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Autore: Anonimous_    12/05/2012    0 recensioni
Tutto inizia in New Moon. Jacob, dopo la trasformazione ha allontanato Bella. Edward non è mai tornato da lei. Neppure Alice. Bella, sola, decide di farla finita. È un finale tragico, quello suo e di Edward. Ma, i Cullen? Potranno mai sopravvivere con questo enorme rimpianto? Riusciranno ad andare avanti in un futuro che, anche se iper-tecnologico è comunque totalmente diverso dal mondo che conoscevano?
Tutto sembra andare storto, eppure, Edward lo diceva sempre: Il futuro, può sempre cambiare.
Poteva essere vero? No, non era possibile. Non dopo tutte quelle morti. Non senza interferire con il passato.
Tutti loro, razionalmente, sapevano che il passato era l’unica cosa ad essere certa. Immutata ed immutabile, per l’eternità.
Lo sapevano, eppure erano già passati quaranta anni da quando avevano sperato, per la prima volta, di rendere in qualche modo possibile l’impossibile.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Successivo alla saga
Capitoli:
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----BACK TO THE FUTURE----
.Il futuro può sempre cambiare.


.Prima Parte.



[Anno: 2085.]

Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Che per andare avanti, basti riacquistare quel briciolo di routine che sembra essersi infranta con le perdite subite. Il solo problema era… come riacquistare una routine che sembrava appartenere ad un mondo totalmente diverso da quello in cui erano costretti a vivere?

Tutto ebbe inizio ottanta anni prima, dopo il gesto suicida che suo fratello aveva compiuto.

Aro, sembrò essere impazzito del tutto. Tramite Alec, fece piombare una nebbia fitta sulla cittadina toscana rendendo tutti fermi, immobili, apatici a qualunque fosse la loro sorte. Lui stesso, poi, con il suo potere controllò la mente di ogni singolo umano. Chiunque, uomo o donna, anziano o bambino, che mostrasse nei pensieri anche il minimo sospetto, non arrivò alla fine di quella maledetta giornata.
La conta delle vittime fu straziante. Quattro mila persone, radunate nella grande piazza per la festa di San Marco, smisero di esistere per sempre.

Il tutto fu camuffato con l’esplosione a catena di una decina di auto così che nessuno sospettasse nulla. La notizia, tuttavia, non passò di certo inosservata ai vertici ed ai servizi segreti Italiani, Europei ed Americani che, essendo a conoscenza del segreto celato nelle antiche mura di Volterra, sapevano bene cosa fosse effettivamente accaduto nella piccola cittadina della Toscana.

Ciò che successe dopo, fu qualcosa che nessuno - neppure Aro - avrebbe potuto prevedere. Da quel giorno, infatti, le istituzioni di quei paesi, iniziarono a cercare un’alternativa al suo potere incontrastato.
Fu l’occasione d’oro dei Rumeni, che da più di duemila anni aspettavano la grande rivincita contro i Volturi.
La "casata reale" aveva nella sua guardia molti dei vampiri più forti del mondo, tra cui Alec e Jane. I Rumeni, però, passarono anni interi nel creare una vera e propria macchina da guerra in grado di abbattere le difese del clan nemico. In ogni parte del mondo furono reclutati vampiri con particolari abilità e, nel caso in cui un umano avesse mostrato doti psico-fisiche fuori dalla norma, quest’ultimo sarebbe stato trasformato senza battere ciglio.

La terza guerra mondiale, era stata una guerra soprannaturale.
Praticamente ogni Stato appoggiò i Rumeni, mettendo a tacere ogni più piccolo rumor su un possibile evento oltre natura. Televisioni, radio, giornali erano stati tutti addestrati a camuffare la situazione con notizie false così che quella guerra potesse svolgersi nel più totale anonimato.
E la guerra fu aspra e violenta. Alla fine di tutto, però, Aro privato dei suoi eletti, dovette arrendersi al ritorno dei Rumeni al potere. Caius e Marcus erano morti lottando. Ad Aro, non rimaneva nient’altro che il ricordo. Ricordo che lo portò alla pazzia e, infine, alla morte.

