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Autore: MaxT    29/11/2006    4 recensioni
Una Elyon esuberante e sorprendente torna a cercare le sue vecchie amiche, che si troveranno presto coinvolte in avvenimenti più grandi di loro. Che spaventosa profezia ha pronunciato la Luce di Meridian? Vera è…vera? Dove sono andate le gocce astrali delle W.I.T.C.H.? E’ una storia dove i personaggi assumono diversi ruoli contrastanti, si muovono nel segreto e nell’invisibilità, e le loro motivazioni autentiche si delineano a mano a mano che la storia si avvicina alla conclusione. Note: qualcuno potrebbe considerare OOC Elyon e le gocce astrali. Da parte mia, penso che siano una evoluzione plausibile dei personaggi visti nel fumetto. Aggiornamento: I primi sei capitoli sono stati riscritti nell'ottobre 2008.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le profezie di Meridian' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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8- come mai avvenuto  
Ciao Melisanna, grazie per i tuoi commenti, che sono stati presi molto sul serio.
Ho modificato il capitolo precedente, cercando di renderlo più leggero.
Premetto che ho sofferto un po' scrivendo e riscrivendo questo episodio, e soffro un po' a pubblicarlo, a causa della sua natura drammatica. 
In effetti, Profezie è nato come un lavoro drammatico, e solo in seguito, dopo varie riscritture, ha assunto dominanti comiche, misteriose o avventurose in quasi tutti i capitoli.
Max

PROFEZIE


Riassunto delle puntate precedenti 
Elyon si ripresenta a trovare le sue amiche ad Heatherfield. Appare cambiata, esuberante, e racconta del suo progetto di far sviluppare la sua città anche copiando tecnologie terrestri. 
In un attimo di sconforto, racconta di essere angosciata per una profezia fatta da lei stessa, che prevede l'avvento di una nuova tirannia a Meridian. 
L'oracolo raccomanda alle guardiane di essere vicine ad Elyon, che è in un periodo di cambiamento, e di consigliarla bene. 
Poco tempo dopo, Elyon si ripresenta alle amiche, invitandole a cena al palazzo reale. Arrivate qui, si apparta con Cornelia per farle delle confidenze sul suo passato, lasciando le altre in compagnia di Caleb. 
Nel giardino, Irma e Taranee respirano a pieno il polline di alcuni fiori, subendone strani effetti. Caleb rivela che quello è il luogo preferito da Elyon, da quando questa ha ricevuto una misteriosa lettera postuma di sua madre. Da allora, trascura i doveri di regina e fa studi tutti suoi.  Aggiunge che la profezia prevede che lei stessa sarà il nuovo tiranno. 
Cornelia giudica che questi fiori la influenzano negativamente, e dovrebbero essere estirpati. 
Dopodichè, tutte le ragazze vanno a cena con la regina. 
Nel corso della cena, Elyon racconta una interessante leggenda sull'origine degli abitanti del metamondo e della stirpe reale.
Dopo la cena, le ragazze si portano in terrazza, dove la Luce di Meridian racconta di alcuni prodigi da lei realizzati, tra cui nuovi astri che illuminano la notte. Le guardiane, però, ne sono impressionate negativamente, e la criticano, richiamandola al suo ruolo di regina.

