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Autore: fedamon88    11/05/2012    8 recensioni
[Dal testo: Pov Nina "Improvvisamente mi scontro con due occhi color ghiaccio spettacolari.
Il mio cuore prende a battere veloce e la schiena viene attraversata da milioni di brividi.
Rimango stupita da quello sguardo magnetico, che ancora non ha abbandonato il contatto con il mio. Le pupille dello sconosciuto sono impalpabilmente dilatate e un luccichio le attraversa.
Dischiudo le labbra in cerca d’aria e uno strano formicolio mi attraversa il corpo. Le gambe si fanno improvvisamente molli, tanto che quasi non riescono più a sorreggere il mio peso.
Così mi appoggio al distributore dell’acqua per evitare di cadere rovinosamente a terra.
Il suo tono è caldo e terribilmente sensuale e per un attimo mi perdo nella profondità dei suoi occhi, che sembrano vogliano cercare nei miei, uno spiraglio che li conduca alla mia anima." ]
E' una storia sul cast di Vampire Diaries, più precisamente è incentrata su un amore che nascerà.
Parte dalla creazione della serie, e arriva fino ad oggi.
Ripercorrerò dal punto di vista di Nina e, qualche volta, di Ian la loro storia in questa loro seconda, grande famiglia: TVD.
Spero vi piacerà!.
STORIA IN FASE DI REVISIONE.REVISIONATA FINO AL QUINTO CAPITOLO
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo revisionato il 24/03/2013   

                                                  Need you now                               




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                                                                                                      Nina’s pov



Mi stringo nelle braccia, cercando di calmare i battiti frenetici del mio cuore e regolarizzare il respiro spezzato.
Per fortuna riesco nel mio intento, ma la stretta che attanaglia la bocca dello stomaco non accenna a diminuire.
Mi guardo velocemente intorno e noto che l’arredamento in quella stanza è diverso.
La moquette è di color bordeaux con disegni geometrici rosa ad arricchirne i contorni, le pareti sono di un tenue giallino e sul muro alle mie spalle è appeso un quadro astratto con sfumature grigie e nere, che decora maggiormente la stanza, e infine agli angoli, accanto alla grande vetrata, sono poste due piante rigogliose, che donano freschezza all’ambiente.
Davanti a me è posizionato un tavolo dietro il quale sono seduti tre individui, che mi analizzano incuriositi.
I primi appartengono ad un uomo sulla quarantina.
Ha i capelli castani che gli ricadono disordinatamente sulla fronte. Due occhi azzurri, uno leggermente più piccolo dell’altro e un sorriso beffardo dipinto sul volto, che mi procura immediatamente un brivido.
Abbasso lo sguardo e leggo il cartellino che porta al collo “ Kevin Williamson. Executive producer “.
Il battiti del mio cuore aumentano a quella vista.
Sposto lo sguardo sulla donna, seduta tra i due uomini, che mi rivolge un’occhiata premurosa che mi fa acquietare. Anche lei dimostra quarant’anni.
Ha un viso paffuto e la carnagione chiara, quasi lattea, i capelli biondi sono lasciati sciolti lungo le spalle e le labbra sottili sono tese in un sorriso bonario.
Leggo il suo nome “ Julie Plec. Executive producer “.
Mi avvicino di un passo al tavolo e rivolgo la mia attenzione all’ultimo presente.
Ha uno sguardo serio, ma percepisco la sua curiosità quando mi vede. Ha un viso asciutto e l’attaccatura distanziata dei capelli castani, rivela una fronte ampia. Gli occhi sono scuri, quasi neri, il naso è aquilino e le labbra sottili.
Poso lo sguardo sul cartellino “ Bob Levy. Executive producer “.
<< Presumo sia la signoria Dobrev, dico bene? >> una voce calda e profonda proviene proprio da quest’ultimo, che rompe il silenzio con una domanda che mi fa tremare le mani.
