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Autore: Tattii    07/05/2012    5 recensioni
Rachele vuole vivere la sua vita al meglio, lasciandosi alle spalle il suo passato. Ma proprio quando è sicura di voler voltare pagina, torna Alessandro, classico e attraente DonGiovanni, non che la parte più importante della sua infanzia.
-Tratto dal 1° capitolo-
-Un giorno mi spiegherai a cosa pensi ogni volta...-
lo guardai con aria interrogativa e si mise a ridere
-Beh è da 5 minuti che siamo arrivati, e... sei rimasta a fissare il vuoto senza dire niente- ero imbarazzata più che mai
-Scusami, è che mi estraneo completamente dalla realtà quando penso, sai un mondo a p...-
Ecco quella era una cosa che non mi succedeva tutte le sere, mi aveva baciato, e che bacio!-
E' la mia prima fanfic, siate buoni e recensite mi raccomando *w*
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notte Stitch

 

-Ciao Rachele-
Alessandro si alzò venendomi in contro e stringendomi in un abbraccio.

-C-ciao Alessandro- Gli risposi sorpresa.
-Hey Alessandro! Da quanto tempo!- Mio padre si avvicinò a noi due, così Alessandro si staccò da me e dette la
mano a papà.

-Vedo che sei cresciuto! Sei diventato un uomo ormai!-
-Già... Sono cresciuto un po' nel frattempo- Gli rispose sorridendo.
-Lo vedo. Lo vedo- Disse annuendo.
Poi si girò verso di me -Bimba hai visto?- Mi chiese con un sorriso a 32 denti.
-Sono sicuro che non ti aspettavi niente del genere!-
-Eh già! Che sorpresona- Gli risposi sorridendo fintamente entusiasta.
Papà mi sorrise e andò a salutare Laura la madre di Alessandro.
-Cosa accidenti ci fai qui!?-Sussurrai gurandomi verso di lui.
-Sono qui per te non l' hai ancora capito?- Mi sussurrò di rimando sorridendo.

Non ebbi neanche il tempo di rispondergli che mi si avvicinò suo padre.
-Tesoro!- Mi sorrise aprendo le braccia.
-Matteo!- Mi buttai tra le sue braccia stringendolo contro di me.
Da sempre è stato come un secondo papà. Ogni volta che io e Alessandro trascorrevamo del tempo insieme, e con
noi c' era anche lui, mi trattava come una di famiglia. Sapevo che sempre e comunque, lui ci sarebbe stato per me.
Come se fosse stato proprio mio padre.
Credo che uomo più dolce, altruista e gentile, ma allo stesso tempo autoritario, fatta eccezione per mio padre, non esista.
-Da quanto tempo- Mi disse sorridendo teneramente.
-Già... Fin troppo. Mi sei mancato così tanto...-Sospirai inspirando il profumo al pino che era solito portare.
Sentii qualcuno tossire. Mi girai e vidi mio padre che ci guardava con un sopracciglio alzato.
-Bimba non credi sia troppo grandicello per te?-
-Pà! Ma per favore!- Dissi diventando rossa e scostandomi dal' abbraccio di Matteo.
-Lele finiscila!-Gli rispose lui ridacchiando -E' come una figlia per me. Solo a pensare ad altro...-
-Io ho fame! Chi ha fame?- Dissi interrompendolo, sperando di aver messo fine a quel discorso fin troppo imbarazzante.
-Andiamo a mangiare và- Disse papà ridacchiando.

-Dove mi metto?- Chiesi a mamma che fino a quel momento era rimasta a parlare con Laura.
Quest' ultima prese il comando e mi fece sistemare vicino Alessandro.
"Ragazzi è da tantissimo tempo che non vi vedete, dovrete raccontarvi un sacco di cose. state vicini, almeno non vi
interrompiamo con le nostre chiacchere"
 Aveva detto con un sorriso.

Ognuno si sistemò al proprio posto e ordinati gli antipasti cominciammo a parlare del più e del meno.