Cap.8

Come mai avvenuto



Meridian, palazzo reale

Gradini di granito bianco, lucido, curvi verso sinistra. Sempre uguali, passo dopo passo. Formano una elica perfetta. Se non si sapesse altrimenti, si direbbe che scendano all’infinito.
E’ un finale mesto per una serata importante. Le ragazze scendono nel grande atrio, e si preparano a congedarsi.
Il silenzio ferisce come un urlo. Cercano tutte qualcosa da dire.
“Hay Lin, come ti senti, ora?”, chiede Cornelia.
“Non c’è male, grazie”.
“E tu, Taranee?”
Taranee si sfiora la fronte. “Meglio, ma ho ancora un cerchio…”.
Hay Lin coglie l’occasione per rompere il velo di ghiaccio. “Elyon, se passi ad Heatherfield, vorresti venire a dare un’occhiata ai miei acquerelli?”.
“Sì, grazie, Hay”.
“Non aspettarti delle gioconde, ma forse qualcosa ti piacerà”.
Elyon accetta con gratitudine quell’appiglio. “Scusatemi: ho parlato, parlato, parlato di me, e mi accorgo ora di avervi lasciate a fare da tappezzeria”.
Hay Lin fa un gesto di noncuranza. “Ci rifaremo, non preoccuparti. Se tornerai a trovarci, ti…”.
Mentre parla, nota come un guizzo negli occhi appannati della Luce di Meridian. Si è voltata, dapprima impercettibilmente, poi decisamente, verso l’ampia porta vetrata che dà sul giardino di Phobos.
“Scusate un attimo…”. Elyon parte a passo deciso verso di là.
“Ellie, che succede?”. Dopo un attimo di indecisione, anche Cornelia la segue a grandi falcate.
Subito dopo, anche Irma viene dietro. “Venite, ragazze. Sta succedendo qualcosa!”.
Hay Lin e Taranee si scambiano uno sguardo. “Non in mezzo a quei fiori, Hay Lin… Dimmi che non stiamo per andare proprio là”.
“Resta qui, se non ti senti”. Hay si dirige veloce verso la porta.
Prima di seguirla malvolentieri, Taranee si guarda in giro. “Ma dov’è Will?”.

La guardiana del Cuore lo sente. Sta per succedere qualcosa.
Dall’alto della finestra, lo spettacolo del giardino illuminato da migliaia di fiori bioluminescenti è incantevole. Sembrerebbe un cielo alla rovescia, se non fosse per le luci delle finestre delle cinque grandi torri che lo contornano.
Due luci si muovono. Cos’è quella nebbiolina giallastra che le offusca?
Will scende lo scalone. La sensazione di un disastro imminente è sempre più forte. Ora è nell’atrio. Dove sono le sue amiche?
Due guardie le battono i tacchi in segno di saluto. Non sono le stesse di qualche ora prima.
Nel salone c’è anche Miriadel. Sul suo viso, Will legge un ansia che prima non c’era.

“Miriadel. Va tutto bene?”.
“Oh, Will. Ti prego. Cerca di calmarla, quando lo saprà!”.
Will le afferra le mani. Sono coperte da una vaga patina gialla. Anche i vestiti. “Cosa vuoi dire?”.
La donna prende fiato. “Caleb sta estirpando tutti i konestras”. Altro respiro. “I fiori gialli di Elyon. Non ho potuto fermarlo!”.
 

Meridian, giardino di Phobos

Will e Miriadel escono assieme sul pianerottolo. Le guardie accennano a seguirle.
“Zorlar, Todlocr, tornate al posto!”, li allontana la donna.
Dalla sua posizione, Will vede che la nebbiolina si è diffusa, ed offusca le luci dei fiori nella direzione dove le altre ragazze stanno andando.
 

Elyon sta quasi correndo. Il profumo nell’aria è così buono da fare quasi male, e gli occhi le bruciano.
I rampicanti scostati mostrano lo spettacolo desolante del giardiniere, con il viso coperto da una mascherina di stoffa bagnata e degli occhialini da piscina, che sta estirpando migliaia di fiorellini gialli e li sta caricando su alcune carriole.
Ogni fiorellino strappato rilascia uno buffetto di polline giallo, che si mescola alla foschia.
“DALTAR! COSA STAI FACENDO?!?! I MIEI FIORI!”.
Dalla sua destra sente la voce di Caleb, soffocata da una mascherina. “Mi dispiace tanto, Elyon. E’ una decisione mia, non di Daltar”. Si toglie la polvere gialla dalle lenti dei suoi occhialini.
“Tua? Ma io voglio quei fiori! Ho bisogno di loro!”.
“Lo facciamo per il tuo bene, Luce di Meridian. Mi dispiace tanto…”.
“Ma di che bene cianci? Credi che non sia in grado di decidere? Perché devi farlo per me?”.
Le ragazze sentono un tremolio, ma non sanno se è il terreno o l’effetto del profumo inebriante.
“Ti prego”. La voce di Caleb, quasi supplicante, sembra incomprensibile da dietro la mascherina. “Non stare qui proprio adesso. Il polline…”.
Cornelia le è dietro, si è tirata la maglietta fin sul naso e socchiude gli occhi. “Elyon, vieni via. Ha ragione. La…”
Quando si volta, Elyon è una maschera di odio. “Come, ha ragione? Anche tu mi consideri una bambinetta incapace di scegliere? Io sono la Luce di Meridian!”.
Il terreno continua a tremare.  Da dietro, si sente qualche esclamazione di sorpresa.
Cornelia si volta indietro, verso Irma. Capisce subito che qualcosa non va neanche nei suoi occhi. Sono arrossati, ma non li socchiude, non fa nessun tentativo di proteggerli. “Irma! Cosa fai qui? Copriti il naso!”. Comincia a tossire. Vede che anche Hay Lin e Taranee, due passi indietro, hanno qualcosa di spiritato negli occhi. “Allontanatevi!”.
Elyon si avvicina minacciosa a Cornelia. “Tu lo sapevi, vero! Sei stata tu a dirgli di farlo! Rispondimi!”.
“Io non...”.
Caleb si mette tra le due. “No! È una decisione solo mia. Sai come è iniziato con Phobos…”.
Elyon lo guarda con occhi increduli e arrossati. “Phobos …Mi paragoni a lui?”.
Caleb si è reso conto dell’errore, ma non ha il tempo per ritrattarlo.
“Traditore. Mi fidavo di te! E tu invece mi hai sparlato alle spalle!”.
Caleb si sente il terreno mancare da sotto. Comincia ad essere sollevato da terra, e rotea sempre più velocemente.
 

