Titolo:
Stolen Moments
Autore: Mooncat99
Traduttrice: Juliet
Rating: PG13
Commento alla storia:
Momenti che non abbiamo visto, momenti che abbiamo visto e quello che Logan e
Veronica potrebbero aver provato durante la prima serie. LoVe.
Nota dell’Autrice: Ci
sono molte scene nella prima stagione che non posso cambiare ma posso provare ad
immaginare che cosa passasse per la testa dei personaggi in quel momento. E
altre scene che posso immaginare siano successe in precedenza. Eccole qua. Spero
che la storia vi piaccia.
Nota della Traduttrice:
Tradurre questa storia non è stato molto facile. Certi modi di dire non possono
essere resi letteralmente in italiano, come certe frasi devono essere
rimaneggiate un po’ prima di suonare davvero bene. La traduzione è aderente
all’originale per quanto più ho potuto, ad ogni modo. Spero questa fanfiction
vi piaccia, a mio parere merita davvero.
Un grazie più che
doveroso a ReaderNotViewer che ha betato questo capitolo sistemandone la forma e
risolvendo le frasi e i modi di dire che non riuscivo a tradurre. Grazie
davvero.
Stolen
Moments
II - Carte di Credito e Gomme Sgonfie
(Parte Prima)
(Credit Where Credit Is Due/ Questione di
fiducia)
Logan aveva avuto due giornate orribili.
Prima la banda dei motociclisti aveva interrotto il party sulla spiaggia, il
venerdì sera, seguita subito dopo dalla polizia che era arrivata a rovinare
tutto il divertimento. Il weekend non era stato migliore. Sembrava che qualcuno
avesse rubato la carta di credito di sua madre o per meglio dire una carta
autorizzata promozionale - una di quelle che le banche mandavano a casa loro
regolarmente e ovviamente il paparino aveva subito sospettato di Logan. E non si
era preoccupato di dare un’occhiata alla lista degli acquisti effettuati con
quella carta ma era passato subito alla punizione. Almeno stavolta si era
trattato solo di tre ceffoni e non nuovamente della cintura, pensò Logan,
cupamente.
E la notizia che la signora Navarro potesse
essere la persona che aveva rubato la carta dalla spazzatura era stata
l’ennesima brutta sorpresa. A Logan piaceva la vecchia signora, era sempre
stata carina con lui, una caratteristica che non apparteneva di certo a tutte le
persone che lavoravano in casa sua. In realtà, non credeva che fosse stata
veramente lei. Era più probabile che c’entrasse uno dei suoi nipoti. Erano
venuti alla villa a prenderla, qualche volta, e una cosa del genere era proprio
quello che avrebbero potuto fare Weevil o suo cugino Chardo. Specialmente Weevil,
quel bastardo.
Non che questo fosse qualcosa che potesse
interessare a suo padre. Il fatto era che la carta era stata rubata, se dalla
signora Navarro o da uno dei suoi nipoti non importava. Chiamò semplicemente la
polizia e ordinò allo Sceriffo di arrestarla; lui non ebbe altra scelta che
obbedire. Da quello che aveva sentito, la signora Navarro adesso se ne stava
seduta in prigione e il pensiero non faceva che aumentare la rabbia di Logan.
Aveva sempre pensato che quei ragazzi latini amassero moltissimo le loro mamme e
le loro nonne ma evidentemente si trattava solo di un mito. Dopotutto, infatti,
da quello che aveva sentito, Weevil non si era ancora fatto avanti per ammettere
che sua nonna era innocente e che era stato lui a rubare la carta e usarla
per sesso e videogiochi.
Cristo, quel ragazzo era davvero uno stronzo.
Logan non aveva ancora dimenticato i loro
due ultimi incontri alla spiaggia; e ogni volta che pensava ai due pugni che
ancora gli doveva sentiva lo stomaco serrarsi per la rabbia. Oh, quando erano
arrivati ad interrompere la festa perfettamente riuscita di venerdì sera era
stato così felice di vederli. Finalmente la possibilità di ripagare Weevil per
quei colpi e questa volta non erano quindici contro quattro, no, questa volta
gli 09 erano molto più numerosi dei motociclisti. Quell’idiota dello Sceriffo
che si era presentato alla festa gli aveva tolto la possibilità di vendicarsi.
No, Logan non aveva davvero avuto un buon
weekend e, da come si presentava, quella mattina non sarebbe stata meglio.
“Che succede, tesoro? Sembri così
corrucciato.”
Ritornando alla realtà, Logan sbatté le
palpebre e guardò la sua ragazza, proprio accanto a lui. Scosse la testa.
“Niente” mormorò.
“Sei sicuro?” chiese lei.
Lui annuì e la attirò a sé per baciarla,
tanto per farla stare zitta. Caitlin andava bene ma ragazzi, qualche volta gli
dava davvero sui nervi.
“Okay” sorrise lei quando si staccarono
e si voltò per sedersi tra le sue gambe. “Hey, è vero che hanno arrestato
quella donna anziana che puliva da voi?” chiese.
“Ah, sì” ammise Logan, evasivo. Non
voleva parlare proprio di quello.
“Ha rubato da voi, giusto?” continuò
però a chiedere Caitlin.
Logan annuì e si sporse al di là della
ragazza per prendersi una fetta di pizza. Forse ora avrebbe capito.
Non ebbe fortuna. Caitlin non era
sicuramente la più brillante delle ragazze. Tuttavia, Logan non aveva iniziato
a uscire con lei per il suo cervello. Però… a volte avrebbe voluto poter
parlare di più con lei e non limitarsi a scambiare una manciata di frasi con
lei e poi pomiciare. E andarci a letto. Poteva non essere una grande parlatrice
ma ragazzi il sesso lo conosceva.
Probabilmente era la sola ragione per cui
stava ancora con lei.
A questo pensiero, Logan si accigliò. ‘
Lei è la tua ragazza ’ ricordò a sé stesso. Era uscito con lei,
esclusivamente con lei, per qualche settimana ed era stato grande. Si erano
divertiti moltissimo. Poi però, nelle ultime settimane l’aveva vista appena e
non si erano quasi parlati e lui non poteva dire, onestamente, che gli fosse
mancata. In realtà, non aveva pensato per niente a lei.
Lilly gli era sempre mancata quando non
c’era. Ed era stata una costante nei suoi pensieri.
Ma Caitlin non era Lilly.
Nessuno poteva esserlo. C’era una sola
Lilly e ora se n’era andata, per sempre.
Dannazione, gli mancava.
“Mhhh, chi è quel ragazzo con Duncan?”
chiese Sandra Klein, la migliore amica di Caitlin.
”Hmm, chi?” chiese Caitlin e
fortunatamente si dimenticò della signora Navarro mentre voltava il viso per
vedere che cosa aveva catturato l’attenzione della sua migliore amica. “Oh,
quello è Troy Vandegraff. Suo padre è l’architetto che ha progettato il
Museo della Contea. L’ ho conosciuto alla Marina. Già, aveva detto che si
sarebbe iscritto oggi.”
“È carino” disse Sandra, guardando il
nuovo ragazzo mentre si avvicinava insieme a Duncan.
“Hey. Ragazzi, questo è Troy, si è
iscritto alla nostra scuola e pranza con noi” lo presentò Duncan al gruppo
seduto ai due tavoli degli 09.
Troy sorrise e annuì nella loro direzione.
“Ciao” sorrise loro.
”Hey Troy” disse Caitlin, strascicando
le parole, e gli sorrise.
D’accordo, Logan aveva già notato che la
sua ragazza era molto entusiasta del fatto che Troy si fosse iscritto lì a
scuola ma si impose di ignorare la leggera fitta di gelosia. Quindi annuì verso
Troy e gli indicò un posto libero. “È bello vederti di nuovo. C’è la
pizza, se ti va” gli disse e indicò il cartone aperto.
”Perfetto, grazie” disse Troy.
Lui e Duncan si sedettero.
”Allora… come ti è sembrata la Neptune
High fino ad ora?” chiese Caitlin.
Troy diede un morso alla fetta di pizza che
si era servito e scrollò le spalle. “Mi sembra ok, per ora. Pare una scuola
come altre.”
“Oh, penso che noi siamo un po’ al di
sopra di un normalissimo liceo” si inserì Sandra, sorridendo a Troy.
”Forse” scrollò le spalle Troy.
“Penso che dovrò aspettare a giudicare”
”Posso farti fare un giro, sai” si offrì
Sandra.