-Allora Emanuele come va con il lavoro?- Iniziò Laura.
-Benissimo!- Rispose entusiasta.
-Negli ultimi tempi ho lavorato da interprete per un politico in Francia. Direi che il lavoro non manca-
-E tu invece Matteo come va con il lavoro?- Chiese mia madre sorridendogli.
-Bene dai- Le rispose prendendo un sorso di vino.
-Sai il lavoro di un avvocato è un po’ come quello dei Becchini. Non hai un momento che subito spunta fuori un altro
cliente- Finì ridendo.
-E tu Alessandro? Come va con la scuola? Ti sei ambientato qui?-
Ah ah, domanda sbagliata mamma.
Mi voltai di scatto verso Alessandro, implorandolo con lo sguardo di non dire niente.
-Più che bene- Le rispose con un sorrisetto rivolto a me.
-E mi sto ambientando benissimo. Tutto merito di Rachele oltretutto- Finì girandosi verso di me.
-Ma Raky avevi già incontrato Alessandro? E non c' hai detto niente- Mi chiese mia madre stranita.
-Ma certo che te l' ho detto- Le dissi mordicchiandomi il labbro.
-Non credo proprio- Ribatté lei in procinto di arrabbiarsi.
-Adesso hai intenzione di farmi il terzo grado!?- Le risposi irritata.
-Ti ho detto che c' era un compagno che si era trasferito da Milano. Non credevo fosse importante sapere che fosse lui-
Finii lanciando un' occhiataccia al diretto interessato.
-Non prendermi in giro ragazzina- Cominciò arrabbiata -Da quando in qua mi nascondi qualcosa?
E non ti azzardare a rispondermi così!-
-Oh andiamo- Intervenne mio padre, provando a calmarci -Non è successo niente. Non c'è bisogno di arrabbiarsi.
Godiamoci la serata- Finì prendendo tra le sue mani quella di mamma.
-Si, è meglio. Lasciamo perdere- Disse tornando a parlare con Laura.
Alessandro si avvicinò a me mormorando uno scusa.
Non del tutto sicura della sua veridicità, non gli detti importanza e continuai a mangiare.
-Allora- Cominciò Matteo cercando di rompere il silenzio -Hai sempre la passione per le moto?-
Mi chiese addentando quello che doveva essere un Crostino al Fegatino. 
-Oh,si- Dissi con un sorriso -Ho trovato anche una moto da riparare. Aspettavo che tornasse papà per cominciare a
sistemarla- Finii prendendo un sorso di birra.
-Ale hai visto? Ora se avremo qualche problema non servirà andare dal meccanico- Disse Matteo.
Nel fra tempo arrivarono 2 camerieri che ci portarono i primi piatti.
Guardai Matteo con aria interrogativa -Hai anche tu una moto?- Gli chiesi alzando un sopracciglio stranita.
-Io no. Ma dopo tante richieste Alessandro è riuscito a farsene comprare una-
Mi girai verso di lui che fino a quel momento era stato zitto.
-Davvero??- Gli chiesi incredula con un sorriso entusiasta.
-Davvero- Mi disse sorridendo -Anche a me piacevano le moto se ricordi bene-
-Oh...Lo so- Dissi rabbuiandomi per un momento.
-Ma non credevo che ne avresti presa una- Finii continuando a mangiare.
-E invece guarda- Iniziò Matteo -Mi ha fatto spendere 7mila e rotti euro per una moto da cross.
Gli ho già detto che può e deve scordarsi il fatto che io gli compri la macchina-
-Ma infatti io non avevo la minima intenzione di chiederti di comprarmi la macchina-
Gli rispose a tono Alessandro -La prenderò con i miei soldi quando e se sarà il momento-
-Ammetto che sono proprio innamorata di tutti i tipi di moto- Iniziai -Ma non era meglio un' auto? Cioè... sarebbe
molto più comoda no?- Domandai ad Alessandro.
-Si, ma... Beh...Non so, è stata una scelta...Ho preferito la moto a l' auto, non c'è un motivo preciso-
Mentre parlava a vanvera abbassò gli occhi e si passò una mano fra i capelli, sembrava in imbarazzo, così per non
peggiorare la sua situazione cambiai argomento.
-Comunque...Mi ha sorpreso vedervi qui. Credevo non sareste più tornati-
-Infatti non era programmato- Mi rispose Matteo con il suo solito sorriso.
-Ma qui ho trovato di nuovo lavoro e ho preferito tornare-
-Sono contenta per voi- Risposi sorridendo -Ma non vi manca la vita di Milano?-
-Non del tutto. La mia. La nostra vera vita, è sempre stata qui. Non ho aspettato altro, che un' occasione per tornare
a vivere qui. Solo Alessandro è stato un po' restio a tornare, ma sembra che ora vada tutto per il meglio-
-Allora farei un brindisi, no?- Cominciò mio padre con un sorriso a 32 denti -Un brindisi agli amici ritrovati!-
Ognuno prese il proprio bicchiere, chi di vino, chi di birra sollevandolo in aria -Agli amici ritrovati!-

