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Autore: FeBookworm    08/05/2012    8 recensioni
Eccomi qui con il seguito ( tanto atteso spero!) di "Cuore e Ragione".
In questa storia vedremo come i piccoli Draco, Hermione, Blaise e James affronteranno dei nuovi anni ad Hogwarts e di come i poteri di Draco non andranno perduti. Di come, anzi, saranno utili all'ormai adulto Harry Potter.
Dal Prologo:
"Ma quelle voci, quelle luci argentate che lo proteggevano…Tutto nell’insieme facevamo parte di un qualcosa che lui non era ancora in grado di capire.
Quattro anni sono troppo pochi per rispondere a delle domande così grandi.
Forse, un giorno Draco avrebbe trovato la via…Avrebbe trovato tutte le risposte…
Per ora bastava tenere la sua testolina bionda protetta da tutti quegli sguardi e nascosta dal mondo.
Tom come sempre sapeva come proteggerlo.
Tom sapeva sempre tutto.
[....]
“I suoi poteri non rimarranno assopiti per sempre.”
“Ne sono consapevole, Cromo.”
“Prima dei suoi diciotto anni, Iride. Ricordalo. Draco dovrà ritornare ad essere l’Ultimo Oracolo.”
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Nota dell'Autrice:

Scusate il ritardo, ma mio fratello ha avuto la geniale idea di finirmi quasi tutte le ore della chivetta Internet e quindi ho dovuto trovare un momento in cui lui non fosse in casa per usare il suo computer.
Altrimenti avrei rischiato di scatenare la terza guerra mondiale!ù.ù
Spero che questo capitolo vi piaccia, a me onestamente non tanto, però vox populi docet! (Non so se l'ho scritto giusto, non avendo fatto latino...Oh meglio, l'ho fatto ma per due anni!).
Grazei mille per il supporto che tutte/tutti mi date!^^

Buona lettura!

Capitolo 7.


Mancavano tre giorni alla prima prova. Ormai era chiaro a tutti e quattro i partecipanti che cos’avrebbero affrontato.

Draco camminava piano per i corridoi di Hogwarts.

Era una piovosa e fredda notte di fine Ottobre.

E stranamente non era colpa sua se stava piovendo. C’era qualcun altro in quel castello che stava piangendo lacrime tristi ed amare.

Per questo lui aveva violato il coprifuoco.

Di nuovo.

La vide seduta con le spalle al muro e le ginocchia al petto.

Tutta rannicchiata su se stessa a piangere per l’ennesima litigata con Potterino Sfigato.

Draco scosse la testa. I tempi non cambiano affatto.

Prima piangeva per quel pezzente di Weasley e adesso per quello sfigato di Potter Junior.

Hermione non imparava mai.

Le si avvicinò piano e le accarezzò la chioma riccioluta. Lei alzò la testa e i loro occhi si incrociarono.

Oro e Argento di nuovo insieme.

Era strano. I suoi occhi erano di nuovo dorati. Di quel colore caldo che caratterizzava il suo carattere.

Mentre stava con i Potter invece…Forse era solo una sua impressione, ma…assumevano una tonalità più scusa. Più tendente al nocciola.

Era strano e lui non sapeva spiegarselo.

Lei gli gettò le braccia al collo e pianse protetta da quelle braccia forti e amorevoli.

Perché ormai entrambi l’avevano capito.

Potevano anche fingere di avere un interesse per qualcun altro come Potty Jr. o una delle tante ragazze che Draco si portava a letto, ma…loro tornavano sempre dall’altro.

Era come se un piccolo filo oro-argento avesse legato i loro cuori e le loro anime.

Come se ci fosse un collegamento tra le loro menti e le loro ragioni.

Come se entrambi questi fili li riportasse…a casa.

Hermione si aggrappò ancora più disperatamente alla camicia di Draco e lui decise di portarla nella sua camera.

Era sempre stata più a suo agio nei sotterranei che nella sua torre.

“Draco…” lo chiamò lei una volta stesa sul suo letto.

“Sono qui…”

“Lo so…Tu…ci sei sempre…stato” disse ricominciando a piangere lei.

Lui l’abbracciò e tentò di calmarla accarezzandole la schiena dolcemente. Non sapeva perché era andato a cercarla.

Non se lo sapeva spiegare.

Aveva sentito una stretta al suo Cuore, come se gli venisse strappato un pezzetto di Anima.