“No, non importa, Duncan qui mi ha già
fatto vedere il posto. Penso che per la fine della giornata avremo finito,
no?” chiese Troy, guardando Duncan.
Duncan notò l’espressione offesa di
Sandra e guardò subito altrove, annuendo.
“Sì, beh, Caitlin, dobbiamo andare in
palestra e parlare con la signora Monroe, ricordi?” chiese Sandra dopo un
attimo di silenzio.
“Cosa?”
Sandra guardò Caitlin e si alzò. “Oh,
giusto…” disse Caitlin e si alzò lentamente a sua volta. “Penso sia
meglio che noi andiamo.Ciao tesoro” disse e diede un bacio veloce a Logan.
Logan annuì e si sistemò più
confortevolmente, ora che Caitlin se n’era andata. “Accidenti, amico, vai
forte. Non molti ragazzi sarebbero capaci di far incazzare Sandra Klein così in
fretta” disse a Troy con un sorriso.
“Chi?” chiese Troy innocentemente.
Logan fece un cenno verso le ragazze.
“Oh…” Troy scrollò le spalle e
sorrise “Mi dispiace ma non sono interessato” disse.
Logan rise. “Non è il tuo tipo, eh?”
Duncan scosse la testa. “Non farti
imbrogliare, Logan. Il tipo di Troy è chiunque con tette e capelli lunghi.”
“Ah, così esclusivo, eh?” chiese Logan
sorridendo.
“Non più, amico mio, non più” disse
allora Troy dando una manata a Duncan sulla schiena.
”No?” chiese Duncan, scettico,
rivolgendo un’occhiata dubbiosa all’amico.
“No, non da quando quella dea ha
incrociato la mia strada questa mattina” disse loro Troy con un grande, enorme
sorriso.
“Una dea? Qui alla Neptune High?” chiese
Logan, divertito.
“Puoi scommetterci” disse Troy,
annuendo, e sospirò. “È entrata all’ufficio registrazioni dove mi trovavo
e mi ha semplicemente mozzato il fiato.”
“Davvero? E questa dea ha un nome?”
volle sapere Duncan con una risata.
“Sfortunatamente mi hanno chiamato
dall’ufficio del preside proprio mentre stavo per chiederle il nome” ammise
Troy con un altro sospiro. “Ma ho intenzione di scoprirlo. No credo che sarà
molto difficile. Non ci possono essere molte ragazze come lei qua intorno.”
“Vediamo se possiamo aiutarti. Devo
ammetterlo, sono davvero impaziente di vedere questa dea” gli disse Logan con
una risatina. Agitò una mano verso il cortile della scuola. “La vedi qui
intorno?”
Troy si voltò per guardarsi attorno.
“No” rispose dopo un minuto, rivolgendosi di nuovo verso i ragazzi.
“Male” sospirò
Logan.
“Perché non ce la descrivi, allora”
suggerì Duncan con un sorriso.
“Oh, con enorme piacere: gambe lunghe per
cui morire, piccola, capelli biondi e corti, maledettamente sexy e con un
sorriso che semplicemente ti stende” iniziò immediatamente a descriverla Troy.
Logan si accigliò. Questo non gli diceva
davvero nulla. L’unica ragazza piccola e bionda a cui potesse pensare era
Veronica e sicuramente Troy non l’avrebbe scambiata per una dea sexy. “Mi
dispiace, amico, non mi si è accesa nessuna lampadina” disse e scosse la
testa. “D?”
Duncan si limitò a guardare Troy per un
lungo momento. “Uh, no… No… Non penso” disse lentamente. “Sapete una
cosa? Mi sono dimenticato di una cosa. Non vi dispiace se me ne vado?”
Troy gli sorrise. “Sicuro, non
preoccuparti per me.”
Duncan annuì e, raccolta velocemente la sua
borsa, corse via. Logan lo guardò con una ruga sulla fronte. “Ehy, devo
andare anche io. Ci vediamo, T” disse a Troy e si alzò a sua volta.
Troy annuì e Logan corse verso Duncan. Il
suo migliore amico se n’era andato troppo velocemente e aveva agito in maniera
troppo strana perché fosse tutto a posto. E lui intendeva scoprire proprio che
cosa aveva preoccupato Duncan così tanto da farlo quasi scappare via.
”Hey, Duncan, aspetta!” lo chiamò, ma
Duncan non si fermò. “Duncan!” Logan lo chiamò ancora, più seccamente
stavolta.
Finalmente, Duncan si fermò e si voltò.
“Cosa c’è?” chiese, impaziente.
“Questa è una domanda che potrei fare io
a te” disse Logan, accigliato “Cosa ti succede?”
Duncan scosse la testa ma evitò i suoi
occhi, fatto che non fece desistere Logan. “Niente” rispose ed era sul punto
di girarsi di nuovo quando improvvisamente si pietrificò, guardando verso il
loro tavolo.
La ruga sulla fronte più profonda, Logan si
voltò per seguire gli occhi dell’amico. C’era ancora Troy e ovviamente
qualcosa nel giardino aveva catturato l’attenzione del ragazzo che la stava
guardando. Allora Logan seguì a sua volta il suo sguardo e si fermò su -
Veronica?
Trasalì e guardò nuovamente Troy, che
stava ancora guardando, come incantato, Veronica e poi di nuovo Duncan, che
adesso aveva anche lui gli occhi puntati sulla piccola ragazza bionda. Tornò a
guardare Veronica che stava percorrendo il giardino con una minigonna verde
militare e scosse la testa.
“Amico, non ci credo. Tutto questo parlare
di dee e per tutto il tempo lui stava parlando di Veronica?” Logan
ridacchiò divertito e rivolse lo sguardo nuovamente su Duncan. “Puoi
crederci?”
Duncan sbatté le palpebre e per un momento
i loro occhi si incontrarono. Poi Duncan scosse la testa e se ne andò
semplicemente senza una parola. Con un sospiro, Logan lo guardò andarsene.
Okay, forse non aveva usato esattamente le parole giuste… ma davvero. Duncan e
Veronica avevano rotto ormai da un anno, era davvero arrivato il momento che il
suo amico si levasse finalmente quella ragazza dalla testa. Specialmente dopo
tutto quello che era successo, tutto quello che lei aveva fatto a lui e alla sua
famiglia. Da un po’ di tempo Logan aveva iniziato a pensare che Duncan fosse
finalmente riuscito a dimenticare Veronica. Ma ora questa scena…
Chiaramente, Duncan era ben distante dall’
aver superato il ricordo di una certa biondina.
Un’altra volta gli occhi di Logan si
posarono sulla piccola combinaguai. Adesso era seduta con Fennel al suo tavolo,
entrambi profondamente immersi in alcune carte che stavano guardando.
Dea un cazzo, pensò Logan sarcasticamente e
guardò di nuovo Troy che aveva ancora gli occhi puntati su Veronica,
apparentemente. Hmm… forse se Duncan avesse visto Veronica andare avanti…
No.
Per quello che aveva capito, Duncan aveva
riconosciuto immediatamente Veronica nella descrizione di Troy e se la sua
reazione gli suggeriva qualcosa era che il fatto di vedere un altro ragazzo
interessato alla ‘sua’ ragazza avrebbe solo reso le cose peggiori. Inoltre,
sarebbe stato davvero ingiustificabile se Troy avesse riportato Veronica nella
loro cerchia di amicizie.
Non poteva accadere.
Logan ci aveva messo molto tempo per
allontanarla così com’era ora. Non avrebbe permesso che tutta quella fatica
venisse sprecata.
Deciso, Logan tornò al tavolo degli 09,
giusto in tempo per sentire Troy chiedere a Dick di Veronica.
“Chi?” chiese Dick, confuso.
Troy alzò gli occhi al cielo. “Ragazza,
ore dieci. Gambe lunghe, piccola, bionda, indossa una gonna verde militare. Chi
è?” ripeté nervosamente.
Dick guardò verso il punto che Troy aveva
indicato e scoppiò a ridere. “Amico, non stai parlando di Trampy McBitch, non
è vero?” chiese, incredulo.
“Chi?” chiese Troy, accigliato.
Dick gli sorrise. “Trampy McBitch, la più
grande puttana della scuola, la più grande stronza che tu possa immaginare.
(*)” Scosse la testa e colpì Troy sulla schiena. “Credimi, potrà avere
delle belle gambe ma non vorresti assaggiarla, amico” assicurò a Troy.
Troy lo guardò, scettico, e poi riportò lo
sguardo in direzione di Veronica. “Davvero? Non sembra una ragazza di quel
genere” disse, lentamente.
