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Autore: _hangover    05/05/2012    5 recensioni
«Come mai sei qui tutta sola? E' Carnevale ragazza, animo!» fece una piccola giravolta su se stesso.
«Ero con una mia amica ma mi ha abbandonato, e poi non mi piace tanto, sono qui a Doncaster da un anno e non ci sono abituata» abbassai lo sguardo.
Lui mi prese una mano e mi trascinò di nuovo dentro, iniziando a ballare.
«Che stai facendo?» gli chiesi, strizzando gli occhi.
«Ballo, no?» scoppiò in una risata che contagiò anche me.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
It's hard to take courage 
In a world full of people 
You can lose sight of it all 
And the darkness inside you 
Can make you feel so small

Uscii dalla doccia passandomi l'asciugamano verde scuro prima sulla faccia e poi ripetutamente sui capelli, cercando di asciugarli leggermente prima di dover accendere il phon.
Dopo qualche minuto tirai fuori il phon dal cassetto del bagno e attaccai la presa. Premetti il tasto on che c'era sul bordo e sentii un'aria calda invadere il bagno scolorito.
Ero ancora perplessa sulla proposta di Louis, e nervosa per le assurde cazzate che aveva sparato mio fratello.
Chi aveva dato tutta quella confidenza a Louis, se c'eravamo parlati due volte in croce? E sopratutto, chi gli dava il permesso di venire qui, senza sapere niente di me o della mia vita, a sconvolgermi tutto, i miei piani, i miei pensieri?
Poi c'era Adam. Gli volevo un bene dell'anima, ovvio, ma non c'era una volta che si facesse gli affari suoi, e questa cosa si era ingrandita dal “ritorno” di Louis.
Perchè la mia vita si stava complicando in quel modo?
Un'improvviso sbalzo di corrente mi fece uscire dai miei pensieri contorti, e vidi che la luce sopra di me lampeggiava, come quelle in camera mia e nel corridoio.
Appoggiai il phon al lavandino e andai accanto alla finestra, sporgendomi un po'. No, non di nuovo, non adesso.
Tornai di corsa in bagno, cercando di non scivolare data tutta l'acqua sparsa in bagno. Presi il phon in mano e cliccai varie volte il tasto on senza ricevere risultati.
«Merda» scesi di corsa le scale, ancora in accappatoio, correndo verso la cucina «Mamma, è saltata di nuovo!» le luci continuavano a lampeggiare e mi sembrava di essere in un laboratorio alieno. «Già, tuo fratello è già in strada, vai a vestirti e raggiungilo, almeno gli farai compagnia» strabuzzai gli occhi «Ma hai visto i miei capelli? E se mi prendo una bronchite?» lei fece il giro della cucina e mi mise una mano sulla guancia sinistra «Dai che sono quasi asciutti - disse, prendendo una ciocca con due dita - e poi che sarà mai, al limite torni subito dentro» sbuffai, facendo cenno di si con la testa.
Salii in camera, mi infilai quattro cose alla rinfusa e per sicurezza mi infilai un berretto di lana in testa «Mamma sto uscendo!» urlai, uscendo in mezzo a quella strada gelida. Ma perchè a Doncaster faceva così maledettamente freddo?
Strizzai gli occhi, cercando di trovare mio fratello. Quando lo vidi, gli corsi in contro, stringendolo in un abbraccio, non notando subito chi c'era accanto a lui «Come mai tutto questo affetto sorellina?» «Ho freddo, quindi taci e abbracciami o prometto che se mi ammalo ti starnutisco in faccia appena posso» non se lo fece ripetere due volte, e mi accolse tra le sue braccia e il suo petto, entrambi caldi. Quando acquistai abbastanza calore da potermi staccare da lui, notai quella persona, che avrei preferito non notare «Hey, anche io voglio un abbraccio!» disse Louis con nonchalance, come se il giorno precedente non fosse successo assolutamente nulla, quando però qualcosa era successo.