E la sua Ragione gli aveva detto di non andare. Di non correre da lei come un cane fedele.

Ma la sua Mente non era più forte come un tempo. Non avendola più sempre stretta a sé…si era rammollito.

Pur di vederla e toccarla per un istante solo si sarebbe anche abbassato a correre da lei quando lo chiamava.

Solo per lei.

Mai per gli altri.

D’altronde…si può forse rimanere separati da una parte di sé?

“Mi ha fatto male, Draco” sussurrò con la voce rotta dal pianto.

“Lo so. L’ho visto.”

“Ha detto che non dovevo neanche avvicinarmi a te senza il suo consenso. Come se io fossi una sua proprietà. Te ne rendi conto?”

Lui le accarezzò la testa e le disse piano:”Sssh. Non ci pensare, Herm. Non merita nessuna delle tue lacrime.”

“Ogni tanto mi sembra di ritornare a quando litigavo con Ron. Solo che con lui è diverso. Ronald non era così. Eppure…”

No.

Doveva fermarla.

Lui non aveva ancora parlato con Harry per quella faccenda. E lei non aveva bisogno di troppi pensieri.

Ricordava ancora tutte le volte che aveva allontanato James da sé.

James! Non possiamo farci le coccole adesso!!! Devo studiare per i M.A.G.O! I M.A.G.O, capisci??? Dovresti metterti a studiare anche tu!

Tipico della nuova e della vecchia Hermione.

Alcune abitudini sono dure a morire, anche in un’altra vita.

“Hermione, smettila di tormentarti. Non farti seghe mentali, ok?”

Lei annuì contro il suo petto e sorrise:”Sai, credevo che mi avresti aggredita dicendomi cose del tipo:’Ecco! Te lo sei meritata! Io te l’avevo detto che lui non era quello giusto!’. Sai…il solito commento da ragazzo con il cuore spezzato.”

Draco sbuffò:”Si, beh…lo credevo anch’io. Ero partito da qui con quell’intenzione. Ma poi più mi avvicinavo a te più la rabbia scompariva e un senso di protezione prendeva posto dentro di me. Non sopporto di vederti soffrire per un idiota del genere!”

“Draco…” disse lei con un tono da rimprovero.

Draco sbuffò un’altra volta:”Non puoi negare che non lo sia. Ha preso i geni sbagliati di Harry, devi ammetterlo!”

Lei rise, finalmente felice in quel giorno:”Mi sei mancato così tanto, Dra.”

Anche tu, mio Cuore, pensò.

Non lo disse semplicemente per orgoglio.

O forse per dignità.

Aveva paura ad esporsi troppo con la nuova Hermione.

Quell’Hermione con l’Anima divisa in due: da una parte Potter e dall’altra lui.

E non sempre la Mente riusciva a guidarla dalla parte giusta.

“Dormi adesso, Herm. Si è fatto tardi. E domani la vecchia megera interroga”.

“DRACO!!!!!!!!!!! Porta rispetto per Minerva!” gli disse urlando e alzandosi a sedere.

Adesso inizia con la ramanzina…

Draco la guardò intensamente e ad Hermione saltò un battito del Cuore.

Aveva dimenticato quanto i suoi occhi potessero essere magnetici e incantatori.

Per un attimo la nuova Hermione venne cancellata da quell’universo.

I suoi occhi divennero sempre più dorati, come quelli di Draco sempre più argentati.

Per un attimo furono solo i vecchi Draco ed Hermione.

Due vecchi Cuori con le loro vecchie Ragioni.

Hermione si avvicinò sempre di più alle labbra di Draco fino a baciarlo.

Lui le afferrò la testa con una mano, mentre con l’altra l’aiutava a stendersi di nuovo sul letto.

Merlino! Draco aveva completamente scordato quanto il suo sapore potesse essere afrodisiaco.

Non capiva più niente. Il suo cervello aveva appena fatto tabula rasa.

“Mio Cuore…” sussurrò prima di baciarla di nuovo.

Entrambi non seppero fino a quando andarono avanti a baciarsi come due ragazzini alla prima cotta.

Ma quando si staccarono i loro occhi erano leggermente più scuri.

I nuovi Draco ed Hermione. Due Anime e due Menti.

“Ti prego, tra tre giorni non farti ammazzare” gli sussurrò chiudendo gli occhi.

Lui la baciò sulla fronte:”Te lo prometto”.

 

***********************

 

Lui e Tom se ne stavano in silenzio nel tendone che ospitava tutti i partecipanti al Torneo.

