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Autore: MishaLaMezzElfa    07/05/2012    1 recensioni
Kasumi, dopo aver sconfitto la DOATEC, è costretta a fuggire dal villaggio in cui era nata e cresciuta, perchè bollata come traditrice.
Dietro a questo, però, c'è molto di più: Kasumi, poco prima di scappare, ha avuto un forte legame sentimentale con Ryu, grande amico del fratello di Kasumi, Hayate.
Da qui prende avvio la videnda.
Questa è la prima FanFiction che scrivo...Siate clementi, ma non troppo!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tomonobu Itagaki ; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ryu arrossì violentemente, ma, allo stesso tempo, sorrise: era davvero felice, non si aspettava che Kasumi avrebbe risposto con sincerità, invece lo aveva fatto.
Lei lo amava ancora, nonostante tutto.
La donna era imbarazzata, ma sollevata: confessare a Ryu ciò che provava l’avrebbe aiutata a staccarsi da lui.
Il ninja, vedendo lo sguardo basso di lei capì tutto: con le sue parole intendeva confortarlo, liberarlo dal senso di colpa che l’aveva attanagliato in questi diciassette anni.
Non le avrebbe permesso di liberarsi di lui; non così facilmente, almeno.
< Kasumi io… >. Non riuscì a terminare perché lei posò la sua mano delicata sulle labbra dell’uomo.
< Non dire nulla. Se parlassi ora la mia determinazione verrebbe meno. >.
Ryu la guardò dolcemente: voleva godere di tutti gli attimi che rimanevano loro, non doveva farsene sfuggire nemmeno uno.
Inaspettatamente fu lei a parlare.
< Io… C’è una cosa che ho sempre voluto fare… Con te. >. Il viso della donna era color porpora.
 Kasumi si sentiva davvero imbarazzatissima ma voleva assolutamente passare l’ultimo giorno di libertà con lui, assecondando tutte le richieste, seppur folli, della sua mente.
< Dimmi pure. >. L’incitò lui con tono speranzoso.
< Io… Vorrei fare un bagno con te. >. Lei chinò la testa e fissò il tavolo di fronte a sé: si sentiva morire di vergogna.
Guardò l’uomo sottecchi e notò, con piacevole sorpresa, che anche lui era arrossito leggermente.
< Ne sarei onorato. >. Rispose con gioia.
Il volto di Kasumi s’illumino e corse a prendere il necessario: sembrava una ragazzina al primo appuntamento, così ingenuamente felice e spensierata.
In pochi istanti tutto era pronto: lei fece alzare Ryu dall’irori e lo condusse all’esterno.
Lui le cinse la vita con un braccio e prese ciò che aveva in mano: Kasumi non si era mai sentita così protetta e felice, era una sensazione stupenda, nonostante sapesse che tutto sarebbe finito il mattino dopo.
Scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri tristi: non era il caso di rovinarsi la giornata che sembrava volgere al meglio.
 
Però sai che è così.
Sai che dopo quest’oggi dovrai lasciarlo.
 
Basta!
 
Lo ami ancora ma non sai se lui ricambia.
Ironico, vero?
 
BASTA!
 