“Sì? Beh, l’aspetto può ingannare”
disse Logan, asciutto, mentre li raggiungeva nuovamente. “Mai sentito dei
serial killer? Nessuno di loro sembra un serial killer bensì una persona
normale come te.” Indicò Veronica con il capo, uno sguardo duro nei suoi
occhi. “Potrà sembrare un angelo” disse tranquillamente e poi si voltò di
nuovo verso Troy, i suoi occhi fissi in quelli di lui ora. “Ma non lo è. È
cattiva.”
Troy gli rivolse uno sguardo perplesso e poi
di nuovo guardò Veronica. Quando guardò di nuovo verso Logan, sorrideva.
“Forse. Ma sai cosa? Sono stato un ragazzo molto cattivo” disse scrollando
le spalle e si alzò. “Quindi penso che tenterò la fortuna comunque.”
Non aspettò che qualcuno al tavolo gli
rispondesse e si allontanò - procedendo verso Veronica.
Dick scosse la testa. “Ragazzi, quel tipo
rimarrà molto sorpreso.”
Logan guardò Troy che si avvicinava a
Veronica ma proprio un attimo prima che riuscisse a raggiungerla, lei si alzò e
corse via, perdendosi nella folla. Troy sembrò un po’ dispiaciuto ma ancora
fiducioso. Si era probabilmente detto che l’avrebbe raggiunta la prossima
volta. E avrebbe cercato di incontrarla ancora, come traspariva
dall’espressione dei suoi occhi. Presto o tardi avrebbe parlato con lei - e
avrebbe notato che Veronica non era davvero una puttana come Dick l’aveva
descritta.
Oh, Veronica poteva essere molte cose ma
certamente non una che cambia letto in continuazione. In realtà, Logan era
abbastanza sicuro che fosse ancora vergine, nonostante la reputazione che aveva
a scuola. Sapeva che lo era ancora quando Duncan aveva rotto con lei e siccome
non era uscita con nessun altro da allora…
Però non era affidabile:
distruggeva cose, persone, famiglie.
Era qualcosa che Troy avrebbe scoperto, se
era veramente intenzionato a uscire con lei. Non che Logan si preoccupasse per
il nuovo ragazzo, lo conosceva appena. Ma si preoccupava per Duncan. Dalla morte
di Lilly… non era più lo stesso. Mostrava appena le sue emozioni ormai, anzi,
Logan non era nemmeno sicuro che ne provasse più molte. Aveva mostrato più
reazioni oggi di quante gliene avesse viste mostrare in un anno. Sfortunatamente
però, a Logan non era piaciuta particolarmente la reazione che aveva mostrato.
Era stata così… violenta, improvvisa. Morbosa.
Ed era tutta colpa di Veronica.
Come sempre.
****
“Eccoti qua! Avevo
cominciato a pensare che te ne fossi dimenticato!” esclamò Caitlin irritata e
si scostò dalla macchina di Logan mentre lui le si avvicinava, alla fine della
scuola.
Aggrottando le sopracciglia Logan la salutò
con un bacio e poi la guardò. Di cosa stava parlando? “Scusa, sono stato
trattenuto” disse, evasivamente.
La rabbia sparì dal suo viso mentre
scrollava le spalle. “Oh, non importa. Non è che il centro commerciale possa
scomparire di colpo, giusto?” chiese con un sorriso. “Sai, ho pensato che
potremmo andare a guardare un film dopo, che ne pensi?”
Il centro commerciale?
Oh, giusto… La settimana scorsa era stato
così stupido da prometterle di portarla al centro commerciale un giorno. Che
avessero deciso per oggi, il primo giorno in cui aveva di nuovo la sua X-Terra,
non se lo ricordava, ma Caitlin parlava molto e poteva essere che a un certo
punto non avesse ascoltato bene e si fosse detto d’accordo senza sapere che
quel giorno imprecisato sarebbe stato proprio oggi. Sospirò dentro di sé. Il
centro commerciale era l’ultimo posto in cui avrebbe voluto andare in quel
momento, specialmente al seguito della sua ragazza. Avrebbe voluto andare giù
alla spiaggia con i ragazzi o a casa e giocare un po’ con i videogiochi.
Ma niente fortuna.
Così sorrise e aprì la macchina, aprendo
la porta del sedile del passeggero per Caitlin. “No, immagino di no. Andiamo,
salta su” le disse e, una volta che lei fu salita, sbatté la porta e fece il
giro per raggiungere il sedile di guida.
In breve furono sulla strada per il centro
commerciale, la musica sparata a tutto volume dagli amplificatori. Aveva messo
su un CD immediatamente, alzando di molto il volume, davvero non era
nello stato d’animo per parlare con Caitlin. Non che questo facesse
smettere lei. Parlò senza interruzione dell’ultimo sondaggio che aveva fatto
per il giornale. In poche parole, era una noia.
“Oh, non indovinerai mai chi si è
presentato oggi alla lezione di giornalismo!” Caitlin cambiò improvvisamente
argomento, dandogli una leggera sberla sul braccio.
“Hmm?” rispose evasivo, difficilmente
interessato a quale dei suoi amici era andato a trovarla.
“Nient’altro che Veronica Mars” disse
Caitlin, facendo una smorfia.
Questo catturò la sua attenzione.
“Cosa?” chiese, guardando Caitlin seccato.
Lei annuì. “Oh sì. Ha balbettato
qualcosa riguardo la consulente scolastica che l’avrebbe mandata lì per
qualche ragione assurda.” Sbuffò. “Come se qualcuno se la fosse bevuta
davvero. Tutti sanno che probabilmente si è presentata al corso solo per essere
più vicina a Duncan Kane, no?”
Quindi ora Veronica era interessata alla
classe di giornalismo? Logan non aveva partecipato alla lezione quel giorno,
davvero non era in vena di presentarsi e di venire torchiato riguardo il furto
della carta di credito, che era sicuro sarebbe stato il caso del momento.
“Naturalmente la signorina Dent si è
innamorata di lei. Eric mi ha detto che lei si è messa a parlare di quanto sia
brava a scattare fotografie e subito la signorina Dent le ha assegnato un lavoro
per un articolo, insieme a Duncan. Povero Duncan. Da quello che Eric ha detto,
sembrava davvero shockato e irritato a riguardo.” Scosse la testa. “Non c’è
da meravigliarsi.”
Beh, di bene in meglio. Duncan avrebbe
dovuto lavorare ad un articolo con Veronica? Forse questa recente ricaduta per
Veronica non aveva molto a che fare con l’interesse che Troy le aveva
dimostrato ma dopotutto era semplicemente il destino a spingerli l’uno verso
l’altro.
Al contrario di Caitlin, Logan era convinto
che Veronica non fosse finita in quella classe di sua spontanea volontà. Se
fosse stato così, avrebbe iniziato a seguire la classe molto tempo prima. In
verità lui si era quasi aspettato che lei frequentasse quella classe quando era
iniziato il nuovo anno scolastico. Visto il suo interesse per le investigazioni
e il suo talento nella fotografia era solo logico aspettarsi che si aggiungesse
al gruppo di giornalismo. Qualche volta si era persino chiesto se lei non si
fosse iscritta proprio perché sapeva che c’era Duncan. E non solo Duncan.
Molti degli alunni di quella classe erano 09 e Logan aveva notato che se poteva
Veronica preferiva evitare quei corsi, cosa che per Logan andava benissimo.
Sospirò. No, non era davvero contento di
sentire che Veronica si era unita al gruppo del Navigator. Per come la vedeva,
Veronica faceva ancora parte di troppi aspetti delle loro vite e la cosa
peggiore era che se la dovessero ritrovare in un’altra ancora. D’altra
parte… il fatto che Veronica fosse lì prometteva di sicuro di rendere quella
classe molto più interessante di quanto fosse mai stata.
Logan non notò nemmeno il sorriso che aveva
avuto a quel pensiero.
****
Questa non era decisamente la
sua giornata. Prima, Veronica aveva dovuto assistere alla scena in cui Lamb
provocava sua padre, facendo stupide battute e gongolandogli in faccia, poi la
consulente le aveva detto quanto fosse preoccupata per lei e quanto sembrasse
demotivata e priva di passione dalla morte di Lilly.
