Scena Quinta: IX Atto.
<< Scema, ci sei cascata! >>
La vedo, seduta, su una sporgenza con le gambe incrociate e il
sorriso ai lati della bocca, mentre Nicola sghignazza divertito ancora in
quella posizione battendo il cinque a Sam.
Mi si raggela il sangue nelle vene.
<< Bastardi... >>
Soffio in un sospiro sollevato, lasciandomi cadere con la schiena
contro il muro per sedermi in posizione fetale.
Sono spaventata a morte.
<< Come diavolo ti è venuta in testa una cosa simile?
>>
Biascico cancellando il solco delle lacrime.
<< Sinceramente, volevo provare il brivido di sfiorare la
morte con un dito... e Nicola mi ha aiutata... >>
Rivolgo il mio sguardo su quelli neri di Nicola, che mima delle
scuse con le labbra. Bastardo!
<< Come ci siete... >>
<< Hai presente i trapezisti? L’ho afferrata all’ultimo
minuto accompagnandola verso la sporgenza... >>
Scuoto la testa: non li ho presenti, in questo momento. Singhiozzo
prendendomi il volto tra le mani.
<< Perdono... >>
I singhiozzi di Sam mi arrivano potenti.
Dei passi e vedo una suora che ci guarda da lontano, anzi, che mi guarda
da lontano scuotendo la testa. Ho gli occhi appannati, ma riconosco subito la
persona che mi sta di fronte. Accenno un sorriso alla donna in abito azzurro
che apre le braccia pronta ad accogliermi. E lo faccio: mi alzo in piedi
gettandomi contro lei.
<< Suor Marianna! >>
Il velo blu svolazza nel vento mentre la sua risata si va viva e
imponente, soprattutto, amichevole e amorevole.
Gli occhiali con una fine montatura si spostano appena mentre
poggio la mia guancia sulla sua.
<< Ehilà! We, ma che sono tutti questi musi lunghi? >>
Mi scappa una risata, che risuona nella solitudine del luogo, in
cui tre suore professano il loro credo alla luce del sole.
Mi asciugo le lacrime e, con lei, ci avviciniamo dove ho lasciato
Sam e Nicola ( intento a fumarsi una sigaretta ).
<< Sam... ma sei proprio una Bertuccia! >>
Un singhiozzo fa cadere per un attimo la battuta e il mio cuore.
<< Suor... Marianna... >>
Si alza in piedi sulla piccola sporgenza e Nicola l’aiuta ad
issarsi su. Il che avviene come se ogni giorno decidessero di lanciarsi da qualche
posto. Certo, perché no?! Magari domani decideranno di fare Bunjing Jumping...
<< Elisa? Cosa c’hai? >>
Guardo la donna e cancello la stizza dei miei lineamenti facciali,
con un caldo sorriso. Troppo stanca per dire altro o fare altro, mi siedo su
una panchina di marmo vicino al gruppetto, estraniandomi dai discorsi sui
“ragazzi secondo Suor Marianna” ( che tra le altre cose mi fanno ridere per la
vericità delle azioni ) cercando di calmare il mal di testa che mi si è
presentato con un frizzantissimo dolore dove c’è la cicatrice.
Porca
miseria, dannazione!
Chiudo gli occhi dopo essermi sdraiata e sento avvicinarsi
qualcuno al mio fianco.
<< Tutto bene? >>
Mormora.
<< No, vattene. Sei stato un... incosciente! >>
Lo dico tranquillamente sentendolo sospirare e sedersi accanto a
me. Sospira ancora.
<< Elisa... io, devo parlarti. >>
Apro gli occhi, incrociando quelli neri, e sento quella strana
sensazione di vuoto circondarmi il petto. Mi sa di dimenticanza ed esitazione, mi
sa tanto anche di risposta non data e mai ricevuta... mi sa di aspettativa.
Un’aspettativa non mia.
