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Autore: LastHope    07/05/2012    5 recensioni
E se Freezer non avesse distrutto il pianeta Vegeta perchè non credeva i Saiyan un imminente pericolo?
E se Vegeta andasse a controllare che fine ha fatto Kakaroth?
Ma appena atterrato sulla Terra per cercarlo accade un incidente che gli farà perdere la memoria.
Come se la caverà il principino?
*storia momentaneamente sospesa*
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11
La flebile luce del sole arrivò a Bulma come una sveglia personale.
Era sdraiata per terra in giardino e con il pigiama sporco di erba e foglie.
Che era successo?
Sì strofinò gli occhi ancora indeboliti per via della forte luce. Si guardò intorno rimembrando ciò che era assurdamente capitato la sera precedente.
La testa e le gambe le dolevano, forse a causa della posa scomoda in cui il sonno l’aveva colpita.
Sgattaiolò per tutto il giardino sperando che i vicini non notassero la sua presenza e, constatando che la porta fosse aperta, entrò in casa propria.
Ma è possibile che capitino tutte a lei?
I genitori l’avevano lasciata a casa da sola constatando, con molto rammarico, che la loro presenza non faceva altro che peggiorare la situazione della figlia.
Nei mesi precedenti, quando Vegeta non era con lei, Bulma aveva assunto dei comportamenti strani, non da lei.
Evitava qualsiasi contatto con le amiche o amici, perfino Crili non era riuscito a parlarle.
I genitori sapevano bene i motivi di quel comportamento strano: Goku e Vegeta.
Goku era morto e Bulma, ovviamente, non aveva preso bene la notizia.
Era uno dei suoi migliori amici, anzi, lui era il migliore. Era come un fratello.
Il signore e la signora Brief avevano lasciato qualche mese alla loro amata figlia per sfogarsi da sola senza che si dovesse sentire obbligata a fingere di stare bene.
La andavano a trovare ogni tre giorni, per controllarla e per notare se avesse avuto miglioramenti.
La casa era silenziosa, pareva vuota. Un’ondata di ansia la colpì in pieno, aveva forse sognato?
Era anche diventata pazza?
Si sistemò la felpa che aveva indossato la sera prima e salì le scale per fare i conti con la realtà.
Una porta. Aveva una porta di fronte a lei. Era tutto ciò che la separava da sapere la verità ma quella sottile lastra di legno pareva una muraglia di una fortezza pronta a proteggere qualsiasi sogno o qualsiasi verità si nascondesse all’interno.
Respirò forte.
La mano destra si appoggiò alla maniglia di bronzo lucida ma, prima che potesse anche solo stringerla saldamente, la porta si spalancò e davanti ai suoi occhi sorpresi c’era Vegeta.
Sorrise, non aveva sognato allora.
- Ciao -
- Tsk -
Il principe non aveva nemmeno salutato la donna, sorpassandola come se fosse un qualunque oggetto d’infanzia ormai dimenticato.
Si stava dirigendo in cucina per mettere qualcosa di sano e consistente sotto i denti dopo diversi mesi che mangiava qualunque cosa avesse un minimo di sapore.
Una voce lo bloccò – aspetta – Bulma lo aveva raggiunto, non poteva permettere di essere trattata in questo modo.
- dobbiamo parlare, non credi? -
Il Saiyan la guardò con aria superba – mi dispiace per te, ma io non ho proprio nulla da dirti -
Scese al piano di sotto prendendo dal frigorifero qualunque cosa il suo stomaco avesse digerito
Alle sue spalle la stessa irritante voce lo perseguitava – Dove sei stato in questi mesi? -
- Non lo so, su delle montagne lontano da qui. – rispose non curante.
- E dove dormivi? E il cibo come te lo procuravi? -
Vegeta la guardò disprezzante – Smettila donna! Io sono il principe dei Saiyan. Sono tornato solo perché il letto di casa tua è più comodo della pietra! – esordì perfido.
La turchina distolse lo sguardo da Vegeta e, offesa da quel comportamento, si diresse in camera sua.
Si stava vestendo quando la porta si aprì violentemente – Donna devi fare una cosa per me -
Bulma alzò un sopracciglio
- Costruiscimi una camera per aumentare la mia forza, non mi interessa come ma fallo -
Un piano nel cervello del principe stava iniziando a prendere forma.
Suo padre sarebbe venuto a prenderlo tra 4 mesi e avrebbero portato Kakaroth sul loro pianeta ma là una minaccia più potente e malvagia regnava.
Freezer.
Doveva toglierselo dai piedi, doveva eliminarlo.
Per farlo la sua forza al momento non bastava e, probabilmente, non sarebbe bastata mai.  
- Non posso costruirti una cosa del genere senza che tu mi dia altre spiegazioni -
- Che cosa vuoi sapere sciocca? Ti ho detto che voglio una stanza per allenarmi e per aumentare la mia forza in modo veloce. -
Bulma rifletté pochi momenti mentre nella sua geniale mente un progetto si stava già elaborando da solo – Ci sarebbe un modo – esclamò finalmente – ma ci vuole del tempo e sudore per produrlo -
- Non mi interessa quanto suderai ma fallo e in fretta, ho solo pochi mesi -
- E se mi rifiutassi? Non puoi costringermi -
Una ferrea presa al collo giunse a toglierle l’aria. – Fallo o di te non resterà altro che il ricordo -
Non mollò la presa fino a che sentì le gambe della ragazza cedere.
- Hai una settimana, muoviti. -
                                                                *   *   *