Avevano uno strano modo di comunicarsi tramite gli occhi.

Sapevano esattamente distinguere le occhiate che dicevano:”Stai attento” e quelle:”Mi raccomando non farti ammazzare.”

Come previsto a Draco erano toccate le Erinni.

O Furie, per far contenta Iride.

“A quanto pare tra poco toccherà a te, Dra” disse Tom cercando di rompere quel silenzio tombale.

Draco annuì:”Hai qualche raccomandazione dell’ultimo minuto?”

“A parte non farti ammazzare?”

“Esatto.”

“Beh…la piccola Potter non ha terminato la prova. In teoria hai un avversario in meno.”

Draco sbuffò. Il modo di Tom di smorzare l’atmosfera era alquanto patetico. Fare calcoli su calcoli, perché si sa, i numeri non possono ferirti.

I numeri sono razionali.

“Questo vuol dire che dovrò prendere anche il suo di indizio?”

“Esattamente. Due indizi per te, non è fantastico?”

Draco lo guardò. Sarebbe stato da Serpeverde, non c’è dubbio.

“Dopo averlo studiato con attenzione…non ti sembra giusto ridarglielo?”

Tom alzò un sopracciglio:”Mi seri diventato un Serpedoro per caso?”

“Così mi offendi fratellino! Anche noi Serpi siamo leali!”

“Ceeeeeeeeeeeerto”.

Draco gli lanciò un cuscino, sorridendo.

Questo era un ottimo modo per alleggerire la tensione.

“Questo è scorretto, piccolo bastardello!” disse Tom, ricambiando la cuscinata.

Piccolo bastardello.

Come lo chiamava di solito durante le loro prima vita.

Andarono avanti con quel gioco finché una luce argentea non li accecò.

“Ma insomma! Vi comportate sempre come due bambini, voi?” chiese la voce allegra di Iride.

“Iris!” urlarono in coro i due Malfoy.

“Ci sono anch’io, eh!” sbuffò Cromo, comparendo di fianco a Iride.

“Dio del Tempo…Che cosa vi porta qui?”

“Questo idiota non voleva più vedere la “tv via cavo” ma in “HD”, così siamo venuti di persona” disse sarcastica Iride.

“Hermes ci ha donato due biglietti in prima fila! Voglio proprio vedere come batterai Tisifone!” disse Cromo tutto eccitato.

Un bambino…e pensare che è più vecchio della Terra… pensarono Draco e Iride allo stesso momento.

“Ci sono anche Aletto e Megera, Cromo” specificò Draco alzandosi da terra.

“pffffff!!!!!!! Balle. Quelle due lì non sono molto in confronto a Tisifone. Preparati, perché quelle due cercheranno di stancarti. Tisifone sarà l’ultima ad attaccare, così che sarai troppo debole per vincere.”

Draco guardò Tom con finto odio e gli tirò una sberla sul capo:”Perché tu non me l’hai mai detto? Sei un coach del cavolo! Ti licenzio!”

“Ehi! Tu non puoi licenziarmi! Sono tuo fratello!” rispose Tom con lo stesso tono scherzoso.

“Scommetti?”

“Basta! Mi state facendo venire il mal di testa! Tu” disse indicando Thomas:”Comportati decentemente e da fratello maggiore quale sei. E tu signorinello…” Iride cercò di rimanere seria, ma poi l’istinto materno che aveva per quel piccolo bastardello le fece cambiare idea:”Vai là fuori e spacca il culo alle Furie”.

“Erinni, Iride! Ti devo rimandare in Storia delle Divinità, sai?” disse scocciato Cormo:”Proprio non impari mai, eh?”

“Sta’ zitto, stupido dio del Tempo! Abbiamo un programma da guardare!”

 

**********************

 

Draco strinse la sua bacchetta talmente forte che le nocche gli divennero bianche. Ce la poteva fare.

Ce la doveva fare!

Lo doveva a Tom che non aveva mai smesso di credere in lui.

A Blaise e Theo per non averlo mai abbandonato.

A quegli stupidi dei…perché loro avevano saputa dargli al sicurezza che mai nessun altro era riuscito ad infondergli.

Lo doveva a Hermione.

Alla vecchia Hermione. Quella che gli faceva battere il cuore con un solo sguardo.

Quella che non aveva mai smesso di credere in lui e nelle sue capacità.

