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Autore: Ihaveadreams    04/05/2012    2 recensioni
-Mi mancherai,piccola!- Disse mentre mi stringeva forte. Iniziò a farmi male lo stomaco e poi un nodo alla gola mi impediva di parlare. Stavo per scoppiare in lacime ma cercai di tarttenermi.
-Anche tu Hazza.- Dissi con gli occi lucidi mentre gli scompigliavo la sua chioma riccia. Cercai di abozzare un sorriso per non farlo sentire troppo in colpa.
Entrò in quella macchina nera,dai vetri un pò oscurati, e se ne andò.
Ecco,ero sola. E lo sarei stata per molto tempo, se non addirittura per sempre.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO.
-Mi mancherai,piccola!- Disse mentre mi stringeva forte. Iniziò a farmi male lo stomaco e poi un nodo alla gola mi impediva di parlare. Stavo per scoppiare in lacime ma cercai di tarttenermi.
-Anche tu Hazza.- Dissi con gli occhi lucidi mentre gli scompigliavo la sua chioma riccia. Cercai di abozzare un sorriso per non farlo sentire troppo in colpa.
Entrò in quella macchina nera,dai vetri un pò oscurati, e se ne andò.
Ecco,ero sola.  E lo sarei stata per molto tempo, se non addirittura  per sempre.
Ah,dimenticavo. Io sono Emily Hope Styles. Orfana di entrambi i genitori vivevo con mia nonna materna, l'unica rimasta, e con mio fratello maggiore Harry. 
Tra noi c'era un rapporto particolare che si era intensificato dopo la morte dei nostri genitori in quella maledettissima sera  di agosto di due ani fa. Lui era la mia ispirazione, il mio punto di riferimento, l'unica persona che c'era sempre stata e che continuava ad esserci. L'unica che poteva capirmi realmente, l'unica in grado di consolarmi e di farmi ridere.
Qualcuno si starà chiedendo "Ma se è tuo fratello,non ci litigavi?" Oh si che litigavamo. Prma della morte dei nostri genitori lo facevamo costantemente,sembfrava che ci odiassimo anche se non era così. Quando rimanemmo SOLI al mondo e andammo a vivere da nonna Emma, ormai anziana per badare a due adolescenti, il nostro rapporto cambio quasi radicalmente.
*FALSH BACK*
Erano le sette di sera. Io ero nella mia  camera al pc e lui nella sua che si metteva in tiro, sarebbe dovuto uscire con una ragazza,forse.
Suonò il telefono fisso e visto che ne avevo uno vicino la mia scrivania risposi io.
X:Casa Styles?
IO:Si,sono Emily, la figlia minore.
X:Ah,bene signorina. Se non è seduta lo faccia perchè devo darle una brutta notizia.
Il mio cuore iniziò a battere forte, le mani iniziarono a tremare, non avevo idea della 'brutta notizia' che doveva darmi quell'umo al di là del telefono ma mi spaventai molto.
IO:Dica..
X: suoi genitori hanno fatto un incidente stradale,credo fossero sulla strada di ritorno verso casa, e non ce l'hanno fatta. Sono morti quasi immediatamente, mi dispiace.
Mi crollò il mondo addosso. Iniziò a girarmi la testa, non sapevo che fare o che dire. Ero immobile. Lanciai un urlo, per far accorrere Harry nella mia stanza,non avevo le forze per parlare,neanche per pronunciare un semplice nome.
Arrivò nella mia camera con gli occhi sbarrati, un pò preoccupato. Vide il mio viso era, ormai, sommerso dalle lacrime, il mio sguardo fisso verso un punto qualsiasi del muro e i miei pensieri tutti su quelle poche parole che avevo sentito qualche secondo prima.
-Scricciolo che succede?- Si avvicinò preoccupato. 
Non risposi, gli porsi il telefono. Lui lo prese un pò titubante e rispose.
HARRY: P-pronto?
X:Lei presumo debba essere il fratello,il figlio maggiore dei coniugi Styles..?
HARRY:Si,sono io. Ma la prego mi dica cos'è successo e chi è lei?
X:I suoi genitori sono morti circa un ora fa in un incidente stradale e io sono il medico che gli ha soccorsi ma che, purtroppo, non è riuscito a salvarli perchè già deceduti.
HARRY.