Annuisco, avvertendo il sangue affluire alle gote e sorrido timidamente.
<< Sì, sono io. Nina Costantinova Dobreva >> percepisco l’accento bulgaro che la mia voce esterna alla pronuncia del mio nome intero. Ogni qual volta mi presento con il mio nome di battesimo, non posso fare a meno di incanalare nel tono, l’influsso della mia lingua madre. La forza dell’abitudine.
I tre produttori esecutivi infatti mi guardano tra l’incuriosito e il perplesso.
<< Sono di origini bulgare. >> chiarisco, eliminando ulteriori dubbi.
Così mi presento brevemente, raccontando a grandi linee la storia della mia vita. Dal trasferimento, quando avevo due anni, dalla Bulgaria in Canada, fino ad oggi.
Percepisco la paura scivolare via lentamente dal corpo, lasciandomi con la mente più libera e serena.
Anche il senso di costrizione allo stomaco è quasi del tutto sparito, e il battito del cuore ha rallentato la sua corsa furiosa.
Dopo aver dato un’occhiata al mio curriculum, i tre produttori si guardano negli occhi, mormorano qualcosa che, purtroppo, non riesco a cogliere, e puntano i loro sguardi su di me.
<< Adesso le chiederemo di improvvisare. Le daremo un’introduzione della scena e delle battute, in base a quelle dovrà farci vedere cosa è in grado di fare >> la voce roca di Kevin risuona nella stanza e questo fa, nuovamente, impazzire il mio cuore.
Annuisco e facendo un bel respiro, mi preparo psicologicamente ad entrare nel personaggio e attendo che i produttori esecutivi mi diano un’introduzione.
<< Sei in un cimitero. Hai appena finito di scrivere sul tuo diario, l’atmosfera si è fatta improvvisamente tetra e raccapricciante. Della nebbia inizia ad avanzare verso di te. Senti una presenza che ti sta osservando.
Decidi di andartene. Inizi a correre tra le lapidi, ti volti per accertarti che nessuno ti stia seguendo, però inciampi, ti rialzi a fatica, guardi ancora dietro di te. Quando ti volti, ti trovi di fronte un ragazzo.>>
La descrizione è finita, ora tocca a me.
Do una veloce occhiata alle battute poi inizio.
Mi guardo dietro, come la ragazza nella scena e quando mi volto sussulto, come se trovassi di fronte a me un ragazzo, spuntato dal nulla. Fingo un respiro ansante. Questo non mi risulta molto difficile, vista l’agitazione che attanaglia il mio corpo.
<< Stai bene? >> mormora Bob, immedesimandosi nel ragazzo.
<< Mi stavi seguendo? >> domando perplessa e ancora scossa, alzando leggermente un braccio come ad indicare dietro di me.
<< No, io ti ho vista cadere >>.
Sospiro guardando in basso, poi rialzo lo sguardo di fronte e me << E per caso facevi un giro nel cimitero >> dico con una leggera punta d’ ironia nella voce, per alleggerire l'atmosfera.
Riesco ad immaginarmi la scena alla perfezione.
<< Ero in visita. Ho dei familiari qui. >> mormora Bob.
<< Oh >> sospiro sorpresa  << Waho. >> scuoto la testa.
<< Scusami. Io… >> balbetto portandomi una mano allo sterno desolata.
<< E’ la nebbia. >> mi giustifico toccandomi il petto.
<< Annebbia anche me, e lì c’era un corvo >> indico dietro di me, cercando di essere credibile, mentre do un altro sguardo alle battute.
<< E per un momento mi sembrava di essere nel film di hitchcock >> gesticolo, poi faccio una pausa e un’aria interrogativa si dipinge sul mio volto, aggrotto la fronte e corruccio le labbra.
<< Il film con gli uccelli è di hitchcock vero? >> sorrido timidamente come ha chiedere una conferma, poi mi presento.
