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Autore: Emmy_Nerisse    08/05/2012    3 recensioni
Eccomi qui^^ Inizialmente questa doveva essere una One-Shot, ma dato che mi sono accorta che verrà lunghissima ho deciso di trasformarla in una FanFiction. Ma questo a voi non interesserà... Quindi arrivo al sodo.
Questa è una storia, la storia, di Farfalà e Blumiere. L'ho costruita riavvolgendo la pellicola del videogioco "Super Paper Mario", risalendo a tutti i Ricordi che compaiono tra le varie Porte della Torre di Svoltadilà e sviluppando una mia versione dei fatti sul tempo che hanno trascorso insieme, prima di quel giorno...
Spero vi piacerà e vi annuncio subito che ci saranno particolari... particolari, che nella vera storia non vengono citati e che probabilmente neanche esistono, ma... chi lo sa?
Inoltre cercherò di andare a fondo su alcuni punti, per esempio... Oh, ma che sto qui ad annoiarvi! Leggete la storia e lo saprete, no? ^^
Genere: Drammatico, Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II - Il Ritrovo Con Prixass E Qualche Piccolo Problema...

Si svegliò più tardi del solito, si mise a posto i capelli rossi e corse fuori. Correva così veloce che svoltato l’angolo della casa andò brutalmente a sbattere contro Luvbì.
- Ahi! Farfalà! – si lamentò la bionda, caduta a terra mentre si massaggiava il capo.
- Scusa, Luv… E’ che sono molto di fretta, devo andare. – disse l’altra rialzandosi, ma venne afferrata per il polso da Luvbì.
- Appuntamento segreto? – le domandò maliziosa.
Farfalà arrossì di colpo – Ma che dici?! Devo solo andare in un posto, nulla di che! Nessun ragazzo. –
Luvbì la guardò delusa, poi la lasciò andare – Peccato… Sarei stata davvero felice per te. Vieni a lezioni questo pomeriggio? –
- Forse, ma non te lo prometto. Scusa, ora devo proprio scappare, sono in un terribile ritardo! Ciao! – disse la rossa, poi ricominciò a correre e nel mentre si teletrasportò.
Luvbì continuò a guardare nel punto da dov’era sparita la sua amica “Nasconde qualcosa, me lo sento” pensò poi.
Farfalà arrivò esattamente nel luogo della notte prima. C’era calma e nessun Pixl in giro.
- Prixass? Prixass, ci sei? – gridò.
- Un po’ tardiva, Antiqua. E’ successo qualcosa? – le domandò il Pixl, comparendo alle sue spalle.
La giovane si voltò - Buongiorno. No, mi sono solo svegliata tardi. Allora, cominciamo? – gli rispose, nettamente impaziente.
Il Pixl le girò attorno un paio di volte - Prima ti calmi un secondo. Poi rispondi a questa semplice domanda: hai usato uno dei tuoi Elementi nelle ultime cinque ore? – le domandò, prendendola alla sprovvista.
- Ehm… Sì… Ho usato il Teletrasporto dell’Aria per arrivare qui più in fretta. – arrossì Farfalà.
- Mmmh… Per imparare il controllo del Tempo bisogna essere puri dagli altri Elementi, e per essere puri bisogna evitarne l’uso per un minimo di cinque ore. Quindi tu ora dovresti aspettare altre cinque ore qui senza utilizzare né l’Acqua né l’Aria per passare il tempo. Ma… - lasciò in sospeso il Pixl.
- Ma…? – gli fece eco la giovane, speranzosa di poter evitare quel lungo periodo di noia assoluta.
- Ma si può velocizzare la purificazione meditando per due ore e mezzo. Quindi se hai così tanta fretta di imparare il Tempo, ti consiglio di cominciare subito. – disse il Pixl, poi scomparve.
Farfalà sbatté le palpebre – Cosa?! –

- Allora?! Mi avevi promesso che mi avresti detto cos’hai scoperto! – Kozì gli stava saltellando attorno, i capelli blu-viola legati dietro il capo ne seguivano i movimenti, provocandogli un certo fastidio.