Che cosa diavolo credeva, quella donna? Che
lei potesse essere serena e allegra dopo che la sua migliore amica era stata
uccisa e tutti gli amici che le erano rimasti le avevano voltato le spalle? E
allora, non era più la ragazza che si vestiva di bianco e di rosa e che
sorrideva sempre, che era sempre gentile con tutti, sempre contenta di poter
rendere felici le persone attorno a lei. Quella ragazza era morta molto tempo
fa, insieme a)Lilly, quando i suoi amici l’avevano abbandonata e ignorata
proprio nel momento in cui avrebbe avuto più bisogno di loro, quando sua madre
era scappata via, abbandonandola anche lei nel momento del bisogno, la notte in
cui la sua verginità le era stata brutalmente strappata e il mattino dopo,
quando lo Sceriffo le aveva riso in faccia mentre cercava di denunciare la
violenza.
Era motivata. Era piena di passione. Solo,
non nello stesso modo in cui lo era prima. E non nei confronti di cose che
potessero interessare ad una consulente scolastica.
E adesso era bloccata nel corso di
giornalismo Il corso in sé non preoccupava molto Veronica. In effetti era
sempre stata interessata all’idea di far parte del Navigator, sapendo che era
un buon posto in cui iniziare a far pubblicare le sue foto. E fare la reporter
era quasi come fare l’investigatrice, meno eccitante d’accordo, ma ad ogni
modo… era più o meno lo stesso genere di lavoro che le piaceva fare.
Ma aveva anche saputo che Duncan sarebbe
stato lì. E ancora peggio, Logan. Visto come andavano le cose con loro
preferiva evitare ogni posto in cui si sarebbero potuti incontrare. Okay,
d’accordo, era da codardi ma se non altro questo le permetteva di non
scottarsi troppo. E con Duncan lì, con la sua indifferenza verso di lei e il
suo accettare in silenzio il modo in cui i suoi amici la trattavano e
naturalmente con Logan e la sua lingua velenosa si sarebbe malamente scottata.
Comunque eccola lì ora, a far parte del
Navigator e oltretutto bloccata con Duncan proprio al suo primo incarico.
Probabilmente avrebbe dovuto essere contenta che si trattasse di Duncan e non di
Logan. Comunque non aspettava di certo con ansia quel viaggio fino alla Gold
Coast. Almeno erano riusciti ad evitare di dover fare il viaggio insieme.
Davvero quello sarebbe stato spiacevole per non dire a stento
sopportabile.
Il colpo successivo l’aveva ricevuto
quando aveva scoperto che Weevil si era consegnato. Perché l’aveva fatto?
Quando era stata a casa sua non sembrava per niente che volesse fare una cosa
del genere. Al diavolo, l’aveva scacciata solo per avergli velatamente
suggerito di farlo per il bene di sua nonna. Bene, aveva sempre sospettato che
fosse colpevole. Ma proprio adesso che era quasi completamente sicura che in
fondo lui fosse innocente, dopo
aver seguito le sue tracce ed aver accertato che era praticamente impossibile
che avesse fatto tutti quegli acquisti con la carta di credito, ecco che
andava a costituirsi.
Perché?
Solo per far uscire sua nonna di prigione? O
stava coprendo qualcuno? Ma se era così, chi?
Non ne aveva idea. La verità era che
conosceva appena Weevil. Di lui sapeva solo che era il leader della banda dei
motociclisti, ok, ma aveva sempre pensato che fra tutti fosse il più decente.
Okay, va bene, aveva legato Wallace all’asta della bandiera e di sicuro
Wallace non era stato neppure il primo. E d’accordo, aveva minacciato lei,
Wallace e perfino Backup. Non che questo l’avesse spaventata. Non aveva paura
di lui.
Ma l’aveva anche aiutata.
Non sapeva perché avesse deciso di aiutarla
con Logan. E a voler essere onesti, probabilmente aveva solo peggiorato le cose.
Logan poteva averle distrutto i fari della macchina, ma Veronica era sicura che
avesse sfogato con quel gesto la maggior parte della sua rabbia. Certo,
non sapeva che cosa sarebbe potuto accadere se Weevil non fosse arrivato con i
suoi compagni, ma sapeva che Logan non le avrebbe mai fatto del male. Sì, aveva
paura di Logan ma erano la sua lingua e ciò che lui sapeva a spaventarla, non i
suoi pugni. Comunque Weevil l’aveva aiutata e lei gli era grata per questo.
Inoltre, da quando l’aveva aiutato a tirar fuori i suoi compagni da quel
supermarket aveva iniziato a trattarla con qualcosa di molto simile al rispetto.
Beh, a parte l’ultima volta in cui
l’aveva mandata al diavolo.
Pensi di essere questa grande outsider
ma, alla prova dei fatti, tu sei ancora una di loro. Pensi ancora come una di
loro.
Veronica si accigliò mentre ricordava
quello che Weevil le aveva detto. Pensava davvero che lei fosse ancora una degli
09? Cristo, non aveva visto come la trattavano Logan e il resto di quelli? Come
la evitavano ad ogni opportunità che avevano, che fosse in classe o nel cortile
della scuola o in qualsiasi posto in cui si potessero incontrare? Cazzo, non
l’aveva aiutata con Logan solo poco più di una settimana fa? Come poteva
pensare che lei fosse ancora una di loro? Non lo era. Non lo era davvero. In
verità, non lo era mai stata. L’unica ragione per cui le era stato concesso
di superare l’invisibile barriera e di potersi sedere al prestigioso tavolo
degli 09 erano state la sua amicizia con Lilly prima e in seguito la sua
relazione con Duncan. Nel momento in cui Duncan le aveva voltato le spalle e
Lilly era morta, era stata esclusa dal circolo elitario e potente dei ragazzi
ricchi e influenti i cui genitori vivevano nei quartieri che avevano il codice
postale 90909. Okay, suo padre era stato lo Sceriffo e ciò le aveva garantito
una certa posizione nella rigida gerarchia di quel liceo, ma questo, da solo,
non sarebbe stato abbastanza per essere ammessa nel loro circolo. E
adesso, dopo tutto quello che era successo, non aveva la minima intenzione di
rientrarvi.
Sicuramente sarebbe stata felice se avesse
potuto vivere senza i loro sguardi che la seguivano ovunque, senza le bugie che
continuavano a diffondere su di lei. E sì, sarebbe stato carino anche riuscire
ad avere di nuovo un rapporto civile con loro. E se voleva essere totalmente
onesta, avrebbe dovuto ammettere che le mancavano alcuni di quelli di cui una
volta era stata amica. Ma rientrare nel loro circolo? No. Questo no.
Vivere adesso, chiudere con il passato
Li aveva lasciati indietro, si era liberata
di loro e delle loro stupide regole. Però c’era Weevil che l’aveva accusata
di essere ancora una di loro. Di pensare ancora come una di loro.
Okay, si sbagliava sulla prima parte; ma
riguardo alla seconda? Pensava davvero ancora come una di loro? Come Logan, per
esempio? Aveva sempre pensato come loro? Veronica non ne era sicura ma credeva
di no. Certo, aveva fatto i suoi errori quando era ancora con loro, errori che
rimpiangeva. E inoltre non aveva mai avuto davvero il coraggio di intervenire
quando Dick o uno degli altri trattava qualcuno come un rifiuto solo perché non
era nato con una carta di credito di platino.
E poi era stata subito pronta a credere che
Weevil avesse davvero rubato la carta di credito di Lynn, no?
Perché?
Perché a giudicare dalla sua reputazione
era logico pensare che ci fosse lui dietro al furto. E no, non stava parlando
della reputazione che aveva a scuola ma dei fatti che aveva appreso da suo
padre. Non le aveva detto solo ieri di aver iniziato a fermare Weevil quando
aveva solo dodici anni?
Nonostante tutto…
C’era abbondanza di sospettati fra coloro
che lavoravano per gli Echolls. Gli altri domestici, ad esempio. Ognuno di essi
avrebbe potuto rubare la carta dalla spazzatura se l’avesse vista giacere là
dentro in modo invitante. Anche tutte le persone che erano venuti a trovarli in
quel periodo potevano essere sospettate. Okay, visto il fatto che la maggior
parte degli amici di Logan, così come i loro genitori, erano degli 09, questo
sembrava già meno plausibile. Avevano quelle carte a disposizione e di sicuro
avevano abbastanza soldi di loro. Ma non si può mai sapere. Magari uno aveva
dei problemi finanziari. O forse semplicemente ad alcuni di loro piaceva rubare.
E non dimentichiamoci un grandissimo
sospettato: Logan.
