Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Marie16    08/05/2012    1 recensioni
Marie si voltò verso il rosso e sollevò le spalle.
“Non si merita di sapere certe cose.” rispose solamente. “E... Quand'è che ci siamo rimessi insieme?” chiese con un sopracciglio sollevato.
“Non ci siamo mai lasciati.” rispose semplicemente Micheal, mentre Seline si avvicinava a Marie, dicendole all'orecchio senza farsi sentire dagli altri due: “Prova a dire le parole turchese, occhi nocciola e Kazemaru Ichirouta e sei morta. Micheal è il tuo uomo, non quella donnetta.”
Marie socchiuse gli occhi, voltandosi verso Seline.
“Perché?” chiese Marie “Che cos'ha che non va?” era triste che Seline pensasse una cosa del genere. A lei piaceva Kazemaru.
[Scritta da Marie e Melissa]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Quattro



Due anni prima 

Era una giornata piuttosto calda, Marie se ne stava in silenzio, seduta sul campo da gioco, mentre fissava ancora la piccoletta allenarsi.

Ehi, piccoletta, così finisce che sfianchi!” la prese in giro Marie, ridacchiando leggermente. Gli altri s'erano già cambiati, ad eccezione del portiere, di lei e di Seline.

     

Umpf, parla la pertica.” ribatté solo Seline, mentre palleggiava abilmente con la sfera bianca e nera e con un tiro mandava la palla dritta all'incrocio dei pali, facendo un'altra rete.

E siamo a 21 per oggi.” sussurrò più che altro a se stessa, asciugandosi il sudore che le imperlava la fronte con il polso.

Marie sollevò le spalle, quasi sospirando rassegnata, tanto ormai ci aveva fatto l'abitudine.

Ehi, Seline, porta rispetto al capitano!” replicò Micheal, tornato solo per portare il cellulare alla sua fidanzata. Marie lo fissò negli occhi, prese il telefonino e fece cenno di andare.

Sei sicura?” chiese Micheal, posando una mano sulla sua guancia.

Micheal, è una cosa privata. Vattene.” disse lapidaria, gli occhi freddi, ed il rosso se ne andò. La castana fissò l'ora, e sospirò. Ancora dieci minuti e poi avrebbe chiamato.

Seline sospirò appena quando due braccia la strinsero a se da dietro, voltò lentamente lo sguardo e i suoi occhi ne incrociarono un paio blu oceano.

"Pensavo te ne fossi andato..." sussurrò lei, dando un bacio sulle labbra al ragazzo.

"Non potrei mai, tesoro!" rise Alex, poggiando le labbra sul collo della più piccola.

Marie si alzò, cominciando a comporre il numero dell'Ospedale, sua madre era in Giappone, ricoverata nell'Ospedale di Inazuma da un po' di tempo.

"Mamma, come stai?" chiese subito, sentendo la voce della madre stanca. "Non ti senti bene vero? Mi dispiace, vorrei essere lì.." si sedette, trattenendo a stento le lacrime.

Seline a quelle parole alzò lo sguardo verso la ragazza di un anno più grande di lei, tutte le volte che qualcuno pronunciava la parola "mamma" o "papà", un senso di tristezza le attraversava tutto il corpo e le lacrime lottavano per uscire, cosa che lei non avrebbe mai permesso, nè in presenza del suo ragazzo, nè tanto meno in presenza del suo Capitano, non perchè adorasse quella ragazza, tutt'altro!

Marie sospirò dunque, sedendosi stanca sul campo da gioco. L'infermiere con cui parlava ora sembrava preoccupato.

"Le condizioni di tua madre stanno peggiorando, purtroppo, è sempre più malata e vorrebbe che tu fossi qui." Marie strinse un pugno e picchiò la mano sull'erba sintetica.

"Dannazione. Avete sentito papà?" domandò, ma un lungo sospiro le fece salire la rabbia. "Lo odio." quasi urlò, e se ne pentì subito.

"Seline?" chiese Alex, preoccupato. "Tutto bene?"

Seline strinse i denti per trattenere le lacrime che ancora tentavano di uscire, prese il pallone e con una forza inaudita per la sua età la colpì con il piede mandandola in porta e facendo staccare per metà la rete.

Tutte le volte che si parlava di genitori lei finiva così, mentre tremendi ricordi le riaffioravano nella mente: Suo padre morto, il suo patrigno che picchiava sua madre e lei che resisteva a tutto ciò, concedendosi sempre a lui, e poi piangeva in segreto, quello era il principale motivo per cui la ragazza non si voleva far vedere piangere, quando le sue iridi diventavano grigie per la tristezza e un fiume di lacrime le scendeva giù per le guance.

