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Autore: Darkness    01/05/2004    1 recensioni
"Dopo la guerra finale che cosa succede se l'unica sopravvissuta del quartetto dei Grifondoro viene catturata, e per giunta dal suo peggior nemico...." Premetto che non sono brava a scrivere FF e questa è la prima che faccio, Serenity è un personaggio del mio sacco e la storia è ambientata quando hanno circa 21 anni. Spero vi piaccia e buona lettura! ^_^ :COMPLETA:
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Era rimasta lì, era passata solamente un’altra giornata da quando Draco l’aveva portata in quella camera e nessuno era più entrato.
Poi lei sentì dei passi e con un botto la porta si aprì. La sagoma di un Mangiamorte si fece più nitida, era appoggiato al muro e si reggeva un fianco ansimante. Entrò zoppicando, si tolse la maschera da Mangiamorte e il mantello lacerato in più punti, e si accasciò sulla poltrona. Dovevano di certo aver fatto una battaglia per ridursi in quel modo. Non era messo bene, un rivolo di sangue gli usciva da un lato della bocca, si reggeva un fianco, dove probabilmente si era ferito o rotto una costola e zoppicava con la gamba destra.Seduto sulla poltrona si stava curando con la bacchetta magica.
Non aveva neanche degnato di uno sguardo Serenity, come se non esistesse.
"Peccato che ti abbiano fatto solo questo." disse lei tagliente. Lui fece finta di non averla sentita e continuò a medicarsi.
"Lasciami andare." lo implorò lei cambiando totalmente tono di voce.
"Zitta!" gli disse lui scocciato, sempre senza guardarla.
"Ti prego…." continuò a supplicarlo.
Si alzò di scatto, come se fosse in ottima forma, si mise davanti a lei e con una velocità sorprendente tirò fuori la bacchetta.
"CRUCIO!" urlò. Silenzio, che poi fu interrotto dalle urla di Serenity che si contorceva dal dolore sul letto.
Appena Draco spostò la bacchetta, le urla finirono. Lei ansimava sul letto, mentre lui si sedeva nuovamente per curarsi come se niente fosse successo.
"A che scopo?" chiese lei dopo essersi ripresa.
"Cosa?" domandò lui con aria innocente e vaga.
"Tutto questo!"
Il Mangiamorte si alzò, il sangue dalla bocca non gli usciva più, e aveva fatto spuntare una fasciatura sulla gamba e probabilmente anche in vita, e si diresse lentamente verso di lei.
"Per divertirmi." disse con noncuranza. E si sedette sul letto, di fianco a lei.
"Ah è così….sono un oggetto per divertirti!" affermò lei girando la testa dall’altra parte e non guardandolo negli occhi.
Lui gli prese il mento con forza e la costrinse a girarsi.
"Bè…si." sussurrò lui quasi impercettibilmente "Sei mia prigioniera e posso farti quello che mi pare." Appena concluse gli lasciò il mento ma lei non girò lo sguardo e rimasero a guardarsi. Poi lei distolse lo sguardo, non riusciva più a reggere il suo sguardo gelido e carico di disprezzo.
A quel punto Draco si alzò e uscì, rimanendo vestito da semplice mago e non da Mangiamorte.
Arrivò sera e lui fu chiamato al cospetto di Voldemort.
"Draco, mio fedele servitore." disse l’Oscuro Signore con voce agghiacciante "Ti ho fatto chiamare per il destino della tua prigioniera."
"Mio signore, se lei vuole ucciderla io non mi opporrò."
"Veramente io non volevo ucciderla, ma mi serve un tuo favore."
"Sono al suo servizio, mio signore."
"Voglio che tu la porti nel tuo maniero." disse Voldemort
"Certo, mio signore " disse Draco e se ne andò, ma Voldemort lo fermò.
"Aspetta!" lo fermò Voldemort "Voglio che tu rimanga con lei."
"Cosa?! Ma… mio signore…."
"Niente ma!" tagliò corto Voldemort "Voglio che resti con lei. E adesso vai." lo congedò.
Draco se ne andò, pensieroso. Entrò nella camera ma non fece caso a Serenità, che già dormiva, si sistemò sul divano e si addormentò anche lui.
Il mattino seguente Draco si svegliò di buon ora. Vide Serenity che ancora dormiva e restò a fissarla. La tunica strappata in più punti per i molteplici incantesimi e le maledizioni che lui le aveva scagliato, il corpo pieno di lividi e graffi per le botte prese. Nonostante tutto dormiva beatamente e Draco fece di tutto per prepararsi senza far rumore per non svegliarla.
Appena pronto però la dovette svegliare perché, anche se lui non voleva, dovevano andare al Maniero dei Malfoy. Gli si sedette accanto e la scuote un po’.