- Uffa! Datti una calmata, Kozì! E’ la quinta volta che ti dico che non ho trovato nulla! – gli fece contro Blumiere, mentendo. “Non voglio che stanotte mi segua, potrebbe mettere tutto a rischio” pensò.
- Non sono così ingenuo, Blu. Avanti, dimmelo! – s’impuntò l’altro.
- Te le stai cercando… - lo avvertì il ragazzo dagli occhi rossi.
- Non m’importa. – disse Kozìkozì di rimando.
Non ebbe il tempo di accorgersene che un fulmine lo colpì in pieno, ritrovandosi tutto abbrustolito.
- Io ti avevo avvertito. – gli fece dietro Blumiere, scuotendo le mani che stavano rischiando di prendere fuoco tanto calde che erano. – Dannazione! Dovevo ripetere l’esercizio prima di rifarlo! Kozì, non è che hai dell’acqua con te, per caso? – continuò, ora soffiandoci sopra.
- Ti sta bene. E l’acqua non ce l’ho, mi dispiace, quindi se non ti sbrighi ti ritroverai le mani in fiamme ed io potrei velocizzare l’ustione… - ghignò il ragazzo dagli occhi dorati.
- KOZI’! – gridò Blumiere, con una piccola fiammella che si stava formando sul palmo delle mani. Imprecò di brutto, poi si lanciò giù dalla solita torre dove si trovavano, che era ormai il loro luogo d’incontro prediletto, e volò dritto verso l’unica fonte d’acqua del Castello, un piccolo lago d’acqua dolce nel mezzo del chiostro principale.
- Ehi! Com’è che tu puoi volare anche di giorno!?! – gli urlò Kozì, poi si disintegrò alla velocità del fulmine e si riformò accanto a Blumiere, che teneva le mani immerse nell’acqua.
-Ahhhh… Ora va decisamente meglio! – sospirò il ragazzo dai capelli blu notte.
- Allora? – riattaccò Kozì.
- Ricominci?! Basta però, la prossima volta ti lancio direttamente la Bolla Oscura e quella ti fa male davvero, perché non possedendo il controllo del Buio, il colpo non ti arriva attutito come quello di prima! – s’innervosì Blumiere.
- Eh? Oh no, no, non intendevo quello. Volevo dire come fai a volare di giorno. Ero rimasto che gli Obscuri del Buio potessero volare solo di notte. – spiegò Kozì.
- Infatti è così. Non so e non posso mica volare di giorno, io. Perché me ne accusi? – domandò incuriosito l’altro.
- Perché te ne accuso? Blumiere, lo hai appena fatto! – si sbalordì il viola.
Blumiere sgranò gli occhi – COSA?! –

Quelle due interminabili ore trascorsero tanto lunghe e noiose quanto quell’ultima  mezz’ora che Farfalà spese con Prixass che le dava qualche informazione su come prepararsi agli esercizi che avrebbe dovuto affrontare per apprendere il controllo del Tempo.
- Bene. Anche questa mezz’ora è passata, vero? – chiese impaziente la ragazza.
- Già. Direi che possiamo cominciare. Allora, passo primo: rimanere fermi immobili sul posto, seduti a gambe incrociate. – spiegò Prixass.
Farfalà si mise al centro esatto di quella specie di arena naturale dove si trovava e si posizionò come le aveva detto il Pixl.
- OK, ora incrocia le braccia sopra la tua testa, poi piegati in avanti appoggiando la fronte a terra e portando le mani dietro la schiena, sempre tenendole incrociate. – continuò.
Farfalà eseguì ciò che le fu detto, aggiungendoci qualche gemito di dolore. “Questi mi sembrano più allungamenti che passi per apprendere il Tempo…Ahia.”
- Ora resta in questa posizione per tre minuti. – disse Prixass, iniziando a sbattere le sue ali-lancette rumorosamente per scandire il Tempo.
- Ma che utilità ha fare tutta questa fatica?! – si sforzò di dire tra il dolore la giovane.
- E’ una posizione che serve a richiamare i ricordi del passato, anche quelli apparentemente dimenticati. Se sei davvero sicura e motivata ad imparare il Tempo, dovrebbero tornarti in fretta. – le spiegò il Pixl.
