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Autore: Medy    05/05/2012    2 recensioni
Sirius Black, ormai diplomato e quasi Auror non ha abbandonato i suoi modi irresponsabili da vero malandrino. Re delle notti folli , non è intenzionato a sacrificare la propria libertà.
Anche se un incontro forse cambierà la sua intera visione delle cose. Due occhi, profondi, capaci di arrivare a quell'animo che sembra irraggiungibile. Quel sorriso che tocca il cuore e i suoi modi di fare , saranno il Mix perfetto per gettare l'erede dei Black K.O. . Dolce come un Muffin, delicata come un sufflè, forte come il cacao, questo nuovo personaggio entrerà nella vita di Sirius come un uragano. Anche lei sarà coinvolta in qualcosa di troppo grande, che condurrà Sirius a prendere una delle decisioni più difficili e dolorose .... Ambientata nella OLD GENERATION, ritorno con una nuova FF...SPERANDO DI COLPIRVI E INCURIOSIRVI!! Baciii!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Twelfth Chapter-
 

 
 
Angy aprì lentamente gli occhi e con suo stupore si ritrovò stesa sul piccolo e scomodo divano del suo appartamento. Si alzò piano, ancora confusa del perché fosse li, e ritrovò, Sonya appoggiata allo stipite della porta che dava alla cucina , e la fissava con aria interrogativa, mentre sgranocchiava cereali d’avena.
“Buon giorno Bimba..” Esclamò lei, sorridendo maliziosamente. Angy si guardò intorno, come spaesata, e ancora con il sonno che batteva forte, si alzò per notare che indossava gli abiti del giorno prima.
“Perché ho dormito sul divano?” Chiese lei scuotendo i lunghi capelli come per cacciar via quel sonno che non voleva lasciarla.
“Forse per lo stesso motivo per cui, Sirius Black è uscito da qui…” Sonya fece spallucce e diede quell’informazione che lasciò Angy a meditare per un attimo e riportare alla mente ciò che era accaduto dodici ore prima.
“è rimasto a dormire qui…” Non fu una domanda, perché Angy iniziò a ricordare qualcosa della sera precedente.
“Oh… Bene, racconta un po’” Esclamò Sonya , mostrandosi attenta e curiosa a quella storia di cui non era al corrente.
“Ho bisogno di una doccia…” Sospirò e prima che Sonya potesse porle domande a raffica al quale lei non avrebbe voluto rispondere, sghaiattolò al piano superiore e si chiuse in bagno. Quella mattina avrebbe aperto il Bistrot un po’ più tardi, i clienti avrebbero atteso, ora la sua priorità era darsi una ripulita . Si gettò sotto il getto caldo, che l’accarezzò delicatamente il corpo. Quel getto caldo al contatto con il viso le ridiede l’energia necessaria per affrontare quella giornata, e magari per affrontare Sirius se mai si fosse presentato al Bistrot come era solito fare. Ciò che era accaduto la sera prima non era stato nulla di cui preoccuparsi. Erano rimasti seduti sul divano a bere vino e guardare un vecchio film in TV. Per la prima volta lei aveva fatto entrare un “estraneo” in casa sua, e per la prima volta aveva mostrato a qualcuno che non fosse Sonya la sua vita sintetizzata in foto e vari oggetti sparsi per l’appartamento. Anche se Sirius non era apparso molto invadente in questo. Non aveva fatto domande quando aveva visto l’innumerevole collezione di Libri , non aveva chiesto chi fossero le due bambine in foto che , abbracciata a lei, anche essa bambina, sorridevano all’obiettivo. Non aveva fatto domande sulla sua vita e sul perché vivesse li, nonostante fosse così giovane. Era rimasto in silenzio, a sorseggiare Vino e guardare quel film che Angy tanto amava . C’era stato un silenzio concluso con gli occhi di Angy che si chiudevano. Si era addormentata come una sciocca, e lui , forse l’aveva seguita poco dopo, per poi andar via . Non era successo nulla tra di loro, e in quel Momento Angy sperò che si stesse sbagliando.
 
 
 
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“Dove sei stato?” Remus sentì la porta aprirsi e si catapultò nel salone per accogliere come peggio poteva Sirius, che entrò in casa.
“Da quando siamo sposati io e te?” Chiese lui ironicamente, fiondandosi verso il bagno, aveva bisogno di una doccia, ma Remus lo fermò appena in tempo, e prendendolo per il colletto del maglione lo scaraventò contro il muro.
