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Autore: Annabelle_    09/05/2012    2 recensioni
E' una FF, ha come protagonista Annabelle, una ragazza tormentata e dal trascorso non facile e Harry (Styles) suo vicino di casa, cantante degli White Eskimo.
Lui la salverà, ci proverà. Lei si lascerà salvare?
Lui non è il principe azzurro, lei odia i finali felici. Lei non conosce l'amore e forse non lo conoscerà mai.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Lo sai cosa mi piace di te? Sai ridere di te e lo fai con tutto il cuore."
E io arrossivo, arrossivo perchè ripensavo a quello che era successo, a quel bacio, pensavo che qualcosa stava cambiando dentro me perchè io, in realtà, non ho mai saputo ridere di me stessa.
Mi baciava quando voleva, come voleva, era passata una settimana da quel giorno in casa sua e adesso, non eravamo ufficialmente ragazzo e ragazza, ma quasi tutti sapevano di noi. Anche mia madre sapeva di noi, le avevo chiesto di parlare e avevo trovato il coraggio in una vecchia lettera di papà.
Le ultime frasi mi colpirono maggiormente:
"La malattia ti porta via e lo fa senza problemi, ti strappa dalla tua vita e da chi ami. Teresa, ti prego di amarla finchè il tuo cuore reggerà e ti prego di amarla come hai sempre fatto, come mi hai sempre detto. Lei è tutto quello che abbiamo, è tutto quello che hai e non avere paura di te stessa, del tuo corpo che cambia, non aver paura di lei, anche quando diventerà più bella di te, più intelligente di te. E' tua figlia, è nostra figlia e lo sarà per sempre.
Un giorno, quando sarà grande abbastanza dille queste parole: 'la vita è piccola nelle mani di chi si sente grande. Prendi in mano te stessa e portati dove solo tu sai, ama chi hai intorno, amati e ricordati di me. Per sempre.'
Ti amo, vi amo. Non dimenticarti di me, non lo fare mai.
Tuo Ray."
Quella lettera era disfatta, rovinata, sdrucita, mia madre deve averla letta più e più volte, quelle parole però, non me le aveva mai dette. Ha preferito farmi trovare quella busta ingiallita sulla mia scrivania e lasciare che facessi tutto da sola, come sempre.
"Non me ne hai parlato, perchè?"
"Perchè non sapevo quando saresti stata in grado di capire."
"Non c'è molto da capire."
"Ecco, c'è qualcosa tra le righe che devi aver colto alla perfezione. Hai conosciuto tuo padre e anche se per poco hai potuto convivere con una delle persone più belle di sempre. Lui è tutto quello che ti auguro."
"Lo ami?"
"C'è qualche possibilità che io smetta di farlo? E' stata l'unica persona in grado di raccogliermi da terra e portarmi con se, è stata l'unica persona che io abbia mai amato. Io e te siamo più simili di quello che tu possa mai pensare."
Stavo per piangere, le lacrime si aggrappavano alle ciglia e non volevano scendere, gli occhi rossi di mia madre non mi facevano tenerezza, mi mostravano semplicemente che anche lei ha dei sentimenti. Lei li sigilla dentro se, forse non c'è cosa peggiore da fare. E forse è vero che siamo così simili.
"Mamma, voglio provare un attimo a comportarmi come una figlia normale e dirti che c'è un ragazzo, un ragazzo bellissimo, che da qualche settimana è entrato a far parte dei miei pensieri quotidiani e mi sta aiutando molto, più di quanto io avrei mai potuto pensare."
"Non ci credo. E chi è?"
"Perchè non dovresti?"
"Perchè non è da te."
"Adesso come fai a dire cosa è da me e cosa non lo è?"
"Non voglio discutere. Chi è?"
"E' il figlio di German, l'avvocato della casa qui a fianco, Harry Styles."
"Quel ragazzino riccio?"
"Si lui."
"Digli di smetterla di suonare con quei suoi amichetti alle due di ogni santo di pomeriggio."