No, non credeva che nemmeno a lui servissero
soldi… ma Logan era sempre stato un piccolo combina guai e questa sua
caratteristica non aveva fatto che peggiorare dalla morte di Lilly. Forse aveva
rubato la carta e sollevato questo polverone solo per vendicarsi del fatto che i
suoi genitori gli avevano sequestrato la macchina dopo tutta la storia della
pipa. O per qualcos’ altro: non era più così intima con lui da conoscere
tutti i suoi screzi con i genitori. Ma lo era stata una volta e ricordava bene
che Logan non aveva di certo il miglior rapporto possibile con i suoi genitori,
specialmente con suo padre.
Oh sì, questa di sicuro era una possibilità.
In qualche modo tuttavia non credeva
realmente nella colpevolezza di Logan in tutta questa storia. Se si fosse
trattato di suo padre ok, ma sua madre? Aveva sempre avuto l’impressione che
nonostante Logan non avesse con sua madre un rapporto molto buono, fosse
comunque sempre migliore di quello con suo padre e abbastanza stretto perché
non le facesse una cosa del genere.
Ad ogni modo c’era anche stato un tempo in
cui non si sarebbe mai sognata di vederlo avanzare verso la sua macchina con in
mano una spranga.
Tutto quello che sapeva era che Weevil non
era il ladro e intendeva provarlo scoprendo chi aveva davvero sgraffignato la
carta. Così l’indomani avrebbe visto cosa poteva scoprire. Con un po’ di
fortuna questo l’avrebbe tenuta impegnata tutto il giorno fino al momento di
incontrare Duncan giù alla Gold Coast.
****
Quando Veronica raggiunse
l’aula di giornalismo fu sollevata nel vedere che Duncan non c’era. Non
l’aveva visto per tutto il giorno e non poteva dire di esserne dispiaciuta. Il
suo sollievo terminò bruscamente quando i suoi occhi incontrarono per un
momento un paio di occhi castani che conosceva fin troppo bene. Si sentì
irrigidire nell’attesa di quello che le avrebbe detto. Non avevano più
scambiato una parola da quando lui se n’era andato via con Ian Rakovsky e gli
altri ragazzi, subito dopo che Weevil gli aveva procurato un’emorragia nasale.
Certo, si erano visti in giro per la scuola ma entrambi, almeno così supponeva
lei, erano stati attenti a non incontrarsi - fino a quel momento, quando il
destino non lasciava loro scampo. Quindi sì, era piuttosto in ansia riguardo a
quello che le avrebbe potuto dire. Considerando il fatto che la classe era piena di 09 per non parlare di
Caitlin, la ragazza con cui aveva una storia al momento, era pronta a
scommettere che Logan avrebbe dato il meglio di sé.
“Ronnie, ciao…” la accolse Logan con
un grande, falso sorriso. “Ho sentito che ci hai raggiunti qui al Navigator.
Non posso dire di esserne rimasto sorpreso. Dopotutto sappiamo tutti che razza
di straordinaria investigatrice tu sia, non è vero?”
Lei sostenne il suo sguardo per un momento
prima di distoglierlo per cercare un posto libero, preferibilmente all’altro
lato della stanza, lontano, il più lontano possibile da Logan Echolls. Non ebbe
quella fortuna. L’unico posto libero che individuò era, tristemente, non
molto lontano da lui. Imprecando mentalmente, Veronica lo raggiunse per sedersi.
“Che succede, Veronica? Il tuo papà non
ha abbastanza clientela per tenerti occupata? Così hai deciso di raggiungerci
per avere ancora tempo di immischiarti in affari che non ti riguardano?”
chiese Logan, ottenendo che il gruppo di 09 iniziasse ad ascoltare.
Veronica serrò la mascella e si sforzò di
ignorare il commento. Fortunatamente, la signorina Dent entrò nella stanza in
quel momento , chiedendo attenzione e silenzio e nemmeno Logan fu così
irrispettoso da continuare il suo attacco verbale.
A Veronica questo non dispiaceva affatto e
fu felice di sedersi davanti al computer e lavorare sul compito che la signorina
Dent le aveva affidato all’inizio della lezione. Qualche minuto prima che la
lezione terminasse, la signorina Dent dovette però lasciare la stanza per
qualche momento. Come se fosse stato programmato, diversi 09 si radunarono
attorno a Logan e lo interrogarono riguardo alla storia del ladro, che ormai
aveva fatto il giro della scuola. Interessata, Veronica ascoltò la sua versione
dei fatti, sebbene le fornisse ben poche nuove informazioni. Trovò tuttavia
interessante il fatto di avere la sensazione che Logan parlasse forte apposta
perché lei potesse sentire ogni sua parola. Sembrava quasi che lui volesse
farle ascoltare tutta la storia. Perché? Voleva forse essere assolutamente
sicuro che lei non lo sospettasse? O lo faceva soltanto per provocare? Le era
sempre piaciuta la signora Navarro e dopo la scena della spiaggia immaginava che
Logan desse per scontato che lei e Weevil fossero praticamente amici. Sì, era
probabile.
Gli altri 09 tornarono ai loro posti dopo
che Logan ebbe finito la sua storia, lasciando solo Logan e Caitlin a parlare
ancora dell’incidente.
“No, sul serio, com’è difficile trovare
del buon personale al giorno d’oggi” disse Logan a Caitlin con una risata ma
a Veronica non sfuggì il fatto che lui guardasse nella sua direzione mentre
parlava.
“Che cosa avete intenzione di fare per la
storia della domestica?” chiese Caitlin curiosa.
“Abbiamo dovuto lasciarla andare via. Se
non puoi fidarti dei tuoi domestici non ti senti sicuro nella tua stessa casa”
rispose Logan con un sorriso di derisione, gli occhi ancora fissi su Veronica.
Oh sì, Logan voleva arrivare a qualcosa,
questo ora era chiaro, ma a cosa? Voleva che lei si lanciasse in un discorso su
quanto ingiuste fossero le differenze di classe a Neptune? Sentirla prendere le
parti di Weevil e della signora Navarro, difenderli?
“Non mi mancherà. Era del tutto
maleducata con me ogni volta che mi trovavo lì” disse Caitlin, facendo una
smorfia.
‘Eccoti servita, signora Navarro ’ pensò
Veronica con un sorriso e finalmente fece a Logan il favore di guardare verso di
loro. Voleva giocare? Per lei andava bene.
“Sapete che il 90% dei casi di furto
risolti è stato commesso dai parenti della vittima?” chiese, guardando dritta
negli occhi di Logan che si passò le mani sul viso e la guardò, sospirando.
“Questo è un fatto interessante” disse Veronica in tono casuale e fece un
sorrisetto. “Almeno secondo
me”.
I loro occhi erano ancora incatenati quando
Caitlin parlò, ora con gli occhi ridotti a una fessura. “Ma sai una cosa?”
chiese e Veronica interruppe il contatto con gli occhi di Logan per guardare
invece la sua ‘ragazza’. “A nessuno interessa quello che pensi, Veronica
Mars. Non più. Non da quando hai pugnalato alle spalle tutti i tuoi amici”
disse lei a Veronica con aria di sufficienza.
Gli occhi di Veronica si concentrarono su
Caitlin. “A me sembra che quello che dico un po’ ti interessi”.
A Veronica in effetti
non interessava quello che Caitlin aveva detto, ma Caitlin Ford non aveva
il diritto di parlarle così. In ogni caso, Non aveva idea di quello di cui
stava parlando. Poteva pensare il contrario, dato che era la ragazza di Logan,
ma la verità era che non lo sarebbe stata ancora a lungo. Veronica sapeva
com’era Logan quando era preso da una ragazza, quando era
innamorato, e Logan ora non
era assolutamente così. Avrebbe presto dato un taglio, di questo Veronica era
sicura.
Prima che Caitlin potesse dire qualcosa,
Logan le interruppe muovendo le sopracciglia in direzione di Veronica. “Dì la
verità, Veronica. Ti sei iscritta al giornale per poter essere vicina a Duncan?”
le chiese, cambiando completamente discorso e agitando verso di lei le dita
della sua mano destra in maniera allusiva.
Veronica guardò a sua volta il ragazzo, il
sorrisetto sul suo viso e si sentì rilassare un po’. “No” rispose,
sorridendogli. “Sono qui per poter essere più vicina a te” gli disse
imitando alla meglio la voce di Betty, dolce e sognante. Divertito, Logan le
rivolse un compiaciuto ‘oooo’.
“Infatti stanno pensando di inserirmi nel
tuo corso di diritto della quarta ora” continuò Veronica, decidendo che
poteva cercare ottenere risposta a qualche domanda.
