amo solo te, pezzo di rincoglionito! Hai capito? Solo te!” cominciai a gridare, gesticolando.
Lui strabuzzò gli occhi, fissandomi semi sconvolto. Per un momento temetti che la musica avesse coperto la mia voce, ma dal suo sguardo capii che mi aveva sentita.
Sbattè le palpebre qualche attimo, aprendo la bocca in una ‘O’ muta “Liz, non so cosa dire..”
“Protesti cominciare con lo scusarti per non aver avuto fiducia in me, tanto per dire.”
Zayn continuò a fissarmi con i suoi profondi occhi scuri, in silenzio.
Forse non mi amava.
Forse stava per dirmi che stavo correndo troppo.
Forse voleva mollarmi.
Forse sono una cogliona.
D’improvviso si alzò, facendo rovesciare il contenuto del bicchiere sul tavolo, e mi strinse nell’abbraccio più forte che avessi mai ricevuto.
“Devo dirti una cosa, Liz.” Sussurrò vicino al mio orecchio, e non riuscivo più distinguere i battiti del suo cuore dai miei, tanto eravamo vicini.
Deglutii a vuoto, allacciando le braccia dietro la sua schiena e affondando il viso sulla sua camicia. Fa che non stia per dirmi di rimanere amici, fa che non stia per dirmi di rimanere amici, fa che non stia per dirmi di rimanere amici..
“Quando non rispondi alle mie chiamate mi sale l’ansia, e quando qualcosa ti far stare male faccio il coglione solo per farti ridere. Quando ridi con me mi sento il ragazzo più felice del mondo, quando mi baci la sento anche io l’elettricità, quando mi insulti mi ricordi che alla fine non cambierai mai, e quando facciamo l’amore mi sembra di arrivare dritto in Paradiso, quando ti addormenti mentre parliamo al telefono fino a tardi e urlo per farti svegliare mi sento che non c’è niente di meglio. Tutto questo discorsetto smielato era per dirti che ti amo anche io Liz, da impazzire, ma sul serio.” Disse tutto d’un fiato, tra i miei capelli, ed io mi sentii come se per tutto questo tempo fossi stata in apnea ed ora fossi arrivata in superficie.
Mi allontanai leggermente da lui, per guardarlo negli occhi, dolcemente. Accarezzai lentamente i suoi capelli neri e morbidi, prima di sorridere.
“Grazie Zayn, per tutto.” Dissi, prima di baciarlo con tutto l’entusiasmo che potessi avere.
 