Minacciata. Era stata minacciata di morte dall’uomo che amava.
Aveva iniziato il lavoro dopo pochi minuti, non voleva perdere tempo. Non aveva paura di lui ma di certo se avesse costruito quella macchina infernale per lo meno Vegeta non sarebbe stato troppo impegnato per risultare un pericolo per la Terra.
Il foglio che all’inizio era bianco stava iniziando ad assumere colore. Tutti i lineamenti della camera venivano disegnati con cura dalle mani esperte della scienziata. Non esisteva progetto che poteva metterla in difficolta.
Era complicato ma la sua mente era assai superiore.
Il progetto completo e perfetto era pronto dopo un solo giorno, non restava che costruirlo.
Costruire la macchina era assai più complicato. Molti pezzi risultavano pesanti e pericolosi per una ragazza gracile e tutto sembrava ancor più estenuante.
Aveva raccolto i pezzi necessari per iniziare e li aveva ammucchiati in un angolo, il secondo giorno era appena iniziato e se non si fosse data sufficientemente da fare non avrebbe rispettato i tempi.
Montò i primi pezzi, quelli per formare il computer della sala dalla quale la gravità si sarebbe abbassata o alzata.
Aveva chiesto a Vegeta a quanto ammontava la gravità del suo pianeta e la risposta l’aveva sorpresa molto: 10 volte superiore a quella terrestre.
Ora capiva perché i muscoli di Vegeta fossero così sviluppati e anche perché si muoveva così agilmente e velocemente.
Questi Saiyan diventavano sempre più un interessante mistero, le sarebbe piaciuto studiarli a fondo.
La gravità a cui la stanza sarebbe arrivata doveva superare quella terrestre e anche quella del pianeta Vegeta.
- 100 volte superiore alla Terra andrà bene. -
             