Logan si accigliò, perché probabilmente la
conosceva troppo bene per non notare il cambio di tono della sua voce, ma non
era un problema. Non si aspettava infatti che fosse lui a risponderle. No,
contava sulla stupida bionda al suo fianco. E non rimase delusa.
“Abbiamo informatica, alla quarta ora” le disse Caitlin
seccamente.
Logan le rivolse uno sguardo irritato prima
di guardare di nuovo verso Veronica, accigliato come prima.
“Oh cavolo! Peggio per me” disse
Veronica con un sospiro e si girò di nuovo verso lo schermo di fronte a lei,
sorridendo fra sé.
Adesso, non era interessante tutto ciò?
Quindi Logan aveva avuto ogni opportunità di fare quegli ordini online che
erano stati addebitati sulla carta. Sarebbe stato molto interessante avere una
lista dei siti che Logan aveva visitato durante la quarta ora.
E averla era facilissimo quando tu ti
chiamavi Veronica Mars.
****
A Logan il sorriso di
Veronica non era piaciuto per niente. Caitlin doveva averle detto qualcosa,
qualcosa di importante per Veronica. Si era reso conto immediatamente che
Veronica aveva capito qualcosa ma non aveva avuto l’opportunità di avvertire
Caitlin di non darle altre informazioni, qualsiasi cosa Veronica volesse sapere.
Dopotutto, perché avrebbe dovuto essere
interessata a che cosa facevano durante la quarta ora? Non ne aveva idea, sapeva
soltanto che c’era sotto qualcosa che lei aveva capito, grazie a Caitlin. E
quel pensiero non lo lasciava molto tranquillo. Non ci si poteva fidare di
Veronica. Per quello che sapeva di lei, stava di nuovo tramando qualcosa.
Con il senno di poi, forse sarebbe stato
meglio che lui non avesse parlato del ladro e nemmeno allestito uno spettacolo
extra per Veronica. Non sapeva nemmeno perché l’aveva fatto. Per farla
infuriare, sì, sapendo che non le sarebbe piaciuto sentire di come suo padre
aveva licenziato la signora Navarro. Le era sempre piaciuta la vecchia signora
messicana e alla signora Navarro piaceva lei; lo si poteva vedere dal modo in
cui si assicurava sempre che Veronica avesse il miglior pezzo di dolce o di
torta, o la limonata più zuccherata, cose del genere. In realtà, Logan era
sicuro che fra tutte le persone che erano venute a trovarlo, alla signora
Navarro Veronica fosse piaciuta più di tutti. Sicuramente più di Caitlin. O
perfino di Lilly, per quello che importava. Ad ogni modo Veronica era quella che
probabilmente l’aveva trattata meglio di tutti gli altri, che avevano sempre
visto nella vecchia signora solo una serva. Non Veronica: lei aveva visto la
persona.
Era fatta così, uno dei tratti che gli
piacevano di lei. Ovviamente soprattutto perché anche lui aveva tratto
vantaggio da quel lato del suo carattere. Persino adesso sapeva che lei non gli
era mai stata amica perché i suoi genitori erano attori o per i soldi
richiamati dal nome della sua famiglia. No, lei era diventata sua amica solo
perché aveva voluto essere sua amica e questo era qualcosa che lui aveva sempre
apprezzato. Beh, fino al momento in cui aveva imparato quanto cazzo faceva male
sentirsi strappare via quell’amicizia.
“Quella stupida di Veronica Mars… è
davvero una puttana!”
Logan sbatté le palpebre e guardò verso
Caitlin, seduta di fronte a lui al loro tavolo del pranzo che raccontava agli
altri della loro veloce chiacchierata con Veronica.
“Nulla di nuovo” disse Dick,
servendosi ancora da bere.
“Avresti dovuto vederla, si era
completamente gettata su Logan con me seduta proprio accanto a lui!” sibilò
Caitlin, scuotendo la testa.
Logan non poté impedirsi di sorridere.
Veronica? Gettarsi si di lui? Sì, certo. Quel pensiero era assurdo come quello
di lui che si gettava su Veronica. Ma Caitlin poteva pensare tutto quello che
voleva. Lui ovviamente sapeva che la dichiarazione di Veronica - cioè di essere
venuta a lezione per potergli stare più vicina – altro non era che una
battuta. Molto simile in realtà al
lieve canzonarsi di quando erano ancora amici e lui aveva dato inizio al tutto
con i suoi commenti su Duncan. Perfino Logan doveva ammettere che era stato più
un gioco che qualcosa pensato per farle male, come era sua abitudine. Ma in quel
momento era interessato più che altro a fermare le ragazze prima che la cosa
degenerasse.
Tuttavia non aveva idea del perché.
Aveva notato che le parole di Caitlin
avevano fatto infuriare Veronica e stranamente lo stesso era stato per lui.
Mentre non aveva mai avuto nulla contro tutti gli altri che davano addosso a
Veronica, gli era sembrato sbagliato sentire parlare Caitlin della pugnalata
alle spalle da parte di Veronica. Non sapeva perché. Forse perché Caitlin
davvero non sapeva nulla di quello di cui stava parlando. Non c’era a
quell’epoca, non era mai stata più di una conoscente per loro fino a quando
Logan non le aveva chiesto di uscire per capriccio. A Lilly non era mai
piaciuta, e nemmeno a Veronica, per quello che importava. Entrambe avevano
sempre detto che Caitlin era una puttana. Ora, parlare così non era inusuale
per Lilly, ma di certo lo era per Veronica. Sì, Veronica aveva tradito lui e
Duncan e tutti quelli vicini a loro - ma non Caitlin. Che Quindi non aveva
assolutamente nessun diritto di dire una cosa del genere a Veronica.
“E il modo in cui ha cercato di informarsi
sulla nostra quarta ora! Non sarei così sorpresa se si presentasse là
domani!” Caitlin continuò la sua sfuriata.
“Io non mi preoccuperei per questo”
disse Logan tranquillamente.
“Perché no? L’ hai sentita!” chiese
Caitlin, irritata.
Logan sospirò e guardò altrove. “Sì,
l’ ho fatto. Ecco perché sono sicuro che non si presenterà alla lezione di
informatica.”
“Non capisco…”
Esasperato, Logan guardò di nuovo la
ragazza e annuì. “Esatto. Non capisci. Tu non la conosci come la conosco io,
okay? Fidati di me. Stava cercando qualcos’altro, non sono sicuro di cosa, ma
so che non stava certamente cercando di scoprire il mio orario nell’intenzione
di pedinarmi.”
Caitlin lo guardò e, senza un’altra
parola, si alzò e se ne andò, stizzita.
“Cavolo, quella ragazza è arrabbiata”
sorrise Dick “Sei nei casini, amico.”
Logan guardò verso di lei e scrollò le
spalle. “Le passerà” disse, imperturbabile.
E se non fosse stato così… peggio per
lei.
****
Veronica non poteva dire che
per ora quel giorno fosse migliore del precedente. Da una parte era stato
decisamente meglio, come quando aveva scoperto che Logan avrebbe avuto
veramente la possibilità di
fare quegli ordini con la carta di credito. E l’altra parte era proprio
terribile - come adesso dover andare alla Gold Coast e incontrare Duncan per
lavorare a quella stupida presentazione di Bodie Chang.
Beh, se voleva arrivare in orario, avrebbe
fatto meglio a sbrigarsi.
Quando scorse la macchina però, rallentò.
C’era qualcosa che non andava in lei. Cosa… un sospetto le si affacciò
alla mente e con gli occhi stretti fece un giro attorno alla macchina. Ovvio.
Aveva una gomma a terra. Quei bastardi l’avevano sgonfiata di nuovo!
Dannazione! Almeno, sperava che l’avessero semplicemente sgonfiata e non
avessero tagliato la gomma. Dopo esser stata costretta a far riparare i fanali
non poteva affrontare la spesa per delle nuove gomme! Velocemente si piegò per
dare un’occhiata più da vicino. La valvola era aperta quindi probabilmente
non avevano bucato la ruota. Immaginava che adesso avrebbe dovuto ringraziarli,
pensò sarcasticamente.
Qualcosa colpì il cofano e un attimo dopo,
un paio di gambe si fecero avanti e si fermarono di fronte a lei. Alzò lo
sguardo. Per qualche ragione non fu sorpresa per niente di vedere Logan, una
mela in mano, che guardò prima la ruota sgonfia e poi lei.
“Ma che peccato” commentò, ma non
c’era traccia di dispiacere né nella sua voce né nella sua espressione, poi
si girò e si diresse verso la sua X-Terra dove lo aspettava un gruppetto di
ragazzi.
