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Autore: Natalja_Aljona    11/05/2012    4 recensioni
La storia di una piccola Rivoluzionaria, del suo amore stretto tra le dita sottili, sciolto nel cuore.
La storia di Natal'ja, che ha pagato cara ogni sua ribellione, ma non se ne è pentita mai.
Eterea e irraggiungibile, coraggiosa oltre ogni limite, di quel coraggio che l'avrebbe portata a morire.
Cos’era rimasto dei suoi capelli biondi, tanto lunghi da sfiorar la follia, dei suoi occhi color cielo prima della neve?
Lei l’aveva lasciata nell’aria, come l’arcobaleno, la Rivoluzione.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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She combs her hair, she’s like a rainbow

She combs her hair, she’s like a rainbow

 

She comes in colors ev'rywhere
She combs her hair
She's like a rainbow
Coming, colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

 

Le arriva tra i colori ovunque

Lei pettina i suoi capelli

Lei è come l’arcobaleno

Arrivando, porta i colori nell’aria

Oh, ovunque

Lei arriva tra i colori

(She’s a Rainbow, The Rolling Stones)

 

Chissà qual era la cosa più straordinaria di lei.

I capelli, veniva da pensare.

Biondissimi, ondulati, e lunghi oltre il ginocchio.

Era una pazza, Natal’ja.

E c’era anche stata, in manicomio, Lys.

Le avevano strappato dalle braccia sua figlia, quella figlia avuta a tredici anni, e avevano sbattuto in galera suo marito, che per difenderla dalle accuse aveva quasi ucciso la direttrice del Collegio.

La direttrice che aveva firmato ogni possibile documento, affinché la ribelle biondina russa fosse rinchiusa al più presto.

Così s’era ritrovata lì, a guardare un soffitto troppo bianco, a pregare un Dio in cui non credeva, nel reparto delle Furiose.

A pensare a lui, il teppista greco che l’aveva sposata, che l’aveva seguita anche in Siberia, la sua Siberia.

Il giorno in cui era nata Natal’ja c’era la bufera di neve, e settantasette gradi sotto zero.

Lei non soffriva il freddo, lei, sotto il cielo bianco di Krasnojarsk, camminava in sottoveste.

Le sue sottovesti di seta e di stracci, sempre troppo leggere, sempre troppo indecenti.

Leggeva la mano ai soldati sul confine, Natal'ja, la piccola zingara slava.
Eterea e irraggiungibile, coraggiosa oltre ogni limite, di quel coraggio che l'avrebbe portata a morire.
Alzava i suoi occhi cristallini, grigiazzurri, solo per cercare Geórgos, il brigante di Sparta.

Gee, come lo chiamavano i suoi amici, Georgij, come lo chiamava lei.

L’amore della sua vita.

Il ragazzo che l’adorava, il padre di Céline.

Sognava la Rivoluzione, Natal’ja.

Era questa la cosa più straordinaria di lei.

A ventitré anni l’avevano uccisa.

Sovversiva politica, traditrice dello Stato.

Non era vero niente.

La Russia dei poveri non esisteva, e lei la voleva inventare.

Era il 1848.

Cos’era rimasto dei suoi capelli biondi, tanto lunghi da sfiorar la follia, dei suoi occhi color cielo prima della neve?

Del suo amore senza confini, del suo cuore perso in Grecia, tra le dita bagnate di sangue di Geórgos, tradito e massacrato come se non fosse mai stato un eroe?

Lei l’aveva lasciata nell’aria, come l’arcobaleno, la Rivoluzione.

 

 

 

 

 

Note

 

Krasnojarsk: Città della Siberia Centrale.

Una storia fugace, una sorta d’istantanea, breve, ma non abbastanza per essere una drabble ;)

Non ci sono ancora riuscita, a star sotto le 110 parole, ma me ne farò una ragione, e intanto spendo due parole per questa flashfic ;)

Natal’ja è la protagonista della mia originale storica, Sic Volvere Parcas, e George, Geórgos, è il suo grande amore.

Non occorre aver letto la storia, per capire questa flashfic, perché è, appunto, un susseguirsi d’immagini che delineano la sua figura.

L’ho presentata più malinconicamente, qui, Lys.

Lei l’ha fatta davvero, la Rivoluzione, anche se poi è finita male.

Ci tengo a specificarlo, questo, perché la sua storia forse non ha un lieto fine, ma non per questo tutto è perduto.

Chi sta seguendo Sic lo saprà ;)

Ad ogni modo, spero davvero che questa manciata di parole vi sia piaciuta, perché ci tengo tantissimo, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi va ;)

 

Grazie in anticipo,

Marty

 

 

 

 

 

 

  
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