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Autore: Anonimous_    10/05/2012    0 recensioni
Tutto inizia in New Moon. Jacob, dopo la trasformazione ha allontanato Bella. Edward non è mai tornato da lei. Neppure Alice. Bella, sola, decide di farla finita. È un finale tragico, quello suo e di Edward. Ma, i Cullen? Potranno mai sopravvivere con questo enorme rimpianto? Riusciranno ad andare avanti in un futuro che, anche se iper-tecnologico è comunque totalmente diverso dal mondo che conoscevano?
Tutto sembra andare storto, eppure, Edward lo diceva sempre: Il futuro, può sempre cambiare.
Poteva essere vero? No, non era possibile. Non dopo tutte quelle morti. Non senza interferire con il passato.
Tutti loro, razionalmente, sapevano che il passato era l’unica cosa ad essere certa. Immutata ed immutabile, per l’eternità.
Lo sapevano, eppure erano già passati quaranta anni da quando avevano sperato, per la prima volta, di rendere in qualche modo possibile l’impossibile.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Successivo alla saga
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Ciao ragazze/i! Eccomi qui con questa nuova storia, già interamente scritta. Voglio solo dirvi che, come storia, è nata (oltre che dalla mia follia) dall'unione di twilight, a uno dei film che amo di più: Ritorno al Futuro. Capirete più in là il perché! Vi lascio al prologo! Alla prossima, fatemi sapere cosa ne pensate, se volete! 

----BACK TO THE FUTURE----
Il futuro, può sempre cambiare.

.Prologo.


La vista le si annebbiò improvvisamente. Non c’era più la bara bianca di fronte a lei.  Le rose, le orchidee, il pastore, la gente in lacrime ed il prato verde del piccolo cimitero erano tutti scomparsi in una nebbia fitta che, però, pian piano andò diradandosi.

Si ritrovò in una cittadina medioevale. O, almeno, era quello che le sembrava. Non era stata catapultata nel passato ma tutto, di quella città, apparteneva a quell’epoca così lontana.
La piazza era rotonda, costernata di palazzi alti tre o quattro piani, ricoperti interamente di laterizi.  Al centro esatto della piazza assolata, ricolma di gente, qualcosa risplendeva di luce propria, riflettendo nell’acqua di una fontana di marmo bianco sfere di luce di mille colori.
Tutt’attorno, la gente urlava, in preda al terrore.
Nessuno aveva mai visto niente di simile.

Le ci volle tutta la sua concentrazione per riuscire a capire che quello sconsiderato, altri non era che suo fratello. Edward stava dando mostra di sé in quella piazza ricolma di gente.
Niente avrebbe potuto salvarlo dalla loro ira.
I Volturi non avrebbero potuto giustificare un simile comportamento per nulla al mondo, a maggior ragione se fatto esattamente ai piedi della loro dimora.
Volterra doveva rimanere il luogo più macabro e, per certi versi, più tranquillo dell’intero pianeta. Nessuno doveva avere il minimo dubbio che, quel posto, fosse impestato dagli esseri più malvagi che si possano anche solo immaginare.

Succhia sangue. Freddi. Vampiri.

Adesso, la verità risplendeva alla luce del sole scuotendo fin nel profondo la vita della gente di quella tranquilla cittadina nel cuore della Toscana. 

Terrore, paura, incredulità il loro presente.

Morte. Il solo futuro possibile.

La visione la abbandonò così come era arrivata. I suoi occhi erano diventati vitrei, specchio di come, quanto aveva visto, l’avesse sconvolta.
Ciò che sarebbe successo dopo, non era difficile da prevedere. Non c’era bisogno del suo dono per capire che i Volturi avrebbero fatto, letteralmente, piazza pulita.
Ogni umano che avesse assistito a quella drammatica apparizione, avrebbe dovuto smettere di respirare per sempre.
Quanto a quel pazzo vampiro, la fine, sarebbe arrivata prima ancora di esalare l’ultimo respiro.

La terra sembrò mancarle sotto i piedi, mollò la presa sul giglio bianco che aveva stretto fino a poco prima. Le ginocchia le cedettero e, senza neppure accorgersene, si ritrovò in ginocchio, ancora con lo sguardo perso nel vuoto.
Non seppe mai quanto tempo era passato. Probabilmente delle ore. Se ne accorse solo quando qualcosa iniziò a bagnarle il viso: aveva iniziato a piovere.
Di fronte a lei, la gente era tutta andata via. La bara bianca era stata interrata e, al suo posto, sul cumolo di terra fresca appena posata, i fiori bianchi risplendevano, lucidi, bagnati da quella pioggia fitta.  Ma non era a questo che aveva incatenato il suo sguardo. A due metri di distanza da lei, una piccola lapide, in marmo bianco, portava l’incisione:

Isabella Marie Swan
✯13-9-1987       ✟13-3-2005


A due metri di profondità, riposava quella che aveva considerato da subito una sorella. Dall’altra parte del mondo, in Italia, Edward si apprestava a raggiungerla. 





Ringrazio chi è arrivato fin qui nella lettura! Come ho detto questa storia è gia tutta scritta, ho scritto la fine proprio oggi. Probabilmente scriverò anche un epilogo  ma ci sarà tempo. Comunque, il punto è, che gli aggiornamente arriveranno regolari, se volete, ditemi pure voi ogni quanto vorreste il nuovo capitolo! Non so bene di quanti capitoli sarà visto che non ho ancora deciso il punto in cui suddividerli! Non sarà sicuramente lunghissima... Vedremo! =)

Ultima cosa, veniamo ad un po' di credits:

*I luoghi e i personaggi di questa storia appartengono a Stephanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun fine di lucro.
**Il titolo della storia, "Back to the Future" si riferisce alla nota trilogia diretta da Steven Spielberg. 
  
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