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Autore: Gilulla    13/05/2012    0 recensioni
La storia riguarda Bea, ed un incontro inaspettato, con un ragazzo che le ha sempre dato una mano, da un episodio a dir poco orribile. peace&love
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Si spera il meglio


Avevo paura.
Dopo aver aperto gli occhi non vidi più mio fratello. Stava uscendo dall’ambulanza, aveva un’aria abbattuta, ma sembrava che la situazione si fosse calmata.
Entrata in ospedale non capivo più nulla, la gente correva, vedevo bambini e ragazzi seduti aspettando che gli infermieri li chiamassero. Era terribile.
- Scusa se non mi sono presentato prima. Il mio nome è Harry - cominciò a parlare il ragazzo riccio che mi aveva voluto accompagnare, mentre si accomodava su una poltroncina in sala d’attesa.
- Io mi chiamo Bea. Senti, scusa … -  lo seguii.
- Dimmi –
- Perché mi hai voluto accompagnare? Non è da tutti – Chiesi.
- Avevo visto tutta la scena, non potevo sapere ciò che provavi in quel momento, ma immaginavo tanto dolore – Rispose.
- E quindi? –
- Non potevo lasciarti sola. Piangevi sdraiata a terra con il corpicino di tuo fratello in braccio e non avevi le forze per alzarti. Non lascerò mai una ragazza in quelle condizioni – Continuò. Era stato davvero carino con me, non mi aspettavo tutte queste belle parole.
Sul viso mi si disegnò un timido sorriso – Grazie – era l’unica parola che riuscivo a dire.
Lui mi prese e mi strinse la mano senza troppi problemi. Ero agitata.
 
