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Autore: Reina    26/11/2006    4 recensioni
Quando bene e male hanno un significato ben diverso da quello che gli viene generalmente attribuito. Quando a distanza di 12000 anni la tragedia rischia di ripetersi ancora una volta e due anime devono lottare per proteggere il loro amore... un amore che per alcuni, invece, è sinonimo di peccato. Attenzione: Il penultimo capitolo è stato modificato. Per coprendere al meglio alcuni avvenimenti ne è consigliata la lettura.
Genere: Triste, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- …e per un quarto del nostro sangue… del mio sangue…

Riassunto della storia finora:

Lord of Nightmare, ovvero colei che ha creato ogni singola forma di vita, (uomini, demoni, divinità, draghi etc.), ha incaricato i Dark Lord (carica corrispondente ai grandi capi tra tutti i demoni esistenti in quella dimensione) di proteggere una ragazza da alcune entità che teoricamente parlando apparterrebbero alle “forze del bene”.

Per quale ragione? Ancora non lo sanno neppure loro.

Sta di fatto che dopo due anni e mezzo da quando avevano attaccato la ragazza, ristanno mobilitando per tentare di nuovo di ucciderla.

La suddetta ragazza (Sakura Haruno) nell’ultimo scontro si è ritrovata con l’anima espulsa e spaccata in due, che per questioni pratiche si fanno chiamare dai demoni Miori (che è rimasta a Konoha) e Mameha (che è in cerca di un modo per far tornare nel loro corpo originale).

Il corpo per disgrazia divina è in mano a quelli dell’Akatsuki, che scopertone il potenziale stanno cercando i demoni ennecoda per poterlo sfruttare, anche se non ne hanno ancora trovato uno idoneo.

Dopo una giornata disastrata, la situazione precipita quando Hinata, sua coinquilina, scopre il suo segreto.

Sakura difatti è una sanguemisto per un quarto demone.  

 

 

 

 

 

In un ampio casolare nel bel mezzo del villaggio di Otogakure, Kabuto apprende una notizia che avrebbe cambiato vita di molte persone.

- Più di due anni per addestrare Sasuke-sama per renderlo più forte, per renderlo adatto a divenire il vostro vessillo, e ora…

Orochimaru si limitò a dischiudere le labbra in un ghigno malefico.

- Ne è certo, assolutamente certo che le informazioni in suo possesso non siano false?!

- Dubiti forse di me, Kabuto?!

- Assolutamente no Orochimaru-sama, ma… Insomma, è impossibile che esista qualcosa di così potente… È assurdo. 

- Se però le mie supposizioni fossero errate, allora perché quelli dell’Akatsuki si stanno mobilitando per rintracciare tutti i Jinchuuriki?!

Kabuto finì per convenire che forse il suo superiore, in fondo non doveva aver completamente torto.

Ma mettersi contro quelli dell’Akatsuki?!

Sarebbe stata una manovra suicida.

- Va a chiamare Sasuke. Ho una missione apposta per lui

Mentre lasciava la sala il ninja medico sentì il Sennin scoppiare in una delle sue solite risa agghiaccianti.

* Non c’è niente da fare. A quella risata non ci farò mai l’abitudine.

Sigh.

Una volta o l’altra devo decidermi a cambiare lavoro.*

 

- …e per un quarto del nostro sangue… del mio sangue…

…sono un demone!

Ecco, c’era riuscita.

Via il dente, via il dolore.

Ora non si aspettava di essere.

Non avrebbe potuto non biasimare l’amica se fosse scappata, se le avesse urlato di andarsene il più lontano possibile, che era un mostro.

In fondo tutti quelli che avevo provato ad ucciderla avevano espresso un ampio repertorio sul suo mancante diritto di vivere, e che era quindi giusto che si lasciasse ammazzare (cosa che non era mai accaduta grazie al tempestivo intervento dei suoi “alleati”).

Era lì, in quella stanza senza fiatare.

Ma Hinata non disse assolutamente della sua rivelazione, taceva e basta, immersa in chissà quali pensieri.

Certo, si era tolta un peso di dosso, ma attimo dopo attimo si sentiva soffocare, sentì l’indispensabile bisogno di prendersi una boccata d’aria.

- Io esco. Ho bisogno d’aria. Ci vediamo.

E lasciò l’appartamento, cosa che fecero anche i due mazoku, ritenendo che era meglio che la situazione se la dovessero gestire loro due, senza altri tra i piedi.

 

Hinata era stupita.

Non spaventata, ma decisamente sorpresa.

Non solo il ragazzo per cui aveva una cotta si dall’accademia era stato ridotto ad un vasetto della marmellata (con tanto di demone) da quell’imbecille del quarto Hokage. Era ancora un bebé quando era avvenuto l’attacco, quindi non era da considerarsi un “volontario”.

Ora scopriva che anche una sua amica di vecchia data, nonché sua coinquilina, era un quarto di demone. Sakura-chanin fondo così c’era semplicemente nata. Come? forse neppure l’amica avrebbe saputo dirlo, dato che fino a prova contrarie entrambi i suoi genitori erano umani.