Impose il silenzio al suo cervello e decise di osservare Ryu: aveva uno sguardo così profondo; lei desiderava perdersi in quegli occhi verdi.
Lui la guardò con espressione interrogativa.
< Cosa c’è? >.
< Ryu tu mi ami ancora? >.
Non c’era timore nelle sue parole, solo speranza.
< Ogni giorno di più. >. Rispose lui, chinandosi per darle un bacio sulle labbra.
Kasumi si stupì ma non si sottrasse al bacio, anzi, ricambiò con passione.
In pochi minuti raggiunsero una piccola e accogliente costruzione in legno.
< Questo è il bagno comune: di solito viene usato dalle famiglie ma per oggi faremo un’eccezione. Oggi questa vasca sarà solo per noi. >. Gli occhi di Kasumi brillarono per la gioia mentre apriva la porta della struttura: era un bagno modesto, azzurro e bianco con una larga vasca da bagno sul lato opposto alla porta e un piccolo spogliatoio sul lato destro.
La coppia aprì l’acqua ed entrambi andarono a togliersi gli abiti: Ryu diede le spalle a Kasumi, per rispetto verso di lei, ma non riuscì a frenare la voglia di vederla e, quindi, la spiò intravedendo la schiena nuda della donna.
Arrossì e si voltò velocemente, sperando che non l’avesse visto.
Il ninja entrò velocemente nella vasca, godendosi l’acqua calda che accarezzava il suo corpo; Kasumi arrivò qualche istante dopo, solo un asciugamano a coprire il suo corpo di donna: non era poi così diversa dalla prima volta in cui aveva visto il suo corpo, splendido corpo, nudo.
La donna lasciò cadere l’asciugamano, rivelando tutte le sue forme nel loro splendore: Ryu era estasiato e, ovviamente, eccitato, ma non voleva dimostrarsi il solito uomo che agiva seguendo il suo amichetto, dunque regolarizzò il respiro e si concentrò per mantenere i nervi saldi.
A Kasumi non sfuggì quella reazione e sorrise fra sé e sé, compiaciuta dal fatto che era ancora desiderabile; s’immerse nell’acqua calda e avvicinò il proprio volto a quello del ninja.
< Kasumi cosa…? >. Lei lo baciò: era inebriata dal sapore delle labbra di Ryu, lo bramava ancora e ancora.
< Non sai per quanto tempo ho desiderato baciarti: per diciassette lunghi anni non ho fatto altro che pensare a te. >.
Le sfuggì un leggero singhiozzo: Ryu sapeva che quelle erano le confessioni di una donna al limite, ma ne fece tesoro ugualmente.
< Anche io Kasumi ho sognato per anni questo momento. >.
Lei lo osservò, prendendo una ciocca di lunghi capelli castani fra le mani.
< Sono molto lunghi, più di quando ti lasciai. >. Disse lei cambiando discorso.
Il ninja annuì: < Quando scappasti li tagliai completamente, poi decisi di farli crescere e non tagliarli più a meno che non ti ritrovassi. Ti piacciono così lunghi? >.
Lei annuì: < Ti rendono più misterioso. >.
Lui rise di cuore e lei rimase estasiata: non lo aveva mai visto ridere in quel modo spensierato; era felice di aver visto una parte di lui che probabilmente nessuno aveva mai potuto vedere.
Ryu la fece voltare di spalle e l’attirò a sé, abbracciandola.
< Kasumi profumi di fiori. >. Era inebriato dall’odore dolce della donna: aveva voglia di rapirla, di abbandonare tutto e tutti per portarla via con sé.
Lei sospirò, sentendo i brividi correrle lungo la schiena: voleva rimanere così per sempre.
I due rimasero stretti in quel dolce abbraccio per svariati minuti senza sapere che, al di fuori di quella piccola costruzione in legno, stava avvenendo un piccolo dramma familiare.
 
Nonostante se ne fosse andata Ayane vedeva ancora l’immagine della sua sorellastra avvinghiata a Ryu-Sensei danzarle davanti agli occhi.
< Quella insulsa shinobi: dovrebbe essere uccisa e invece viene trattata come una bambolina. Anche Hayabusa-Sensei si è fatto incantare da lei. Io no! Io so che lei è sempre la solita traditrice! >.
La ninja era così intenta a parlare da sola che non sentì arrivare Hayate.
< Ayane tu ed io dobbiamo discutere. Ora. >.
La donna si costrinse ad obbedire e si chinò di fronte al fratello ed alla sua sposa: la cosa le dava il voltastomaco.
Non le pesava sottomettersi di fronte ad Hayate ma la presenza di Hitomi la infastidiva particolarmente.
< Cosa comanda venerabile fratello? >.
< Perché hai parlato così a Kasumi? >
 
Eccolo che ricomincia con la sua sorellina prediletta.
 
