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Autore: Flami Destrangis    05/05/2012    7 recensioni
Kaito Kid osserva la città illuminata dai lampioni, dai neon, dalle insegne dei negozi. E poi alza lo sguardo, e vede la luna, così chiara, così bella, così vera nonostante la sua luce non abbia niente di più reale rispetto a quella artificiale della città. Dall'alto Kaito Kid osserva il suo teatro, il palcoscenico su cui presto si calerà per stupire il pubblico con un nuovo numero. La città sembra una scacchiera, e gli uomini sono le sue pedine. E' tutto così strano. E' tutto accaduto così in fretta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensavo che noi saremmo più.. più insieme qui, senz'altri testimoni che il mare e la luna. Più insieme che in mezzo alla folla, o anche a casa mia. Non capite questo?”

(A. Huxley, “Il mondo nuovo”)

 

 

La notte che avvolge la città non fa poi così paura dall'alto di quel grattacielo. La luna, come una figurina fosforescente attaccata su uno sfondo blu, sembra fatta apposta per essere osservata. Le sue valli e il suo finto chiarore, uniti nella sua finta incorruttibilità. Non c'è nulla che renda quella notte diversa da tutte le altre migliaia di notti che si sono succedute una dopo l'altra. Notti che hanno nascosto segreti, protetto fuggiaschi, incorniciato momenti magici. Notti che ti regalano qualcosa in più, solo per il fatto di essere tali.

All'apparenza, non c'è nulla di diverso in quella notte. Ma a ben guardare c'è una piccola figurina bianca in piedi su quell'alto grattacielo. Sembra quasi un puntino, così piccolo rispetto a quella luna argentea.

Kaito Kid osserva la città illuminata dai lampioni, dai neon, dalle insegne dei negozi. E poi alza lo sguardo, e vede la luna, così chiara, così bella, così vera nonostante la sua luce non abbia niente di più reale rispetto a quella artificiale della città. Dall'alto Kaito Kid osserva il suo teatro, il palcoscenico su cui presto si calerà per stupire il pubblico con un nuovo numero. La città sembra una scacchiera, e gli uomini sono le sue pedine. E' tutto così strano. E' tutto accaduto così in fretta.

Kaito Kid è un grande ladro. E' un gentiluomo. E' un grande mago. E' solo un ragazzo.

Osserva la luna, sua compagna di avventure e fedele sfondo di ogni sua esibizione. La luna, regina di ogni suo numero. Il vento scuote il suo mantello bianco, sembra volerlo spingere, come a ricordargli che presto dovrà entrare in scena. Ma Kid questo lo sa. Un mago non dimentica mai il momento della sua apparizione. E lui è famoso per la puntualità. Vuole solo prendersi qualche minuto, restare lì fermo ad osservare quella notte di inizio estate.

Dall'alto di quel grattacielo si possono vedere le stelle. Chi fa ormai più attenzione alle stelle? L'uomo non riesce più a guardarle, intrappolato dai fumi dello smog e seppellito da torri di cemento. Ma loro sono sempre lì, così lontane, irraggiungibili, eppure davanti ai nostri occhi. Nessuno riesce più a stupirsi del banale. Si cerca l'inarrivabile, e non si considera quello che è accanto a noi. Quelle stelle, incomprensibili nella loro apparente semplicità, rapiscono gli occhi di Kaito Kid. Che cosa sono? Che cos'è lui rispetto a loro?

Forse tutto è solo un sogno, un'illusione, una realtà che non gli appartiene.

Forse è solo il desiderio di smettere di pensare al futuro e di concentrarsi nel presente.

Forse è la voglia di mollare tutto, quella voglia che certe volte ti assale e che respingi facendo ricorso alla più radicale razionalità.

Forse è chiedersi se è giusto scrivere la propria vita così presto, diventare il ladro più famoso del mondo invece che un normalissimo ragazzo.

Forse è la smania di essere uno come tanti, di avere dei sogni per l'avvenire. Lui non ha tutto questo, lui il suo futuro l'ha già scritto. E sta in quel mantello, in quel monocolo, in quel cappello da prestigiatore.

Eppure certe volte ci pensa, pensa a come sarebbe comportarsi da normale diciassettenne. Le serate al bar con gli amici, poi in discoteca fino all'alba, la prima sigaretta che ti scuote dentro, quando credi di fumarti il mondo e invece stai solo cominciato a fumarti il cervello. Le feste di compleanno, i compiti fino a tarda notte, le telefonate chiuso in camera, per non far sentire ai tuoi quello che stai dicendo. Le sgridate, le lavate di capo, la soddisfazione di copiare durante un compito e di non essere scoperto, la prima sbronza, la prima ragazza, il primo bacio.

E' la normalità quella che lui non può avere. Ed è la normalità che lui vuole.

Perché vogliamo sempre ciò che non abbiamo? Perché non siamo in grado di accontentarci? Sarebbe tutto più facile. Vivere non desiderando altro che ciò che possediamo. Senza sogni irrealizzabili per il futuro, senza delusioni, lacrime, e rare soddisfazioni. Vivere così, senza un reale motivo. Vivere alla giornata. Sarebbe bello, forse. Ma non sarebbe vivere da uomini.

Scocca la mezzanotte. E' ora.

Kaito Kid aggiusta il suo cappello. Si rivolge un'ultima volta alla luna e alle stelle. Le saluta con un sorriso. E poi salta giù. Vuole provare la sensazione di caduta libera, gettarsi nel vuoto prima di aprire il suo deltaplano. E' l'unica sensazione che lo fa davvero sentire libero.

Ora sta volando. Il cielo lo accoglie e lo protegge. E' il suo più fidato amico.

 

Hai mai provato ad alzare lo sguardo alla luna? Camminando per le vie del centro, oppure sdraiato su un prato, o ancora di sera, su una spiaggia deserta. Osservala bene. Magari potrai vedere un puntino piccolissimo attraversala lentamente. Non spaventarti. E' solo Kaito Kid che saluta la sua regina, mentre vola verso un destino che non ha potuto fare a meno di scegliere.

 

 

 

 

 

Angolino autrice:

 

Salve a tutti!

Era da un bel po' che non pubblicavo qualcosa.. in realtà per ora mi sto dedicando alla stesura di una long-fic, ma l'altra sera mi è venuta l'ispirazione per questa one-shot un po' riflessiva. Pensavo a come spesso si sorvola sulle cose belle solo perché esse ci sembrano “normali”, dato che le vediamo sempre. Ma cosa c'è di più bello di una luna piena? Da qui ho pensato a Kaito Kid, ed è venuta l'ispirazione per questa piccola storia

Ho acceso il computer e ho iniziato a scrivere. Spero che possiate apprezzarla! :)

Prima di salutare, vorrei solo ringraziare coloro che mi hanno sempre sostenuto in questo fandom! Grazie di cuore!

Alla prossima,

_ Flami _

 

PS: Consiglio vivamente il libro da cui è tratta la citazione iniziale.. è un'utopia (o forse una distopia, dipende dai punti di vista) sul futuro della nostra società. Aiuta davvero a riflettere.. io l'ho trovato estremamente interessante!

  
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