Il regno impostato dai Rumeni era profondamente diverso da quanto tutti avevano conosciuto. I vampiri della guardia, liberi dal vincolo di Chelsea che li teneva legati ad Aro, nutrivano una profonda gratitudine per i loro liberatori.
I nuovi sovrani, però, nonostante non fossero dediti al protagonismo, alle manie e alle aberrazioni che si consumavano nel palazzo comunale di Volterra, non riuscirono mai del tutto ad imporre il loro potere. Le lotte tra clan nell’Almerica centrale ricominciarono e da lì si espansero a macchia d’olio. La gente, tornò a temere quegli esseri soprannaturali che dalle sale cinematografiche, sembravano aver invaso il loro mondo. Il terrore, si fece largo tra la gente; i passaparola e le leggende ebbero la meglio sui mass media e il caos, imperversò.
Fu l’inizio della fine. 
Il popolo, impaurito, divenne conservatore.* Diverso, divenne sinonimo di pericoloso. Razzismo e xenofobia furono la risposta più semplice al panico che imperversava.
Migliaia di innocenti morirono in quei decenni oscuri.
Alcuni vennero impalati vivi, dopo che una maxi perizia li aveva dichiarati, tutti, immondi vampiri. Per altri, la fine arrivò per dissanguamento, ad opera di quei mostri che, nessun esercito umano avrebbe potuto, mai, abbattere.

Fu quella assurda guerra tra umani e vampiri la vera rovina. Una guerra senza fine, che continuava a consumarsi giorno dopo giorno, anno dopo anno, decennio dopo decennio.

Nel 2085, nessuno sembrava avere più un barlume di speranza. Il mondo andava alla deriva, nonosante il progresso, la scienza e le tecnologie facessero apparire il contrario.

Il futuro poteva ancora cambiare?
No, non era possibile. Non dopo tutte quelle morti. Non senza interferire con il passato.

Anche loro, razionalmente, sapevano che il passato era l’unica cosa ad essere certa. Immutata ed immutabile, per l’eternità.

Lo sapevano, eppure erano già passati quaranta anni da quando avevano sperato, per la prima volta, di rendere in qualche modo possibile l’impossibile.

[flash back:40 anni prima]

A quei tempi, le giornate trascorrevano ancora monotone, tutti fingevano di aver recuperato un briciolo di loro stessi senza che, nessuno, fosse realmente rimasto quello di un tempo.
Esme, non era più riuscita ad avvicinarsi ad un essere umano, rinchiudendosi in casa, incolpandosi, seppur assurdamente, per la morte del suo figlio vampiro e della sua fragile ragazza dal cuore palpitante.
Carlisle, aveva smesso di operare come medico. Non aveva inventato nessuna scusa, semplicemente, aveva deciso di ritirarsi dalla professione.
E poi c’erano loro, che avrebbero dovuto frequentare la scuola e che, invece, erano totalmente sollevati da ogni messa in scena negli istituti superiori.
Eppure, proprio come una vera famiglia, tentavano ancora di mantenere quel briciolo di umanità che li aveva sempre distinti da ciò che, in realtà, il destino aveva voluto per loro. Totalmente disinteressati a quell’assurda guerra di sangue e di potere, vivevano la loro vita nel più totale anonimato. Esme, costantemente alle prese con nuovi progetti architettonici. Carlisle di nuovo chino su grandi tomi medici. Jasper ed Emmet destreggiandosi ai motori. Lei e Rosalie, fingendo ancora d’interessarsi all’alta moda.
Non mancavano i momenti in cui, ognuno, si isolava dagli altri così come non mancavano i momenti in cui tutti e sei i vampiri, si ritrovavano uniti, proprio come un tempo.

Fu in uno di quei giorni, che accadde.

Erano radunati nel grande salotto. Emmet, annoiato, faceva zapping alla tv. Passò decine di canali, da quelli sportivi a quelli d’informazione, di moda e, in fine, arrivò a quelli dedicati al cinema.
Aveva appena cambiato canale e stava per premere nuovamente il pulsante sul telecomando, quando, sullo schermo, comparve un film vecchio ormai di decenni.
Ognuno di loro trattenne il respiro, ricordando il titolo della pellicola.

Sullo schermo, in quello che sembrava un parcheggio, due personaggi conversavano tra loro.
Uno di loro, il più esagitato, aveva lunghi capelli bianchi sparati in aria, il volto raggrinzito ma ancora energico. Indossava una tuta bianca, antiradiazioni, e stringeva tra le mani una specie di telecomando gigante, con su un tachimetro digitale.
«Che cosa ti dicevo... 88 miglia all'ora! Lo spostamento temporale è avvenuto esattamente all'1.20 antimeridiane e 0 secondi.» Rivelò, fissando un punto, dritto dinanzi a se, dove, sull’asfalto, vi erano ancora delle linee di fuoco, incandescenti.
Il ragazzo, accanto, era, se possibile, ancora più sconvolto.
«Ah! Mio dio! – esclamò scottandosi, raccogliendo la targa incandescente di un’auto con su scritto: “OUTATIME” – mio Dio Doc, hai disintegrato Einstein!»
«Calma Marty, non ho disintegrato niente. Le strutture molecolari di Einstein e della macchina sono completamente intatte.»
«Ma allora dove diavolo sono?»
«La domanda giusta è: 'Quando diavolo sono?'. Capisci? Einstein è il primo essere vivente che abbia viaggiato nel tempo. L'ho mandato dentro al futuro. Un minuto nel futuro per essere esatti e, precisamente, all'1.21 e 0 secondi re-incontreremo lui e la macchina del tempo.»
«Un momento... un momento Doc. Mi stai dicendo che hai costruito una macchina del tempo... con una DeLorean?»**