<< Adesso no. Sono alterata nei tuoi confronti... >>
Annuisce aritmicamente alle mie parole, incassando la testa tra le
spalle e sedendosi verso il tramonto, che tinge il cielo di un caldo colore
cremisi. Non conosco il motivo, ma un sospiro mi scappa dalle labbra facendo
voltare Suor Marianna con una Sam piangente, ma sorridente.
<< Su, forza, entrate in chiesa che parliamo meglio... >>
Guardo la comitiva entrare dall’ingresso secondario della chiesa e
prendo Nicola per un gomito, attirandolo a me.
Quando siamo vicinissimi, mi alzo sulle punte, poggiandomi appena
contro di lui, e poggio le mie labbra sulle sue in un casto bacio mentre chiudo
gli occhi, divertita. Forse, lui ne rimane scioccato, ma prima che se ne possa
rendere conto gli dico di prendere la macchina e mi chiudo la porticina alle
spalle sorridendo come una ebete.
<< Signorina, cos’è sta storia?! Non sei troppo piccola per
un ragazzo così grande?! >>
Roteo gli occhi al cielo, rendendomi conto di aver offerto loro
uno spettacolo in prima fila e che Nicola sta ancora fermo lì, come un baccalà,
prima di sorridere e scattare giù per le scale.
<< Miiiii, che sempliciotto, eh?! >>
Sobbalzo ritrovandomi la suora vicino per guardare Nicola con scetticismo
e poi sorrido lei.
<< Già, è proprio un sempliciotto, ma non mi farebbe mai del
male... >>
Improvvisamente, il singhiozzo di Sam, appare più addolorato di
quelli che avevo sentito fino a quel momento. L’abbraccio stringendola forte;
Note dell'Autrice!
Salveeeeeeeee!! Quanti capitoli sono passati dall'ultimo mio intervento diretto nella storia..? mmmmh, bho!
In questo momento ne ho sentito davvero il bisogno, chissà perchè!
Fatto sta, che dedico questo capitolo alla mia cara amica Honey!
Dolcezza, spero che tu superi presto questo brutto momento poi che... Ah, si!
Le cose si stanno complicando, in quanto ogni personaggio, ha in se alcuni sentimenti contrastanti ; un esempio è Nicola, che non riesce a godersi la "compagnia" di Elisa, sentendosi combattuto dal dirle la verità o meno ( in quanto non sono fidanzati ufficialmente come crede Elisa! ); Sam e la voglia di riempire di botte Domenico, il quale ha una ragione ben specificaa per quel gesto, e la voglia di raccontare tutto alla propria amica; poi, non meno importante, abbiamo il caro Davide, distrutto dai repentini cambi di umore della ragazz, o semplicemente, di non poterla stringere tutta per sè e... la cara Elisa, smemorata e sballottata da una situazione ad un'altra senza rendersi conto di amare, con i ricordi del corpo, il caro "fratellastro/sconosciuto" a cui l'hanno affidata i genitori... anzi, non parliamo della cara Lucrezia, che non può rimanere nell'ombra ancora per molto... tranquille: "l'antagonista" non è uscita di scena! xD
Bhé , anche se la trama sembra così scontata, spero tanto che non diventi pesante e complicata, appunto perchè, desidero ce rimanga qualcosa di sobrio e delicato.
Sarei davvero felice di ricevere un vostro commento, anche se piccino picciò, di critica o neutro che sia.
Vi ringrazio per la pazienza con cui mi seguite e ringrazio anche chi ha inserito la mia storia nelle ricordate/seguite/preferite: vi adoro!
Un bacio a tutti.
Mary.
P.s: Suor Marianna è una persona che esiste davvero, così come Sam e Nicola, e se prima non avevo accennato alla cosa, posso dirvi che entrambi svolgono attività di pugilato e barman ( nonchè quest'ultimo è un mio grande amico, come del resto Sam... che è un diminutivo. ).
Attenzione: la storia è puramente inventata.
Il liceo E.Ainis esiste davvero e... vabbè, non penso che ci sia bisogno che vi spieghi che Messina è una delle capitali Siciliane e che, quindi, esiste, no? xD