Veronica continuò a guardarlo, gli occhi
stretti ancora per un momento prima di dirigersi verso il portabagagli ed
estrarre la chiave a T, lanciando la sua giacca e gli occhiali nella macchina.
Non era sicura di dover ringraziare Logan per la gomma a terra ma certamente
avrebbe potuto essere colpa sua. Anche se di solito aveva più fantasia di una
gomma a terra. Una gomma a terra era una seccatura e le avrebbe fatto fare più
che tardi per la gara di surf giù alla Gold Coast ma era anche una cosa
abbastanza comune e banale. Visto come stavano le cose, lui non si faceva
problemi a prendersene il merito. Gli diede un’occhiata: si appoggiava alla
macchina e la guardava sorridendo a vederla combattere contro i bulloni, pensò
Veronica ringhiando mentre cercava di allentare il primo.
Non che si aspettasse che lui l’aiutasse.
Sapeva perfettamente che nessuno l’avrebbe aiutata.
“A terra?”
“Proprio come Dio mi ha fatta” ribatté
Veronica, senza preoccuparsi veramente di controllare chi fosse il prossimo
ragazzo in fila per prendersi gioco di lei.
Ma invece di ridere, il ragazzo le si
accucciò accanto. “Sei sempre così difficile?” chiese.
Ma perché questo ragazzo non poteva
semplicemente lasciarla in pace? “A volte sono ancora più difficile” ribatté
tirando la chiave con tutte le sue forze. ”Tra mezz’ora dovrei essere a fare
fotografie ad una gara di surf alla Gold Coast e… questa è la mia seconda,
misteriosa gomma a terra da quando la scuola è iniziata” disse prima di
riuscire a fermarsi.
Con sua enorme sorpresa, invece di fare
stupide battute o ridere di lei, il ragazzo si sporse verso di lei per prendere
la chiave dalle sue mani. “Beh,
ecco, voglio dire, lascia che ti aiuti” disse e le rivolse un sorriso.
Stupita da quella rara dimostrazione di
gentilezza, finalmente osservò meglio il ragazzo. Chi… oh, il ragazzo che le
aveva parlato all’ufficio registrazioni il giorno precedente. Era nuovo. Beh,
questo spiegava molto. Ad ogni modo, gli rivolse un sorriso di ringraziamento.
Poteva sempre godersela finché durava, fino a quando i pettegolezzi avrebbero
raggiunto il ragazzo e lui non le le avrebbe più rivolto la parola.
“Sono Troy, comunque” si presentò
mentre maneggiava, guardandola negli occhi.
“Io sono Veronica” replicò lei con un
altro sorriso.
Lo sguardo perplesso che le dedicò la
sorprese. “Davvero?” chiese, esitando, e poi diede in una mezza risata.
“Veronica. Okay, sì, questo - questo ha molto più senso” disse, più a sé
stesso che a lei, sospettò Veronica.
Comunque, ora era interessata. “Molto più
senso come?” chiese, incuriosita.
Troy scosse la testa, un po’ imbarazzato,
pensò lei. “Aaa, niente… Solo che, ehm..” guardò in un’altra
direzione. “Non ascoltare mai quei ragazzi.”
Veronica seguì la direzione dei suoi occhi,
trovando, sorpresa, sorpresa, Logan e I ragazzi, che stavano ancora guardando
verso di loro con interesse, osservandoli.
“Davvero, chi chiamerebbe una figlia
Trampy McBitch?” chiese Troy con un sorriso.
Trampy McBitch? Carina, pensò Veronica
sarcasticamente, soffermandosi con lo sguardo sulla testa biondo chiaro di Dick
Casablancas. Era sicura che dietro questa ci fosse quello stronzo.
Con una risata, guardò nuovamente Troy.
“Un ottimo consiglio, se vuoi il mio parere” si dichiarò d’accordo.
“Farò in modo di ricordarmelo in
futuro” promise Troy, ridendo. “Allora, Veronica, giusto? Hai anche un
cognome? Voglio dire, dubito che sia qualcosa che si avvicini a McBitch.”
“No, per niente. E’
Mars. Veronica Mars” rispose. “E tu?”
“Vandegraff” disse, tendendo i muscoli
mentre cercava di allentare un bullone particolarmente duro.
Hmm… era carino. In realtà era molto
carino con quei capelli castano chiaro e quei vivaci occhi castani, pensò
Veronica, osservandolo. In più, sembrava essere gentile. E divertente.
Avrebbe potuto piacerle, quel ragazzo. E poi qualcosa emerse improvvisamente
dalla sua memoria.
“Aspetta, Vandegraff? Come l’architetto
Vandegraff, quello che ha progettato il museo della Contea?” chiese,
realizzando improvvisamente.
Troy la guardò e annuì. “Già. Sei nel
campo dell’architettura?”
“No…” disse lentamente Veronica.
“Duncan ti ha menzionato qualche volta.”
“Duncan?” chiese Troy, alzando un
sopracciglio. “Strano, pensavo… oh, aspetta… Veronica? La Veronica che era
la migliore amica di Lilly?” chiese, guardandola sorpreso.
Veronica si limitò ad annuire. Era passato
molto tempo da quando qualcuno si era riferito a lei in quella maniera, tanto
che avvertì un leggero tuffo al cuore. In più, non poteva evitare di chiedersi
se Lilly avesse detto a Troy che lei era anche ‘la Veronica ex fidanzata di
Duncan ’.
“Wow… il mondo è davvero piccolo
dopotutto, eh?” chiese Troy, sorridendo di nuovo e allentò l’ultimo dei
bulloni.
“A volte” rispose Veronica con una
risatina.
“Allora… hai una gomma di scorta nel
bagagliaio?” volle sapere Troy. Dietro il cenno d’assenso di Veronica, le
sorrise e si alzò, raggiungendo il portabagagli. Veronica fece lo stesso.
“Hey, Veronica, hai bisogno di un
passaggio?”
Sorpresi, Veronica e Troy alzarono entrambi
lo sguardo su Duncan, di fronte a loro. Sentendosi stranamente come se si fosse
fatta beccare a fare qualcosa di sbagliato, Veronica infilò subito le mani
nelle tasche posteriori. Al diavolo, non poteva sentirsi colpevole per aver
parlato con Troy! Lei e Duncan non stavano più insieme da molto tempo, poteva
parlare con chiunque le andasse, poteva flirtare quanto voleva
“Se non andiamo adesso, ci perderemo la
gara” aggiunse Duncan guardandola.
Merda, ora che cosa doveva fare? Non voleva
andare in macchina con Duncan, assolutamente no, sarebbe stato semplicemente
insopportabile, seppure per un viaggio breve. E non poteva lasciare Troy lì a
ripararle la macchina, giusto? Ma se non fosse partita subito sarebbe finita nei
guai. Per non dire che Duncan avrebbe capito quanto l’angosciava la sola idea
di un viaggio in macchina con lui.
“Ummm…” guardò da Duncan a Troy che
si era alzato come lei e adesso stava estraendo la gomma di scorta.
“Vai pure” le disse Troy. “Io finisco
qui e rimetto gli attrezzi nel portabagagli.
Duncan sorrise al suo amico e gli diede una
pacca sulla schiena. “La cavalleria non è morta. Buono a sapersi.” Si
allontanò da loro ma guardò di nuovo verso Veronica. “La mia macchina è là”
le disse, indicandogliela. Come se lei non potesse riconoscerla da sola.
Veronica esitò per un momento ancora prima
di rivolgere un sorriso di scusa a Troy e raggiunse il portabagagli per prendere
le sue cose. Un ultimo sguardo a Troy e si incamminò verso la macchina di
Duncan, rassegnata.
Ora Non c’era più modo di evitare questa
situazione.
****
Silenziosamente, Logan osservò
Veronica salire in macchina con Duncan. Inizialmente, quando aveva visto la
gomma bucata della sua macchina, ne era rimasto soddisfatto. Come lo sarebbe
stato di qualsiasi cosa la irritasse, specialmente dopo il giochetto che lei gli
aveva fatto non così tanto tempo prima. Aveva delle ipotesi molto precise su
chi le avesse sgonfiato la gomma e poiché uno sguardo al sorriso soddisfatto di
Dick gli aveva fatto capire che aveva ragione di sospettare, e si
complimentò con l’amico per il suo gesto facendogli il segno per ‘ok’.