Lei ed Edward avevano una cosa che li accomunava. Insieme, riuscivano a conversare senza neppure muovere le labbra. Lui, le leggeva il pensiero, lei, invece, vedeva, nell’esatto istante in cui lui decideva cosa rispondere, quello che le avrebbe detto.
Se Edward fosse stato in vita, avrebbe sentito sei menti urlargli in testa:

“Se solo fosse possibile”

 Ma Edward non c’era e non poteva sentire che, ognuno di loro, stava pensando ad un modo per poter rendere possibile ciò che, in quel film, altro non era che… fantascienza.
Ne era certa perché, proprio in quel momento, una serie di visioni le attraversò la mente.
In successione, vide Rosalie, la migliore meccanica della casa, adattare un’automobile per l’impresa. Emmet e Jasper, specializzarsi uno nella fisica nuclerare, l’altro in ogni branchia dell’ingegneria. Allo stesso modo, Carlisle ed Esme, studiavano tomi su tomi, formule su formule di materie che ancora non riusciva a riconoscere.
Tutti, con un unico, solo, obiettivo.

«È deciso» affermò convinta, seria come non era mai stata. «Torneremo… nel passato». Di nuovo, nessuno dei cinque vampiri osò fiatare.
«Alice, ma… ma è impossibile!» provò Rosalie, titubante.
«Come… come possiamo Alice?» domandò Esme. E di nuovo, tutti rimasero in attesa. Non le rimase che sbuffare.
«Non so ancora come. Ma ti ho vista chiaramente Rosalie, metterai in pratica ogni tua conoscenza sui motori per questo progetto. Tutti noi, applicheremo le varie conoscenze che assimileremo negli anni. So bene che non siamo in un film. E di certo non ci metteremo pochi anni. Dubito che basti un unico decennio. Ma, ho visto chiaramente cosa faremo. Emmet, a te la fisica nucleare. Jazz, tu l’ingegneria. Carlisle, Esme voi non so ancora in quale ambito vi specializzerete. Ma vi ho visti circondati da grossi libri e tante, tante formule.»

Alla fine del suo sermone, nessuno osò controbattere. Erano a dir poco sconvolti. I loro, in fondo, erano stati dei semplici pensieri. Del tutto ipotetici perché nessuno aveva la certezza matematica che l’esperimento sarebbe riuscito. Eppure, ognuno di loro, aveva creduto fermamente in quella speranza e, questo, aveva scatenato in Alice tutte quelle visioni.
«Siamo sicuri?» Chiese Carlisle. Nessuno si stupì di quella affermazione. Lui, come capostipite, aveva il compito di vagliare ogni alternativa. Ogni scenario.
«Diamine Sì!» Esultò Emmet. «Era ora che tornassimo a combattere per qualcosa, dovessimo anche metterci dei secoli, dobbiamo farlo!»
«Ma questo, ammesso e non concesso che funzioni, potrebbe portare delle grosse conseguenze» Alice sorrise comprensiva, conscia del fatto che, era stato il sergente Withlock, questa volta, a parlare. Riconosceva bene quando il suo Jazz rientrava nel ruolo che aveva assunto secoli prima.
«Cosa vuoi che accada, Jazz? Il mondo, dietro la nebbia fitta del nuovo che avanza e di tecnologie degne della nasa, è già distrutto. Probabilmente, se tutto andasse come speriamo, i Volturi rimarrebbero al potere… almeno, però, la terra tornerebbe ad essere quella che noi tutti conoscevamo» era stata Rosalie, a parlare. Nessuno sapeva - probabilmente eccetto Jasper - quanto avesse sofferto e quanto si biasimasse per quella telefonata fatta a suo fratello, quaranta anni prima.
«Probabilmente siamo impazziti del tutto, ma se davvero esiste qualcosa per salvare Edward e Bella, allora sono pronta a rischiare il tutto per tutto - annuì convinta anche Esme – rivoglio la mia famiglia unita»
Alice si alzò in piedi, non riuscendo a contenere la gioia. Il suo piano stava per iniziare.
«Allora, siamo tutti d’accordo?» domandò ancora. E questa volta tutti si alzarono con lei, stringendo le loro mani una con l’altra.




Spero che, di tutta questa follia, si sia capito qualcosa! XD
*frase presente in una canzone di J.ax: dentro me.
**tratto dal film "Ritorno al futuro-parte 1"
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.

  
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