<< Mi chiamo Elena >> attendo che parli il produttore esecutivo. Mantengo il contatto visivo con lui, notando uno strano scintillio attraversagli le pupille e a quella vista il mio cuore non può fare a meno di perdere un battito per l’emozione. << Io Stefan >> pronuncia tranquillamente.
<< Bene. Passiamo ad un’altra situazione >> ci interrompe duramente Kevin Williamson. Nella sua voce non riscontro alcuna emozione e ciò mi mette particolare apprensione.
Annuisco e sposto il peso del corpo da una gamba all’altra, come per riprendermi dall’ annichilimento.
<< Stai salutando tua zia Jenna. E’ sera e stai raggiungendo le tue amiche al grill. Hanno organizzato una serata tranquilla e divertente. Hai un breve colloquio con  la tua tutrice poi apri la porta di casa, pronta ad uscire ma, come al cimitero, ti ritrovi lo stesso ragazzo di prima, di fronte >>
La descrizione breve e concisa, mi ha fatto immaginare di nuovo la scena e sono pronta ad entrare nella parte.
Come prima trasalisco sorpresa alla vista del ragazzo biondo.
<< Mi spiace. Stavo per bussare >> dice Bob.
Io lo fisso per alcuni istanti, come ad assimilare la situazione.
<< Volevo chiederti scusa per essere sparito prima. So che è stato strano. >> calibra le parole, marcando poi le ultime sillabe.
<< Non ti preoccupare >> scuoto appena la testa, sorridendo timidamente, poi riprendo.
<< Ho capito. Il sangue ti da la nausea. >> mormoro comprensiva.
La mia attenzione viene però, momentaneamente catturata dal borbottio che proviene dai due produttori esecutivi, che stanno sicuramente commentando la mia performance.
La fronte di Kevin è aggrottata e il suo sguardo perplesso, il viso di Julie invece rivela un sorriso sorpreso.
<< Stop! >> dice ad alta voce Kevin, facendomi sobbalzare per lo spavento.
A quella parola il mio cuore intraprende una corsa furiosa e la preoccupazione mi travolge come un’onda, impossessandosi nuovamente del mio corpo, che ora, rimane rigidamente teso in attesa di altre parole.
E’ la mia fine. Il sorriso che avevo poco prima, si spegne, lasciando posto ad un’espressione seria.
<< Signorina Dobrev. Avremo bisogno di tempo. Le possiamo chiedere, cortesemente, di attendere in sala d’aspetto fino alla fine di tutti i colloqui? >>.
Questa volta a parlare è Julie, che mi riserva uno sguardo rassicurante.
<< Certamente >> affermo avvicinandomi alla sedia e prendendo le mie cose.
<< Grazie di tutto >> finisco educata, lasciando un sorriso a tutti e tre i produttori esecutivi.



Guardo nuovamente l’orologio appeso al muro che segna le 12.30. Poi sbuffando lievemente, abbasso lo sguardo sulla rivista che tengo tra le mani. Ormai conosco le pagine, le figure e gli articoli a memoria, da quante volte l’ho sfogliata, nella vana speranza di intrattenermi durante questo tempo infinito.
L’agitazione ha lasciato il posto alla noia e alla stanchezza. Mi sento svigorita e indebolita. Il nodo di tensione che costringeva il mio stomaco, a poco a poco, si è districato, lasciandomi un senso di vuoto.
Sono sola nella sala d’aspetto da ormai una buona decina di minuti. Infatti è entrata da poco l’ultima aspirante attrice.
Quando la porta si è richiusa dietro le mie spalle, una domanda ha preso a vorticare nella mia mente.
“ perché tutte se ne sono andate e invece hanno fatto rimanere me, qui ad aspettare ? “.
Ad ogni secondo che segna la lancetta, la mia speranza cresce. Con essa sta crescendo però anche la mia fame.
