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Autore: Elenie Estel    03/12/2006    1 recensioni
Sentì qualcosa muoversi nel letto accanto a lei. No. Non era possibile. Era solo un sogno. Strinse più forte il cuscino, che emise un sonoro "Ahia!"... (seguito di "Vacanza da ricordare" e di "Vivere e sopravvivere"
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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“E ora?” chiese Remus, pallido più che mai.
“Ora bisogna che qualcuno porti Peter a letto. E bisogna anche rimettere tutto a posto. E far sparire ogni traccia dell’incantesimo. Che altro?” rispose Kate, guardando il caos che si era creato in quei minuti di panico. “Forse è meglio se ci dividiamo. Due di voi potrebbero portare a letto Peter, e il terzo mi da una mano a mettere tutto a posto. Vi torna?”
“Va bene.” Acconsentì Sirius.
“Mi sembra che torni.” Sospirò James.
“Ok.” Articolò, a fatica, Remus.
“Mmmmmh” mormorò Peter.
I quattro si scambiarono un’occhiata.
“Chi va con Pete?” chiese James agli altri.
“Andateci voi due,” rispose Sirius, “mi sembra che anche a voialtri non faccia male un po’ di riposo. Qui resto io.”
“In effetti…” bisbigliò Remus. Era a pezzi.
“Sicuro? Se vuoi resto io!” Ribatté James.
“No, non importa. Ce la faccio. Tu dai una mano agli altri, che mi sembrano messi proprio male.” Si scambiarono una lunga occhiata per poi distogliere contemporaneamente lo sguardo.
“Ok… come vuoi.” Fece alla fine James. “A domani, Kate. Andiamo!” e si avviò alla porta, seguito dagli altri due, che ebbero appena la forza di fare un cenno mentre venivano inghiottiti dall’oscurità del corridoio.
Sirius aspettò che la porta si chiudesse alle loro spalle, poi si voltò a osservare la stanza e Kate, che aveva già cominciato a rassettare. Usava sia le mani che la bacchetta.
“Strano, per una strega!” pensò tra sé e sé.
“Allora? Hai intenzione di darmi una mano o sei qui per sbaglio?” sbottò la ragazza all’improvviso. Era più stanca di quanto non avesse voluto mostrare agli amici, ma la maschera cominciava a cedere.
Sirius si riscosse e cominciò a mettersi in moto.
Ci volle quasi un’ora prima che tutto tornasse al suo posto: la pozione avanzata era stata fatta Evanescere da Kate appena Peter era riuscito a riacquistare la sua forma regolare, i pochi ingredienti rimasti, troppo avanzati per il quinto anno ma utilizzabili al settimo, avevano rifornito la scorta di Katleen, il calderone era stato fatto tornare al suo posto in un magazzino inutilizzato.
Eliminate le tracce dell’incantesimo si misero a rassettare la stanza per cancellare le tracce del loro passaggio. Rimisero insieme cocci, rassettarono librerie e smacchiarono tutto quello che avevano macchiato.
Quando ebbero finito si scambiarono un’occhiata e tirarono un profondo respiro di sollievo. Nessuno si sarebbe potuto accorgere di quello che avevano fatto.
“Be’… complimenti!” disse Sirius dopo un istante di silenzio.
“Perché? Una volta svegliato sei stato un ottimo aiuto. Da sola sarei ancora a cercare di togliere la polvere di Unicorno da quel centrino!” rispose Kate, sorpresa.
“Ma dai! Hai appena preparato una pozione che la maggior parte della gente nemmeno ci si azzarda e pensi a come hai messo apposto?” rise Sirius.
“Ah… QUELLO! Be’ anche quello è per buona parte opera vostra. Senza gli ingredienti che avete trovato e il vostro lavoro di mescolamento non ce l’avrei mai fatta. Non ho la pazienza necessaria.” Rispose. Le sue parole suonarono assurde anche per lei, ma era quello che pensava.
“Ma dai! Non scherzare! Senza di te sai che cosa avremmo combinato? Pensa se non avessi scoperto che eravamo stati noi a fregarti gli appunti…” Si accorse del brivido di Kate.
“Scusa… tasto dolente, vero?” finì.
“Abbastanza. Ma mi togli una curiosità? Come avete fatto a prenderli? Sono sempre rimasti nel mio Dormitorio, e per voi è impossibile entrarci…”
“Frena! È qui che ti sbagli!” ghignò Sirius.
“E come fareste a entrare?” sbottò Kate. Non era sicura che quello che le stava dicendo il ragazzo fosse vero.
“Incantesimo di Confusione. Uno non basta, ma quattro tutti insieme fanno il loro effetto!” sghignazzò Sirius.
“Immagino…” mormorò fra i denti Kate. “Ok, qui è apposto, direi. Andiamo?”
“Che ne dici di trasformarci e fare una gara?” chiese Sirius. L’idea della gara aveva annullato la sua stanchezza.
“D’accordo sul trasformarmi (anche perché un gatto che gira per Hogwarts non corre alcun rischio, a differenza di un cane…) ma della gara non si parla nemmeno. Sono a pezzi.” Rispose Kate.
“Va bene, per stavolta la scampi, ma vedrai! Prima o poi vedremo chi è più veloce!” annunciò allegro Sirius.
“Sì, certo… un’altra volta. Ora andiamo, però!”
E con un colpo di bacchetta spense le luci. Sirius si era già trasformato. Gli aprì la porta e la richiuse dopo che era passato, poi si trasformò e si avviò dietro di lui lungo il corridoio.
  
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