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Autore: LuLu96    07/05/2012    0 recensioni
E' tanto che ho questa storia salvata in una cartellina del mio computer, senza che io avessi mai avuto il coraggio di pubblicarla. Si tratta di un grandissimo Cross-Over che vede partecipare tutti i personaggi creati da film, libri o anche esistiti nella storia che mi piacciono o mi hanno fatto riflettere. Alice dovrà affrontare un'avventura senza eguali, viaggiando tra scenari famosi di film o libri e essendo presente in magici momenti della storia. Dovrà stare attenta a non modificarne il corso, però, e soprattutto a proteggere il Ciondolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte non riuscii a dormire. I pensieri mi affollavano la mente, non volevano concedermi il sollievo del sonno. Mi ostinavo a tener gli occhi sbarrati, a non aprirli nemmeno di una fessurina minuscola, alta pochi millimetri. Macchie viola scuro mi apparivano senza forma davanti alle pupille e mi venivano incontro ingrandendosi, senza badare al gran fastidio che mi procuravano. Mi girai dall'altra parte, con l'intento di scacciarle. Per un po' funzionó, ma dopo poco rieccole apparire e con loro anche tutti i miei tormenti. Quello che in teoria avrebbe dovuto tenere maggiormente occupata la mia mente, ovviamente, era il fatto che Sam era un Asarat, come ció era possibile e perché la sua Faseren si era manifestata solo adesso. Ma no, quello era solo il contorno di quello che mi frullava per la testa. Sam era venuto fin qui, a Isla Sorna, senza sapere di essere un Asarat senza sapere niente del mondo che avrebbe dovuto affrontare, senza conoscere la sofferenza che avrebbe potuto provare e soprattutto ignorando il pericolo in cui metteva se stesso, oltre che tutto il resto della squadra. E l'aveva fatto per me. Perchè? Cosa lo aveva spinto a fare una sciocchezza simile? "L'amore" sussurró una vocina nella mia testa. Mi voltai leggermente verso Gal. Dormiva. Era a conoscenza dei miei pensieri, erano in un angolo remoto dei suoi sogni, e avrebbe potuto ascoltarli, se avesse voluto, ma aveva previsto questa mia reazione e non se ne era preoccupato più di tanto, se ne sarebbe occupato il giorno dopo. Mi rifiutavo di credere che Sam avesse fatto tutto questo per amore nei miei confronti, quando lui per primo diceva che eravamo solo amici. Sì, doveva essere proprio per l'amicizia che mi aveva seguita fin lì, non c'era altra spiegazione. Dentro il mio cuore, peró, la speranza che fosse stato per amore non mi abbandonava e continuava ad attaccare il mio sistema nervoso. Dovevo assolutamente calmarmi. Aprii gli occhi con un sospiro scocciato e mi voltai completamente a guardare il viso di Gal. Era sereno e sulle labbra spuntava un sorriso. Mi alzai silenziosa e uscii dalla stanza. Percorsi il corridoio fino alla stanza di Sam e Roshanne. Aprii piano la porta prestando attenzione a non farla cigolare. Se lo avessi svegliato e mi avesse visto lì, in camera sua, la situazione avrebbe potuto farsi davvero imbarazzante... Mi riaccostai la porta alle spalle e mi sederti per terra, vicino al suo letto. Anche la rossa dormiva e non si era accorta di nulla. Incrociai le gambe all'indiana e osservai il volto del ragazzo. La fronte era corrucciata, gli occhi strizzati e le labbra contratte in un'espressione preoccupata. Avrei voluto dargli sollievo da ogni preoccupazione, prendere su di me tutto ció che lo tormentava e lasciare così che lui dormisse un sonno tranquillo e sereno. Anche in quell'espressione, peró, il suo viso rimaneva la cosa più bella che io avessi mai visto. Più bello dell'esemplare di Archaeopteryx che si era appollaiato davanti alla finestra; più bello del mare dei Caraibi, della rocca dell'abbazia, del deserto. I riccioli biondi gli incorniciavano il volto e cadevano leggeri sulla fronte e ai lati del viso. La fronte era alta e ampia. Le labbra rosse erano carnose e mi provocavano dentro un desiderio quasi irrefrenabile di poggiarvi sopra le mie. Strinsi le labbra in un moto di indecisione e deglutii. Avvicinai piano il viso al suo. Il mio respiro si faceva sempre più pesante e affannato. Mi avvicinai ancora e ancora, appoggiandomi anche sulle mani per accostarmi a Sam. Sentivo il calore delle sue labbra sulle sulle mie, sentivi quasi il suo sapore. Alt! Che diavolo stavo combinando? Non potevo baciarlo, non avrebbe risolto la situazione, né dimostrato niente. Con gli occhi sbarrati mi allontanai dal letto di Sam e ritrai silenziosa dalla stanza. Percorsi il lungo corridoio che portava all'altra scala, quella sul retro della casa, quella che portava al cielo. Salii rapida saltantando qualche piolo qua e là per essere più veloce. Sbucai nel nero della notte. Il cielo era scuro, alto, ma al contempo più vicino di quello che ero abituata a vedere. La stelle illuminavano la volta celeste, indisturbate. Le luci della città offuscano uno degli spettacoli più belli che l'uomo possa mai aspirare a contemplare. E l'uomo stesso si impediva di ammirarlo. Mi sdraiai sul solito ramo, quello più alto e più grosso. Non so quanto tempo stetti lì ad aspettare, ma finalmente cullata dai rumori della foresta riuscii ad addormentarmi.
   
 
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