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Autore: Kira90    03/05/2012    1 recensioni
durante l'estate, distrutto dalla perdita di Sirius e dalla rivelazione sulla profezia, Harry si ritrova a dover fare i conti con certi cambiamenti del suo corpo, ma anche con ben altre preoccupazioni...post libro 5, non tiene conto degli altri avvenimenti.
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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FAN 3 CAP 18

18.



Non aveva dovuto fare altro che leggere. Improvvisamente, man mano che i suoi occhi scorrevano le parole, queste avevano preso forma di ricordi reali nella sua testa ; era tutto così incredibile, pazzesco all'inizio, che aveva fatto fatica ad accettarlo. E quando infine se n'era reso conto, era svenuto.


BAM

BAM

BAM


- Sfigato vieni giù -

- ... -


Harry gemette ; la testa gli martellava incessantemente, miriadi di immagini confuse la riempivano senza pietà.
- Piton ... che ti pigli un accidente !! Per Salazar che dolore ... - si lamentò , rialzandosi a fatica dal pavimento e tastandosi il bernoccolo spuntatogli sulla nuca. Notò la pergamena aperta ai suoi piedi : tutti i suoi ricordi , vecchi e nuovi, si risistemarono insieme come tanti tasselli di un puzzle. Si tastò all'altezza del collo, e trovò il collare che Tom gli aveva infilato ...

''Sono di nuovo tutto intero a quanto pare ... ''

- Ragazzo, scendi immediatamente – urlò suo zio in quel momento. C'era una chiara sfumatura d'allarme, nel tono del burbero uomo; Harry corrugò le sopracciglia : qualcosa gli diceva che i suoi guai non erano finiti. Si affacciò alla finestra, colto da uno strano presentimento.
- merda ... -

C'erano due uomini, due polizziotti, all'ingresso del loro vialetto, e fissavano entrambi insistentemente il portoncino.
"Forse Dudley è riuscito ad arraffare qualcos'altro dal negozio, pensando che nessuno se ne sarebbe accorto nella confusione ... e indovina chi ne pagherà le conseguenze ?" si disse Harry, scuotendo la testa esasperato.

- Ragazzo ! Giù ti ho detto ! - gridò di nuovo zio Vernon ;

Soffocò una risata, la voce dell'uomo era intrisa di panico, ed era divenuta acuta, quasi femminea. In quel momento uno degli sbirri alzò il capo, lo sguardo rivolto alla sua finestra ... Harry si appiattì sul pavimento, rapido.

''Pensa pensa pensa''

La situazione non era delle migliori. Aveva la vaga impressione che non sarebbe mai riuscito a convincere quelli della sua innocenza, nè tantomento della colpevolezza di suo cugino. Eppure, il pensiero di andarsene lasciandolo impunito non gli andava a genio. Per una volta, per una volta sola, avrebbero dovuto riconoscere che se in quella casa c'era del marcio non ne era lui il portatore !

Un'idea balzana e assolutamente folle lo fulminò. Sul suo viso si fece lentamente strada un ghigno malandrino ... Si buttò sotto il letto, e proprio come aveva sperato, nessuno, né Piton, né tantomeno zia Petunia, avevano messo le mani o la bacchetta, lì sotto : sopra i tre strati di polvere del pavimento c'erano diverse riviste di Quidditch, palle accartocciate di pergamena, incarti dei più svariati dolciumi di Mielandia, e persino una caramella mou vecchia di chissà quanti anni, probabile residuo di un regalo di Hagrid, imprigionata in una ragnatela alquanto elaborata. Poi accatastati in un angolo ritrovò vecchi calzini, rigorosamente spaiati, un'altra maglia extra-large macchiata di Merlino sapeva cosa, e una sola piccola scarpa, risalente forse a quando aveva sette, otto anni, riempita di mozziconi di matite colorate, gomme e pennarelli senza tappo : gli scarti di Dudley, che lui arraffava con gioia, appena poteva. Harry sfiorò la tela consunta della scarpa ... sembrava passato un secolo, da quei giorni amari passati senza la minima coscenza di chi e che cosa fosse in realtà. E di chi e che cosa fosse Lord Voldemort. Sospirò, lasciando perdere quel vecchio tesoro e trascinando le dita sul pavimento bianco di polvere, disegnando tracce, linee senza senso, fino a che i suoi polpastrelli non trovarono ciò che stava cercando. Una rientranza, una piccola cavità in una delle assi, tanto sottile da poter sembrare una scheggiatura nel legno. Vi fece leva col pollice e spinse, fino a che l'asse interà si spostò dalla sua base, rivelando un comodo nascondiglio. Un comodo nascondiglio pieno di piccoli gioiellini targati Tiri Vispi Weasley.


... .... ... ... ....