Dal pianerottolo sulla scala, Will guarda impotente la situazione che sta degenerando. Accanto a lei, Miriadel le stringe il braccio fin quasi a piantarvi le unghie. “Ti prego, Will, fai qualcosa! Ti prego…”.
Ma cosa? Will cerca il contatto mentale con le altre guardiane, ma si accorge subito che qualcosa non va. Una esaltazione innaturale.
‘Ragazze, non provocatela! Allontanatevi! Hay, spazza via quel polverone!’.
Troppo tardi. Con uno spettacolare luccichio smorzato dalla nebbiolina, le altre guardiane si sono trasformate. Una, due, tre. Manca Cornelia. Sente la sua voce gridare qualcosa come: “Noo. Che cosa fate?”.
“No! Non così!”, piange Miriadel, mentre la stretta al braccio si fa insopportabile.
Una debole brezza spinge il polline verso il pianerottolo. Will si stropiccia gli occhi. Perché le stanno bruciando? Perché le orecchie le stanno fischiando?
Sente volare frasi di fuoco. “…il tuo vero volto…”  “…strega…”   “…traditrici…”.
Intuisce che Caleb, sollevato da terra, rotea sempre più velocemente, e grida qualche cosa di incomprensibile.
Si vede un lampo rosato, uno scintillio azzurrino. Caleb cade a terra malamente. “…assassina…”. Era davvero Cornelia? Le orecchie le fischiano sempre più forte.
“Will! Ti prego! Ti prego!”. Miriadel sta piangendo come una bambina.
Accanto a lei, le due guardie sono finalmente uscite ed osservano la scena.
“Proteggiamo la Regina!”. Quello che sembra il capo estrae una spettacolare spada dalla lama frastagliata e luminosa.
“No, pazzo! State fermi tutti!”, cerca di imporsi Miriadel, ma per comandare non basta il grado. Nessuno ascolta un capitano che piange chino sul braccio di una ragazzina. “Tornate dentro, voi due!”. Parole sprecate.
Will fa fatica a tenere aperti gli occhi. “L’ultima carta, Miriadel. Se questa non funziona…”.
Nella sua mano compare il Cuore di Kandrakar. Lo tiene dietro la balaustra, per non farlo vedere. Non c’è proprio bisogno di un’ulteriore provocazione.
Attraverso le palpebre socchiuse, le sembra che un paio di pupille luminose guardino proprio nella sua direzione. Non vede più lampi, né movimento. Dove sono le altre guardiane?
Alle spalle di Elyon, parecchie piante del giardino stanno bruciando. Ora non è più il profumo maledetto che raggiunge le narici di Will, ma è fumo caldo.
‘Allora, Cuore? Allora, cuoricino? Se devi fare qualcosa, sembra che questo sia il momento buono…’
Miriadel tossisce. Alle loro spalle, si sentono arrivare numerose persone, ma si fermano tutte sul pianerottolo, gelate dall’orrore. Alcuni tossiscono. Qualcuno abbaia un ordine: “Presto! Gli idranti!”.
La vibrazione del terreno si smorza. Le due pupille, in mezzo al fumo, non sembrano più luminose.
Ora Will non percepisce più rabbia da quelle pupille. Quella che cresce di secondo in secondo è disperazione, rimorso, orrore. ‘Cosa ho fatto! Non è possibile!’.
‘Cuore, cuoricino, fai qualcosa, ti prego! Perche te ne stai lì a galleggiare sul palmo della mia mano?’. Lo stringe, lo scuote. ‘Fai qualcosa!’
Dal centro dal giardino, una specie di bolla luminosa si espande velocissima. ‘Cosa…’
 