Finito anche il dessert uscii fuori dal ristorante per chiamare Lea e raccontarle le ultime novità.
Composi il suo numero e dopo 3 squilli a vuoto rispose.
-Rake…- Mi rispose leggermente assonnata.
-Scusami Lela stavi dormendo?-
-No, tranquilla. Ero sul divano a vedere un film e mi stavo appisolando… Comunque è successo qualcosa?
Credevo fossi fuori con i tua-
-Si si, infatti, sono con loro. E’ che è successa una cosa e avevo bisogno di parlarti-
Le dissi cominciando a camminare senza una meta precisa.
-Avanti spara- Cominciò sbadigliando –Sono tutta orecchie-
-Immagino- Dissi ridacchiando –Allora siamo partiti da casa e invece di andare in pizzeria, come al solito, siamo
andati in un ristorante. E già lì mi sono stranita. Poi entrati nel ristorante chi mi trovo seduto al nostro tavolo? Alessandro!-
-Alessandro!?- Mi fece eco Lea.
-Si! Alessandro!- Continuai io –E io che pensavo di essermene liberata almeno la sera- Finii sconsolata.
-Ma dai! Non è poi così terribile. Se non fossi innamorata persa di Daniele molto probabilmente ci farei un pensierino su!-
Disse ridacchiando -Comunque…- Disse tornando leggermente seria.
-E’ successo altro?-
-Ah già! C’ erano anche i suoi genitori! Lui mi aveva detto che si erano separati. Non capisco per quale motivo mi
abbia mentito- Dissi prendendomi una ciocca di capelli tra le dita –Dopo tutto che motivo ne avrebbe?-
Chiesi più a me stessa che a lei.
-Non so…Ma forse non ti ha mentito, no? Forse è successo qualcosa nel frattempo e non ti ha
detto niente. Insomma… non è che è obbligato a raccontarti ogni minima cosa della sua vita-
-Giusto… è solo che ha sempre saputo che io adoravo suo padre. Non vedo il motivo per cui non mi abbia detto
niente. Tutto qui…-
-O forse, non accetti il fatto che lui non faccia più parte della tua vita come una volta. Tutto qui- Ripeté facendomi il verso.
Senza rendermene conto mi allontanai dal ristorante e mi ritrovai nel parcheggio.
-Certo certo... Come dici te- Le risposi sbuffando.
-Comunque… come al solito ho litigato con mamma… Si è arrabbiata perché non le ho detto che sapevo che
Alessandro era tornato. Meno male che c’ era papà-
-Adoro quel’ uomo!-
-Si si, adoralo quanto ti pare ma è mio, tu hai già i tuoi- Le risposi scherzando.
In effetti aveva realmente due papà: Pochi anni dopo la sua nascita suo padre John si accorse di provare, si,
un grande affetto verso Serena, la madre di Lea, ma non gli stessi sentimenti di un tempo, soprattutto perché si rese
conto di non essere più attratto, non tanto da Serena, quanto dal' intero genere femminile.
Ormai gli anni sono passati e, John e Serena, sono tutt' ora in buoni rapporti.

John con Gabriele, che ormai formano coppia fissa da più di 6 anni e Serena ancora single, dopo alcune storie di poco conto.

-Rake ci sei??- Persa nei miei pensieri non mi accorsi di Lea che mi stava chiamando.
-Si, scusa. Ci sono. Dicevi?-
-Halloween!- Strillò vivace.
-Halloween- Le risposi atona.
-Si Halloween!-
-Halloween!-Strillai di rimando non capendo dove volesse andare a parare.
-Rake ti senti bene?- Chiese realmente preoccupata.
-Certo che mi sento bene- Risposi sbuffando –Sai, non mi aiuti molto perforandomi i timpani urlando “Halloween!!!!”-
-Non dirmi che te lo sei dimenticato!- Sospirò esasperata.
-Dovrei… Dovrei sapere di che cosa stai parlando?- Chiesi realmente impaurita dal fatto di essermi scordata qualcosa 
di importante.