Non c'era nessuno motivo per il quale Remus Lupin avrebbe dovuto trovarsi lì in quel momento. La riunione dell'Ordine non sarebbe iniziata che a tarda sera, ed erano appena le undici di mattina. Sapeva per certo che a quest'ora il mannaro avrebbe dovuto essere di ritorno dalla pericolosa missione che Silente gli aveva affidato. Una spia tra i suoi simili ... Severus abbassò il fuoco sotto il calderone, e mescolò tre volte in senso orario prima di agitare la bacchetta e mettere la nuova pozione a riposo. Sarebbero dovuti passare due giorni solo per la fermentazione.

''Abbiamo qualcosa in comune, a quanto pare''

E non significava niente, il fatto che Remus Lupin non fosse in qualche oscuro antro della foresta Proibita, ma qui davanti a lui, nella stanza che l'Ordine gli aveva adibito a laboratorio. Niente, a parte che il viaggetto a ritroso nel tempo di Potter aveva evidentemente causato qualche cambiamento.

- Lupin, a cosa devo questa gradita sorpresa ? -

- Vorrei che mi spiegassi una cosa, Severus ... - disse calmo Remus, ignorando il tono sarcastico del pozionista, - ... Come mai sui Mangiamorte che sono stati catturati al Ministero ho chiaramente sentito il tuo odore ... e quello di Harry ?-


... .... ... ........... ..............


Harry sentì i passi pesanti di suo zio sulle scale ... finì di sistemare il suo capolavoro, appendendo l'ultimo degli stracci vecchi di Dudley sul trespolo di Edvige, spinto vicino alla finestra per l'occasione.
I passi si fermarono davanti alla porta della sua stanza. 

- Ragazzo ! -

- U-un attimo zio ... mi sto cambiando ! - gridò Harry in risposta, mentre rapido si acquattava e strisciava sotto il letto ;

- Sbrigati ! - urlò Vernon, battendo un pugno sulla porta.

Harry immaginava cosa preoccupasse tanto i suoi zii : i vicini probabilmente avrebbero parlato di questo evento per le prossime settimane, e sapeva quanto detestassero essere loro al centro di pettegolezzi e congetture. Non avevano idea di quanto peggiore stesse per diventare la situazione ...


Aveva riempito le maniche e le tasche dei suoi vecchi vestiti di caccabombe ed altri artefatti esplosivi dei gemelli Weasley : quell'anno erano stati particolarmente generosi con lui, dato il successo dei Tiri Vispi. I vestiti appesi al trespolo dovevano dare l'idea della sua sagoma scura, al di là del vetro. Harry sogghignò. Non dovette aspettare poi molto ... Piton si sarebbe arrabbiato di sicuro, ma questa non poteva perdersela !
Ci furono un frastuono di pugni battuti, di grida e ultimi avvertimenti, prima che Vernon si decidesse ad aprire la porta, calciandola poi con rabbia, ed entrando con i due polizziotti . Da dov'era non poteva vederne che i piedi gonfi dalle dita bitorzolute, stretti nei sandali color moquette ... facevano una magra figura se messi a confronto con le due paia di stivali neri al seguito.

-Ma che diavolo ... ! ? - sbottò suo zio, accortosi che c'era qualcosa che non andava nella figura di suo nipote. Il grasso uomo arrancò fino al trespolo ricoperto di abiti e lo scosse con violenza, in preda a una crisi isterica : - lo so che sei tu !! Ma non puoi nasconderti, no ragazzo ! Le tue miserabili colpe non ricadranno su Dudley !! -
Davvero, non avrebbe potuto chiedere di meglio da suo zio, pensò Harry, soffocando sul nascere una risata. Uno degli sbirri si avvicinò ad esaminare il ''manichino''.

''Penserà che mio zio è impazzito ... ''

-Signor Dudley ... è sicuro di avere un nipote ? Capisco che un genitore possa essere disposto a tutto pur di difendere il proprio figlio ... - disse uno dei polizziotti, una voce

- NO ! No vi dico !! E' colpa di quello spregevole ragazzo ! E' qui , si nasconde ! NON VEDETE ?! - gridò Vernon, ed Harry lo immaginò sputacchiare in faccia allo sbirro più vicino per la rabbia. Non un'esperienza piacevole, poteva assicurarlo.

- Signor ...