                                                                                 *   *   *

Bulma continuava il lavoro, la fatica era molta, troppa, per una ragazza debole come lei.
Metteva pezzi su pezzi sperando che, con le forze che le rimanevano, riuscisse a terminare il lavoro.
Era il terzo giorno di lavoro. La camera non era a buon punto, un paio di aiutanti l’avrebbero giovata molto.
Era stanca e la sua salute fisica era peggiorata moltissimo.
Non si lavava da due giorni e mangiava velocemente per paura di perdere troppo tempo.
Quella sera la voglia di sentirsi, anche solo per pochi minuti, libera da una minaccia la spinse a fare un bagno caldo.
Rigenerata ritornò in laboratorio. Vegeta scrutava intensamente l’opera che la donna aveva costruito fin’ ora, un sorriso si dipinse su quel viso duro e impenetrabile
- Riuscirai a finirlo in tempo terrestre? -
terrestre? Da quando la chiamava in quel modo che, pur essendo vero, sembrava così.. diverso?
- Non so Vegeta, il lavoro è tanto e in una settimana non credo di riuscire a completarlo -
- Se non ti senti in grado posso sempre costringere il vecchio o qualsiasi altro scienziato di questo stupido pianeta. A te la scelta ragazzina. – sorrise sadico mentre le parole taglienti arrivavano al cuore di Bulma.
Non poteva lasciare quella responsabilità ad altre persone innocenti, il Vegeta che aveva conosciuto lei si era trasformato in un mostro crudele e senza pietà.
Doveva cavarsela da sola, con la pazienza di Vegeta e i tempi con cui suo padre avrebbe terminato il lavoro sarebbe sicuramente finita male.
Era meglio lasciare tutti fuori da questa storia, avrebbe avvertito i suoi di non venire a trovarla.
Si sarebbe inventata di avere contratto una malattia contagiosa e che non sarebbero dovuti venirla a trovare.
-E va bene, me la caverò da sola. -
- Allora sbrigato mocciosa -
La lasciò sola nel laboratorio. Confusione e paura albergavano indisturbati in quella casa ormai da giorni.
Il terzo giorno si era concluso e con esso anche discreta parte della camera.
- Per essere un’affascinante ragazza non me la cavo male – si vantò tra se e se Bulma.
Tra un sorso di caffè e una stretta alle viti con la chiave inglese la turchina si addormentò sul tavolo da lavoro.
 
                                                                            *   *   *

La settimana si era appena conclusa, Bulma aveva fatto appello a tutta la sua forza di volontà per non chiedere aiuto a nessuno e per non abbandonare quel lavoro così estremamente faticoso.
Aveva montato i pezzi della camera gravitazionale con estrema fatica, continuando quel lavoro solo per non mettere in pericolo altra gente.
La camera era perfetta, come ogni suo lavoro ovviamente. Rimaneva solo da mostrarla al Saiyan.
Lo trovò di steso a petto nudo sul proprio letto rimanendo incantata ad ammirare tanta bellezza rovinata dall’animo da spietato assassino.
- Vegeta.. – sussurrò per attenere la sua attenzione.
Il principe aveva già sentito la debole aura della donna avvicinarsi alla stanza ma non se ne curò affatto
- Hai finito quello che ti ho chiesto? -
Bulma fissava la parete alle spalle del Saiyan come se all’improvviso fosse diventata estremamente interessante. Assentì debolmente con la testa. Inutile negare che aveva paura, forse per la prima volta in tutta la sua vita.
Che sarebbe successo se lui non avesse gradito il lavoro?
Da quando quell’uomo superbo e malvagio era entrato di prepotenza nella sua vita la Bulma sicura e forte di un tempo era scomparsa lasciando il posto a una ragazzina.
Una ragazzina indifesa. Tutte le barriere che negli anni aveva costruito per proteggersi dal dolore e dalla paura erano facilmente crollate dopo il tocco rude dell’uomo che le stava di fronte. Anche ora, se lo guardava negli occhi, sentiva ancora il frantumarsi delle muraglie sentendosi terribilmente nuda.
Vegeta la sorpassò, lei non era altro che un oggetto su cui fare affidamento nel bisogno, non aveva alcuna importanza.


IL MIO ANGOLINO
Ok, lo so che questo è un ritardo m o s t r u o s o.
Tutto mi sta togliendo molto tempo, compresa la mia raccolta This is love. (yaoi Radish\Vegeta)
Scusate a tutte, proverò ad aggiornare regolarmente cosa praticamente impossibile!
Grazie ancora a tutte le lettrici e anche a quelle che lasciano delle recensioni, mi fanno molto piacere ^^ <3
Baci
-S. <3
  
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