“Ascoltami. Non so se sia vero oppure no, ecco perché ho bisogno che tu mi risponda sinceramente…Sirius, sei una spia del Signor Oscuro?”. Sirius rimase a fissare l’amico non potendo credere alle sue orecchie. Socchiuse gli occhi, incredulo della domanda che l’amico gli aveva appena posto. Gli occhi di Remus invece erano gli occhi di uno che non aveva dormito tutta la notte. Sirius si divincolò violentemente dalla sua presa.
“Cosa cazzo dici Remus? Io una spia? La luna piena è solo la settimana prossima e gia stai impazzendo!”
“Rispondimi sinceramente , Sirius.  Ho avuto una soffiata e ….”
“E credi ad una soffiata e non a me? Credi che io, Sirius Black sia una spia di Voldemort? Io? Remus  mi delude sapere che tu creda in questo. Mi conosci bene, e sai chi sono” Sirius non poteva credere a ciò che stava accadendo . Chi di così meschino aveva cercato di mettere in giro una calugnità del genere. Chi aveva tentato di mettere contro di lui il suo migliore amico? Chi aveva potuto causare un caos del genere. Remus lo fissò per qualche minuto, poi ritornò sereno, si rilassò e assunse il suo sguardo benevole. Abbracciò l’amico.
“Scusa Amico. In questo periodo non ci si può fidare di nessuno…. Scusa”
“è tutto apposto Remus, ma vorrei sapere chi è stato a dirti una cazzata del genere” Sirius battè una leggera pacca sulle spalle dell’amico e lo guardò dritto negli occhi, in cerca di una risposta.
“Non credo che dirtelo possa giovare le cose, ma … Peter,è venuto da me e  mi ha detto di averti visto in compagnia di …Avery” Sirius sorrise , sorrise amaramente. Remus non avrebbe certo nascosto la verità all’amico, era in dovere di dargli le giuste spiegazioni.
“Peter, quel sucido bastardo…. Se lo prendo, lo schiaccio come un topo”. La rabbia di Sirius era ciò che si aspettava Remus, e il pensiero dell’ennesima violenza verso il piccolo amico lo preoccupò molto. Forse ciò che lo aveva spinto a dire una sciocchezza del genere era dovuto proprio a ciò che Sirius non risparmiava mai di riservargli. Peter ultimamente era strano e ciò non lo aveva notato solo lui, ma anche il resto del gruppo, ma non ci avevano mai dato un peso. Ma forse questa volta si dovevano concentrare maggiormente su quel particolare.
“Credo che Peter stia tramando qualcosa..” Ipotizzò Remus, Sirius si concentrò sull’amico pronto ad ascoltare le sue parole.
“per ora non facciamo nulla, vediamo fin dove si spinge. Poi… Agiremo”
“E se si spinge troppo oltre? No Remus non posso aspettare…. Quel topo deve avere ciò che si merita” Sirius non era tipo di attendere, non lo era mai stato e Peter non avrebbe avuto un trattamento diverso. Quella mattina non era presenta, ma non appena avrebbe varcato quella porta , non avrebbe ricevuto un buon benvenuto.
“Ascoltami Sirius, per una volta fa come ti dico…Poi ti prometto che se Peter davvero sta tramando qualcosa, gli darai la giusta lezione…. Per adesso aspettiamo” Remus guardò l’amico, incrociò il suo sguardo infuocato, perso nell’ira che pian piano si spense e decise di ascoltare le parole del più saggio, si fidava di Remus, si fidava delle sue parole e avrebbe fatto come aveva detto.
“Prometti che lo lascerai a me…” Concluse lui . Remus annuì e Sirius si indirizzò verso il bagno per gettarsi sotto il getto caldo della doccia .
 
 
 
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Quel sabato mattina era la giornata ideale per concedersi una bella passeggiata e una buona cioccolata calda . Lily e James decisero di raggiungere il loro ormai, amato Bistrot, e con loro anche Remus e Sirius.