-Rake!- Urlò facendomi sobbalzare -Come puoi dimenticarti di una cosa simile??-
-Lela mi stai facendo preoccupare. Cos’ ho dimenticato??-
-La festa!-
-Festa?-
-Si Rake. Festa. FE STA. Ti devo fare lo spelling? F E S T A. Festa-
-Ho capito ho capito! Dio, mi hai fatto spaventare! Credevo fosse qualcosa di importante!-
-La festa è una cosa importante!- Non aveva smesso un’ attimo di strillare.
-Certo certo- Le risposi alzando gli occhi al cielo –Allora, ora che mi sono ricordata della festa cosa devo fare?-
-Ma come cosa devi fare! Prima di tutto dobbiamo decidere da cosa travestirci…-
-Travestirci?- Chiesi dubbiosa.
-Certo! Si da il caso che ad una festa in maschera, come dire… ci si travesta da qualcosa o qualcuno??-
-Ohhh- Sospirai spaventata –No no no e ancora no! Io non mi renderò ridicola davanti a tutti i
miei compagni di classe-
-Ma andiamo! Sono anni che ormai nessuno si traveste più solo per divertimento! Ormai c’ è
gente che si veste da diavoletta sexy, magari semplicemente da troia o chissà che altro solo per
portarsi a letto qualcuno! Quindi, perché tu dovresti vestirti in modo ridicolo?? E poi credo che,
tu e la tua piccola te, abbiate bisogno di un po’ di divertimento e questo è il momento perfetto!-
Esclamò entusiasta.
-Ma Lea!- Strillai scioccata.
-Che c'è ?? Non ho forse ragione??-
-Certo che no! Noi…Io non ho bisogno di quei divertimenti- Dissi dirigendomi verso la zona del parcheggio adibito alle
moto e vari ciclomotori.

-Certo certo- Sbuffò -Comunque ultima cosa, ma non meno importante, con chi ci andrai? Non puoi presentarti da
sola giusto?-
-Se proprio devo partecipare... Direi di no. Quindi...Con chi ci vado? Andiamo, nessuno verrebbe con me!- Esclamai ovvia.
Nello stesso momento mi cadde l' occhio su una splendida Yamaha YZ450F Black Edition. Senza rendermene conto
accarezzai il manubrio, come avrei fatto con la moto di papà, quasi avendo paura di sciuparla.

-Scherziamo?!?- Mi chiese scioccata Lea, riportandomi alla chiamata.
-Sei una figa pazzesca! E ci sono un sacco di ragazzi che pagherebbero oro per uscire con te! E poi cosa mi dici di Alessandro??-
-Mai, mai e poi mai andrò con lui- Risposi flebilmente mentre, incantata, continuavo a contemplare la stupenda moto
che avevo davanti a me.

-Fai come ti pare...- Mi rispose apparentemente esausta dalla mia testardaggine.
-Cristo! Perchè dovrei andarci con lui?? Preferisco andare da sola! Si comporta come un animale!
"Alessandro Fabbri, il figo più figo che ci sia!"- Ripetei facendogli il verso -Ma per favore! E poi non me lo chiederebbe
mai, andiamo!

-Prendimi per pazza- Cominciò Lea -Ma secondo me tu gli piaci e tiene a te...- Disse facendo una pausa. 
-...Anche se non te lo dimostra-
-Hai detto bene! Anche se fosse non sa proprio come dimostrarlo-
-Se vuoi che tutto ritorni come prima anche tu dovresti fare qualcosa, non pensi? Anche perché credo che uno come
lui sia abituato a esprimere i suoi sentimenti in modo... Come dire... Più fisico che a parole- Finì ridendo.
-Ok, ammettendo che tu hai ragione... Come potrebbe tornare tutto come prima? Ormai non sarebbe più lo stesso-
-Tutto come prima forse no- Feci per ribattere ma lei mi precedette -Ma potrebbero andare meglio le cose. 
Magari potresti scoprire che non è così come appare e più che un' amicizia potrebbe nascere qualcosa di più-
-Per stasera non voglio pensarci, per favore!- Molto probabilmente se fosse stata con me mi sarei inginocchiata ai
suoi piedi, pregandola di cambiare argomento.
-Ok... Senti ti dispiace se ti lascio? Ho gli occhi che mi si chiudono e credo che potrei addormentarmi mentre parli-
Disse ridacchiando e accennando uno sbadiglio.
-Oh, certo. Non vorrei mai essere la causa delle tue occhiaie- Dissi ridendo.
-A a, infatti le avresti sulla coscienza. Dai, vado. A domani bella-
-Notte Lela- 

-Grazie micetta-


Sobbalzai per lo spavento girandomi di scatto.
Mi trovai a pochi centimetri dal viso di Alessandro che mostrava un alquanto stupendo, meraviglioso, paradisiaco,
sorriso sghembo.
-La finisci di darmi questi nomignoli?? Non lo sopporto- Dissi alzando gli occhi al cielo, così evitando di imbambolarmi
sul suo sorriso –E poi grazie di cosa??- Chiesi sbuffando.
-Ma come di cosa?? Grazie del "Il figo più figo che ci sia"- Disse sorridendomi malizioso.
-Oh- Esclamai tornando con lo sguardo su di lui –Io non…- Un momento, perché avrei dovuto giustificarmi con lui?
-…Da quanto sei qui ad origliare??- Chiesi sospettosa.