Un languido brontolio dello stomaco echeggia tra le pareti e io imbarazzata più che mai, mi porto una mano al ventre, guardandomi intorno a disagio.
Decido di alzarmi dalla sedia e di sgranchirmi un poco le gambe, stiracchiandomi anche le braccia, riuscendo così sciogliere l’intorpidimento che mi aveva legato gli arti.
M’incammino nell’intricato complesso di corridoi decisa a trovare qualcosa che mi possa riempire lo stomaco. Faccio un sospiro di sollievo quando sbuco nell’atrio principale, dove avevo visto delle macchinette per il caffè e alcuni distributori di merendine.
Guardandomi intorno mi accorgo che la stanza è deserta. I miei occhi cadono sulle porte scorrevoli a vetro, che mostrano l’esterno degli studios.
L’asfalto del parcheggio è illuminato da un cocente sole di fine estate e il cielo è terso e limpido. Mi avvicino al distributore dell’acqua, posto accanto ad una pianta rigogliosa che arricchisce l'angolo della stanza e mi chino per prendere un bicchiere.
Sono pronta per versarci l’acqua, quando sento alle mie spalle le porte aprirsi e, poco dopo, una folata di calore colpirmi, ridestandomi dalla mia azione.
Percepisco dei passi frenetici alle mie spalle, così, incuriosita, mi volto.
Improvvisamente mi scontro con due occhi color ghiaccio spettacolari.
Il mio cuore prende a battere velocemente e la mia schiena viene attraversata da un intenso brivido.
Rimango stupita da quello sguardo magnetico, che ancora non ha abbandonato il contatto visivo con i miei occhi. Le pupille dello sconosciuto si dilatano e un luccichio le attraversa.
Dischiudo le labbra alla ricerca d’aria e uno strano formicolio mi attraversa il corpo, lasciando dietro di sé un senso di languore, che appesantisce le mie gambe rendendole improvvisamente molli.
Mi appoggio al distributore dell’acqua per evitare di cadere rovinosamente a terra, mentre il cuore continua a scalpitarmi nel mio petto.
I miei occhi si soffermano ad analizzare i lineamenti del viso dello sconosciuto.
Quei meravigliosi occhi di ghiaccio, risaltano ancora di più, grazie ai folti capelli corvini che, scompigliati, ricadono sulla fronte dell'uomo. Percorro poi con lo sguardo il suo profilo marcato e virile.
La mascella pronunciata, la leggera ombra della barba appena fatta, due labbra carnose e terribilmente sensuali. Le più bella bocca che io abbia mai visto.
D'un tratto però un colpo di tosse mi riscuote dalla contemplazione e, colta in flagrante, abbasso lo sguardo terribilmente imbarazzata.
Sento i passi dello sconosciuto avanzare verso di me e percepisco il suo sguardo ancora intento ad analizzarmi.
<< Scusami? >> mormora gentilmente.
Il mio cuore perde un battito quando il suono della sua voce mi arriva alle orecchie.
E’ la voce più melodiosa che io abbia mai sentito. E’ profonda e carezzevole, tanto che mi fa contrarre lo stomaco in una morsa di piacere, così rialzo lo sguardo.
Mi perdo, nuovamente, per pochi istanti, in quegli oceani e sorrido timidamente.
<< Sai, per caso, dove si trova la stanza per il casting di the vampire diaries? >>
Ancora incapace di sostenere a lungo il suo sguardo, punto gli occhi a terra e rispondo.
<< Ehm. Sì. Da questa parte. >> mi porto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi stringo le braccia al petto.
In questo momento mi servirebbero due litri d’acqua per irrorare l’improvvisa secchezza alla gola.
Sento ancora il suo sguardo sul mio viso e questo mi fa arrossire tremendamente, mentre ci inoltriamo nel corridoio.
Improvvisamente nell'ambiente si è condensato uno strano silenzio carico d’elettricità e tensione.