Quell'uomo mi diede tutte le informazioni possibili in pochi secondi. Notai molta freddezza e crudezza nelle sue parole. 
Mi feci dire il nome dell'ospedale ma  non li raggiunsi,ormai gli avremmo rivisti per l'ultima volta al funerale che sarebbe stato dopo due giorni.
Riagganciai e mi voltai verso Emily. Era nella stessa posizione di poco prima. L'abbracciai forte, non sapevo cosa fare, quella situazione era difficile anche per me.
Sentendo il suo respiro inregolare scoppiai anche io in lacrime. Volevo darele forza ma sapevo che non ci sarei riuscito, non in quel moento, perchè di forza non ne avevo un briciolo neanche io. 
EMILY. 
I giorni seguenti furono tristi. Il giudice dei minori ci permise di rimanere a vivere nella stessa città, da nonna Emma anche se era un pò anziana. 
*FINE FLASHBACK*
Ed ecco come successe,quella dannatissima sera. Io e lui ci facemmo forsa per i seguenti due anni. Eravamo soli al mondo. Si, c'era nonna ma era troppo vecchia, a stento ricordava i nostri nomi. Ne diceva una decina prima di azzeccare quelli giusti.
Motivo per cui adesso che il mio fratellone era partito per l'avventura di XFactor io dovevo andare a vivere da una cugina di secondo grado di mia madre.
Bella donna: alta, magra, con i capelli ricci, di un rosso fuoco, naturalmente tinti.  Era la solita quarantenne single,troppo dedicata alla carriera per avere il tempo di innamrarsi.
In quindici anni di vita l'avevo vista due o tre volte, massimo.
Ma questo non importava a nessuno. Sarei dovuta andare a viere con lei. L'unico aspetto positivo era che abitava abbastanza vicino alla mia scuola, più di nonna Emma,almeno. 
No, non ero felice di dover andare a scuola, ma almeno mi sarei svegliata con un pò più di calma e non avrei dovuto prendere quel bus che, a dirla tutta, detestavo abbastnza.
 Mi piaceva camminare, passeggiare ascoltando la musica e perdermi nei miei pensieri. E abitando a pochi passi alla scuola avrei avuto la possibilità di farlo ogni mattina.
 
 
Cloe, così si chimava la cugina di mia madre, mi lasciava libera anche perchè a casa non c'era quasi mai per via del lavoro. Meglio così.
Non avevo molti amici,anzi, non ne avevo proprio. Non ero una sfigata,era stata una decisione la mia.
Mi affezionavo abbastanza infretta alle persone e SEMPRE mi hanno deluso. In quella città, nella mia scuola, la gente era tutta falsa, con un doppio fine. Nessuno era tuo amico perchè voleva esserlo, perchè voleva ridere e piangere insieme a te. No. Ti stavano accanto per un pò finchè non arrivavano al loro scopo. Intanto, però avevano sputtanato tutto ciò che di "segreto" gli avevi confidato. Bella merda,vero? Ecco perchè non avevo amici. Conoscenti,tanti. Conoscevo tutta la scuola ma no, non sararei mai e poi mai diventata una di loro, non avrei mai fatto il doppio gioco e tanto meno mi sarei fatta prendere in giro per l'enisama volta.
Finchè c'era stato Harry non sentivo neanche il bisogno di avere degli amici. Le serate le passavo con lui, sul divano con la pizza e un film o facendo interminate passeggiate per la città e quando lui doveva uscire con i suoi amci mi rinchiudevo in camera e stavo un pò con me stessa, cosa che mi piaceva molto.
Ma adesso stavo fin troppo tempo sola. Ero quasi stufa di me stessa. 
Avevo iniziato a fumare da un annetto,ormai. Ma sempre poco quando c'era Harry. Lui mi controllava e cercava di farmi svagare quando vedeva che stavo per prendere una sigaretta in mano.
Adesso che non c'era, che era stato preso a XFactor, che stava facendo quella sua nuova esperienza insieme a quegli altri ragazzi che non avevo mai visto ma che sembravano estremamente simpatici, io fumavo di più. Quasi un pacchetto al giorno.
Amavo la vita anche se era stata abbastanza crudele con me ma, fumavo perchè mi piaceva, perchè mi aiutava, perchè per una volta mi ero promessa di non pensare alle conseguenze, perchè ero giovane e che cazzo, ero stata fin troppo matura e scrupolosa per fino ad allora.
  
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