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Autore: starmoon    13/05/2012    0 recensioni
Derek ha avuto tre donne importanti nella sua vita, e questa storia racconta di loro e di come lo hanno cambiato, sia in bene che in male.
Se vi ho incuriositi spero che lo leggiate, anche solo per curiosità, non sono molto brava a scrivere storie ma quando un'idea è in testa o la scrivi o la dimentichi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno 




Il giorno dopo...
Amber era davanti alla porta di casa Moore, era grande, ma non di quelle che davano un impressione cattiva, già dall'esterno sembrava accogliente, fece un sospiro e poi suonò il campanello, aspettò due minuti prima che qualcuno aprisse la porta
-signorina Allen?- un'anziana signora aveva aperto la porta, stranamente non era turbata nonostante alla porta avesse la ragazza che ha rovinato il funerale del figlio
-posso aiutarti?-domandò gentile 
-in effetti vorrei parlarle
-vieni dentro 




Valery si stava vestendo di fretta, era il suo primo giorno di lavoro
-dove vai?
-a lavoro 
Ryan la guardò stupito
-da quando hai un lavoro?
-lo trovato qualche giorno fa e se oggi arrivo in ritardo mi licenziano il mio primo giorno 
-ma non c'è bisogno che lavori
-andiamo se voglio restare qui devo farlo, appena mio padre scoprirà che me ne sono andata taglierà le carte di credito 
-ti dimentichi di me
-tu!? un giorno lavori e l'altro devi partire
Ryan rise e poi si rigirò nel letto 
-comunque in bocca a lupo
Valery guardava il ragazzo attraverso lo specchio, sorrise, mise l'orecchino e poi si voltò
-grazie 




La donna porse del succo ad Amber, non le piaceva,ma le sembrava scortese rifiutare, fece un sorriso tirato
-allora di cosa hai bisogno cara?
-i ragazzi, non credo sia una buona idea che restino con i miei
la donne fece uno sguardo strano, evidentemente capiva le parole della ragazza, si sedette sul divanetto di fronte a lei e suo marito entrò dalla cucina 
-vorremmo tenerli noi…
-ma…-disse Amber 
-ma non possiamo…vedi mio marito è molto malato e non credo che i tuoi c'è li lascerebbero andare senza una causa
-lo so-disse sospirando Amber rigirando il bicchiere tra le mani
-cosa avevi in mente?-disse la donna 
-non saprei, potrei prenderli in custodia,ma con la vita che faccio e conoscendo i miei non me li darebbero mai
-sono stupita! sei ancora molto giovane e sei pronta a prenderti delle responsabilità 
-ho imparato a dovermela cavare da sola
-so la tua situazione, credi che Brenda non me ne abbia parlato, in fondo ti voleva bene.
-lo so, non in colpo lei, anche se ha volte mi passa per la testa,ma sono i miei genitori e io non voglio che crescano come me e mio fratello






Derek esce da casa erano le otto del mattino e lui ancora era sulle scale di casa, questo volta lo avrebbero licenziato se non fosse arrivato in tempo. Aprì velocemente lo sportello della macchina, salii e mise in moto, dopo un quindicina di minuti scese dalla macchina e si diresse verso la porta principale. Nella fretta fini per sbattere contro qualcuno che però nemmeno si fermò e Derek non viste il suo volto. Ebbe una strana sensazione,ma non ci fece molto caso e di fretta si diresse verso la porta.


Valery entrò nel negozio, aveva il fittone per via della corsa
-eccomi- disse mettendo il cappotto sull'attaccapanni 
-cinque minuti più tardi e sarebbe stata licenziata
Valery sentì un brivido percorrerle la schiena, una signora entrò nel negozio 
-ecco la tua prima cliente vediamo come te la cavi. 


Amber era in viaggio verso casa,non era riuscita a convincere i Moore per l'affidamento dei nipoti,ma non si sarebbe arresa tanto facilmente.



Cristal entrò nel locale
-cosa posso offrirle vecchietta?-la voce di Nathan le arrivò dalle spalle, si girò di colpo, era a pochi centimetri di distanza, istintivamente fece un passo indietro e Nathan la guardava incuriosito
-tutto bene?
-si…si- si affrettò a dire lei 
-vuoi qualcosa?
-no..ero passata solo per salutarti
-per dove vai?
-da nessuna parte,non posso salutare un mio amico??
-sei stranamente di ottimo umore…c'è qualcosa che dovrei sapere?
-solo che è tutto apposto-disse dandogli un bacio sulla guancia e uscendo salutandolo con la mano.
Nathan rimase li immobile,non si aspettava quel gesto inaspettato, tra loro non c'erano mai state carezze o roba simile.



-finalmente-Daniel si alzò dalla poltrona di Derek 
-mi aspettavi
-oh andiamo non ti ricordi che giorno è oggi?
-no…-disse confuso 
-Derek Derek Derek
-vuoi dirmelo al posto di fare l'indovino??
-è il tuo compleanno
Derek fece mente locale 
-hai ragione 
-io ho sempre ragione
-allora?
-allora quest'anno festeggi con tutti noi amici, visto che i futuri anni che verranno verrai rapito da cristallino-disse riferendosi alla fidanzata
-non prenderla in giro 
-non lo faccio ma sai che io odio i matrimoni 
-tu odi ogni relazione che non implichi solo sesso
-esattamente…-disse andando verso la porta- ah buon compleanno-disse uscendo dalla stanza.