Ancora incuriosita, con la coda dell’occhio, sfioro il suo corpo.
Ha un fisico asciutto e muscoloso. Il torace è fasciato da una maglietta a maniche corte nera, molto aderente, con uno scollo a V, che fa intravedere i pettorali ben formati e i bicipiti delle braccia.
Le gambe toniche sono avvolte da un paio di jeans scuri e ai piedi porta un paio di scarponcini neri.
Riporto la mia attenzione sul corridoio nel quale stiamo camminando e cerco di calmare i battiti frenetici del mio cuore.
Si schiarisce la voce e lo vedo fermarsi confuso.
Mi volto perplessa, trovandolo intento a scrutarmi, e schiudendo le labbra, attendo che parli.
<< Non ci siamo presentati >> dice sorridendo ammiccante.
Vengo abbagliata dal suo sorriso luminoso, che rivela una dentatura bianca e perfetta.
Mi mordo leggermente il labbro inferiore e faccio un passo, avvicinandomi.
<< Sono Ian Somerhalder >> pronuncia.
Il suo tono è terribilmente sensuale che per un attimo mi perdo nella profondità dei suoi occhi, che sembrano vogliano cercare nei miei uno spiraglio che li conduca alla mia anima.
Mi riscuoto dal mio stato catatonico e mi rimprovero per essermi lasciata andare in quel modo.
Sorridente, prendo un bel respiro e mi presento.
<< Nina. Nina Dobrev >> gli stringo la mano.  E’ calda e morbida e la stretta è decisa ma al contempo delicata.
Nell’esatto istante in cui la mia pelle sfiora la sua, una scossa parte dai polpastrelli e si propaga in tutto il mio corpo, facendomi venire la pelle d’oca e contrarre i muscoli.
Come scottata da quel contatto, ritiro la mano e abbasso lo sguardo a terra, non prima di aver visto uno scintillio negli occhi di Ian.
Ritorno sui miei passi, senza dire più nulla e lo guido fino alla sala d’aspetto.
La porta della stanza dei colloqui è ancora chiusa, segno che la ragazza, entrata poco prima, non ha ancora finito la sua performance.
Nell’attesa mi siedo nello stesso posto di prima e osservo da sotto le ciglia i movimenti del ragazzo, che ora, ha rivolto la sua attenzione all’ambiente.
Incuriosito, analizza l’arredamento e si sofferma ad osservare una foto di un cucciolo di labrador, appesa al muro.
Intravedo un piccolo sorriso increspargli le labbra e, come contagiata, sento le mie bocca tendersi a quella vista.
Prendo la borsa e me l’appoggio sulle ginocchia, come a voler occupare la mente, che, in questo momento, è totalmente rivolta a lui.
Avverto la sua figura passarmi di fronte e sedersi ad una sedia di distanza dalla mia, quasi a non voler invadere il mio spazio. Sorrido dell’educazione e del pensiero premuroso.
Improvvisamente però uno fragranza particolare mi stuzzica l’olfatto, avvolgendomi e permeando nella mia pelle.
Il profumo di colonia, misto a caffè, mi accarezza il viso e mi stordisce all’istante.
Il battito del mio cuore aumenta e, socchiudendo lievemente le palpebre, inspiro la dolce fragranza.
Mi volto leggermente verso di lui, ormai sempre più calamitata dalla sua presenza e lo trovo immerso nei suoi pensieri, con lo sguardo perso nel vuoto.
E’ l'uomo più bello che abbia mai visto.
La sua attenzione intercetta la mia curiosità e i nostri occhi si incontrano.
<< Sei qui per il casting? >> chiede incuriosito, sedendosi comodamente sulla sedia. << Sì. Per la parte della protagonista, ma mi hanno detto di aspettare >> sorrido rapita.
<< Sicuramente perché hanno notato qualcosa in te >> mormora guardandomi intensamente negli occhi.
C’è qualcosa in quest'uomo che mi attrae terribilmente.