Il sole di dicembre era caldo, e brillava nel cielo come per augurare il buon giorno agli abitanti di Londra. La neve caduta la sera prima era quasi sparita dalla strada, anche se alcuni cristalli luccicavano al contatto con i raggi solari. Il calore che emanava il sole era piacevole e metteva pace .Sirius camminava accanto agli amici, e più si avvicinavano al Luogo e più le gambe iniziavano a tremargli. Si sentì una vera  e propria femminuccia. Cosa c’era di così preoccupante che lo metteva tanta agitazione. Tra lui e Angy non era accaduto nulla e la cosa migliore era comportarsi normalmente. L’avrebbe salutata , avrebbe ordinato la sua cioccolata e avrebbe chiacchierato con gli amici. Anche se, ciò che avrebbe voluto fare  era completamente diverso, ma per ora, la sua concentrazione doveva essere rivolta interamente alla questione di Peter. Lui e Remus ne avrebbero parlato con James e Lily e avrebbero ascoltato anche il loro parere. Vide il rustico Bistrot in lontananza e improvvisamente, come se un pugno lo colpì in pieno stomaco, vide lei, sorridere, allegramente, al tizio , quel tizio babbano di cui non ricordava il nome. Si fermò di botto.
Avrebbe dovuto affrontare anche lui, ma in quel momento sembrò non reggere . La vide sorridere e vide lui accarezzarle il viso. Irrigidì il volto, e una rabbia inaudita lo attraversò. Per un attimo si sentì ferito.
“Sirius, che fai imbambolato li?” La voce di James lo riportò alla realtà e il volto di Lily saettò in direzione del Bistrot e come solo lei era capace di fare, capì il suo comportamento.
“Sono amici Sir…” Sussurrò lei, sperando che ciò che stava dicendo era vero.
“Non è cosa che mi riguarda, non è la mia ragazza e può fare ciò che vuole” Sputò lui, non preoccupandosi di apparire geloso. Anche perché in quel momento la gelosia lo stava divorando. Un’altra carezza , e un altro sorriso.
“E allora perché stai bollendo come un Calderone?” James sorrise all’amico e gli diede un lieve schiaffo sulla schiena. Sirius lo fulminò con lo sguardo.
“Non sto bollendo… “ sibilò lui. Sembrava un cane pronto all’attacco, se avesse potuto avrebbe azzannato volentieri quella mano che continuava a toccare il viso di Angy. Improvvisamente , senza pensarci , si trasformò in cane e corse contro il ragazzo. Lo avrebbe fatto, lo avrebbe azzannato e gli avrebbe staccato con violenza quella mano schifosa.
Lily urlò, Remus si gettò all’inseguimento di Sirius e Angy, vedendo il grosso cane nero, abbandonò Joe e si concentrò su quel cane che non vedeva da mesi ormai.
“Cucciolone!” Esclamò e lo prese tra le braccia , fermando in tempo quel gesto omicida. Sirius si lasciò coccolare da Angy che lo accarezzò sotto il capo per poi passare alle orecchie.
“Ciao Remus, è da molto che non vedo questo cucciolone” Remus si fermò per riprendere fiato e salutò Angy.
“Eh, si… Lily lo ha portato proprio perché non lo vedevi da molto…” Esclamò lui, trovando una risposta plausibile all’apparizione improvvisa di quel cagnone. Joe si presentò a Remus, e poi cercò di avvicinarsi al cane, per accarezzarlo a sua volta. Ma Sirius ringhiò ferocemente verso di lui. I denti scoperti, pronto ad attaccare.
“Cos’hai Sirius, è Joe , un amico” Angy non si vergognò di parlare con un cane, sapeva bene che lui potesse capirla e quindi si rivolse a lui come un amico , come aveva sempre fatto dal primo momento che lo aveva incontrato.
“Non credo di essergli molto simpatico” Esclamò Joe , allontanandosi, non voleva rischiare di essere azzannato.
“Ma cosa dici, è adorabile…” Esclamò Angy , lasciando che il cane le poggiasse le zampe al petto e iniziasse a leccarle il viso. Remus si trattenne dal ridere. Era ciò che Sirius avrebbe fatto anche in forma umana. Avrebbe aggredito il suo rivale per poi baciare appassionatamente la ragazza. Ma , il motivo per cui ancora doveva farlo, era oscuro. Non si era mai nascosto dietro la sua forma animale, non aveva mai mostrato questo suo lato codardo. Eppure in quel momento lo stava facendo.
“Sirius, lascia stare Angy” La voce di Lily aveva un tono di ilarità.Anche lei si dimostrò divertita di fronte a quella scena, ma  Doveva pur mantenere in piedi la farsa. Sirius si staccò da Angy e affiancò la padrona. James guardò di sottecchi l’amico e gli scoccò un occhiolino.