< … >.
< Esigo una risposta. >.
< La odio. >.
Quelle due parole lasciarono spiazzato l’uomo, che, tuttavia, non fece trasparire il suo smarrimento.
< Per quale motivo? Voi due siete sorelle. >.
Ayane scosse la testa: lei era una figlia bastarda, odiata da tutti, mentre Kasumi era quella amata e riverita.
< Non siamo sorelle. >.
< Si, invece. Voglio sapere perché tanto astio alberga in te. >.
< io ho sempre eseguito gli ordini, mi sono dimostrata servile e attenta ma Shidou-Sensei, Ayame-Sama e soprattutto tu avete sempre preferito lei. Lei, quella stupida shinobi, mi ha privato del tuo affetto. >.
< Ayane io voglio bene sia a te che a lei in ugual modo: non c’è momento della mia vita in cui non ringrazio gli Dei del fatto che tu mi sei accanto. >.
< Non è vero! Io sono diventata un mostro a causa vostra! IO… >. Non continuò: se l’avesse fatto la sua rabbia sarebbe esplosa, provocando molti, troppi, danni.
< No Ayane, la tua trasformazione non centra con noi. Sei stata tu a scegliere di sacrificare la tua umanità per proteggere il villaggio. Nessuno di noi ti ha obbligata. >.
 Le parole di Hayate erano davvero dure da sopportare, anche per una come Ayane.
< Io non l’ho fatto per il villaggio. >. Era sul punto di piangere.
< Per chi lo avresti fatto allora? >. Hayate era confuso: Ayane aveva deciso di sacrificare la propria umanità divenendo una mezzo-demone, al fine di garantire prosperità a tutto il clan, o almeno così aveva creduto lui fino a qual momento.
< L’ho fatto perché, per una volta, tu fossi orgoglioso di me e mi notassi invece, non appena mutai tu decidesti di sposarti con l’inutile Hitomi! >. Era davvero sul punto di arrabbiarsi.
Hayate, dopo qualche istante di stupore, aprì la bocca per controbattere ma Ayane lo fermò: < Per cortesia non dire nulla. So già cosa vuoi dirmi ma io non ho intenzione di ascoltare. Continuerò a fare la guardia sulla tua sposa ma tu non devi più rivolgermi la parola. >.
.
< Sono stanca di essere trattata come un’idiota. Sai una cosa? Hai proprio ragione: io e Kasumi siamo sorelle. >.
Lui la osservò con aria interrogativa.
< Anche io, se potessi, me ne rimarrei in questo luogo dimenticato, tuttavia non posso farlo. In tutta franchezza: invidio Kasumi per la vita che conduce qui. >.
Nessuno mosse un muscolo fino a quando Ayane si inchinò di fronte a Hitomi e disse: < Hitomi-Sama credo sia ora di rientrare, quest’aria non fa bene né a lei, né al bambino. >.
L’altra osservò la ninja e il marito con stupore.
< Come fai a…? >.
< Seguo ogni suo momento di vita: so riconoscere i segnali che indicano quando una donna è incinta. >.
Si voltò e fece strada, senza accorgersi, però ,che qualcosa li osservava da distante nascosto dall’ombra degli alberi.


ANGOLO DI MISHA
Salve a tutti!
Questo capitolo non è nè lungo nè molto interessante e, probabilmente, è troppo sdolcinato.
Perchè postarlo, allora? Vi starete chiedendo tutti. Semplice perchè sono scem è una parte abbastanza importante:)
Detto questo vi lascio perchè è tardissimo e ho taaaaaaaanto sonno. Scusate per gli eventuali errori.
Spero vi piaccia e spero sempre in una piccola recensione.
Un bacio a tutti
Misha
  
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