Infatti, dopo circa un minuto, a Farfalà cominciarono a tornare alla mente alcuni episodi della sua più tenera infanzia. Scene ridicole, scherzi, i suoi primi giochi con l’Aria e l’Acqua. Le piaceva stare lì, avrebbe voluto ripercorrere tutta la sua vita.
- D’accordo, ora basta, altrimenti rischi di collassare. Non sei abbastanza potente per poter riuscire a contenere tutto il passato nella mente. – disse il Pixl, trillando come una sveglia.
Farfalà si distese a terra, sudando freddo per lo sforzo mentale – A sei mesi sono caduta dalla culla? Non me l’avevano mai detto… -
Prixass la lasciò riposare qualche istante, poi passò al esercizio seguente.
- Ora prova a mettere la mano attraverso a quel masso laggiù. - le disse accennando ad una grande pietra poco distante da loro.
- Attraversare la pietra? Stai scherzando, vero? - abbozzò Farfalà.
Prixass fece segno di diniego - No. Il Tempo non ha confini. Oltrepassa anche ciò che sembra impenetrabile, persino la roccia della Collina. Quindi non ti resta che provare. -
Farfalà deglutì, poi si fece coraggio e provò a toccare la pietra, ma la mano rimase aderente alla superficie lucida.
La ragazza la sottrasse, demoralizzata - Nulla, non ci riesco. -
Prixass le si avvicinò - E' normale, è stato il tuo primo tentativo. Vedrai che per stasera riuscirai anche a superare la collina e vi salirai in cima. Credici, Farfalà, e ci riuscirai. -
- E se nel caso riuscissi ad oltrepassare la parete rocciosa... poi che farei? Insomma, vagherei per la collina, ma cosa ne ricaverei? - domandò la giovane sedendosi a terra.
- Ti svelo un segreto - disse il Pixl dopo un paio di minuti di silenzio - In un punto, un unica bassa e piccola zona su tutto il versante della collina, la pietra è solo superficiale. -
Farfalà inarcò un sopracciglio - Cioè? -
- L'interno della collina è una fitta rete di gallerie, ma spetterà a te trovare quella che ti porterà al grande albero sul pianoro. - rivelò più esplicitamente la creaturina svolazzante.
- Non mi stai prendendo in giro, vero? - chiese incredulà l'Antiqua.
- E perché mai dovrei? Lo giuro sulle mie lancette! - fece una pausa, poi continuò - Avanti, torniamo ai nostri esercizi. -

- Ma io mi sono teletrasportato, qui! Non ho volato! - insisté Blumiere.
- Che tu ci creda o no, Blu, io ti ho visto con i miei stessi occhi. TU-HAI-VOLATO-GIU'-DALLA-TORRE! Anche se logicamente non avresti potuto farlo... Andiamo da Brack. - continuò ad urlargli contro Kozì, afferrandolo per il polso.
Blumiere strattonò il braccio - No, non ce n'è motivo! Avanti, Kozì... -
- Non fare i capricci, capito? Ora andiamo. - disse più pacato l'Obscurio del Fulmine, poi disintegrò entrambi.
Si riformarono nella biblioteca del custode. L'uomo stava giusto passando per di lì, che li vide.
- Oh, Kozìkozì e... B-Blumiere? - domandò il custode, temendo che il giovane ventunenne fosse stato scoperto, ma mentre l'amico non lo guardava, Blumiere scosse il capo per riferirgli che non si trovavano lì per questo. Al vederlo Brack si rilassò. - Che ci fate qui, comunque? - continuò.
- Per una sciocchezza, credimi, noi volevamo solo... - ma il ragazzo dai capelli blu fu subito interotto da Kozìkozì.
- Blumiere vola. - disse diretto.
Il custode rimase un po' stupito - Be'... è un Obscurio del Buio, mi sembra ovvio che sappia volare, la notte. -
- No, intendo dire che lui vola di giorno! - si spiegò Kozì.