"Tutto qui?"
"No, c'è anche che sono contenta per te."
Non che io mi aspettassi altro, non mi aspettavo che mi chiedesse di presentarglielo, non mi aspettavo che mi parlasse dello 'stare attenta' e dell' 'usare precauzioni', ma speravo, in tutta sincerità, che mi chiedesse di più, cosa provo, perchè lui e cose così. Ma forse per queste cose esistono gli amici, le mamme servono ad altro. Solo che io non l'ho mai saputo quale sia il compito di una madre e mai lo saprò.
"Vedrai che le cose andranno meglio con lei. Comunque lo voglio conoscere! Devo conoscere anche tutti i componenti della band. Annabelle, c'è bisogno di testosterone nella mia vita, lo devi capire!" Per questo ho chiamato Bebe, lei sa sempre cosa dire, sa come farlo e riesce sempre a strapparmi un sorriso, a volte due, tre.
"Tranquilla, riuscirò a trovare qualcosa anche per te."
"Dimmi, ha già provato a...insomma...ti è già saltato addosso?"
"Bebe! No e non deve provarci."
"Senti, vuoi provare a lasciarti andare? Devi cambiare quella cazzo di testa che ti ritrovi Anna! Non puoi, non puoi proprio essere felice così. Ma comunque hai conquistato quel belloccio, per cui devi mostrarmi quali sono le tue armi segrete."
"Non ho armi segrete, sono bellissima, ho delle gambe strepitose ed un sedere che fa paura."
"Chi stai prendendo in giro?"
"Ti sto solamente imitando, amica!"
"Senti, trovami un ragazzo disposto ad uscire con questa figa che hai come amica nella prossima settimana e ti sarò debitrice a vita."
"Ci provo."
"No, tu non ci devi provare, tu devi riuscirci."
"Ok, te ne procurerò uno. Ciao matta."
Siamo seduti su questa panchina scomoda e umidiccia, siamo nel suo 'posto segreto', ha appena smesso di piovere e tutta la città sta per svegliarsi.
"Come mai mi hai portata qui?"
"Perchè quando devo pensare vengo sempre qui e le migliori decisioni le prendo qui."
"Non ti seguo."
Si alza e mi invita ad andare con lui, verso una dunetta, sopra la quale potevi sentirti il re del mondo, quando infondo eri sempre il solito sciocco ragazzino di periferia.
"La vedi quella torre li infondo?"
"Si."
"Quello è il Big Ben."
"No, ti sbagli."
"Fidati, è lui."
"Ma...ma...non sembra."
"Non sembra, non è detto che non lo sia. Lo stai osservando dalla parte opposta rispetto a dove sei solita osservarlo."
"Questione di prospettive?"
"Esattamente."
"Però non capisco."
"Ecco. Volevo dirti che.." mi prende le mani e le stringe tra le sue, sudaticce ed enormi, "volevo dirti che ho cambiato prospettiva. Vedo le cose da un'altra prospettiva e lo so che tu non sai neanche quale fosse quella precedente, e a dirla tutta questa è solo una fortuna, ma spero che tu possa capire cosa intendo."
"Puoi provare ad essere meno ermetico? Te lo chiedo per favore, davvero."
"Non c'è molto da capire." Mi bacia. "Cosa hai provato?"
"Brividi. Ho lo stomaco sottosopra e le gambe che mi tremano. Va bene come risposta?"
"Fin troppo. Quello che provo io è addirittura di più. Io non sono mai stato con una ragazza prima d'ora come adesso riesco a stare con te e lo so che sembrerà stupido, perchè sono solo tre settimane, ma.."
Avvicino il mio indice alle sua bocca.
"Shh. Non ho bisogno di spiegazioni e di parole. Facciamo così, lasciamo che sia, viviamo quello che la vita ci ha regalato, non creiamoci problemi. E' una cosa bellissima, le parole la rovinerebbero solo."
E mi abbraccia, come un guscio abbraccia una noce, la copre e la custodisce.
   
 
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