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Autore: xtomlindad    04/05/2012    8 recensioni
Larry || Ziam || Rochelle+Niall
Non tutto è come sembra, e Rochelle ne è la prova vivente
Se non vi piace il genere non leggete. non plagiate!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: questo capitolo contiene dello slash
Capitolo Nono
 
Louis

 

 
-Assemblea di istituto?! Ancora?- esclamai nervoso, inveendo contro quella situazione scomoda.
Va bene che le ore trascorse all’università non erano poi così pesanti, anche perché le lezioni iniziavano alle nove in punto, e finivano o a mezzogiorno o all’una, dipendeva dal giorno, e poi le ore non si susseguivano, a volte c’era anche un’ora tra un paio di lezioni e l’altra.
-Calmati Louis-
-Calmarmi?- lo guardai infuocato –Liam, ti rendi conto che a quest’ora potevamo già essere a casa, ed invece siamo rinchiusi in questa struttura sino alle quindici?-
-Sì ma..- non finì la frase, che la sua attenzione venne catturata da qualcos’altro
-Liam, mi stai ascoltando?-
-Jessica!- esclamò lui sorridendo a trentadue denti
“E ora chi è sta qua?” pensai leggermente sorpreso “Liam Payne che fa conquiste? Da quando?”.
-Jessica, lui è Louis- proferì ad una figura che si era avvicinata al nostro tavolo, sorridente anche lei.
“Ma cosa avevano tutti qui, da sorridere?”
Squadrai la ragazza, osservandola nei minimi particolari. Era minuta, carina. Era mora anche lei, e sul suo viso troneggiavano due grandi occhi verdi, pieni di vivacità. Le tesi la mano.
-Piacere, Louis-
-Piacere di conoscerti, Louis. Io sono Jessica- sorrise imbarazzata, stringendo i suoi quadernoni al petto
-Vieni, siediti pure. Unisciti a noi- la invitò Liam
-Come vi siete conosciuti?-
-Ad una lezione di letteratura inglese- esplicarono insieme.
“Carini, ora parlavano anche insieme”.
-Scusatemi ragazzi, ma io devo proprio andare-.
Non li feci nemmeno replicare che mi alzai scostando la sedia e, prendendo al volo il mio pranzo, fuggii. Volevo stare un po’ solo, ne avevo bisogno. Da quando me ne andai da Doncaster tutto cambiò. Già conoscevo Harry, e fui lui a propormi di prendere in affitto una casa assieme quando saremo andati al college. Eravamo in terza superiore quando progettammo tutto, e inclusi nel piano c’erano altri tre ragazzi, che io conobbi dopo poiché amici da tempo del riccio. Liam e Niall erano cugini, uno veniva da Wolverhampton, e l’altro dall’Irlanda, mentre Zayn veniva da Bradford.
C’ero stato qualche volta, a Bradford. Avevo delle cugine lì, e come cittadina mi piaceva molto, anche se preferivo di gran lunga Doncaster.
Ultimamente, le cose stavano cambiando, negli ultimi due anni erano cambiate.
 