-Non da molto. Edoardo mi ha chiesto di venirti a cercare. Volevano andare a casa, ti hanno chiamato sul cellulare
ma era occupato- Spiegò tranquillamente.
-Ok...Quindi ammetti che stavi origliando- Sbottai alzando un sopracciglio e puntandogli un dito contro.
Lui di risposta alzò le mani in segno di resa -Non stavo origliando. Almeno non volontariamente-
Rispose con un sorriso angelico.
-E poi... Cosa non ti chiederei mai?? Sai che per me ogni tuo desiderio è un ordine, piccola- Disse facendomi l' occhiolino.
-Ohh bene, allora se ti chiedessi di lasciarmi in pace lo faresti??- Chiesi sorridendogli speranzosa.
-Oh no micetta. Questo mai e poi mai-Mi rispose avvicinandosi maggiormente a me. Nello stesso momento mi girai
verso la moto alle mie spalle, così evitando un possibile contatto non desiderato- Mi sentii afferrare una mano molto
probabilmente credette che me ne sarei andata lasciandolo lì da solo. 

Rimanemmo per un lasso di tempo indeterminato in quella posizione, era talmente vicino che potevo sentire il suo
dolce respiro poco sotto l' orecchio.

Improvvisamente lasciò andare la mia mano e si allontanò di pochi passi da me,ma mantenendosi pur sempre vicino.
Passai le dita della mano, ormai libera dalla sua  presa, sul sellino della moto, nuovamente incantata.

-Ti piace?- Mi chiese Alessandro facendomi sobbalzare.
Annuii flebilmente senza girarmi verso di lui.
-E' una...-
-Yamaha YZ450F Black Edition- Finii per lui.

-Waw allora è vero che te ne intendi-
Mi girai verso di lui trovandolo con le mani nelle tasche armato del suo splendido sorriso.
-Ne dubitavi per caso?- Chiesi facendogli l' occhiolino.
-Beh sai, hai sempre amato la musica, i libri...-
-Anche le moto se è per questo-
-Si, ma credevo che con il tempo avessi perso questa passione-
-No. Non ho perso niente- Gli risposi acida.
Non poteva anche solo sapere, pensare, credere qualcosa sul mio conto dopo la sua assenza.
Fortunatamente il suo cellulare cominciò a squillare, distogliendoci dalla probabile litigata che si stava venendo a creare.

-....-
-Si scusa, ci siamo messi a parlare e...-
-...-
-Certo, tutto apposto-
-...-
-Oh no. ci penso io, non ti preoccupare. Notte-

Chiusa la chiamata mi girai verso di lui appoggiandomi alla moto e gli feci un cenno con la testa invitandolo a parlare.
-Era tuo padre voleva sapere se ti avevo trovato e voleva che tornassi al ristorante-
-Allora è meglio andare-
Feci per alzarmi ma lui mi si avvicinò e mi trattenne.
-Voleva che tornassi al ristorante ma gli ho detto che ti avrei accompagnato io-
-Tu cosa??- Lo guardai stralunata -Io in macchina con te tua madre e tuo padre??-
-Ve...- Cominciò lui ma senza riuscire a finire la frase.
-A proposito di tuo padre. Mi avevi detto che i tua si erano separati- Dissi guardandolo di sbieco.
-Hanno voluto riprovarci- Disse semplicemente scrollando le spalle.
-Comunque non andremo in macchina con loro- Disse facendo una pausa.
-Ma con questa- Disse avvicinandosi alla moto alle mie spalle.
-Cosa?!?!? Vuoi rubare una moto?? Ma sei pazzo??? E poi hai la minima idea di quanto possa costare una meraviglia
simile?!?- Esclamai sconcertata.
-Si. Costa all' incirca 7000 euro e... è mia- Finì mostrandomi le chiavi appena prese dalla tasca del giacchetto.
-Non ci credo!- Strillai con gli occhi luccicanti.
-Hey, però se non vuoi venire con me ti capisco...- Disse con finta aria dispiaciuta.
-No no no. Certo che no. Vo... Voglio venire con te!- Esclamai felice come una bambina a cui si è stato permesso di
giocare con la sua bambola preferita.
-Ok, allora salta su- Disse passandomi uno dei due caschi che erano attaccati alla moto.
-Non vorrei che tuo padre mi faccia fuori se ti succede qualcosa- Finì ridendo.
-Ah bene! Allora non lo fai per me eh!- Dissi provando ad essere seria. Scosse la testa ridendo e posizionatami dietro
di lui mise in moto pronto a partire.
Essere lì, con lui, era un qualcosa di stupendo. L' aria che sferzava il mio viso sorridente era qualcosa di cui non avrei
più fatto a meno.
Forse realmente le cose sarebbero potute tornare come prima, come se non fosse successo niente.