Quella giornata era passata velocemente, ormai erano le 6 di pomeriggio, Amber era appena tornata a casa, scese dalla macchina,ma sentì dei strani rumori
-forse ho guidato troppo, ci mancava la macchina rotta
controllò sia davanti che di dietro,ma nessun problema, eppure continuava a sentire quei rumori, fino a quando non divennero più chiari e poté capire da dove provenissero.Aprì il cofano della macchina e un sorrisino colpevole fu la prima cosa che notò
-e tu che ci fai qui?
-volevo venire con te-disse il piccolo uscendo dalla macchina e guardandosi attorno 
-che grande qui!
-Ricky giusto?-il bimbo annui
-sai che passeremo un mare di guai?-disse abbassandosi per arrivare alla sua altezza - e poi quando ti saresti intrufolato? sei stato tutta la notte li dentro?
-no sta mattina ti sei fermata dalla nonna 
-non ci voleva-disse guardandosi attorno - andiamo dentro-disse prendendogli la mano
Presero l'ascensore e arrivarono al terzo piano
-siamo arrivati-disse spingendo il piccolo a entrare in casa
-adesso chiama la vecchiaccia e ti faccio prendere
-per favore no!-disse il piccolo abbracciandosi a una sua gamba -non ci voglio tornare, la nonna è cattiva e Mia e Simon non mi aiutano, litigano solamente. 
Amber guardò il piccolo negli occhi, vide la stessa espressione che avevano lei e suo fratello da piccoli.



Cristal girava per i negozi 
-uffa non trovo niente che possa piacergli 
-mi hai chiesto aiuto! ma non mi sembra che mi ascolti molto
-Hanna non so che fare, a lui non piace niente di quello che c'è 
-un cd? portachiavi? orologio?
-negativo 
la ragazzina sbuffo 
-aaa compragli dei box
-HANNA…comunque che ne dici di un libro?
-seriamente? un libro? se lo regalassi al mio ragazzo se ne scapperebbe
-hai un ragazzo? come è possibile? non sapevo che mia sorella avesse un ragazzo…
-tranquilla era solo per farti un esempio-disse scettica 
-siamo in giro da questa mattina e ancora non ho trovato nulla
-questo perché non ti piace niente 
-non è colpa mia se è così complicato
-se lo dici tu
Cristal guardò la sorella, camminava piano quasi si annoiasse, avevano gli stessi occhi chiari,la gente notava subito che erano sorelle,ma caratterialmente erano molto diverse, Hanna era molto più simile al fratello, si ritrovò a pensare Cristal,ma subito dopo si rattristi al pensiero che lui non c'era più.Le succedeva sempre quando la guardava.






Derek entrò a casa, erano ormai le sette di sera.
-buon compleanno amore- Cristal corse ad abbracciarlo, lui la strinse forte facendola sollevare da terra
-ho qualcosa per te-disse lei staccandosi dall'abbraccio
-grazie tesoro ma…
-niente ma vieni-disse costringendolo a seguirla
-non vedo niente-disse un po' scettico
-ma dove si è cacciato-disse Cristal cercando ovunque persino sotto il letto 
-scusa ma non riesco a trovarlo
Derek si guardava intorno, quando si sentì strofinare nella gamba e per poco non saltò in aria 
-eccolo!-urlò di gioia la ragazza 
era una piccola palla di pelo, due occhioni azzurri e il pelo grigio 
-un micio?-disse felice lui prendendolo in braccio 
-sapevo che amavi i gatti e che per colpa dell'allergia di tua madre non ne hai mai avuto uno quindi ho pensato che…- Derek non le diete nemmeno il tempo di finire la frase che la baciò
-grazie-disse appoggiando la sua fronte alla sua 
-no grazie a te…per esistere-disse lei sorridendo e lui sorrise a sua volta


Alle nove di sera Daniel si era presentato a casa dell'amico 
-ti raccomando non ubriacarti-disse la sua ragazza 
-non sei sua madre lascialo respirare- disse Daniel 
-zitto solo solo perché è con te che non mi fido 
Daniel alzò gli occhi al cielo
-smettila di giocare con quel gatto e muovi le chiappe-disse Daniel avvicinandosi alla porta 
-ok ok 



Amber era intenta nei fornelli, non era abituata a cucinare, solitamente era lei sola quindi preferiva uscire in qualche locale,ma di certo non poteva portarlo con se visto il viaggio che si era fatto
-che cucini?
-pasta…spaghetti ti vanno bene??-chiese titubate 
-sono i miei preferiti-disse lui entusiasta e prese posto il più vicino a lei 
-perchè non vuoi tornare dai tuoi fratelli?
-Simon mi tratta male, mentre Mia piange sempre
-capisco, quasi pronto-disse prendendo due piatti - però io domani lavoro e non ho idea a chi lasciarti
-vuoi che vada via vero?-disse il bimbo dispiaciuto, Amber non riuscì a negarlo, sapeva di non poter crescere un bambino,ma sapeva anche cosa significata riportarlo a casa
-no non voglio,non sono pronta a questa responsabilità…ma cosa puoi saperne tu sei solo un piccolo bricconcello-disse toccandogli il nasino e lui sorrise 
-farò di tutto per farti stare bene-disse Amber sorprendendosi delle sue stesse parole.