Forse il suo carisma
D’un tratto, proprio quando sto per replicare, la porta davanti a noi si riapre ed esce la ragazza di prima con un’espressione affranta dipinta sul volto.
Per un istante io ed Ian ci guardiamo allibiti, poi entrambi, rivolgiamo l’attenzione di fronte a noi.
Sentiamo un borbottio concitato provenire dall’interno della stanza e io mi stringo nelle spalle, speranzosa di un esito positivo.
Il viso di Bob Levy spunta dallo stipite e, per un secondo il suo sguardo cade sorpreso su Ian, poi torna a me.
<< Signorina Dobrev può entrare >> ordina sparendo dalla mia vista.
Mi alzo incerta e sento l’agitazione tornare ad imperversare nel mio corpo.
Inoltre, lo sguardo di Ian continua a soffermarsi su di me e questo non aiuta affatto la mia sicurezza.
Raccolgo la borsa da terra e stringo il manico tra le mani.
<< In bocca al lupo >> mormora Ian, costringendomi ad alzare lo sguardo su di lui.
L'augurio mi lascia completamente basita. Quel tono gentile e amichevole, mi da una forza improvvisa e mi stupisco ancora di più quando sorride e aggiunge.
<< Stendili >> mi fa l’occhiolino e a quel gesto il mio cuore perde un battito.
Boccheggio in cerca d’aria.
“Troppe emozioni tutte insieme e nello stesso giorno, di questo passo rischierò l'infarto“ .
Gli sorrido, ringraziandolo poi volto le spalle ed entro nella stanza.
Rimango rigidamente in piedi in attesa l’esito.
<< Signorina Dobrev, si sieda, prego. >> mi invita gentilmente Julie Plec, mostrandomi con un cenno della mano la sedia.
Annuisco e mi accomodo, vessandomi nervosamente le mani tra di loro.
<< Quest’oggi abbiamo visto più di cinquanta ragazze >> inizia a parlare Kevin con tono stanco.
<< Alcune erano molto brave, altre non sapevano neanche cosa vuole dire “recitare”, ma ce n’è stata una che ha particolarmente brillato >> comunica, ricevendo l’assenso degli altri due produttori esecutivi.
Sento il cuore battere sempre più veloce, l’emozione salire alle stelle.
<< Ed è lei, signorina Dobrev. E’ la ragazza che stavamo cercando. La nostra futura Elena. >> pronuncia solenne.


Angolo autrice


Eccomiii sono tornata con il secondo capitolo di Need you now.
Spero vi sia piaciuto il primo e altrettanto questo, anche se non mi convince molto.
In questo capitolo sono successe parecchie cose, ma soprattutto due passi importanti per la nostra protagonista:
1.      Ha ricevuto la parte di Elena.
2.      Forse la più importante. Ha incontrato per la prima volta Ian!.
Come vi è sembrato questo incontro? Bello, brutto, emozionante, deludente?.
Fatemelo sapere nei commenti!! Lo scorso capitolo ho ricevuto solo 2 recensioni, gradirei sentire le vostre opinioni, critiche, giudizi, consigli, domande… qualunque cosa. Anche un misero “Bello. Brutto. “
Beh spero vi sia piaciuta e che siate riuscite ad entrare nella storia e nel personaggio!.
Spoiler prox cap. “ Ci saranno i casting per i due fratelli Salvatore e Nina scoprirà che un suo futuro compagno di recitazione è qualcuno che ha già conosciuto. Come reagirà alla notizia? E come sarà una lunga conversazione che avverrà tra lei e… ? “
Nel prossimo capitolo avrete le risposte ;).
Spero davvero tanto che vi sia piaciuta. Per favore fatemi sapere!.
Grazie mille a tutti quelli che recensiranno e che inseriranno la storia tra le seguite/preferite/ricordate.
Una bacione grande, a presto Fede.
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