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Autore: shinseulra    12/05/2012    0 recensioni
Jocelyn non ha avuto scelta, la sua vita gli è sfuggita dalle mani ed ora è protagonista di un'esistenza monotona e fredda.
L'amicizia e l'amore saranno in grado di sciogliere il suo cuore, congelato dalla diffidenza e dalla perfidia dei suoi nemici?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-Ancora non capisco perché tu debba  guidare la mia macchina…- borbottai guardando la gente fuori dal finestrino.

-Perché sono un gentiluomo- Liam sorrise beffardo. Mi aveva portato in città e ci saremo rimasti tutto il giorno, a fare cosa, era tutto da scoprire!-

-Allora, siediti su quella panchina e aspettami- mi disse, una volta scesi dalla macchina, e sparì dalla mia vista prima di farmi anche solo assentire.

Da fare in quel piccolo agglomerato urbano, c’era poco. Anzi non c’era niente! Mi domandai cosa avesse in mente Liam.

-Ta-ta-taaa!- davanti ai miei occhi apparve il glorioso caffè. Lo guardai e strizzai gli occhi.

-Liam sei un genio-

Si sedette accanto a me e cominciò a raccontarmi come era finito in vacanza con la famiglia del suo migliore amico.

-In conclusione, sono circa due anni che non vedo i miei. Adesso mia madre è a Bucarest e mio padre a New York…- prese fiato –e tu che mi racconti?- mi sorrise dolcemente.

Avrei tanto voluto ricambiare quel sorriso, ma non ci riuscii –I miei sono morti… più o meno cinque anni fa…-

Liam aveva contratto i muscoli del viso e assunto un’aria affranta.

-Oh, ti prego, non dire cose come “mi dispiace, etc.”…- forzai un sorriso e gli diedi una leggerissima pacca sull’avambraccio –fortunatamente ho ancora mia sorella, anche se è un po’ che non la vado a trovare…-

-Dov’è ora§?- mi chiese.

-A Copenaghen- allora mi afferrò entrambe le mani e le strinse forti.

-Ti porterò a trovare tua sorella, te lo prometto- il suo sguardo super serio ma buffissimo mi alleggerì il cuore e mi regalò una ricca risata –Hey! Guarda che sono serio!- sbottò scocciato.

Mi avvicinai al suo viso –Non credo che tu sia nella posizione di fare promesse, per adesso-

-E perché no?- domandò avvicinandosi a sua volta, fino a lasciare solo qualche centimetro dalle nostre facce.

Ma improvvisamente tutto cambiò. Sentii un nodo allo stomaco, come quando venivo derisa dai miei colleghi.

Mi allontanai in fretta da lui. Dai suoi splendidi occhi, dalle sue magnifiche labbra e dalla purezza del suo cuore.

-Stai bene…?- mi chiese preoccupato, posando una mano sulla mia spalla.

-Scusa…- guardai il cielo bianco e mi massaggiai la fronte –perché non andiamo… da qualche altra parte?-

-Okay-mi rispose, con gli occhi ridotti a due fessure.

Lo presi sotto braccio e tentai di distrarlo –Insomma ce l’avrai un programmino, no? Dove mi porti?-

Sul suo viso rispuntò il sorriso. Pranzammo con una pizza e andammo alla sala giochi. Per un momento mi commossi (nessuno mi aveva mai portata ad una sala giochi) ma Liam era lì pronto a consolarmi e farmi divertire.

Non avevo mai riso così tanto –da avere addirittura i crampi facciali!-

Passeggiando lungo la via principale trovammo una gelateria aperta e ci cimentammo nel provare a cenare con solo un cono, in pieno inverno.

-No, non ci provare Liam!-

Si mise a leccare il suo gelato ostentando uno sguardo provocante –Tanto fare il sexy non ti riesce!- risi.

Mise il broncio –Tanto neanche tu sei sexy- si avvicinò di nuovo pericolosamente –sei bellissima, è diverso-

E pensare che ero gia pronta per un’altra risata! Mentre i suoi occhi brillavano nei miei, mi accarezzò il viso. Con un peso di dieci chilogrammi sullo stomaco mi sbarazzai del gelato che rimaneva e mi aggrappai al suo petto, stringendomi a lui –Grazie..- sussurrai all’incavo del suo collo –tu mi fai stare bene…-

Sentii la sua mano accarezzarmi la schiena –Se vuoi posso continuare a farlo-

 

Tornammo alla casa tenendoci per mano, di tanto in tanto.

Poi quando fu il momento di dividerci, Liam mi si bloccò davanti, o meglio, davanti alla mia porta. Tenendomi la vita mi accostò al suo torace. Ovviamente il mio stomaco doveva rovinare il momento.

-Liam, io…-

-Che c’è?- fece, scrutandomi preoccupato dall’alto verso il basso.

-Ho paura. Per tutta la vita sono stata rincorsa dalla malvagità della gente, ho perso la capacità di fidarmi degli altri e…-

Liam poggiò la sua mano sulla mia nuca –Nessuno ti farà più del male-

Baciarlo fu come morire… e rinascere, mentre il mio cervello cantava come sottofondo Glorious di Andreas Johnson.

Era così bello stringerlo, sentire il suo calore…

-Buonanotte, Joss-

I catalessi mi infilai sotto le coperte e la mia testa cascò letteralmente sul cuscino.

Quella notte feci il sogno più bello della mia vita.

  
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