Quando arrivammo a casa i mia non erano ancora arrivati così Alessandro decise di rimanere con me a farmi compagnia.
Mi misi a sedere su un muretto vicino e lui si posiziono davanti a me.
-Allora... Cosa non ti chiederei mai?- Iniziò lui.
-Ma niente...- Li risposi in imbarazzo abbassando lo sguardo sulle mie scarpe divenute improvvisamente interessanti.
-Rake lo chiederò a Lea Lunedì se non me lo dici- Mi disse sorridendo consapevole che, Lea, gli avrebbe spifferato tutto.
-Lea pensava che... Che sarei andata alla festa di Halloween con te- Ammettei deglutendo.
-Perfetto- Esclamò posizionandosi tra le mie gambe e sollevandomi il mento con due dita.
-Vieni con me alla festa- Finì serio guardandomi negli occhi.
-I-io??- Spalancai gli occhi incredula -Ahahahahah Alessandro Fabbri che chiede a me, di andare ad una festa con lui!
Questa si che è bella- Esclamai ridendo.
-Non sto scherzando- Mi rispose rimanendo più serio che mai -Voglio che vieni alla festa con me-
-Se è uno scherzo non è divertente- Dissi guardandolo negli occhi.
-Non sto scherzando- Ripeté ancora una volta.
-Beh, no. Non verrò alla festa con te- Gli risposi risoluta -Non verrò con te per poi, magari, ritrovarmi sola come una cretina-
-Non ti fidi di me?-Mi chiese sorpreso.
-Certo che no. Perché dovrei?- Gli risposi seria.
-Perché... Perché sono io. Andiamo. Non lo farei mai. Non con te almeno...- Disse continuando a guardarmi negli occhi.
-Beh, non mi fido. Punto- Dissi distogliendo lo sguardo.
-Ma non ci provi neanche a fidarti...- Rispose, rassegnato, più a se stesso che a me.
-Come posso fidarmi?- Chiesi triste -Come posso, se non so più chi sei?- Gli chiesi con le lacrime agli occhi.
-Hey, va bene. Va bene- Disse dolcemente, sollevandomi di nuovo il viso -Riconquisterò la tua fiducia-
Mi disse sorridendo e asciugando le poche lacrime che avevo versato.
Gli sorrisi debolmente -Grazie...-
Visibilmente in imbarazzo si allontanò di qualche passo, passandosi una mano tra i capelli.
Nello stesso momento la macchina dei miei genitori parcheggiò nel vialetto.
-Beh... Sarà meglio che vada. Si è fatto tardi- Mi rispose leggermente dispiaciuto.
-Oh... Certo. Si. Vai, vai- Gli risposi sorridendo.
-Ci sentiamo- Mi salutò facendo un cenno del capo.
-Certo. Notte Stitch- Sussurrai in modo che neanche lui potesse sentirmi.


 

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Tattii
Non è un miraggio! Sono davvero qui con voi! xD
Dopo più di un mese sono riuscita ad aggiornare, e credo sarà sempre così >.<
Spero che non mi dimetichiate , sopratutto che non vi dimentichiate di Alessandro e Rachele!
Se volete vedere come io immagino i personaggi, ditemelo tramite una recensione e vedrò di accontentarvi! :D
Altrimenti aggiungetemi su facebook, questo è il link: 
http://www.facebook.com/lisa.pagano.5  
Recensite mi raccomando! Ci terrei molto a  sapere la vostra opinione *^*
LISA 
 

  
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