"Che cosa succede?" chiese lei con voce assopita.
"Dobbiamo andare."
"Dove?" domandò, ma lui non rispose e con una formula gli slegò le braccia dalle catene.
Mentre Serenity si massaggiava i polsi per riattivare la circolazione guardava Draco con un espressione stupita, ma lui non era interessato a lei e girava per la stanza raccogliendo libri e altre cose.
Arrivò alla scrivania, aprì un cassetto e né tirò fuori una bacchetta. Serenity la riconobbe subito. Era la sua. Draco prese la bacchetta e se la mise in tasca. Si girò verso di lei che ancora lo guardava con aria sorpresa.
"Andiamo." disse lui e si incamminò verso la porta. Poi si fermò di colpo, si girò verso Serenity che si era appena alzata.
"Non puoi andare in giro così." affermò e pronunciò un incantesimo. La tunica logora che indossava Serenity si trasformò immediatamente in un bell vestito da strega.
Lei si guardava con aria stupita.
"Grazie." mormorò.
Si incamminarono fuori dalla camera, passarono all’interno dell’edificio e uscirono fuori. Era una mattinata piovosa d’autunno e per terra c’erano numerose pozzanghere.
"Perché non ci smaterializziamo?" chiese Serenity.
"Non ci si può smaterializzare all’interno del nostro Quartier generale e nei suoi confini. Dovremmo camminare un po’ prima di smaterializzarci." disse Draco continuando a camminare.
Continuarono a camminare e ormai erano bagnati fino alle ossa, quando ad un certo punto Draco si fermò, si guardò intorno e si girò verso Serenity, che lo stava ancora raggiungendo.
"Siamo fuori i confini. Ora possiamo smaterializzarci." disse lui
"Ma non so dove siamo diretti."
"Hai ragione. Stiamo andando a casa mia, al Maniero dei Malfoy."
Serenity si bloccò di colpo. "Dove? A casa tua?" chiese lei stupefatta.
"Si Ryan hai capito bene, andiamo da me." disse lui in tono definitivo e di sfida.
"Ok." disse lei a bassa voce guardando le pozzanghere, rassegnata.
Si concentrarono sul posto dove dovevano andare, questo per Serenity fu molto difficile visto che era turbata al pensiero di andare al castello dei Malfoy e non sapeva minimamente dove si trovava e come era fatto, e in pochissimo tempo si ritrovarono all’interno di un gigantesco castello di pietra.
Doveva essere il maniero dei Malfoy. Era un castello buio e tetro, pieno di quadri, posto su più piani. Sembrava deserto. Appena arrivati Draco si avvicinò ad un candelabro e ne accese le candele con la bacchetta. Si incamminò per un corridoio.
"Seguimi." disse mentre se ne andava.
Serenity affrettò il passo e lo raggiunse, alla fine del corridoio c’erano delle scale. Cominciarono a salirle, fino ad arrivare al terzo piano. Draco la condusse davanti ad una porta.
"Questa è la tua stanza." disse lui aprendola , era una stanza molto piccola e spoglia, era priva di finestre e all’interno c’era solo un letto singolo ed un tavolino basso posizionato vicino alla porta.
"Ti voglio dare una possibilità." disse Draco "Ti lascio qui dentro ma non ti lego, voglio vedere se mi posso fidare."
Serenity non disse nulla ma entrò nella stanza. Lui gli richiuse la porta alle spalle. Lei rimase con l’orecchio teso e sentì i passi di Draco farsi sempre più lontani. Si sedette sul letto per rilassarsi, poi sentendosi stanca si sdraiò e crollò sfinita.
Intanto Draco stava vagando nel Maniero senza una meta, si stancò di visitare la sua casa e andò in camera sua al primo piano. Si sdraiò cercando di dormire ma non ci riuscì, allora si sedette sul letto con la testa tra le mani. Non gli piaceva stare in quella casa, gli ricordava troppo il suo passato. Prima della battaglia finale lui viveva qui insieme a sua madre e suo padre, Lucius era un Mangiamorte e vedeva suo figlio come suo unico erede, quindi, al suo ventesimo compleanno, lo portò al cospetto dell’Oscuro Signore e gli fece imprimere il Marchio Nero. Al momento della battaglia lui e suo padre erano in campo per sconfiggere Potter e gli Auror, ma nel combattimento suo padre fu ucciso a causa di un incantesimo tanto potente da non far più ritrovare il suo corpo. La madre Narcissa morì per il dolore quando gli arrivò la notizia. Ed ora lui non aveva più nessuno se non il suo Signore.
In quel momento non aveva sonno, allora si alzò e si diresse verso la camera di Serenity. Sbirciò all’occhiello e la vide addormentata. Allora decise di andare nel suo studio e si preparò una pozione per prendere sonno.
  
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