Angy li salutò , e con dispiacere vide l’assenza dell’altro Sirius. Si sentì sprofondare. Ancora per una volta si era fatta abbindolare dalle parole dolci e anche quella volta non aveva avuto il coraggio di presentarsi da lei.
“volete entrare?” Chiese lei, cercando di scacciare il pensiero di Sirius, e la curiosità di sapere dove fosse.
“Possiamo? Il cane non da fastidio?” Lily non avrebbe certo procurato ad Angy una qualunque difficoltà. Angy annuì allegramente e li fece cenno di entrare.
“Joe, io vado, i clienti mi aspettano. Passi più tardi?” Chiese lei rivolgendosi all’amico.
“Certo. E cercherò di portarti a cena fuori. Ricorda che con me hai sempre una cena in sospeso” Le ricordò il ragazzo. Angy non rispose, si limitò a sorridere e sparire dietro la porta di legno massiccio del suo Bistrot.
 
 
 
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Sonya e Angy uscirono dal loro Bistrot, con un sorriso sulle labbra e leggerezza. Anche quella giornata era conclusa, e si sarebbero concesse qualche ora all’insegna del divertimento con gli amici. Joe le attendeva, poggiato alla sua MINI90. Sonya sarebbe stata vista come un terzo incomodo, ma Angy la ringraziò in silenzio, per non averla lasciata sola con Joe. Nonostante quel ragazzo fosse il prototipo perfetto che ogni donna e ragazza avesse voluto al suo fianco, Angy non riusciva a pensare a lui come il suo ipotetico fidanzato , o amico “particolare”. Lui era semplicemente Joe, conosciuto un anno prima, conosciuto per caso, grazie a Sonya.
“Ragazze siete stupende!” Allargò le braccia e accolse le due amiche in un abbraccio affettuoso.  Lo sguardo si soffermò su Angy, e non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, fino a quando , il gruppo fu attirato dal rombo di una moto. Il cuore di Angy fece un sussulto, conosceva bene quel rumore, e conosceva a memoria quella scena. Sirius non faceva altro che ripeterla. Non si faceva vivo per tutto il giorno, per poi apparire romanticamente in sella della sua moto , con sguardo da dannato e con presunzione inaudita. Joe guardò prima lei, che sembrò illuminarsi di fronte a quella scena e poi spostò lo sguardo su di lui, che sorrise ad Angy e le fece cenno di seguirlo.
“Ragazzi scusatemi un attimo…” Angy sembrò imbarazzata ma lo raggiunse e si fermò a pochi metri da lui. Joe rimase a fissare i due, mentre Sonya, cercava in tutti i modi di attirare l’attenzione di Joe, in modo che non disturbasse l’amica. Anche lei era consapevole che Joe sarebbe statao l’ideale per lei, ma sapeva anche che Angy non aveva mai mostrato tanto interesse per un ragazzo, come stava facendo in quel momento con Sirius.
“Vogliamo incamminarci?” Sonya prese l’amico per un braccio e cercò di convincerlo ad abbandonare quel luogo, ma lui rimase fermo li, ad osservare il modo in cui quel ragazzo la guardava e le parlava. E il modo in cui lei lo rispondeva. Aveva un sorriso dolce sul suo volto, un sorriso che lui non aveva mai visto perché lei non gli aveva mai rivolto. Si sentì una morsa al cuore, e capì che forse seguire Sonya sarebbe stata la miglior cosa.
“Si , forse è meglio” Sospirò lui, e cercando di non guardare , cercando di distogliere lo sguardo da quei due, Sali in macchina seguito da Sonya.
Angy salutò gli amici, non appena partirono  e ritornò ad occuparsi di Sirius.
“Perché non sei venuto questa mattina?” Quella domanda non sarebbe potuta rimanere irrisolta. Voleva parlare chiaro con lui, e voleva che anche lui facesse lo stesso. Se qualcosa stava per nascere, era opportuno farlo nascere su basi solide, e forti. Sirius si grattò la nuca con fare nervoso.
“Sono dovuto rimanere in ufficio, e …. “ Sorrise, un sorriso colpevole, quello usato mille volte quando lui e James erano colpevoli,e la Mcgranith era pronta ad un richiamo . Era rimasto l’eterno ragazzino Grifondoro, ma forse doveva lasciare quello status, una volta per tutte e forse , Angy avrebbe dovuto ricevere le risposte giuste e non confuse senza senso e senza un rigore logico.