Quando aveva visto che Duncan,
non appena notata la gomma sgonfia, si era diretto verso Veronica,
Logan aveva ricordato però che dovevano andare insieme alla Gold Coast
per la competizione di surf. E improvvisamente, non aveva più trovato lo
scherzo così divertente. Conosceva Duncan abbastanza bene da sapere che si
sarebbe offerto di darle un passaggio e non fu sorpreso quando la videro salire
sulla sua macchina.
“Purché la porta con sé?” chiese
Caitlin, osservando la macchina che usciva dal parcheggio.
“Già, non so perché deve essere sempre
così dannatamente gentile con lei” mormorò Dick.
“E hai visto Troy?” chiese Caitlin, i
suoi occhi puntati adesso su Troy, che era
impegnato a sollevare col crick la
macchina di Veronica in modo da poter cambiare la gomma. “Davvero, qualcuno
dovrebbe avvertirlo riguardo a lei.”
Logan la guardò, pensieroso. Aveva notato
che Caitlin era stata molto carina con Troy. E avrebbe giurato che fosse gelosa,
perché Veronica aveva suscitato l’interesse di Troy Decisamente qualcosa che
non avrebbe voluto vedere da parte della sua ragazza, pensò cupamente Logan.
“Già provato” disse Dick e scrollò le
spalle, guardando anche lui verso Troy. “Però non mi è sembrato che volesse
ascoltare.”
“Hey Caitlin!”
Alzarono lo sguardo per vedere Sandra
dirigersi verso di loro, ammirando il nuovo motorino di Caitlin. “Wow! E’
questo il motorino? E’ splendido!”
Il viso di Caitlin si illuminò. “Già,
non è vero?”
Logan lasciò perdere le ragazze e guardò
verso Troy di nuovo. Tempo per
un’altra chiacchierata, pensò Logan e si allontanò dalla sua macchina per
raggiungerlo, notando appena che Dick lo stava seguendo.
“Wow, T, che bel piccolo gentiluomo che
sei” disse Logan fermandosi di fronte a lui.
Troy alzò lo sguardo e gli rivolse un
sorrisetto. “Dovresti provarci almeno una volta. Fa completamente sciogliere
le ragazze” replicò, gioviale.
“Il solo problema è che non stiamo
parlando di una ragazza, qui, amico” disse Dick, appoggiandosi alla Le Baron.
“Mi permetto di dissentire” disse Troy
con un sorriso e guardò Dick, mentre il suo sorriso si faceva teso. “Trampy
McBitch, eh?”
Dick rise. “Amico, ci avevi creduto
davvero?”
Troy scosse la testa. “Ragazzi, devo
sembrare davvero stupido eh?” scrollò le spalle e si concentrò di nuovo a
sollevare la macchina. “prima Sono stato abbastanza furbo da chiedere il nome
a Veronica” disse loro tuttavia.
“Dovresti dimenticarti lo stesso di lei.
Non farti imbrogliare dai suoi comportamenti. Non ne vale la pena.” Disse Dick,
agitando la mano verso la gomma sgonfia e a quella di riserva. “Meglio
che tu risparmi la tua cavalleria per una ragazza che meriti davvero tutto
questo sforzo.”
“Lo pensi anche tu?” Troy chiese a Logan,
guardandolo.
Logan alzò un sopracciglio. “Io? A me non
interesse che cosa fai. Ma sarebbe meglio che tu ci ascoltassi quando ti diciamo
che non ci si può fidare di Veronica.”
Troy annuì ed estrasse la gomma sgonfia.
“Hmm… sapete, avevo avuto l’impressione che Duncan non la conoscesse.”
Logan si accigliò, non essendo sicuro di
capire dove Troy volesse arrivare con questo cambio di argomento.
“Poi però mi sono ricordato di aver
sentito il nome di Veronica prima. Ora, indovinate dove?” disse Troy in
tono estremamente casuale. Quando Logan non rispose, Troy annuì.
“Avevo ragione. Lei è la ragazza di Duncan, no? Non smetteva mai di parlare
di lei la scorsa estate, sempre a esaltarne le virtù.”
Per un momento, Logan guardò altrove. Sì,
questo era tipico del suo migliore amico, perlomeno quello di un anno prima.
Quando guardò nuovamente Troy, il suo sguardo era duro. “La sua ex
ragazza” chiarì.
Troy fece un grosso sorriso e si alzò per
fronteggiare Logan. “Sono felice di sentirlo!” disse, allegro. “Sarei
stato seriamente distrutto ad apprendere che lei è già impegnata. Dopotutto
non succede ogni giorno che una spiritosa, affascinante ragazza incroci la tua
strada.” Si fermò per qualche secondo, guardando Logan negli occhi, lanciando
anche una veloce occhiata a Dick prima di ritornare su Logan. “Sono in questa
scuola da soli due giorni e ho già sentito molto riguardo Veronica. Ma sapete
una cosa? Pensò che scoprirò da solo che cosa è vero e che cosa non lo è”
disse in tono serio, il sorriso che svaniva dal suo volto, i suoi occhi che si
stringevano in segno di avvertimento. “E non sarei sorpreso per nulla se
venisse fuori che è molto più simile alla ragazza che Duncan e Lilly mi hanno
descritto che a Trampy McBitch. Adesso, se non vi dispiace, ho una gomma da
sostituire, sempre che non vogliate aiutarmi.”
“Non dire che non ti avevamo avvertito”
rise Dick, per nulla colpito dalle parole di Troy e si incamminò verso la
macchina di Logan.
Logan lo guardò prima di voltare lentamente
il viso ad incontrare gli occhi di Troy nuovamente. Il ragazzo aveva fegato,
doveva riconoscerglielo. Non significava comunque che avrebbe dovuto incassare
le sue parole e basta. “E’ vero che ci sono moltissimo pettegolezzi riguardo
Veronica. E sì, non tutti sono veri” disse tranquillamente. “Ma non è
nemmeno tutto falso. Eravamo amici una volta, sai. Quindi io parlo per
esperienza quando ti dico che faresti molto meglio a stare lontano da lei - per
il tuo bene.”
“Davvero?” chiese Troy, alzando un
sopracciglio. “Wow, non sapevo che ti preoccupassi così tanto di me!” Troy
sollevò testa, rivolgendo uno strano sguardo a Logan. “Adesso lascia che ti
chieda una cosa: sei così interessato ad allontanarmi da Veronica per il bene
di Duncan che potrebbe non aver ancora completamente dimenticato la sua ex - o
hai un interesse personale nel volerti accertare che gli altri ragazzi le stiano
lontani?”
All’inizio, Logan si limitò a guardarlo,
sbalordito. Troy aveva appena semplicemente… oh, sì, l’aveva fatto.
Divertito, Logan diede in una mezza risata e scosse la testa. “Amico, davvero
non hai capito nulla… sai cosa? Divertiti con lei. E’ tutta tua.”
Non aspettò un’ulteriore risposta di Troy
e se ne tornò semplicemente alla sua macchina, scuotendo la testa. Come se gli
fosse mai interessato da chi veniva abbordata Veronica!
Il secondo capitolo, ossia
“Credit Where Credit Is Due”, è composto da più di quaranta pagine di
Word. Postarlo in un colpo solo avrebbe richiesto un sacco di tempo ai lettori e
siccome non tutti hanno la possibilità di perdere ore davanti allo schermo del
PC leggendo fanfiction, abbiamo deciso di dividerlo a metà, sperando che
piaccia e invogli a leggere la continuazione comunque.
Mi scuso per il lungo tempo
trascorso da quando il primo capitolo è stato postato ma purtroppo sia la
traduzione che il betaggio richiedono molte ore di lavoro. Non credo infatti che
riusciremo a preparare la seconda parte del capitolo prima di Natale.
(*) Una piccola nota a proposito di “Trampy McBitch”,
l’appellativo con cui Dick descrive Veronica nell’episodio originale;
l’edizione italiana l’ ha cancellato e quindi ho preferito lasciarlo
invariato all’interno della fanfiction. Per avere un’idea generale del
“complimento” con cui Dick ha presentato Veronica a Troy basta sapere che
“trampy” significa “puttana” e il “bitch” presente nel cognome si può
tradurre con il medesimo significato di “trampy” oppure con la parola“stronza”.
Per finire, grazie a Giuxxx,
Ainwen, Cobwy, Skyblue e Herm90 che hanno recensito il primo capitolo. Sono
contenta che vi sia piaciuto e spero che questo non vi deluda. Farò pervenire
all’autrice i vostri complimenti (me l’ ha chiesto espressamente!).
A presto,
Juliet