Meridian, sala da pranzo di Elyon

Will riapre gli occhi. Sono tutte nuovamente in sala da pranzo. I resti di cibo nei piatti fanno capire che la cena è appena finita.
Ha ancora il cuore di Kandrakar in mano, sotto il tavolo. Lo fa sparire.
I suoi occhi increduli incrociano quelli di Elyon, seduta di fronte a lei. La luce di Meridian è stravolta. Non è stato un sogno. Si guardano. Ciascuna sa che l’altra sa.

Hay Lin pungola la biondina. “E allora?”.
“Allora… cosa?”. Elyon abbozza un sorriso sperduto.
“Non volevi raccontare una storia?”.
“Una storia? Oh, sì, sì, ma scusatemi. Sono molto stanca. Ve la racconterò al nostro prossimo incontro, promesso”.
“Ma… ti ho annoiata?”. Hay Lin ci è rimasta male. “Mi sembrava di avere raccontato una storia carina…”.
“Era stupenda, Hay. Non è questo!”. Si alza in piedi. “Voglio parlare con Caleb”.
Cornelia la trattiene per una manica. “Ellie, stai bene? Sei pallida come un cencio, e ti trema la voce”.

Pochi secondi dopo, il fedele attendente entra nella sala. “Elyon, volevi dirmi qualcosa?”.
“Sì, Caleb. Ho deciso di fare estirpare i fiori gialli dal giardino. Ti prego, fallo fare immediatamente, prima che cambi idea. Ah, prima vi conviene bagnarli per non fare sollevare il polline”.
Caleb sorride. “Saggia idea, Elyon. Provvederò immediatamente”.
Mentre gira sui tacchi ed esce a passo veloce, Caleb è sollevato. Quando aveva dato l’ordine a Daltar, poco prima, temeva che potesse essere l’ultimo della sua esistenza.

Irma non può fare a meno di dire qualcosa. “Sei sicura che sia un bene?”.
Una scarica di gomitate sotto il tavolo la zittisce.
“Elyon, cosa ti succede?”, chiede Taranee, osservando l’espressione turbata della regina. “Una nuova profezia?”.
“E’ per i fiori, vero?”, chiede Cornelia. “Ti stavano tanto a cuore…”.
Elyon non risponde, tenta solo un sorriso per niente convincente.
Nessuna nota il silenzio di Will.
 

Heatherfield, casa Portrait

Qualche minuto dopo, tutte le ragazze sono a casa Portrait, e si stanno congedando.
Gli sguardi di Will e Elyon si incontrano, si sfuggono con imbarazzo.
La guardiana del Cuore capisce che deve fare la prima mossa. Si accosta all’amica, che abbassa lo sguardo. “Elyon… hai preso la decisione migliore. So che ti è costata”.
Elyon cerca di rialzare gli occhi, combattuta tra vergogna e gratitudine.
Cornelia si è accorta di questi sguardi, che non sa come interpretare. “Ellie, per noi è stata una bella serata. Ma per te no, si vede!”. La prende per mano. “Sei sicura di non volerci dire cosa è successo?”. Finisce con un colpo di tosse. “Questa polvere…”.
“Ragazze, grazie comunque di essere venute. E’ stata una cosa importante per me”. Elyon fa fatica a trovare le parole. “Vedete, ad una regina i sudditi non dicono mai le cose troppo chiaramente, e spesso non osano neanche pensarle. Una ha l’illusione di trovarvi conferme e solo conferme. Con voi, invece, è stato diverso”.
“Ma non abbiamo detto niente di speciale”, si stupisce Taranee.
“Ma so che lo avreste detto. Grazie per questo!”.
 

  
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