“Ti va di cenare insieme…Devo darti le spiegazioni che meriti” Il sorriso mutò. L’espressione cambiò e il volto divenne serio, tanto da preoccupare Angy.
“oh, va bene…. “ Decide di non rifiutare e decise di ascoltare Sirius , qualunque cosa avesse da dirle. Sirius mise in moto, ma Angy lo fermò , poggiando la sua mano su quella di lui. Gesto che per un attimo fermò il tempo, gesto che fece alzare lo sgaurdo verso di lei, gesto che provocò troppe reazioni tutte in una volta e che Sirius non riuscì a spiegare.
“Ho voglia di camminare, e cenare per strada…” Era ciò che lei voleva davvero. Non le andava di rimanere rinchiusa in un qualsiasi Pub o ristorante, le andava passaggiare per la splendida Londra e godersi le luci della città. Sirius annuì  , e scendendo dalla moto, la seguì, pronto a seguirla ovunque lei volesse condurlo.
 
 
Camminarono molto,  quella notte sembrò non volesse finire per dare ad entrambi il tempo necessario. Tempo necessario per tutto e per nulla. Mangiarono , sotto il cielo cupo di Dicembre, si guardarono alla luce della notte. Sirius quella notte si sarebbe svelato per ciò che era, andando contro allo statuto della Magia e contro a ciò che aveva sempre sostenuto fieramente. Quella ragazza era capace di farlo sentire diverso, era capace di farlo sentire se stesso senza paura di mostrarsi ma con una gran voglia di farlo. Si fermarono presso Kensingto Gardens, e Angy si appoggiò ad una delle staccionate che dava vista allo splendore dei giardini, immersi nel buio magico raccontato nella storia infinita e immortale di Peter Pan. Sirius le si affiancò e rimase a fissare anche lui quel buio e silenzio.
“Ho sempre amato i Kensington Gardens. La storia di Peter Pan è nata qui…Lo sapevi?” Angy fin da piccola aveva amato quel personaggio, eternamente fanciullo, eternamente perso in una felicità immortale. Sirius corrugò la fronte.
“Chi è Peter Pan?” Chiese , non conoscendo quel nome e non sapendolo associare a nessuna figura di sua conoscenza. Angy rise divertita di fronte a quella ignoranza innocente.
“Non conosci la storia di Peter Pan? Tutti i bambini sono stati affascinati da lui, tutti conoscono la storia del bambino che non crescerà mai. È una di quelle storie che non smetteranno mai di esistere “ Angy si stupì di constatare che Sirius non scherzasse. Non conosceva davvero il Famoso Peter Pan. Fece spallucce.
“Non conosco questo tizio” disse nuovamente , strappando l’ennesimo sorriso a Angy.
“Sei davvero strano…. !”
“Si, non sai quanto” Sospirò lui. Doveva prendere coraggio, avrebbe detto ogni cosa, e lo avrebbe fatto adesso. Si voltò verso di lei.
“Angy se ti dicessi che io non sono come tutti gli altri?”
“Ti direi che sei un presuntuoso…” Rispose lei, fissandolo dritto in quegli occhi ceruli, tanto belli quanto cupi. Si perse nel sorriso che espresse, un sorriso dolce e amaro.
“Davvero ragazzina, non sto scherzando” Quel nomignolo non lo aveva usato più dall’ultimo battibecco, ma in quel caso fu usato con molta dolcezza. Si avvicinò di più a lei, e le poggiò una mano sul fianco.
“Non sono come tutti gli altri… Non riesci a spiegare alcune cose, non riesci a far luce su alcuni avvenimenti accaduti. Pensa Angy…” Il sussurro di Sirius  le provocò un brivido lungo la schiena, e le labbra divennero una tentazione che Angy non seppe se avrebbe resistito facilmente. Non fece peso alle parole, troppo occupata a fissare la linea delle labbra così perfetta.
“Non ti so dire…” Sussurrò lei, deglutendo. Sirius sorrise nuovamente. Lei era sveglia, e sicuramente avrebbe capito, ma in quel momento sembrava completamente rapita da qualcos’altro. Non era concentrata su ciò che davvero lui voleva che sapesse e che volesse che svelasse.