Simon era sdraiato sul divano, quella casa non gli piaceva, tranquilla e accogliente come quelle dei film horror, si girò e rigirò, fin quando si alzò di colpo, prese una foto che portava in tasca, ritraeva tutta la sua famiglia, non riusciva a piangere e questo gli faceva corna più male, sapeva benissimo che la sua famiglia era stata rovinata, sapeva anche che aspettava a lui portarla avanti, Mia era ancora troppo giovane per avere tutto quel peso sulle spalle e nonostante le loro litigate non voleva dargli un simile peso, si alzò dal divano dirigendosi al piano di sopra, aprì una piccola fessura alla porta, la stanza era piena di poste e cose degli anni 90, sicuramente era di Amber e sua madre,guardò sua sorella, dormiva,anche se si vedeva perfettamente che non erano sogni tranquilli.



Ormai erano le 11 di sera e sia Daniel che Derek, insieme a tutti gli amici suoi erano ubriachi fradici. Erano andati al localo dove lavorava Nathan,ma non era di turno.
-ragazzi guardate quella-disse un ragazzo 
-io gli do un 10 
-ma che dieci quell'altra lo è- indicò Daniel
-io preferisco quella bionda 
-ma che bionda quello mora è una bomba-disse Derek ormai perso 
incominciarono a ridere senza sosta
-andiamo al vecchio campetto?
-buon'idea-disse Daniel battendo le mani

http://www.youtube.com/watch?v=WuzFzTBfplU
Uscirono dal locale barcollando, Derek si voltò sia a destra che sinistra, non riusciva a tenersi in piedi e il pensiero che la sua ragazza potesse vederlo lo spaventava,ma ciò che vide fu qualcos'altro o meglio ancora qualcun altro, era pietrificato, non poteva sbagliarsi, eppure era sicuro di essere vittima di qualche allucinazione dovuta alla sbronza.


Valery cammina piano, era stanca, la giornata era stata pesante e il suo capo richiedeva troppo per una ragazza al suo primo giorno di lavoro, ad un certo punto si sentì osservata e si voltò verso la sua destra, vide un ragazzo che la fissava, era un ò inquietante,ma non riusciva a distogliere lo sguardo, provò una strana sensazione, come quando si ha l'impressione di aver già vissuto un momento, eppure Valery era sicurissima di non averlo mai visto, erano stati solo pochi secondi che i loro sguardi si erano incrociati, ma per entrambi sembrò un eternità.




Amber fissava l'orologio, 00:00
sospirò e si voltò verso il divano, aveva messo i cartoni animati per Ricky, si avvicinò al bambino e lo trovò nel divano che dormiva, senza esitare prese il bimbo in braccio e lo portò nel suo letto, lo coprii e poi si sedette vicino a lui, lo osservò, aveva i lineamenti di sua sorella, un visetto dolce, ma aveva anche quel sorrisetto che sicuramente aveva preso da lei, Amber. Si appoggiò vicino a lui,ma in quello stesso momento il campanello suonò, si alzò di scatto per aprire.
Sgranò gli occhi appena vide la figura che aveva davanti
-Simon?



Derek era appena tornato a casa, appena mise piede il gattino era corso verso di lui, Derek si buttò sul letto e fisso la finestra, non credeva che ciò che aveva visto potesse essere reale, lei era morta, non poteva essere lei, eppure in cuor suo ci sperava, sperava che succedesse qualche magia come nei film, risa a quel pensiero così stupido, per poi tornare serio, era un bel po' che non ci pensava, ormai era sicuro di amare Cristal, ma ogni volta che si soffermava a ricordare anche solo il viso di lei, quel sentimento accantonato per anni riusciva fuori dal suo nascondiglio, istintivamente si alzò e aprii la finestra fissando la luna, pensa a lei, sperava che stesse bene, in qualunque posto sia, se sia il paradiso o un altro mondo, se vivesse un'altra vita, voleva solo che fosse felice, i suoi amici incominciano a prenderlo per pazzo ogni volta che gli parla di lei, ma lui a volte crede di sentire, la sente vicino, sente che quel sentimento che ha il lui la mantenga viva.

-se tu fossi ancora qui tutto questo non sarebbe successo

Cristal che si era svegliata appena era entrato sentì quelle parole, si sentii come se qualcuno le avesse pugnalato al petto, sapeva che lui amava lei,ma non credeva che potesse rovinarle la vita ancora, dopo tre anni di giorni felici, non poteva essere vero.
  
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