Personaggi:
Severus Piton, Lily Evans
Rating:
verde
Genere:
introspettivo,
malinconico
Introduzione:
Dopo anni di distanza e
separazione, Severus – passato per lei dalla parte dei buoni - non
resiste alla tentazione di rivedere Lily. La spia nascosto dalla
nebbia, a pochi passi, ma senza palesarsi. Prima di sparire, i loro
occhi sembrano incrociarsi per un momento e Severus torna a sperare.
Forse un giorno, quando la guerra sarà finita, il loro rapporto
potrà tornare a esistere... Non può sapere che è l'ultima volta
che la vede viva.
NdA:
Non
so perché, tra le tante possibilità sul tema, mi è venuta in mente
una storia così sad... Fatto sta, eccola qui! ^^
La
storia è ambientata nell'ottobre 1981 (la data penso dica già
qualcosa).
E'
plausibile che Piton e Lily non si siano visti per almeno un paio di
anni (precisamente dal 1978/79 quando finisce Hogwarts e i due
prendono strade opposte. Anche a scuola erano un paio di anni che i
due non si parlavano). Nel 1981, passato tra i buoni, ho immaginato
che Piton non abbia resistito alla tentazione di andare a Godric's
Hollow per vedere almeno per pochi istanti Lily (il fulcro e il
motore di larga parte delle sue scelte). La situazione fa molto
Piton: nascosto dal mantello dell'invisibilità e dalla nebbia, che
osserva senza essere visto stile stalker... ^^
L'insistenza
sul termine lei per indicare Lily (e anche l'uso di lui
per James) è voluta.
La
canzone che fa da sottofondo è Incontro di F.Guccini. Titolo
a parte, dice delle cose che mi sembravano davvero, davvero
azzeccate.
La
promesse del domani
Ottobre 1981
E
correndo mi incontrò lungo le scale,
quasi
nulla mi sembrò cambiato in lei.
Non
dovrei trovarmi qui. Ne sono cosciente. Troppo grande il pericolo per
me, anche se consapevole. Enorme quello per lei, fulcro ignaro
della mia visita.
Ma
non ho potuto più rimandare il viaggio. Troppo forte il desiderio di
vederla, di posare gli occhi su di lei anche se solo per pochi
istanti.
Così
sono qui, avvolto dalla nebbia che ammanta questo paesino perso nella
brughiera.
Così
sono qui, nascosto dalla cappa atmosferica e dal mio mantello.
Così
sono qui, come un ladro, come un criminale.
Ho
fatto cose spregevoli negli ultimi anni, forse è davvero questo
quello che sono. Le ho fatte, ma alla fine ho deciso di cambiare
tutto.
E
l'ho fatto per lei.
Un
brivido mi percorre la schiena. Prima ancora di vederla so che è lei
la persona che è uscita sulle scale della casa pochi passi davanti a
me.
Capelli
rossi, raccolti dietro la testa.
Corporatura
esile, ma una certa forza che traspare dal suo corpo.
Posso
distinguere il luccichio dei suoi occhi verdi.
Sono
passati gli anni, ma è esattamente come la ricordo nei miei sogni -
bella, viva.
Oh
Lily...
La
tristezza poi ci avvolse come miele,
per
il tempo scivolato su noi due.
Resto
immobile, come sospeso. Penso quasi di non star nemmeno più
respirando.
Lei
è qui, a pochi passi da me, eppure così irrimediabilmente lontana.
Ci
separa un breve tratto di strada. Se solo volessi potrei avvicinarmi,
parlarle, toccarla...
La
mia Lily...
Il
pianto di qualcuno poco lontano mi riscuote.
A
quel suono la vedo darmi la schiena e abbassarsi. Quando torna a
voltarsi verso di me, quando posso di nuovo vederla in volto, tiene
tra le braccia un bambino.
Mi
sento venire meno.
I
capelli scuri del piccolo sono spettinati come quelli di lui.
Gli occhi invece... posso vedere il verde brillare.
Guardando
questa scena in silenzio, allora capisco quanto la prima impressione
che ho provato rivedendola fosse sbagliata. Non è vero che non è
cambiato niente, non è vero che il tempo sembra non essere passato.
I giorni sono voltai in questi anni, veloci come lampi nel cielo.
Sono
stato lontano da Lily per molto tempo.
Oggi
niente è come allora.
Il
sole che calava già, rosseggiava la città
già nostra e ora
straniera e incredibile e fredda.
Dovrei
andare via. Il motivo stesso per cui sono venuto fin qui sembra
adesso una follia.
Vederla.
Nonostante
fossi consapevole del fatto che adesso lei ha una vita, una famiglia,
un figlio. Con lui - quell'essere spregevole di nome James
Potter. Con lui, non con me.
Dovrei
andarmene.
Il
sole alle mie spalle sta calando. Non lo vedo, avvolto nella cortina
di nebbia, ma posso dedurlo dal fatto che tutto intorno si sta
facendo buio e scuro.
Anche
lei sembra essersi accorta del cambiamento, perché con il bambino
ancora stretto tra le braccia si volta per tornare dentro casa.
Come
un istante "deja vu",
ombra
della gioventù, ci circondava la nebbia...
Io
me ne sto andando, lei se ne sta andando. Una scena già vista che sa
di consuetudine.
Una
scena che ho rivissuto mille volte nella mia mente, nelle notti
tormentate dal ricordo di lei.
Lily
che cerca di parlare, di farmi ragionare. Io che la insulto. Lei che
mi volta le spalle e se ne va, per sempre.
Prima
di scomparire nella foschia fisso ancora per una volta gli occhi su
di lei.
E'
un attimo. Mentre io la guardo lei alza gli occhi.
So
che è impossibile. So che lei non può vedermi, avvolto come sono
dal mantello dell'invisibilità e dalla notte che incombe. Lo so.
Eppure per un momento, per un breve e intenso attimo, è come se i
nostri sguardi si incrociassero. Sento i suoi occhi verdi nei miei.
Sento il calore di Lily.
Poi
l'incanto si spezza. La vedo rabbrividire appena e rientrare in casa
senza indugio.
Mi
volto per andarmene.
Ma
nel mio cuore sento adesso bruciare una piccola fiamma di speranza.
Forse
un giorno, quando la nebbia che ci avvolge sarà svanita e tornerà a
splendere il sole... forse, dopo aver combattuto tanto, potrò
tornare da lei, a volto scoperto, senza nascondermi.
Tornerò
qui e le parlerò a cuore aperto, le dirò tutto quello che le ho
taciuto negli anni.
E
forse allora lei potrà perdonare la mia follia.
* * * * * *
I
coniugi James e Lily Potter morirono in un attacco del Signore
Oscuro.
Era
il 31 ottobre 1981.
* * * * *