Alex la strinse a sé, sospirando leggermente, non voleva che lei soffrisse o che si sentisse gelosa di Marie non ce n'era nemmeno bisogno.

"Seline, non sai niente della famiglia del capitano, non è vero?" le chiese poi, accarezzandole i capelli.

Marie chiuse la telefonata e gettò con rabbia il telefono sull'erba mentre stringeva i pugni più forte e tirava uno di essi sul campo, tentando di fermare le lacrime.

"Eih tesoro, tranquilla" le sussurrò all'orecchio la voce di Micheal, che intanto le scostava dagli occhi una ciocca di capelli per poi mettergliela dietro l'orecchio.

"No, non ne so niente, ma almeno lei ce l'ha" rispose fredda Seline ad Alex, socchiudendo gli occhi diventati rossi per la rabbia.

Alex le spostò una ciocca dal viso, sospirando.

"Beh non proprio." disse "Suo padre ha abbandonato lei e sua madre che era molto piccola." cominciò, dandole un breve bacio sul collo. "E sua madre è ricoverata all'Ospedale da tre anni, Marie non può vederla perché è in Giappone." Le spiegò.

Marie si strinse a Micheal, cominciando a piangere. Doveva sfogarsi ma non riusciva a dire nulla.

"Shh..." le sussurrò solo il rosso, stringendola di più a se e dandole un bacio sulla nuca.

"Guarirà presto, te lo prometto" sussurrò ancora, accarezzandole i capelli.

Seline strinse i pugni, guardando Marie confusa, mentre i suoi occhi diventavano arancioni.

Marie piangeva sempre di più, poggiando la testa sul suo petto. "Micheal, mio padre non ha chiamato l'ospedali nemmeno oggi, e mia madre sta sempre peggio... Di questo passo il prossimo anno finisce in coma." spiegò, singhiozzando.

"La madre di Marie è molto malata." disse semplicemente Alex, sollevando le spalle.

Seline spalancò gli occhi e si voltò verso Alex, per poi socchiuderli: "E dimmi, come mai sai così tante cose su di lei?" decisamente era ora di cambiare discorso per i gusti della ragazza, e fare la gelosa era il modo migliore, anche se solitamente lasciava molto spazio al suo ragazzo.

"Beh, mi sono ritrovato con Micheal a parlare, e me le ha raccontate lui queste cose." disse semplicemente, sollevando le spalle. "Non fare la gelosa, io amo solo te." le disse, dolce.

Marie si staccò dall'abbraccio di Micheal, respirando.

"Vado a cambiarmi." disse semplicemente, mentre la rabbia ribolliva nelle vene.

Anche Seline sospirò, e senza dire nulla seguì Marie nello spogliatoio.

"Eih, Capitano" sussurrò dolce, mentre i suoi occhi blu pieni di rimorso per il modo in cui aveva sempre trattato la castana erano inchiodati su quelli verdi dell'altra.

Marie si voltò leggermente verso la voce, e si ritrovò Seline davanti. Era strano come fosse proprio lei ad essere entrata in quella stanza.

"S-Sì?" chiese, cercando di nascondere le lacrime. Non voleva dimostrarsi debole ai suoi occhi.

"A-Alex mi ha raccontato di..." si fermò un attimo a sospirare, passandosi una mano tra i capelli sciolti e poi sul viso umido, qualche lacrima la aveva versata anche lei.

"Di tua mamma" concluse a fatica, sedendosi su una delle panchine e appoggiando i gomiti sulle gambe.

Marie si sedette accanto a lei, stringendo un pugno per evitare di piangere.

"Mia madre sta molto male." disse, prendendo un profondo respiro "E sta peggiorando. Vorrebbe che fossi con lei, ma io sono qui e lei è in Giappone. Ero venuta qui con la speranza di trovare mio padre ed invece..." prese la testa fra le mani, tornando a piangere.

Il cuore della più piccola perse un battito a vedere il suo Capitano così.

Poco importava del suo stupido orgoglio, in quel momento, poco importava di quella che lei definiva la sua "dignità", tutto ciò che riuscì a fare in quel momento fu abbracciare l'altra, versando qualche lacrima anch'essa.

Marie fu colta alla sprovvista da tale gesto, si strinse a lei piangendo sempre più forte.

"Non dovrei mostrarmi così agli occhi dei miei compagni ma..." respirò di nuovo, singhiozzando fra un respiro e l'altro "Ma mia madre è tutto ciò che mi è rimasto..."

"Vuoi andarla a trovare?" le chiese Seline, ma più che una domanda sembrava tanto un'affermazione.

"Mi piacerebbe molto." rispose lei, singhiozzando. "Vorrei davvero tanto, ma non posso lasciare la squadra. Hanno bisogno di me."

