LEXIE.
Spero che non mi vedano, non voglio subire di nuovo. Ho ancora dolori dallaltro giorno, il mio stomaco è pieno di lividi e ammaccature, cosi come le mie braccia.
-Eccola, la mocciosa.-
Ecco, mi hanno trovata. Sono James e la sua banda. Sono la loro vittima preferita da quattro lunghi anni, pieni di torture. Ora ho 16 anni e non hanno ancora smesso. In più non ho amici e nessuno mi ha mai difesa, per gli altri sono sempre stata quella strana, quella da cui è meglio star lontani.
-Ehi mocciosa, sei sorda per caso?-
Faccio finta di niente e continuo il mio tragitto verso casa. Mossa sbagliata, perché allimprovviso mi trovo accerchiata da James e i suoi seguaci. Sono in quattro, tra cui la sua ragazza Tess, una tutta tatuaggi e piercing. E io sono da sola, come al solito. Tengo lo sguardo basso, non riesco a guardarli in faccia.
-Che cè? Hai paura?- E tutti a ridere di me.
-Ma ce lhai la lingua o te lhanno mangiata, eh?-
Iniziano a spintonarmi, mi afferrano per un braccio e lanciano il mio zaino a terra.
Sento le lacrime che porto dentro che voglio uscire, ma cazzo, non è il momento adatto questo. Una delle tante cose che odio di me è la fragilità, perché mi fa sembrare debole agli occhi degli altri, così da venir sempre presa in giro.
Noto gli altri studenti che ci passano accanto e fanno finta di niente, sono sempre stata invisibile, nessuno mi ha mai parlato. Non è una bella cosa.
-Ohh, la mocciosa sta per piangere. Non sognare ragazzina, che Biberon non verrà mai a salvarti, non saprà mai della tua esistenza, scommetto che se ti vedrebbe si vergognerebbe.-
Queste parole fanno male, fanno molto male. Ah si, dimenticavo di dirvi che Justin Bieber è il mio Idolo. E lui che ogni giorno mi da la forza di andare avanti e superare tutto.
-Non chiamarlo così..- Dico con un filo di voce.
-Coshai detto scusa?!-
Silenzio.
-Mi hai sentito mocciosa? Coshai detto?!-
-Che non devi chiamarlo cosi!-
Mi afferra per i capelli, forse ho usato un tono leggermente più alto del normale, perché nessuno deve ribattere le parole di James.
-Non provare più a dirmi cosa devo o non devo fare, mi hai capito?!-
Muta.
-Mi hai capito?!-
-S-si.-
-Bene, così va meglio.-
E mi sferra un calcio nello stomaco, che mi fa accasciare a terra.
 
JUSTIN.
*If I was your boyfriend, Id never let you go. I can take you places you aint never been before*
Oh si, la mia voce è sexy. (?)
*Semaforo rosso.*
Ma che cazzo, proprio rosso doveva venire adesso? Ora Justin Bieber ti seduce. (?)
Appoggio il gomito sul finestrino a aspetto. Guardo intanto il vasto paesaggio alla mia sinistra. No ma, un momento. Cosa succede li? Abbasso gli occhiali da sole per vedere meglio. Non ci posso credere, stanno picchiano una ragazza. Eh no cazzo, ste cose non le accetto. Tiro su il cappuccio e mi rimetto gli occhiali per non farmi riconoscere. Scendo dalla macchina e mi avvio verso quel gruppetto.
-Ehi amico, lasciala stare.-
-Amico a chi? E poi chi sei tu per darmi ordini?-
-Ti ho detto di lasciarla stare.-
Ho usato un tono convincente, visto che quel tipo e la sua compagnia se ne vanno.
La ragazza non è messa benissimo, perde sangue anche dal naso.
-Ehi, tutto bene?-
Mi guarda, le brillano gli occhi.
-Vieni con me.- La prendo in braccio e la faccio distendere sui sedili posteriori della mia Range Rover.
Lho portata a casa mia, voglio prendermi cura di lei.
Prendo del cotone e del disinfettante. Le asciugo il sangue dal naso e le medico le ferite che ha sulle braccia. Noto che è piena di lividi, forse non è la prima volta che viene trattata così.
-Grazie-
-Figurati, non potevo lasciarti con quei tipi.-
-Lo fanno ogni giorno, ormai ci sono abituata.-
-Una ragazza non va mai trattata in questo modo.-
La fisso un po, ora che la guardo meglio ha un viso bellissimo, i capelli biondi le cadono sulle spalle. Porta una collana, con due lettere: JB.
-Quelle lettereper cosa stanno?-
-Oh, per Justin Bieber.-
Oh merda, mica posso dirgli che sono io, meglio che resti travestito ancora per un po.