 
“Aspetta, aspetta devo prendere le chiavi..” mormorai concitata, cercando di smettere di ridacchiare. Zayn dietro di me aveva allacciato le braccia ai miei fianchi, accarezzandoli e lasciandomi anche dei baci sul collo, che mi stavano facendo impazzire.
“Fermo fermo, ci sono i miei!” cercai di spostarmi, mentre infilavo le chiavi nella serratura, ma lui con un borbottio mi tirò di nuovo a sé.
“Naah, non è vero.” Replicò, immergendo il volto tra i miei capelli.
Aprii la porta di casa, finalmente, e con un sospiro di sollievo mi accorsi che tutte le luci erano spente e che non si sentiva un fiato, segno che i miei e mia sorella non erano ancora tornati.
“Avevi ragione, non c’è ness..” non riuscii a finire di pronunciare la frase, perché Malik prese il mio viso tra le mani e mi mise a tacere con un bacio a dir poco mozzafiato.
Risposi anche io con foga, mentre gli accarezzavo le spalle larghe prima di risalire fino ai capelli. Mmm, tres tres magnifique!
“I miei potrebbero tornare da un momento all’altro, lo sai?” gli sussurrai, quasi con il fiatone. Lui sorrise nel buio della casa, poggiando la sua fronte sulla mia.
“Credo che ormai sappiano che la storia dell’ape e del fiore è una farsa..”
Gli diedi un leggero schiaffo su una spalla, con una smorfia “Ma smettila!”
Zayn ridacchiò, prima di rubarmi un altro bacio e stringermi più forte per i fianchi.
“Senti, hai più visto Horan?” gli domandai, dal nulla. Lui fermò le sue mani sul mio vestito, e aggrottò le sopracciglia.
“Ma ti sembra il momento?”
“Tanto non possiamo fare niente qui! Guarda che mia sorella ha dieci anni, e ci crede ancora all’ape e al fiore.” Protestai.
Malik sbuffò, ruotando gli occhi al cielo e mollando la presa sui miei fianchi. “Sei mostruosa, mi stai privando di una focosa notte piena di..”
Non riuscì a terminare la frase, perché sentimmo entrambi un vociare intenso provenire dalla tromba delle scale, fuori dalla porta.
Gli lanciai uno sguardo terrorizzato, che lui ricambiò a pieno.
Cazzo.
“Sono i miei, sono i miei! Esci esci esci!” gli urlai, spingendolo velocemente verso la porta.
“No aspetta, non posso!” fece resistenza, fermando le mie mani “Se esco dalla porta di casa mi vedranno, genio!”
Mi paralizzai, accorgendomi che aveva ragione. Nel frattempo le voci si facevano più vicine, ed io cercavo di pensare ad una soluzione.
Pensa pensa pensa pensa pensa..
“Ho un’idea!” esclamò Zayn, e prima che potessi dire altro mi girò ed abbassò la zip del mio vestito sulla schiena, secco.
“ZAYN! Sei fuori di tes..”
Non riuscii a finire neanche stavolta, perché afferrò il pigiama che si trovava sulla poltrona alla mia destra e me lo lanciò.
“Togliti le scarpe e mettiti questo coso qua!” sussurrò, concitato.
Osservai il mio pigiama con occhi sbarrati, mentre mi chiedevo come cavolo potesse essere finito lì, ma il rumore delle chiavi nella serratura mi spronarono a lanciare i tacchi sotto al divano ed infilare il pigiama.
Zayn ficcò il vestito sotto un cuscino, poi mi tirò vicino a sé sul divano, posando un braccio attorno alle mie spalle, con nonchalance.
E così ci trovò tutta la mia allegra famiglia: seduti pacatamente sul divano, io in pigiama e lui con dei vestiti normalissimi, a guardare una partita di hockey.
Mio padre strabuzzò gli occhi, mia madre sembrava in procinto di avere una sincope e Charlie era  l’unica veramente indifferente, che sventolava un capello con i Muppets probabilmente vinto al bowling.
“Ciao, come è andata la serata?” chiesi, fingendo un sorriso calmo.
Mio padre fece slittare i suoi occhi da me a Zayn, da Zayn a me, di nuovo da me e Zayn ed infine si posarono su di me.
“Che state facendo?” sibilò, socchiudendo gli occhi.
“Guardiamo la TV, no?” risposi, ovvia. Mia madre mi squadrò, sospettosa, poi puntò lo sguardo su Zayn.
Lui sorrideva pacato, come se non stesse succedendo niente di strano “Io sono Zayn, il ragazzo di Liz.” Si presentò, tranquillo.
“Non è un po’ tardi per stare a casa di una ragazza, Zayn?” continuò mio padre, torvo.
“Papà, che. stai. dicendo?”
“No ha ragione, adesso devo davvero tornare a casa. Ci vediamo a scuola, Liz.”
Malik si alzò dal divano, facendomi l’occhiolino. Poi oltrepassò i miei salutandoli con un cenno del capo, e scompigliò i capelli a Charlie, che rise divertita.
Uscì di casa, prendendo a scendere velocemente le scale e lo fissai finchè mio padre non chiuse secco la porta.
“Chi ti ha dato il permesso di portare ragazzi a casa?” iniziò, diventando tutto rosso in faccia. I baffi stavano ballando la macarena sopra la sua bocca.
“Pa’, svegliati, l’età vittoriana è passata da un pezzo. Io vado a letto, bonne nui!” li salutai, trotterellando verso il piano di sopra.
L’ho. Scampata.
 

 
 
   
 
Leggi le 34 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: TooLateForU