- LE DICO CHE E' QUI !! E' QUESTO COSO !! NON LO VEDE ?! -

Vernon Dursley aveva scosso il trespolo una volta di troppo. L'esplosione che seguì fu pazzesca, sottolineata dallo scoppio simultaneo di cinque fuochi d' artificio. I più colorati e strani che i tre uomini avessero mai visto. Mentre suo zio e i due polizziotti si dibattevano a terra, coperti di una strana sostanza vischiosa, con le braccia sopra la testa e gli occhi chiusi per il panico, Harry ne approfittò per sgusciare fuori. Il frastuono aveva richiamato Dudley e zia Petunia, già a metà delle scale : il grifondoro li guardò con un sorriso tutto denti, sventolò la mano e con l'altra strinse la passaporta che Piton aveva attivato per lui, un cucchiaino d'argento con lo stemma dei Black. L'ultima cosa che vide, prima di sentire il familiare strappo all'ombelico, furono le loro facce sconvolte e terrorizzate. Gli sbirri non avrebbero trovato nessun Harry Potter al numero 4 di Privet Drive. Il che significava che Dudley e zio Vernon erano in un mare di guai ...

..... ............. ................ .........


- Lui sospetta qualcosa ? -

- Certo che sospetta ! Ha già mandato i suoi ad indagare ... il Ministero pullula di spie, lo sai -

- Ne ho una vaga idea, sì -


- Chi sospetta cosa ? - chiese una voce, proveniente da dietro la porta. Un attimo dopo i due maghi videro far capolino la testa di un Harry Potter pallido, ma decisamente sorridente.
- Harry ! - esclamò Remus, alzandosi per salutarlo. Il ragazzo gli sorrise incerto, non si aspettava di trovarlo lì, ma era comunque felice di rivederlo. Mentre lo abbracciava forte, Harry si chiese quanto Severus avesse gli avesse rivelato;

- Signor Potter ... a cosa dobbiamo quell'espressione compiaciuta ? -
- Ah ! Credo che lo saprà nella Gazzetta di domani, professore - rispose Harry, facendogli l'occhiolino da sopra la spalla di Remus.
Piton strinse gli occhi in una fessura, e lo scrutò sospettoso; il grifondoro era certo che morisse dalla voglia di praticare un po' di legilimanzia su di lui, ma non si nascose.

- Allora, professore ? - chiese di nuovo, mentre nel suo viso spariva ogni traccia di allegria, - chi sospetta cosa ? - ripetè. La stretta di Lupin sul suo braccio si rafforzò. Piton si alzò dalla poltrona, e lentamente arrotolò fin sopra il gomito la manica della sua veste : il marchio nero si stagliava sulla pelle arrossata, e sembrava una creatura pulsante, viva, il serpente che sinuoso scivolava nell'orbita vuota dell'orrido teschio.
- Questa sera lo scopriremo - disse Piton.
Harry annuì.

Il ricordo di quello che era successo durante la breve prigionia nelle stanze di Tom si faceva di ora in ora più limpido. Non poteva fare a meno di ritornarci, frammentando ogni minuto, esaminando ogni dettaglio, rivivendo ogni sensazione, persino le più tremende. Schiavo di Voldemort o schiavo di Silente. Queste le uniche vie che aveva scorto per lui, se solo avesse lasciato che tutto rimanesse com'era. Quel pensiero era in dita di fumo filiformi avvolte strettamente sui suoi polmoni : gli impediva di respirare. Harry scosse la testa, impedendosi di continuare a pensarci in modo così masochistico. Se solo avesse continuato su quella strada, gli sarebbe stato impossibile non ricordare anche il volto umano di Tom, quelle carezze,  quel bacio... 

- Professor Piton ... - sussurrò, la voce che improvvisamente veniva a mancargli
Piton inarcò un sopracciglio, mentre tornava ad abbassarsi la manica.
- Se per lei non è un problema ... avrei bisogno di una di quelle fiale ... per i ricordi – disse Harry, cercando di non arrossire.
La pressione al suo braccio aumentò.

- Harry , se c'è qualcosa di cui vorresti parlarmi. Lo sai , sono qui – gli disse Remus. L'espressione sul suo volto era tra le più angustiate che gli avesse mai visto.
- Non devi sentirti in colpa, Remus. Non c'eri, e non avresti potuto fare niente, ok ? Lo sai, sono i guai che vengono a trovarmi nei momenti più impensabili ! - cercò di sdrammatizzare il grifondoro, facendo spallucce. Quello che aveva detto però non sembrò migliorare l'umore del suo
ex – professore, che mollò la presa e si sedette con aria sconfitta sulla poltrona prima occupata da Piton. Il pozionista gli dedicò un'occhiataccia, ma stranamente non disse una parola, né per rimproverare l'uomo, né per commentare la sua richiesta. Si limitò a prendere la fialetta da un portaprovette sul tavolo, e a porgerla al suo studente. Nessuna profferta d'aiuto chiaramente udibile uscì dalle labbra sottili chiuse in una linea stretta stretta, ma Harry intuì qualcosa nello sguardo dell'uomo, che gli provocò un lieto calore nel petto. Fiducia.

Mi guarderà ancora così domani, quando verrà a sapere quello che ho combinato ?

  
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