Dopo circa cinque minuti di silenzio assordante arrivò il dottore, Harry si alzò per andargli a parlare e io rimasi seduta su quella sedia abbastanza comoda.
- Cosa ha detto? – chiesi preoccupata.
- Ha detto che la situazione adesso va meglio, ma non si può ancora dir niente, è troppo presto! – mi rispose.
- Ah, andrà sicuramente bene – volevo rassicurarmi dicendo questo, cercavo di convincermi da sola.
Ad un tratto pensai ad un’ altra cosa: MIA MADRE! Sicuramente mi avrebbe dato la colpa, la conosco troppo bene!
Presi il cellulare e la chiamai – Mamma, c’è un piccolo problema -
- Dimmi. Ah, ricordati che non ritorno per cena e non penso di essere a casa per la notte – Che novità! Ci avevo fatto abitudine, ormai.
- Si, va bene. Sto in ospedale – mi aspettavo una risposta sorpresa, meravigliata.
- Ah, perché? – mi chiese tranquillissima.
- Gabriel sta malissimo –
- State in buone mani – mi disse. Ma quella donna non aveva nessun rispetto per i suoi figli, non c’era mai quando avevamo bisogno di lei!
- Devi venire qui – le ordinai. Avevo bisogno.
- Ah, va bene. Cerco di stare lì e per questo sforzo che sto facendo mi dovete ringraziare, per i figli si fa sempre tutto – Dopo quelle orribili parole mi attaccò il telefono in faccia. Mi stava prendendo per il culo? Che stronza quella donna. Tuo figlio sta il ospedale, ha quattro anni e tu fai uno sforzo per venire a vedere come sta? Ma..
Passarono dieci, venti minuti e di mia madre non si vedeva neanche l’ombra. Che fine aveva fatto? 
Dopo tre quarti d’ora si presento tutta bella con il giacchetto nero, scarpe con tacco, vestito corto rosso e delle calze provocanti. Devo ammettere che era una bella donna, aveva trentanove anni ma sembrava una ventenne. La cosa più strana è che non avevo mai visto una persona andare in ospedale in quelle condizioni, sicuramente si doveva sbrigare per una festa.
Era davanti a me e io strinsi la mano di Harry come per chiedere aiuto, lui mi guardò con aria interrogativa, non capiva bene ciò che stava succedendo.
- Dov’è il dottore? – mi chiese mia madre.
- Ciao mamma! – risposi incazzata – il dottore sta dietro l’angolo –
Mia madre senza neanche guardarmi se ne andò.
- Quella donna è tua madre? – mi chiese Harry .
- Sì, perché quella faccia? –
- Bella donna, non pensi? –
- Donna? È immatura, non crescerà mai –
- Spesso una madre dice questo ad una figlia, no una figlia ad una madre – mi disse sorpreso.
- Non la conosci – Dissi.
Si faceva sempre più tardi e quel pomeriggio passò velocemente. Erano circa le 8 PM ed avevo una leggera fame. Il dottore ci disse di andare via, di mangiare qualcosa e magari ritornare il giorno dopo.
Harry mi portò a mangiare un pezzo di pizza lì vicino. Preso posto mi cominciò a fare domande su domande, ma risposi a tutte con poca convinzione.
- Comincio ad avere un leggero sonno – Gli dissi.
- Certamente. Adesso ti porto a casa e domani ti passo a prendere appena tu vorrai andare da tuo fratello, questo è il mio numero – mi lasciò un foglietto con il suo numero telefonico.
Lo ringraziai un’altra volta per tutte le cose che stava facendo e mi feci accompagnare a casa.
Mia madre non c’era e di dormire sola non avevo proprio voglia. Avrei invitato molto volentieri Harry ma era troppo presto, era veramente un bel ragazzo, ma dovevo contenermi. Nonostante tutto il mio lato provocatorio si faceva sentire abbastanza bene e dovevo frenarmi, anche se quel ragazzo mi faceva pensare molte cose… Sicuramente lui era una persona romantica e con le ragazze molto frenato, speravo di sbagliarmi su l’ultima!
Chiamai Louis per farmi compagnia e lui approvò subito. Abitava a due case da me e lo aspettai sulle scale davanti la porta. Lo vidi arrivare subito, gli volevo veramente bene. Abitava senza genitori ma passava più tempo da noi che a casa sua.
- Cos’è successo? Gabriel sta dormendo? – mi chiese.
- Gabriel sta in ospedale perché ha avuto un brutto incidente – lui spalancò gli occhi alla mia risposta ma mi fece continuare – e mia madre oggi non c’è in casa, quindi non mi andava di passare una nottata sola a pensare a tutta questa brutta giornata –
-Hai fatto benissimo a chiamarmi. Entriamo –
Appena entrati mi preparò una camomilla per tranquillizzarmi, prese una coperta e mi fece accomodare sul divano. Accese la televisione per vedere un bel film e questo mi faceva veramente piacere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il sole splendeva nel cielo azzurro come gli occhi di quel ragazzo che avevo vicino nel letto. Mi alzai ed andai a preparare la colazione. Dopo circa un’ oretta di preparazione ai fornelli, presi due vassoi e andai su in camera di mia madre dove si trovava Louis.
- Ehi, svegliati! È tardi – cominciai a sbatterlo a destra e sinistra.
- Eccomi, ci sono –
- Ho preparato la colazione. Tutta tua! – dissi dandogli il vassoio in mano.
- Grazie –
Dopo mezz’oretta gli raccontai tutto quello che era successo il giorno prima e lui mi fece mille domande su Harry.
A proposito di Harry , DOVEVO CHIAMARLO!
Volevo andare da Gabriel e dovevo chiamare il mio nuovo amico.
Louis non lo conosceva ed era molto geloso, voleva conoscerlo a tutti i costi, quindi gli chiesi di venire con me.
- Ehi, buon giorno! – Lo chiamai.
-  Ehi, Bea! Devo venirti a prendere?- mi chiese.
- Magari. Ah, ci sarà un mio amico –
- Ok, vengo tra mezz’ora  - Sicuramente l’avevo svegliato, ma ero felice di rivederlo.
- Prepariamoci – dissi a Louis.
Il mio migliore amico mi guardò come per dire “Sarà divertente conoscere il tuo nuovo amico”…
Temevo quell’espressione, ma non ci feci tanto caso.

 

Ciao ragazze, ci ho messo davvero molto per pubblicare il secondo capitolo. Scusate..
Spero vi piaccia, lasciate qualche recensione.
Bea =)

 

  
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