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Autore: Ihaveadreams    05/05/2012    1 recensioni
-Mi mancherai,piccola!- Disse mentre mi stringeva forte. Iniziò a farmi male lo stomaco e poi un nodo alla gola mi impediva di parlare. Stavo per scoppiare in lacime ma cercai di tarttenermi.
-Anche tu Hazza.- Dissi con gli occi lucidi mentre gli scompigliavo la sua chioma riccia. Cercai di abozzare un sorriso per non farlo sentire troppo in colpa.
Entrò in quella macchina nera,dai vetri un pò oscurati, e se ne andò.
Ecco,ero sola. E lo sarei stata per molto tempo, se non addirittura per sempre.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati tre mesi da quando Harry era entrato ad XFactor, guardavo tutte le interviste, aspettavo con ansia le puntate in diretta, li votavo due o tre volte. Perchè è vero che se avesse vinto sarebbe stato ancora più lontano da me ma era il suo sogno e io desideravo vederlo felice, oltre al fatto che loro, i One Direction, erano davvero bravi insieme. Quelle cinque voci si mescolavano perfettamente componendo melodie da brivido.
Arrivò Natale e grazie al cielo li fecero tornare a casa per una settimana circa.
HARRY.
Avevo una voglia matta di rivedere Emily, mi era mancata tantissimo in quei tre mesi,l'avevo sentita al telefono cinque o sei volte e sempre molto infretta.
Non sapevo neanche dove si trovasse la casa di Cloe, la "zia" che ospitava Emily, quindi ci accordammo e ci ritrovammo vicino casa di nonna Emma.
Non appena la vidi mi si illuminarono gli occhi. Mi corse incontro e io apri le braccia per avvolgerla. Le accarezza i capelli, mi piacevano tanto. Erano mossi, dello stesso colore dei miei, profumavano sempre di miele ma questa volta erano impregnati da un forte odore di tabacco. 
Mi sciolsi dall'abbraccio e la guardai negli occhi, facendole capire che non doveva fumare tanto perchè faceva male e perchè era ancora piccola. Ma lei questo lo sapeva già, semplicemente se ne fegava.
Aveva un sorriso a trentadue denti. Era bellissima quando sorrideva anche se lei sosteneva il contario. Odiava il suo sorriso.
-Piccola Styles, mi sei mancata come l'ossigeno.- Le dissi continuando a fissarla.
-Grande Styles, tu sei il mio ossiggeno, prova ad immaginare come sono stata io in questi mesi.- Disse ridendo.
Sapevo che le ero mancato, anche perchè non aveva molti amici, le sue giornate le passava con me, di solito. Mi sentivo un pò in colpa per questo ma lei cercava di non farmelo pesare.
EMILY.
Era tonato, il mio fratellone, la mia ragione di vita era di nuovo vicino a me. Volevo passare una settimana appiccicata a lui perchè sarei stata troppo tempo senza rivederlo.
-Bhè,Hazza..facciamo una passeggiata? Devi raccontarmi un bel po di cose.. adesso hai una nuova vita.- Dissi con una punta di malinconia sulle ultime parole. Si, perchè nella sua "nuova vita" io ero un  particolare, del tutto inrilevante.
-Ma certo cucciola- Disse scompigliandomi i capelli e predendomi sotto braccio.
-Bhè,sono smpatici gli altri ragazzi? Come ti trovi con loro?- Cercai di intavolare un discorso mentre passeggiavamo fra gli alberi di uno dei tanti parchi della nostra città.
-Sono meravigliosi,davvero. Non vedo l'ora di presentarteli, anche se credo che,purtroppo, per adesso non ne avrai l'occasione perchè le feste le passiamo ogniuno dalle proprie famiglie.- Disse
-Harry, tu non hai una famiglia.- Mi fermai e lo guardai negli occhi pronunciando queste tristi ma vere parole.
-Non è vero Emi, io ho te e tu sei la mia famiglia. Non ci devono per forza essere dei genitori. Qualsiasi posto in ci sono due o più persone che si amano è famiglia.- Mi disse fissandomi serio come se volesse farmi imprimere le sue parole prima nella mente e poi nel cuore.
Mi arrrivarono, le recepii subito, capii il significato e per questo mi lasciai abbracciare. Cercavo di non piangere ma era inutile. La mia vita era andata a puttane da un pò e nell'ultimo periodo,senza Harry, era davvero uno schifo, e anche se non volevo darlo a vedere a nessuno io stavo male.
Affontai la testa nel suo petto e le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, non se ne accorse finchè non iniziai, sfortunatamente, a singhiozzare.
HARRY.
-Piccola mia,che succede? Devi dirmi tutto lo sai che tenerti le cose dento non fa bene..- Dissi preoccupato mente le accarezzavo la schiena cercando di confortarla.
Si staccò da me, aveva gli occhi gonfi e le labbra all'ingiù. Dio solo sa, quanto mi sentì male in quel momento perchè ero sicuro che parte di quel triste volto era stato cousato dalla mia mancanza, dalla partenza per  Xfacrtor.
Mi prese per mano e mi tascinò fino ad una panchina.
-VIVI IL TUO SOGNO.- Mi disse. Rimasi un pò perplesso.
-Che vuoi dire?- Le chiesi.
-Non pensare a me, a nessuno. Non farti alun tipo di problema, canta. Cos' sarai felice tu, sarò felice io, saranno felici le tue fan e anche mamma e papà sono sicura che sarebbero felici. Ricorda Hazza, l'importante e la tu felicità. SE TU SEI FELICE LO SONO ANCHE IO.
Eccola. La mia sorellina aveva capito che mi sentivo in colpa. Cazzo, come pateva esere così dolce, così matura a soli quindici anni. Lei era diversa dalle ragazze della sue età. Aveva delle idee ben precise che non erano trucchi,vestiti e ragazzi ma erano cose concretre. Ero davvero fiero di lei, di come nonostante tutto era cresciuta bene, ma questo non glielo avevo mai detto.
L'avvolsi in un caldo abbraccio e involtariamente mi accori che due lacrime mi bagnavano ala faccia. 
-Sono fiero di te, Emi. Di come sei cresciuta. Insomma guardati, sei perfetta, la migliore sorella che potessi mai desiderare, la migliore ragazza che un ragazzo potrebbe avere,la migliore amica che qualcuno vorrebbe.- Ero riuscito a dirle tutto ciò che volevo dirle oramai da tanto tempo. Così buttai tutto fuori e in meno di dieci sencondi era venuta a sapere cosa pensavo di lei.
EMILY.
Sorrisi, non mi fregava se ero brutta quando sorrideva ma in quel momento era inivitabile farlo. Il mio cuore sorrideva. Mi senivo come se potessi toccare il cielo con un dito. 
Mai nessuno mi aveva detto che era fiero di me, nessuno. Anzi, credevo di essere una delusione. Prima per i miei geniori e poi per mio fratello.
Ma evidentemente non era così, quelle parole mi riempirono il cuore di gioia, mi sentivo importante per quacuno. 
  
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