JALICE
– MISSING MOMENT N.01
“Ti
amo” disse Alice.
“Ti
amo” rispose Jasper.
Pronunciando
quelle due
parole per la prima volta nella sua esistenza.
*
* *
Non
era tanto un presentimento
che qualcosa stesse per
accadere, ma che quel qualcosa fosse già in corso.
Più
di una volta ormai
Jasper aveva visto Alice fermarsi e mettersi a sedere e, più
di una volta le
aveva chiesto che cosa la preoccupasse.
“Sto
solo pensando…” le
disse.
“Perché
non pensi ad alta
voce?”
Lui
le prese la mano.
“Che
c’è?”
Era
inutile parlargli di
qualcosa che non avrebbe saputo accettare, allora mentì. Gli
disse che non
aveva molta voglia di parlare e basta. Che non c’era niente
che la preoccupasse
sul serio.
“Questo
trucchetto non
funziona con me, sei una pessima bugiarda!”.
Era
una bugia e Jasper lo
sentiva. Sentiva che la sua Alice era persa in una giungla di pensieri.
Tutto
ciò li avrebbe prima o poi portati da qualche parte, ne era
sicuro. E di certo
lui non avrebbe potuto passare il resto della sua eternità
con quel peso.
Un’emozione
indefinita per
lui, quasi un senso di colpa per quel sentimento così forte
che Jasper non
avrebbe mai creduto essere in grado di provare.
“Jasper?
Vieni?”
Alice
si era allontanata
parecchio trotterellando lungo il sentiero davanti a loro. Si
fermò e
si voltò verso di lui con in mano un fascio
di fiori di bosco. Il sole che filtrava attraverso il fitto degli
alberi le
attraversava i capelli facendola brillare di una luce propria.
Jasper
la guardò e l’amò.
In quell’istante si rese conto che avrebbe voluto rimanere
per sempre insieme a
lei.
Alice
si sedette su di una
pietra ad aspettarlo, raccolse le ginocchia al petto ed il vestito le
scoprì le
cosce. Jasper sorrise dolcemente godendosi quell’immagine.
“Ho
un regalo per te”
Si
sedette accanto a lei
porgendole un filo d’erba con il quale legò i suoi
fiori. Alice era
incantevole, Jasper si accorse di essere rimasto senza fiato.
“Hai
smesso di respirare”
“Non
ne ho bisogno,
ricordi?”
Ma
Jasper sapeva che
quella era solo una mezza verità e questo gli
provocò un brivido lungo la
schiena.
Alice
si chinò in avanti
verso di lui leccandogli una guancia con la lingua. Jasper non era del
tutto
sicuro che quel gesto gli piacesse.
“Perché
l’hai fatto?”
“Perché
volevo farlo” sussurrò
lei ancora con le labbra vicinissime
alle sue.
“Sai
di buono”
“E
tu che ne sai?”
Si
baciarono ancora. Con
le dita di Alice che cercavano la camicia di lui e le mani di Jasper
dappertutto.
Riusciva
a sentire il suo
profumo anche nei suoi capelli, l’immagine delle sue cosce
nude tra un bacio e
l’altro lo aveva portato al limite della sopportazione.
Jasper
ci pensò. Pensò al
suo pensiero fisso e costante e poi non ci pensò
più, lo fece e basta. Le
infilò una mano sotto al vestito, e nell’attimo in
cui lo fece una scarica di
adrenalina gli investì il cervello. Ne seguì un
istante di deliziosa crisi,
qualcosa che nessuno dei due si era mai concesso prima di allora.
Alice
aprì le gambe
permettendo a Jasper di farsi strada tra la sua intimità. Lo
baciò, negli occhi
un desiderio sfrenato.
“Alice”
sussurrò Jasper
roco. Sentiva il contorno del suo seno premere sul suo torace.
Immaginò come
avrebbero potuto essere i battiti del suo cuore.
Alice
era tutta sua e lui
non avrebbe mai voluto altro che lei.
“Ti
amo” disse Alice.
“Ti
amo” rispose Jasper.
Pronunciando quelle due parole per la prima volta nella sua esistenza.
La
presenza di lei gli
saturò i sensi. le prese la mano facendola scendere dal
masso ed Alice lo seguì
come in un sogno. Stavano per fare l’amore e per quanto
sarebbe mai stato possibile,
Jasper sentiva già i grilli allo stomaco.
Camminarono
insieme mano
nella mano, verso il fitto del bosco finché non si
sdraiarono vicini. Jasper
pensò che questa volta sarebbe stato diverso, che avrebbe
amato Alice senza
errori.
Le
aprì il vestito ad ogni
bottone. La bocca di lei lo chiamava e lui baciava il suo stesso nome.
Poi, con
estrema rudezza, pose fine al loro contatto.
Jasper
si mise a sedere ed
Alice l’osservò con un brivido
d’esitazione chiedendosi dove avesse sbagliato.
Lo abbracciò da dietro, la prepotenza della sua
sensualità fu in grado di
togliergli nuovamente il fiato.
Jasper
era stregato, in
ginocchio di fronte a lei, cercava di respirare con meno affanno.
Alice
gli posò le labbra
sulle sue.
“Voglio
fare l’amore con
te” disse e lui la sentì appena ma si convinse a
fare come gli veniva detto.
Si
sdraiarono di nuovo.
“Ti
amo Jasper”
“Non riusciresti
neanche ad immaginarlo. Non
riusciresti ad immaginare cosa ho provato in balia del potere di una
donna. Un
miscuglio di sofferenza e passione, di vita e di morte”
“Io
non sono come lei…”
“Scioglimi
da questo
tormento. Ti prego scioglimi perché non resisto
più”
Ed
Alice lo sciolse
aumentando la presa sui suoi fianchi, fissandolo dritto negli occhi.
Jasper
si sentì come
un’ape su di un fiore, desideroso di penetrare fino al suo
nettare proibito.
“Anch’io
voglio fare
l’amore con te” le confessò.
Allora
sul volto di lei si
sciolse uno sguardo di dolcezza e meraviglia. Si amarono con ogni fibra
del
loro essere, quasi fino a fondersi uno nell’altra.
L’aria
attraversata da un
vento leggero, piacevole, caldo che frusciava attorno ai loro corpi
trasmettendo un’ebrezza dolcissima. Un silenzio infinito e
indefinito.
Alice
e Jasper si amarono,
il loro amplesso fu improvviso, dolce e senza limiti, lungo e breve al
tempo
stesso.
Giacquero
sfiniti, con la
pelle che si sfiorava, le mani incrociate, la mente ad inseguire il
passato, il
presente ed il futuro.
Due
creature
apparentemente diverse, eppure già profondamente uguali.