A quelle parole, Brack s'incupì - Kozìkozì Occangitram, mi auguro che questo non sia uno scherzo, altrimenti potresti essere messo alle sbarre per contraddizione sull'autorità del controllo di un Obscurio. -
- Te lo giuro, Brack. Sono serissimo. - continuò il ragazzo, con l'aria di una persona sincera e determinata.
- Uffa... Lui se lo è fissato, immaginato! Al chiostro io ci sono arrivato teletrasportandomi, non ho volato. - cercò di scusarsi Blumiere, con la stessa identica espressione dell'amico, e questo mise in serio dubbio la sicurezza del custode.
- Voi dite entrambi la verità, ma uno di voi crede di farlo. - disse il custode abbassando il capo.
- Lui! - fu la risposta contemporanea dei giovani che si indicarono a vicenda.
Lì iniziarono una discussione, molto breve, ma che rivelava ogni cosa.
- Tu menti, Kozì! - gridò Blumiere.
- No, quello sei tu, Blu! - ribatté Kozìkozì.
- Invece no! E per un semplicissimo motivo: io non posso volare di giorno! -
- Invece... - il viola si interruppe di colpo, mettendo fine al piccolo litigio e posò lo sguardo sul pavimento, per poi rivolgersi al custode alla sua sinistra - Brack, l-lo vedi? M-Mi credi ora? - non era da lui balbettare, tanto meno per sorpresa dato che Kozì non era tipo da stupire facilmente, e Brack gli faceva compagnia guardando Blumiere a bocca aperta.
Questa volta, il blu si pose la domanda che magari Kozì non stava inventando tutto - Cosa... cosa c'è? -
Brack prese la parola - Tu stai volando, Blumiere Iligriv. -
Il giovane sussultò e per la prima volta in quei minuti decise di guardare in basso: stava volteggiando a mezz'aria, le gambe piegate all'indietro. Si era alzato in volo e non se ne era accorto, era come se non fosse accaduto. Lentamente, rimise i piedi per terra. - Ma... com'è possibile?! Non mi era mai successo prima! - si giustificò il giovane.
Lo sguardo del custode divenne ancora più tetro - Vi voglio entrambi nel mio studio, è una faccenda della massima urgenza. - si limitò a dire, avviandosi poi verso una delle sale interne della biblioteca, seguito a ruota da un Kozìkozì piuttosto confuso e un Blumiere a dir poco spaventato di se stesso "Credevo di conoscermi abbastanza, e invece... invece a quanto pare non mi conosco affatto"
Arrivarono in una piccola stanzina buia illuminata soltanto dalla fioca luce di quelle due banalissime candele quasi terminate, mentre la cera liquida gocciolava ritmica.
- Sedetevi sul tavolo, Lord Blumiere - di solito faceva storie e anche Kozì faceva qualche risatina di sottofondo, ma ora nessuno dei due fiatò e l'Obscurio del Buio e Fulmine si limitò ad ubbidire. Brack si spostò dalla parte opposta del ragazzo che ora gli dava la schiena. - Potreste togliervi la maglia, se non vi dispiace? - domandò poi.
Blumiere si voltò - Perché? -
Brack tossicchiò - Devo controllare una cosa... E' importante. - proseguì serio.
- D'accordo, se proprio devo... - gli rispose il giovane sfilandosi la maglietta, rimandendo a petto nudo.
Brack tremò - Questo non è un buon segno... Kozì, vieni qui, siediti accanto a Blumiere e tirati via la maglia pure tu. -
Il ragazzo tentennò, ma poi decise di fare come gli fu chiesto.
- No... Così non va per niente bene! - disse il custode, spaventato.
- Che succede? - domandarono i ragazzi in coro, con tono insicuro.
- E' difficile da spiegare... Avete entrambi il controllo del Fulmine, no? - chiese Brack.
I giovani annuirono, guardandosi.
- Allora vi mando un immagine mentale. Aspettate solo un secondo. - annunciò Brack sospirando.
I due Obscuri chiusero gli occhi in attesa di ricevere il punto di vista del custode. Poi un immagine non molto nitida ma comprensibile si disegnò nelle menti di Blumiere e Kozì. Rappresentava una piccola sorta di stella a sei punte di un blu molto scuro al centro della schiena di uno dei due sottoposti agli sguardi di Brack.