Forse le parole non sarebbero bastate. Decise di passare direttamente ai fatti e sotto lo sguardo incredulo di Angy assunse le sembianze di un cane, un enorme cane nero che scodinzolò prima di ritornare nella sua forma umana. Angy era basita, paralizzata, con la bocca spalancata dallo stupore . Sirius attese una risposta, attesa una qualsiasi reazione, preparandosi anche ad  uno svenimento, che sembrò imminente ma che Angy riuscì a reggere.
“allora?” Disse lui, aspettando almeno che urlasse , scappasse o facesse qualsiasi altra cosa, ma non accadde. Angy abbassò lo sguardo e poi, sotto lo stupore di Sirius , scoppiò a ridere.
“Tu sei Sirius? Sirius il cagnolone….Oh, mio DIO” Non smetteva di ridere, aveva le lacrime agli occhi, si manteneva la pancia per la troppa ilarità. Questa volta fu Sirius a rimanere basito e senza parole. Non era ciò che si aspettava ma era comunque una buona reazione. Poi , come se la cosa si fosse stabilita, come se la cosa avesse preso realtà e forma, Angy ritornò a fissarlo.
“Quindi, tu sei un…” Non riuscì a definire cosa fosse lui, non aveva mai creduto alle storie su essere fantastici, su essere non umani, aveva letto libri che trattavano di loro, perdendosi in quel mondo immaginario, non credendo che davvero potesse essere reale.
“Mago, sono un mago…”l’aiutò a rendere la cosa concreta e reale,quelle parole apparvero incredule per Angy, che non potè però negare l’evidenza. Pochi secondi prima si era trasformato sotto i suoi occhi e quindi accettò la cosa con molta “Diplomazia”.  Sirius attese, attese magari in una sua fuga, in un suo allontanamento e temette di ciò, il cuore partì a mille e i secondi prima della reazione di Angy sembrarono ore, sperò che ciò che aveva appena scoperto non lo allontanasse da lui, perché lui non voleva. Non voleva che quella ragazza sparisse dalla sua vita. Lo aveva travolto , improvvisamente , come una tempesta a ciel sereno, come un uragano improvviso, e lui aveva continuato a cercarla anche quando tra i due non correva buon sangue, anche quando il suo carattere aveva rischiato di allontanarla. L’aveva cercata quando ogni cosa gli era apparsa oscura, quando il mondo che stava vivendo stava prendendo pieghe sbagliate, quando aveva visto il vuoto d’avanti a se, aveva cercato lei e adesso , il rischio di perderla gli faceva paura. Attese, attese e solo quando lei, gli prese la mano e la strinse alla sua, il cuore divenne leggero e un sorriso si dipinse sul volto.
“Avevo qualche sospetto. Anche Lily e gli altri lo sono, vero?”
“Si, anche loro lo sono…” Rispose lui, stringendo ancora più forte quella mano, così delicata e calda. Non avrebbe commesso l’errore di lasciarla andare via, avrebbe camminato cautamente con lei. Il desiderio di baciarla era forte, forse troppo, ma quel momento era solo per le parole e per le spiegazioni. I baci avrebbero atteso.