Cos’altro c’è da dire.

Misteri della genetica.

- Aaaargh!! Non posso restare così.

Si era alzata di scatto e afferrò le due tazzine per portarle nel lavello.

Tirando le conclusioni: sul fatto che non sia assolutamente colpa loro, non ci piove.

Ma a proposito di pioggia… quando dopo molto si mise ad osservare fuori dalla finestra notò che stava diluviando.

Non che fosse proprio un diluvio universale, ma ci andava dannatamente vicino.

Un flash attraverso la mente della kunoichi.

Appoggiò in fretta e furia le tazzine sul primo ripiano che le capitò sottomano e corse verso l’ingresso.

*Cristo! Quella scema non ha preso con sé l’ombrello.*

Sangue demoniaco o meno, Hinata era decisa a trascinare l’amica a casa, a costo di prenderla a calci. 

 

*Ok, non è vero che lassù qualcuno non mi sopporta. Mi deve per forza odiare.

Non è umanamente possibile classificare questa come giornata no.

Prima rischio la pelle per colpa dello scherzo di quel bastardo.

Poi svelo il mio segreto più grande che potrebbe costarmi l’esilio a vita (e la vita di chi ha sangue demoniaco non è poi così breve, giusto qualche secolo).

E ora esco di casa come un’emerita cretina SENZA accorgermi che piove e SENZA ombrello.

Se può andarmi peggio NON lo voglio assolutamente sapere.*

Sakura stava camminando sotto la pioggia.

Dire che era zuppa fino al midollo non avrebbe neanche lontanamente reso l’idea.

Il peggio è che ora i vestiti le aderivano perfettamente come una seconda pelle e certi uomini di passaggio le lanciavano fischi e commenti di apprezzamento.

*Giuro che il prossimo che mi fischia dietro lo ammazzo (-_-*)*

- SAKURA-CHANNNNNNNN!

*Hinata? Ma come…* osservando gli occhi perlacei della moretta nota un paio di vene particolarmente in evidenza *Ah! È vero. Potenza del Byakugan*

- Sakura-chan aspetta.

Ormai le due ragazze si distanziavano di un paio di metri, distanza che si ridusse ulteriormente quando Hinata le si avvicinò per ripararla con l’ombrello.

- Se non ti asciughi al più presto rischi di beccarti una polmonite con i fiocchi.

- …

- Non è stata una buona idea uscire senza ombrello con questo tempaccio

E afferrò Sakura trascinandola via per un buon venti metri, finche l’altra non le fece notare che fradiciume a parte era perfettamente in grado di camminare da sola.

*Credo che non le sia ancora chiaro il concetto base di involucro artificiale*

 

Ormai erano di nuovo a casa da una buona mezz’ora.

Sakura si era cambiata i vestiti bagnati con un paio di pantaloni della tuta rossi e linee nere laterali e una maglia sformata bianca con uno stemma verde di Konoha a livello del cuore.

Hinata aveva aiutato l’amica a sistemare i capelli che ora avevano la lunghezza media di 1015 centimetri.

Sakura osservava l’altra esitante - Senti…Hinata… io volevo… chiederti

- Non hai niente di che scusarti

- ……….Non ti capisco. Dovresti essere spaventata.

- E perché dovrei?

- Beh… perché… oh, andiamo. Lo sai benissimo perché.

- L’abito non fa il monaco.

L’altr a si ritrovo completamente spiazzata.

- E poi… quegli occhi… anche lui aveva il tuo steso sguardo. Era terrorizzato per la mia possibile reazione. Aveva paura che lo odiassi, e invece… guarda, è forse cambiato qualcosa?

Sakura sorrise – No, hai ragione.

Involucro artificiale o meno gli stomaci delle due ragazze cominciarono a reclamare cibo.

E lo fecero in un modo così rumoroso da far rimbombare un eco nella sala.

Le due come da copione scoppiarono a ridere.

Poi si misero a tacere.

Si guardarono e…

- Gli onigiri sono miei!         

- Ehhhhhhhhh! Ma non vale. Quelli li volevo io!!  

- Chi tardi arriva male alloggia, carina!

 

Da fuori un paio di tetti più in là una figura possente avvolta da un bizzarro impermeabile nero con nuvole rosse osservava la scena.

Accanto a lui un’altra vestita allo stesso modo, ma meno massiccia, con due occhi di rubino che tagliavano l’oscurità della notte.

- Pfh. Finalmente le abbiamo trovate…

 

 

Angolo dell’autrice: 

 

e anche questo capitolo è andato.

 

X Topomause: ASSOLUTAMENTE NO!!! Col cavolo che quello è il vero corpo di Sakura. Non ha nulla a che vedere con lei, e poi avevo scritto che il suo vero corpo è ridotto ad un involucro vuoto, indi per cui non può assolutamente muoversi, a differenza di quel COSO!

X gryffindor_ery: Grazie per il consiglio, mi è sembrato ottimo, e come vedi l’ho applicato.

X SasuSaku: Spero che ora ti sia tutto chiaro ^-^

  
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