“-Hey, Louis, facciamo a chi arriva prima agli spogliatoi-.
Eravamo superstiti di una partita, o meglio una sfida tra noi due, a Rugby, quando la pioggia iniziò a cadere. Si sa che la Gran Bretagna è famosa per i suoi sbalzi di ‘tempo’ improvvisi, e quel giorno si fece riconoscere. Il campo era grande, ed ora che lo attraversammo per andare a cambiarci eravamo già belli che bagnati.
-Primo!- esclamò toccando gli armadietti, piegandosi poi in due per cercare di riprendere fiato –Ti ho battuto schiappa!- rise, per poi togliersi la maglietta e lanciarmela in faccia
-Sono io che ho voluto farti vincere- protestai mettendo il broncio, per poi scoppiare a ridere.
Ci spogliammo, per poi prendere il sapone ed arrivare alle docce, quando dei passi ci raggiunsero.
-Le docce sono rotte- esplicò la voce alle nostre spalle, facendoci sussultare
-Buck!- sorrise Harry
-Come sono rotte?- chiesi io
-Sì, ne va solo una. Ed io tra venti minuti chiudo il campo. Buona serata ragazzi-.
Buck era il custode del campo, ed a quanto pare mi sarebbe toccato fare la doccia con il mio migliore amico. Girai la manopola dell’acqua calda e,  appena il getto iniziò a scendere, mi ci fiondai sotto.
Poco dopo mi raggiunse Harry –Ehi- mi spinse poco più in là ridendo –Fammi spazio-.
Iniziai ad insaponarmi tutto il corpo, dal viso, al ventre, alle gambe, ai piedi, ed infine passare alla schiena. Cercai di allungare le braccia dietro la schiena, ma invano.
-Fermo, ti aiuto io- passai la saponetta nelle mani di Harry, che facendomi girare mi passò il sapone su tutta la schiena –Va bene?- annuii.
Mi girai per ricambiare il favore quando mi ritrovai faccia a faccia con il riccio. I suoi occhi, che essendo due fanali verdi ti ci potevi perdere dentro, sembravano due gemme preziose. Il suo corpo che scrutai velocemente, le sue rosee labbra, mi stavano facendo impazzire.
Arrossii di colpo, quando a mettere fine al mio imbarazzo furono le sue labbra vicine alle mie. Il battito del cuore accelerò, sino a farmi stare male, la gola si fece secca, e quando fu abbastanza vicino da potermi sfiorare le labbra, deviò la strada lasciandomi un bacio sul naso, per poi sorridere.”
 
“Ora ci sta provando con lei” pensai tra me e me, sedendomi sotto un albero ombrato.
Da quando arrivammo in quella casa, lui iniziò a provarci con la nuova inquilina. Senza scrupoli. Ed io chi ero? Solamente il suo migliore amico. Migliore amico: quella parola mi faceva riflettere molto. Sapevo che lui non avrebbe mai ricambiato un sentimento del genere, e confessando sicuramente avrei perso la sua amicizia. Sapevo anche che ultimamente mi stavo comportando con lui da vero stronzo. Non che lo fossi davvero, ma quando l’amore ti fa diventare cieco e geloso, non ci sono vie di scampo.
 
Il mio orologio da polso segnava le tredici meno cinque. Cazzo, dovevo sbrigarmi se non volevo perdere l’assemblea di istituto e beccarmi una pessimo voto nelle prossime ricerche.
Iniziai a correre il più veloce possibile, e non essendoci tram a quell’ora per il campus dovetti farmela a piedi. Erano tre isolati. Ce l’avrei fatta?
“Le tredici e sette” pensai, ci ero riuscito. Potevano chiamarmi superman.
 
“-Da oggi sarai il mio superman, Louis- disse il riccio entusiasta.
‘Non posso essere il tuo superman, ma se vuoi posso essere il tuo superuomo’ pensai, ma alla fine mi limitai a sorridere ed ad acconsentire.”
 
-Ehi femminuccia! Eccoti finalmente- esclamò Liam vedendomi affannato e sudato
-Ciao testa bacata- biascicai, mangiandomi le parole tra un’ inspirazione ed un’ espirazione
-Stai forse esalando il tuo ultimo respiro?-
-Esalerai gli ultimi respiri di tua nonna se non stai zitto- dissi seriamente, per poi ridere lievemente.
“Oh, c’è anche la sua nuova fiamma”.
-Ciao.. ehm, Jessica, giusto?-
-Sì- sorrise, con un velo di imbarazzo sulle gote rosse.
Sorrisi, un sorriso puramente forzato. Già mi ero stravolto la vita quando incontrai Rochelle, figurarci cosa sarebbe successo con questa qui, comunque Liam Payne non era affare mio ma di qualcun altro e difatti poco dopo l’avvocato del diavolo si fece vivo.
-Guarda come le sta appiccicato- mi sussurrò Zayn, digrignando i denti
-Ti brucia il culo. Eh Malik?-
-Fottiti, Tomlinson-
-Prima le signore, Malik- sorridemmo insieme, amaramente, guardando la nuova coppietta.









A.A: Angolo Autrice.
Che dire, all'inizo non avevo l'ispirazione, ma poi è arrivata
portando con se tutta una nuova ship mentale che suppongo
vi farà impazzire solamente per cercare di capirla!
Ps. Ringrazio le 17 persone che  seguon questa storia!
xoxo, Fra

  
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