“Raccontami tutto…” Disse lei, mostrando non semplice curiosità, ma puro interesse, voleva far parte della sua vita, Sirius lo lesse nei suoi occhi e lo avrebbe permesso. Solo lei, solo lei avrebbe fatto quel passo, avrebbe varcato quel confine invalicabile. Iniziò a raccontare ogni cosa, le raccontò della sua vita ad Hogwarts di come aveva conosciuto James , Remus e Peter e di come aveva deluso la sua famiglia entrando in una casa diversa, le spiegò l’importanza per ogni famiglia purosangue e di come la sua non aveva esitato a ripudiarlo a soli sedici anni , quando lui aveva ammesso di non voler seguire i loro modi e i loro ideali, di come Dorea e Charlus Potter lo avevano accolto in casa e lo avevano trattato come un figlio. Le raccontò dei Malandrini e della mappa che lui e gli altri avevano creato, le raccontò del problema di Remus, sapendo che se lo avesse saputo l’amico lo avrebbe rimproverato, ma doveva farlo, per spiegarle anche il suo di segreto, per spiegarle il motivo per cui lui era in grado di trasformarsi in cane , James in cervo e Peter in topo. Parlò di Silente, e della sua grande capacità, delle sue doti e del suo coraggio che aveva trasmesso a tutti gli alunni della sua adorata scuola. Le raccontò del suo lavoro, del perché era stato declassato, del perché lei lo aveva trovato quasi morto per quella strada e del perché era stato riammesso nella squadra dopo l’attacco di Voldemort, parlò di lui, della sua ferocia, della sua sete di gettare il mondo magico e babbano nel caos. Le parlò di sua cugina Andromeda, anche essa una reietta per aver sposato uno “sporco” babbano, di sua cugina Bellatrix e Narcissa e di come entrambe avevano deciso di seguire le tradizioni di famiglia, sposandosi con dei Purosangue degni servi del signore Oscuro. Parlò di suo fratello, e li si soffermò più allungo perché forse quello era il tasto più delicato, ma che lui comunque le volle raccontare. Le raccontò del loro rapporto, mutato rapidamente, di come Regulus avesse preso la strada che i genitori avevano designato a lui e a Sirius, di come erano fieri del suo operato e di come gli mancava quel fratello perso a causa di pazzi come loro, che continuavano a sostenere l’idea del sangue puro. Discorsi che lui con fierezze ci sputava sopra, convinto che il sangue non donava le capacità necessarie, non a casa Lily, nata babbana, era una delle streghe più formidabili che lui avesse mai visto. Le raccontò delle mille pazzie compiute con i malandrini e dei mille tentativi di conquista di James, e di come lui , Remus e Peter avevano più volte messo lo zampino per aiutarlo. E poi le raccontò dei sospetti nati nei confronti di quell’amico che per anni li aveva seguiti. Angy ascoltò ogni cosa in silenzio, senza proferire parole, senza interromperlo. Era rapita da quei racconti che sembravano frutto di una mente geniale , ma che mostravano una realtà che si svolgeva al di la di quel mondo, sotto il naso dei cosiddetti Babbani.  Erano all’oscuro di un magnifico mondo che andava oltre le mura del tempo, dove gli animali venivano considerati compagni di vita, dove amici si affiancavano e sostenevano, dove presidi buffi e strambi ponevano sotto la propria ala protettiva giovani menti che avrebbero potuto cambiare il mondo, dove pazzi assetati di potere erano pronti a gettare tutto nel caos.
Le ore trascorsero, ma i due non si posero il problema. Non avevano notato di come la notte era diventata più scura e di come il silenzio si era infittito. Avevano parlato allungo e Sirius si sentì più leggero, si sentì libero di esprimere finalmente ciò che provava senza temere di perdere quella ragazza dagli occhi incredibilmente belli .
“Wuaho…Sirius è incredibile..” Il sussurro di Angy spezzò il silenzio della notte. Sirius sorrise, allegro di non averla spaventata e fiero di se di averla stupita. Un punto in più per lui meno per il damerino Babbano Biondo.
“Allora adesso mi credi se ti dico che sono diverso da tutti gli altri?”. Angy scosse la testa divertita, non riusciva a non essere presuntuoso e pieno di se, e forse era quello che lo rendeva davvero diverso dagli altri, oltre il fatto che era in possesso di una bacchetta magica ed era in grado di tramutarsi in cane.
“Diverso dai ragazzi Babbani, ma sono sicura che non sei diverso da altri maghetti purosangue !” Ironizzò lei , strappando a Sirius un sorriso divertito. Era sveglia, di ciò non si era sbagliato Sirius. Angy si avvicinò ancora di più a lui, raggomitolandosi nelle sue braccia. Era nato un legame quella notte, un legame forte. Lui le aveva aperto il suo mondo, prima ancora di aprirle il suo cuore. Forse per quello avrebbe dovuto aspettare, e forse era disposta a farlo. Sirius appoggiò il viso sul capo di Angy e assaporò il profumo dei capelli. Tenerla tra le braccia era meglio di tenere tra le mani una bottiglia di quella bevanda babbana che aveva amato per tanto tempo. Lo riempiva, gli gettava via i pensieri e lo riscaldava, ma non gli faceva male. Era meglio, si, molto meglio.
“Joe è solo un amico quindi?”. Sirius non le chiese nulla della sua vita, se avrebbe voluto sarebbe stata lei a farlo, ma aveva bisogno di sapere solo una cosa. Quella cosa, che lo aveva tormentato per tutto il giorno. Angy alzò il capo verso di lui e sorrise a quella domanda.