"Per un paio di settimane se la caverebbero anche senza di te... Senza noi due" disse Seline, fissandola negli occhi.

"Vuoi venire anche tu?" le chiese, quasi stupita. "Perché?" domandò poi, fissandola negli occhi.

"Sei una mia compagna di squadra, sei il mio Capitano, e soprattutto odio vedere la gente soffrire per questioni familiari, dato che sono stata io la prima.

Marie le sorrise dolcemente, alzandosi dalla panchina.

"Allora prenoto l'aereo per due." disse dolcemente "Partiamo domani, va bene?"

Seline annuì, sorridendo, felice di potersi rendere utile a qualcosa.

Marie annuì leggermente, stiracchiandosi. Le sorrise grata e si avviò a prenotare.

IL GIORNO DOPO...

"Bene, abbiamo avvisato la squadra, prenotato il viaggio in prima classe..." ripetè l'ennesima volta Seline, contando le cose che avrebbero dovuto fare.

"Ora dobbiamo solo salire sull'aereo e non perderci i bagagli." concluse sorridendo la castana. Sentiva di potersi fidare di Seline, nonostante per anni si fossero punzecchiate, era sincera in quel momento. Salirono sull'aereo e si misero in cerca dei posti.

"Il viaggio è lungo, spero gradirai la mia compagnia." Disse Marie, sedendosi.

"Non ho dubbi, pertica" rispose Seline sedendosi accanto a lei, sperando che Marie capisse il nomignolo, quella volta usato affettuosamente.

Marie sorrise leggermente, ridacchiando. "D'accordo, piccoletta, mi fido." disse dolcemente. Si appoggiò sul sedile, guardando per un po' fuori, il Giappone era lontano, ma voleva vedere sua madre.

"Quanto dura il viaggio?" chiese Seline dopo neanche mezz'ora di viaggio, con la testa appoggiata al sedile e gli occhi chiusi, mente muoveva leggermente il capo al ritmo della musica che stava ascoltando con gli auricolari.

Marie rise leggermente a quella domanda, ma restò immobile. "E' ancora lungo." disse semplicemente, sentendo anche lei la musica. Si addormentò poco dopo con le lacrime.

Dopo ore di estenuante viaggio (Se, estenuante, diciamo che l'hanno passato a dormire), le ragazze giunsero a destinazione.

Marie si svegliò dopo che Seline la scosse per almeno tre volte. Sospirò leggermente.

"Siamo arrivate?" chiese, un cenno del capo dell'altra la fece alzare di scatto. Presero tutti i loro bagagli e si diressero al treno per raggiungere Inazuma-Cho. Il viaggio non durò molto ed in poco tempo furono all'Ospedale.

"La signora Storm, dov'è?" chiese Marie.

"Stanza 6, primo piano." disse la donna, la castana annuì facendo cenno a Seline di seguirla.

Il cuore di Seline batteva all'impazzata, non era mai entrata in un ospedale, solo una volta, quando sua madre ci era finita per colpa del suo patrigno.

Marie strinse la mano di Seline, poi trovò la stanza 6 ed entrò. Vedere sua madre in quello stato le faceva male, tuttavia si fece coraggio ed avanzò.

"Mamma, come stai?" chiese dolcemente, non lasciando la mano di Seline.

"Non bene..." sussurrò quella tossendo. "Lei è una tua amica?" chiese, indicando Seline.

"Una... mia compagna di squadra." disse sincera. "Ho fatto prima che potevo, scusa se ti ho lasciata sola per tutto questo tempo..."

"Sono la sua migliore amica" la corresse Seline, stringendo di più la mano di Marie.

"Il mio nome è Seline" si presentò la mora alla madre di Marie.

Marie si voltò di poco, squadrando la mora da capo a piedi, perplessa.

"E' molto carina, lo sai Marie?" le disse la madre, sorridendo stanca. Marie sorrise dolcemente.

"Papà non si vede, ho provato a cercarlo ma non c'è traccia di lui." La madre scosse il capo.

"Non importa." disse "Comunque, piacere Seline, sono felice che Marie abbia un'amica così bella."

Seline a quelle parole arrossì di botto, farfugliando un "grazie" e abbassando lo sguardo.

"E il piacere è mio..." continuò, alzando di poco lo sguardo.

Marie rise leggermente nel vedere la piccoletta così imbarazzata. "Mamma, vorrei stare con te sempre." disse la più grande, passandosi una mano sui capelli. "Mi prometti che ti rimetterai in sesto?" le chiese, dolce. La madre annuì solamente.

"Seline, la mia piccola Marie mangia abbastanza? Fa la brava? Ha trovato un ragazzo?" la castana arrossì a tutte quelle domande poste dalla madre, sospirando appena.