Lotta per riprenderti il tuo Cuore, Draco. James la ferirà, lo sappiamo entrambi, gli aveva detto Blaise.

E lui lo sapeva.

Questa ne era la prova.

Doveva vincere questa sfida ed Hermione in un modo o nell’altro sarebbe tornata da lui.

Poteva anche accontentarsi di non essere l’unico, ma almeno voleva esserci.

Lei era diventata come l’aria.

Senza di lei non c’era Draco Malfoy.

Per Merlino, sono diventato un sentimentale di serie C…

Un battito d’ali lo ridestò dai suoi pensieri e per poco schivò un attacco di Aletto.

Oh, giocavano in modo scorretto.

Lui in teoria non sapeva volare.

In teoria…

“Ultimo Oracolo! Vieni fuori e affrontaci!” urlò Tisifone.

Draco uscì dal suo nascondiglio. Un raggio di sole gli illuminò gli occhi argentati.

“Ti piace vincere facile, Tisifone? Tre contro uno mi sembra…scorretto.”

Le Erinni urlarono in coro e, se Draco non avesse alzato un barriera protettiva, di sicuro gli avrebbe rotto i timpani.

“Fatti sotto, umano” gli disse Aletto.

Aria.

Un vento fortissimo le contrastò la direzione di volo e la fece cadere a terra.

Terra.

Un varco si aprì nel terreno e inghiottì non solo Aletto, ma anche Megera.

E’ stato fin troppo facile, Iride… pensò il giovane Oracolo.

L’ultima Furia lo guardò con gli occhi ormai scarlatti. Vendetta.

“Tu! Hai osato far del male alle mie sorelle…Prendi queste!”

Tisifone gli lanciò mille frecce avvelenate.

“Reducto!” urlò Draco.

Una sola freccia lo ferì alla coscia.

Draco!” sentì urlare qualcuno.

Hermione. Zia Meda e Teddy. Tom, Iride e Cromo.

Blaise, Theo e Harry.

Mamma e papà…

Non sarà una stupida freccia avvelenata a fermarlo.

“La leggenda narra che tu abbia paura della luce del Sole, Tisifone…Vogliamo…confermarla?”

Una luce accecante fuoriuscì dalla bacchetta di Draco e la Furia fu costretta a cavarsi gli occhi per non cadere nella trappola.

Del sangue nero le fuoriuscì dagli occhi e a Draco quasi venne il volta stomaco.

“Permettimi di farti un altro Marchio, ultimo Oracolo. Lo stemma delle Erinni!”

Con i suoi artigli Tifisone cercò in tutti i modi di ferirlo. Ma Draco si proteggeva sempre con degli scudi infuocati.

Finché il Male non abbatté le sue barriere mentali.

La falsità si sovrappose alla realtà e Draco vide sua madre in mezzo al campo di battaglia.

Lo stava chiamando dolcemente e lo pregava di salvarla. Vide la Furia a pochi passi da lei tagliarle la gola e il sangue puro di sua madre bagnare la terra sterile. Vide il corpo di sua madre cadere a terra. Privo di vita.

“NO!” urlò.

Si dimenticò del suo scudo infuocato e fu in quel momento che Tifisone attaccò. Lo graffiò al petto e gli ruppe il braccio con il quale teneva salda la bacchetta.

Draco!” urlò di nuovo qualcuno.

Severus e Silente. La McGranitt.

Zio Sirius e Dora. Remus e Regulus.

Zia Bella...Zio Lestrange.

Tutti credevano in lui. E Draco di certo non poteva deluderli.

Non si fermò. Continuò a lottare.

“Te la sei cercata, Tisifone. Maledictum Mortem!

“Devi tagliarle la testa, Draco! Ora!” gli urlò Theo.

Sentì il canto di una Fenice e alzò lo sguardo argentato al cielo.

“Fanny…”

La Fenice di Silente gli lanciò un pacco.

Il Cappello Parlante.

Era assurdo.

Solo un vero Grifondoro poteva estrarre la spada dal Cappello…Eppure la stava proprio impugnando.

“Tornatene al tuo inferno, Tifisone. Saluta Hades da parte mia!” le disse tagliandole la testa.

“Accio indizi!” disse con le sue ultime forze.

Ce l’aveva fatta.

Aveva vinto.

 

Sono così fiero di te, Ultimo Oracolo…

Febo, non ti starai mica intenerendo, vero?

Fotti Hermes.

Con piacere fratellino.

   
 
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