Cos’era quella sensazione che avevo appena provato?
Gratitudine? Certo mi aveva aiutato a cercare mia madre, ma dopo
tutto era il suo lavoro…
Ammirazione? Avrebbe potuto lasciarmi solo in quella Hall invece
mi aveva abbracciato e accolto il mio sfogo, ma forse anche questo faceva parte
del suo lavoro…
Amicizia? Era per questo che aveva strappato l’assegno?
E’ vero, nell’ultimo anno non avevo fatto altro che prenderla di
mira e trattarla malissimo, ma eravamo stati grandi amici una volta..
No, era qualcosa di diverso…ma non riuscivo a capirlo…eppure
ancora una volta avevano discusso di Lilly…
Lilly…ancora non sono riuscito a superare la sua morte, e forse
neanche Veronica, e invece di farci forza a vicenda ci siamo allontanati fino
ad odiarci…ma la odio veramente?
Ricordo il giorno dell’inaugurazione della fontana per
Lilly…mentre scorreva il video i nostri sguardi si erano incrociati…e non avevo
visto né provato odio nei suoi occhi…ma forse quello era un giorno particolare…
E’ passato un giorno, ma ancora non sono riuscito a capire cos’è
successo, cosa c’era in quello sguardo mentre stracciava l’assegno…la vedo
arrivare, provo a lanciarle il solito sguardo di sfida e di disprezzo, ma non
ci riesco…mi trascina in un’aula vuota…E’ determinata, vuole sapere quando dirò
a Duncan dei files che ho scoperto sul suo computer…le chiedo spiegazioni circa
la malattia di Duncan, e sempre seria e determinata mi spiega quello che ha
scoperto, poi le racconto di Duncan…ancora quella sensazione…no, lei è
Veronica, quella che ci ha tradito…e prima di uscire non le risparmio un
commento tagliente.
Son passati pochi giorni, non ho più parlato con lei; ci vediamo
durante l’ora di giornalismo; è sorridente con tutti, anche con me, scambiamo
qualche parola, poi parla anche con Duncan…l’avrà mai dimenticato? E lui? Non
so perché, ma il pensiero che tra di loro ci possa essere ancora qualcosa mi da
fastidio…
Decido di chiamarla nel pomeriggio, ho parlato con Duncan riguardo
i files, avrò fatto bene?
Risponde subito, pochi scambi di battute, poi sento una voce estranea, la sta
minacciando, il telefono cade, ma sento ugualmente. Chi è? Che diavolo vuole da
Veronica? Dove la sta portando?Al motel?
Non ci penso due volte, salgo in macchina e mi dirigo lì. Dista
pochi minuti dalla scuola, spero di arrivare prima che le accada qualcosa.
Sto guidando…ancora quella sensazione che mi prende lo
stomaco…perché tutte le volte che la penso o le parlo mi sento così?
Non ricordo di aver mai provato niente di simile…no, non è vero,
qualcosa di simile l’ho già provato quando ho conosciuto Lilly, ma adesso
perché mi sento come allora con Veronica? No, non è possibile…
Sono arrivato, scendo dalla macchina e inizio a guardarmi in giro.
Non vedo la sua auto nel parcheggio…potrei chiedere alla reception, ma di
sicuro non mi diranno niente…Corro per le scale…ad un tratto sento la sua
voce…sta parlando velocemente, è nervosa e forse spaventata…aspetto che si
avvicinino in modo da poterli vedere senza essere scoperto…sbuco fuori
all’improvviso e tiro un pugno al ragazzo che la tiene in ostaggio che cade a
terra. In un attimo gli sono sopra e lo riempio di pugni…poi sento la sua voce,
mi dice di fermarmi, è un agente federale in borghese…
Ora è nella stanza sola con lui; la sto aspettando fuori ma sono
nervoso e preoccupato, vorre essere nella stanza con lei per controllare la
situazione…
Esce dopo pochi minuti, vedo dai suoi occhi che è ancora un po’
scossa, vorrei abbracciarla per rassicurarla, e invece le chiedo solo se è
tutto a posto, mi fa capire che è tutto ok. Poi è un attimo; siamo uno di
fronte all’altra e ci stiamo guardando negli occhi; si avvicina sempre di più e
mi da un bacio sulle labbra…
Rimango immobile, sta per andarsene, forse si è resa conto di
quello che ha fatto, ma la trattengo e non so come ma è tra le mie braccia, ci
stiamo baciando…sento ancora quella sensazione…è piacevole…
Restiamo così per circa due minuti, due minuti che mi sembra di
aver appena passato in paradiso…non sento più niente, l’angoscia per la morte
di Lilly e di mia madre, la violenza di mio padre…niente, sento solo lei,
Veronica…
Poi ci stacchiamo, ci guardiamo sorpresi per quello che è appena
successo…
Poi lei se ne va, la guardo mentre sale in macchina e lascia il
motel
Chissà a cosa sta pensando…
Ancora quella sensazione, ma ora penso di saper che cos’è…AMORE…