"Ehm... Sì, mangia abbastanza... è bravissima come Capitano e... In quanto al ragazzo..." Seline guardò con la coda dell'occhio la castana, chiedendosi se magari non volesse far sapere a sua mamma di Micheal.

Marie sorrise ed annuì brevemente in sua direzione, ancora in imbarazzo.

"Sì mamma, ce l'ho il fidanzato." disse sempliemente, portandosi una mano sul viso.

"E' bello? Buono? Bravo? Dolce?" Marie annuì leggermente, arrossendo. "E tu Seline?"

"A-Anche io, sì... " disse la mora arrossendo ancora di più e fissando Marie di sottecchi.

Marie sorrise dolcemente.

"Mamma è stanca, andiamo?" chiese dolce, fissando la più piccola negli occhi.

"S-Sì, andiamo... è stato un piacere conoscerla, signora Storm" Seline piegò il capo in direzione della mamma di Marie e le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi.

Marie sorrise dolcemente, allontanandosi dalla stanza piano.

"Staremo in un albergo, se a te sta bene." replicò lei, sorridendo. "Così siamo migliore amiche?"

"Ti ho lasciato sorpresa, èh?" ridacchiò la più piccola, mettendosi le mani in tasca.

Marie annuì lentamente, sorridendole.

"E da quando?" chiese leggermente, ridacchiando. "Non che mi dia fastidio."

"Mi sono accorta di aver tanto in comune con te... Ma rimani sempre una pertica, eh?"

Marie scoppiò a ridere. "E tu sarai sempre una piccoletta!" esclamò, ridendo.

"Grazie, Seline."

Rise anche Seline, per la prima volta in vita sua si sentiva libera di parlare con qualcuno, senza vergognarsi dei propri sentimenti o delle proprie sofferenze.

Marie l'abbracciò e poi le scompigliò i capelli con fare dolce e fraterno.

"Avevo proprio bisogno di un'amica come te, Seline." le disse poi, dolce.

"Sì, anche io, lo ammetto" sussurrò quella abbassando il capo, tanto ormai il suo orgoglio era bell'e che andato.

"Bene, allora saremo amiche da oggi in poi. Sono felice." disse, seria.

"Anche io lo sono" rispose Seline, finalmente felice, sorridendo dolcemente.

Raggiunsero l'albergo, e finalmente riposarono. Era da tempo che Marie non vedeva sua madre, chissà come sarebbe stato farlo per ben due settimane.

Appena entrate, Seline si buttò di slancio sul letto più vicino, affondando il viso nel cuscino.

"Deve essere bello poter vedere la propria madre" commentò, forse più a se stessa.

Marie si voltò appena verso di lei, sospirando.

"Beh, un po'... Ma vederla così mal messa mi dà sempre un tuffo al cuore... Se solo mio padre non l'avesse lasciata..." Si buttò sul letto pure lei e sospirò

"Da chi hai preso gli occhi verdi? Tua madre non ce li ha così" le chiese Seline, curiosa.

"Mio padre..." Sussurrò, quasi con odio verso quell'uomo. "Mia madre ha detto che ho gli stess occhi di mio padre." rispose

Seline sorrise comprensiva, poteva capire tutto il suo odio: "Io i miei non so da chi li abbia presi, ma i capelli sono di mio padre" ridacchiò un po', poi.

Marie sorrise, stiracchiandosi.

"I tuoi occhi sono molto belli, mi piacerebbe averli così." Sorrise dolcemente in sua direzione, spogliandosi poi dalla maglia per mettersi il pigiama.

"Io li odio, invece, è come essere un libro aperto, tutti possono sapere le tue emozioni..." ribattè Seline, restando in intimo per dormire come faceva sempre.

Marie le sorrise dolcemente.

"Beh, ma se nessuno conosce il significato dei colori, sarà dura leggerli." sorrise di nuovo, sdraiandosi.

"Vedi che fra un po' li imparerai... E poi alcuni non si intonano al colore dei miei ciuffi rossi" continuò la più piccola, in tono melodrammatico.

Marie scoppiò a ridere, voltandosi verso di lei.

"Ciuffi rossi, andiamo a dormire, è meglio." la prese in giro lei, ridendo ancora.

"Beh, Ciuffi Rossi è meglio di Nanetta" commentò Seline, sorridendole cordiale.

Marie sorrise leggermente.

"Sempre meglio di Pertica." la canzonò lei, vagamente divertita. Le stava molto simpatica.

In due giorni, due ragazze che quasi non si sopportavano divennero migliori amiche, ad accomunarle magari il fatto di un passato difficile da digerire, ma anche grazie a questo passato sbocciò una nuova amicizia.


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Marie16