“Lo stavi azzannando questa mattina…Sei geloso per caso?” Ricordò ciò che era capitato poche ore prima, e adesso assumeva un vero significato. Naturalmente quella domanda fu posta solo per prenderlo in giro. Non aspettava certo che la rispondesse.
“Non sai quanto!” Esclamò lui, lasciandola nuovamente spiazzata. Anche lui rimase sbalordito di come , ciò che sentiva , riuscì ad esprimerlo così facilmente. Non era mai capitato. Quella era la sera delle prime volte. La prima volta in cui aveva guardato davvero negli occhi una ragazza senza essere sotto l’effetto di bevande che danneggiavano l’organismo. La prima volta che aveva parlato di se e di ciò che sentiva. La prima volta che desiderava far conoscere a quella stessa ragazza ciò che in quel momento la sua testa urlava .
“Angy, non voglio apparire smielato alla James, perché non lo sono, anzi, ho sempre pensato che lui lo fosse troppo, ma so che in questo momento non voglio essere in nessun posto oltre che qui, con te, a parlare, a tenerti tra le braccia e sentire il tuo respiro, il tuo profumo. Non voglio essere in nessun posto oltre che qui….”. Sirius si sentì improvvisamente sciocco, sciocco per aver dato voce alla sua testa. Forse quella volta aveva agito bene, e forse sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe reagito bene, ma lo aveva sentito, aveva sentito di farlo e lo aveva fatto. Angy rimase a fissarlo negli occhi, assorbendo ogni parola, facendola scivolare giu, fino a colpire il cuore che fece un balzo. Parole del genere non avrebbe causato alcun effetto se pronunciate da qualsiasi ragazzo, ma Sirius era diverso e quelle parole era diverse.
“Lo hai fatto…” Sussurrò lei, divertita.
“Cosa?” Chiese lui.
“Sei apparso smielato come James..:” Esclamò , Sirius rise. Rise per quel modo di prenderlo in giro, che non aveva fine. Per quel modo di scherzare con lui, nonostante la serietà della cosa.
“Non dirlo in giro, ho una certa reputazione” La prese nuovamente tra le braccia e la strinse a se, Angy appoggiò il viso al petto e sentì il cuore, quel cuore che batteva forte e pensò al suo, che in quel momento batteva ancora di più. Se li avessero fusi insieme avrebbero creato un motore potentissimo.
“Non ti prometto che non lo farò. A meno che tu non trova il modo per tenermi zitta….” Sirius sentì odore di sfida, o almeno il tentativo di sfidarlo a fare un qualcosa. Ghignò, e spostandola dal suo petto si perse nei suoi occhi e mantenne il viso beffardo.

“Un modo c’è…” Sussurrò lui, e senza attendere un altro minuto si sporse verso quelle labbra che aveva desiderato per tutta la sera, che aveva desiderato prima di allora e che avrebbe desiderato ancora. Erano morbide e calde, erano tentatrici e lui si perse in quella tentazione. Angy si alzò sulle punte per aggrapparsi a lui. Le labbra di Sirius erano aggressive, ma non inopportune. Le mani di lui si persero nei folti ricci, che aveva osservato muoversi molte volte. Le accarezzò la schiena per poi passare a quel viso, che quella mattina era stato sfiorato da qualcun altro , e che, si ripromise, non avrebbe toccato nessun altro. Si perse nel profumo dolce . Ormai era completamente perso ,completamente rapito da quel gioco di labbra e di sapori, e per la prima volta, forse, comprese James.  



Angolo Posta:
Ciaoooooooooooooooo!!!! Eccomi con il dodicesimo Capitolo..... Non sono sicura di ciò che ho scritto,ma spero che comunque vi piaccia. Avevo tante di quelle idee, ma non sono stata in grado di metterle tutte insieme... XP .... Che frana!!!.... Finalmente Sirius si è gettato nelle braccia Di Angy, e le ha spiegato ogni cosa! Lei naturalmente non è scappata perchè legata a lui.... Remus e Sirius hanno intenzione di mettere in chiaro alcune cose su Peter, ma non sarà facile.... Sarà un punto saliente della storia, e devo ringraziare CELINE per questa idea....Grazieeeeeeeeeee!! ahahahahaah.... Vogliooo tanti commentiiiiiiii e come sempre vi ringrazio tutte/i...... Un baciooo!!
SFIAMMELLA!

 

  
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