- Va bene. Allora, questo è il tatuaggio sulla schiena di Kozìkozì; come vedete ha la forma standard corrispondente al controllo del Fulmine, si è solo in po' ingrandito, ma per via della crescita. Quello di Blumiere invece... -
- Che cos'ha il mio di diverso? - domandò allarmato il ragazzo coinvolto, aprendo gli occhi e facendo scomparire l'immagine del tatuaggio di Kozì.
Brack lo riprese - Chiudi gli occhi e lo vedrai. -
Quando videro l'immagine, entrambi gli Obscuri sussultarono: la spirale che rappresentava il controllo del Buio di Blumiere, o almeno quel che una volta era, si diramava in piccoli vortici lungo tutta la schiena e aveva un colore tendente al viola scuro, molto diverso dal blu chiaro che doveva essere, mentre la stella del Fulmine invece di essere come quella di Kozì aveva i bordi seghettati e un andamento irregolare e la coloritura ricordava quella grigio-blu scuro delle notti tempestose che il Castello vedeva continuamente.
Blumiere saltò giù dal tavolo e di fretta si rimise la maglia - Ti giuro, Brack, l'avevo guardato la settimana scorsa, non era così! Era identico a quello di Kozì, forse solo un po' più grande! -
Kozì lo imitò, anche se con gesti meno frettolosi e spaventati - Cosa significa? - si limitò a chiedere.
- Teoricamente nulla... Ha solo subito un grosso danno alla fonte del controllo del Fulmine, data la troppa potenza di quello del Buio. Per questo ti sei quasi bruciato le mani, prima. - s'interruppe indicando con un gesto del capo i palmi di Blumiere - Dovreste fare più esercizio, magari assieme, così potreste supportarvi. E' un danno che si può riparare, ma ci vorrà del tempo. -
- Tutto qui?! Allora perché tutta quella scena? - domandò il blu con un che di sollievo ma anche sospetto.
- Tutto qui. Era solo che non mi aspettavo che un eccellente dominatore di entrambi gli Elementi come voi potesse in qualche modo aver perso in parte il controllo del Buio, andando a danneggiare quello del Fulmine. Infatti è per una sorta di confusione mentale che riuscite a volare anche di giorno, perché il vostro dominio del Fulmine cerca di ritrovare il suo equilibrio, ma viene respinto da quello del Buio che porta al massimo in modo involontario le sue capacità, comprendendo quella del volo. Tutto qui. - fu la risposta sicura di Brack.
- Be', allora andiamo! - esclamò Kozì che non voleva rimanere un secondo di più in quel buco di studio, infatti detto ciò si catapultò fuori dalla biblioteca. Blumiere invece si fermò sulla soglia.
- Brack... E' ancora valido l'appuntamento di stanotte con i Libri Proibiti? - domandò.
- Certo. Vi aspetto dopo l'orario di chiusura. Ah, cercate di non volare, nemmeno la notte, peggiorerebbe la vostra situazione. - confermò il custode.
Blumiere annuì, poi si disintegrò dalla soglia e si riformò appena fuori, dove l'amico lo stava aspettando.
Brack si affacciò alla porta dello studio "Mi dispiace di avervi mentito, Lord Blumiere, il vostro tatuaggio non indica solamente un vacillamento tra i vostri due domini, ma ho bisogno della totale certezza di ciò che potreste essere in realtà: il più temibile pericolo di tutto il creato..."


Ok, eccomi qui^^ Allora, come chi ha il gioco di sicuro ha notato, il Primo Ricordo ancora non c'è, mi dispiace, ma prima mi era venuta l'ispirazione per tutto questo e quindi l'ho ritardato di un capitolo (spero). Temo sia saltato fuori un po' confuso, dato il poco tempo che ho avuto per buttarlo giù e rileggerlo, ma mi auguro sia abbastanza comprensibile^^
Aspetto le vostre recensioni!
  Bacioni,
    Emmy_Nerisse

  
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