Non che fosse qualcosa di importante per me, o forse si?
Mi trattenni dalla voglia di tirargli un pugno e lo guardai scocciata «Te lo puoi scordare Tomlinson» subito mio fratello mi lanciò un'occhiataccia di disapprovo, ma non ci feci troppo caso, ero più concentrata a godermi la faccia di Louis che si incupiva un po', ma gli occhi rimanevano vispi e il sorriso smagliante, con quei denti bianchi e perfetti..
«Sentite, che si fa? Non voglio rimanere qui tutto il tempo, e nemmeno tornare da lui!» dissi con furia, indicando con l'indice Louis che sobbalzò leggermente per lo spavento.
«Oh beh, io torno dentro dalle mie sorelle, tanto poi tornerà no? Ci vediamo» lo scrutai entrare in casa sua, sbattendo la porta, e girai lo sguardo verso mio fratello «Non dovevi trattarlo così» alzai le sopracciglia «E cosa avrei dovuto fare? Acconsentire e abbracciarlo? E' già un miracolo se quelle sue fan impazzite non hanno pubblicato le foto di ieri, immagina se qui in giro ci fossero dei, pff che ne so, paparazzi, e ci avessero fatto una foto. Sarei andata nei cazzi io, sarebbe andato nei cazzi lui e non so chi altro! In più, dopo quello che è successo ieri, non avrei mai acconsentito» dissi tutto d'un fiato. «E da quando ti importa così tanto di Louis, dei paparazzi o del fatto che potrebbe andare nei cazzi?» abbassai lo sguardo, sentendo le gote andare in fiamme «Niente, assolutamente niente! - feci una pausa - e adesso torno a casa, ciao Adam» mi girai e senza dire altro mi diressi verso casa, quando andai a sbattere contro qualcosa, o qualcuno. Caddi a terra come un sacco di patate sopra questo qualcuno, strizzai gli occhi cercando di capire chi era e mi spostai una ciocca di capelli dal viso «Ehm, scusa» sussurrai flebilmente «Scusami tu, dolcezza» a quelle parole rabbrividii, capendo immediatamente di chi si trattava quella voce «Louis, che ci fai qui?!» gli urlai addosso, capendo troppo tardi che la vicinanza tra i nostri visi era troppa «Sono venuto a chiedere una cosa ad Adam!» «E stavi andando dal lato sbagliato?» lo sentii sbuffare «Non ci vedo nulla, scusa se non so a memoria dov'era tuo fratello prima!» «Certo Louis, rimane il fatto che sei un..» non ebbi il tempo di finire la frase o di provare ad alzarmi da, ehm, sopra di lui che qualcosa mi costrinse a girarmi.
Vari flash di macchine fotografiche continuavano a lampeggiare e capii che era la fine, che era tutto quello che non volevo che succedesse.
Borbottai qualcosa a Louis, alzandomi di fretta senza badare al ginocchio dolorante e corsi verso casa mia «Maya aspetta, torna qui!» e ignorai totalmente le parole di Louis.
 

 
Heeeello!
Okay, ci ho messo un po' ad aggiornare ma ho avuto un sacco di camini in più mia madre mi continua a ripetere che non passerò mai gli esami quindi boh, sono presa malissimo.
Poi sono malata da tipo quattro giorni e non tocco quasi mai il pc quindi amen, dovrete aspettare un bel po' per gli altri capitoli di questa o delle altre storie.
Che dire? Oggi vi rompo di meno uù
Ho sospeso She'll never know your story like i do e ho iniziato Follow your heart ma credo che non le aggiornerò presto AHAHA
Ah già! Dato che il mio computer è scemo mi ha eliminato tutto, tutto, di questa storia, compresi nuovi capitoli e scalette, quindi bom, non sperate in qualcosa di grandioso uù
Bene, vado, stasera TRL c':

Su twitter sono @niallsmonkey

Un bacione, allh (:
   
 
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