ecco a voi la fine. so che forse non sarà stata il massimo questa storia ma è solo la seconda che scrivo perciò proverò a migliorare, promesso!

4 anni dopo …
I: ragazze non so se voglio farlo. Ho paura.
E: calmati! di che cosa hai pura?
I: e se poi finisce tutto?
D: posso garantirti che non è così. L’altra sera l’ho sentito parlare con Liam e sai che cosa gli ha detto? Non posso credere che abbia scelto proprio me, la donna più bella del mondo ha scelto me.
Lou: senti se non lo sposi tu lo faccio io!
E: STA ZITTO LOUIS!
Lou: scusa amore.
Z: senti. Tu adesso alzi le chiappe da quella sedia, ti fai accompagnare all’altare da tuo padre e sposi quel ragazzo fottutamente perfetto!
I: grazie ragazzi.
Uscii da quel tendone e mi diressi verso quel tappeto bianco che segnava il mio percorso. Appena arrivai all’inizio della navata partì la musica e tutti si alzarono in piedi. El e Dan erano davanti a me accompagnate da Louis e Liam, Zayn e Harry erano già a fianco all’altare e lui era li in tutto il suo splendore. I capelli biondi pettinati all’indietro, quell’abito nero che lo rendeva semplicemente stupendo e quei suoi occhi del colore del cielo che davano la pace interiore. Non potevo fare a meno di pensare che tra meno di un’ora sarebbe stato mio. Tutti aspettavano con ansia la fine.
X: Niall James Horan vuoi tu prendere ….
N: si lo voglio!
X: calma ragazzo. Ah ah ancora non ho finito. E tu Sky Elizabeth Morgan vuoi pre…
I: si si si e ancora mille volte si.
X: allora vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa.
Si levò un applauso da tutti i presenti. Quello sarebbe stato l’inizio di una favola meravigliosa.
 
18 anni dopo …
Era passato molto tempo e io e Niall eravamo ancora insieme nonostante tutti i tour che lo portavano lontano in giro per il mondo insieme ai ragazzi. Eh si, era diventato famoso. Aveva sempre pensato di fare i provini per X-Factor e quando lo presero insieme agli altri era una delle persone più felici di questo mondo. Avevano fatto strada, molta strada. E io? Beh, io ero il direttore di una delle case discografiche più importanti di tutto il regno unito, ma prima di tutto sia Niall che io eravamo genitori. Avevamo avuto un figlio stupendo. Lo avevamo chiamato Aidan. Somigliava sia a me che al padre. Alto, biondo con dei grandi occhi grigi. Anche lui stava seguendo le nostre orme. Quella sera, Niall e io eravamo seduti sul divano ad aspettarlo. Erano circa le 3 di notte e ancora non era rientrato in casa. Soltanto verso le 4 sentimmo la porta scattare. Era entrato in casa con altri suoi amici. I loro nomi? Jackson Styles, Drake Tomlinson, Jason Payne e Zack Malik. Cercavano di non fare casino pensando che stessimo dormendo ma a quanto sembrava ci stavano sottovalutando. Appena passarono davanti all’arco del salone accendemmo la luce cogliendoli in flagrante.
A: M-mamma, P-papà che ci fate ancora in piedi?
I: Aidan Horan, dove sei stato!?
A: da nessuna parte, non preoccupatevi.
Niall squadrò tutti e cinque i ragazzi con sguardo minaccioso poi si soffermò su Jason. Sapevamo che se era come Liam avrebbe parlato e infatti fu così.
N: Jason, devi dire niente?
J: e va bene! Siamo colpevoli! Siamo andati allo stadio e poi ci siamo fermati a festeggiare al Pub! Vi prego non ditelo ai miei! Sapevano che non avrei fatto più tardi delle 2!
I: tranquillo. Adesso filate a dormire. Dobbiamo pensare a che punizione affibbiare a Aidan, vero caro?
N: credo che dormire con quei quattro sia sufficiente. Forza andate prima che ci ripensi!
I ragazzi iniziarono a ringraziarci a più non posso e salirono di corsa al piano di sopra. Niall aveva un sorrisetto ebete stampato su quel viso che amavo vedere ogni secondo ma io al contrario avevo gli occhi ridotti a due pozzi e le labbra chiuse in una smorfia.
N: che succede?
I: sei  molto autoritario a quanto vedo signor Horan.
N: oh andiamo non te la sarai presa?!
I: forse …
Si avvicinò a me e mi posò le mani sempre e perennemente calde sui fianchi e mi fece avvicinare. Mi ritrovai vicinissima a lui tanto da potermi specchiare in quegli occhi più profondi dell’oceano. Iniziò a passarmi le mani sulla schiena facendomi venire i brividi. Cercai di rimanere seria e di non saltargli addosso in meno di un secondo.
N: andiamo, lo so che non sei arrabbiata e so anche che ti piace quando faccio così.
I: così come?
N: così …
Mi posò delicatamente le sue labbra sulle mie facendomi sentire le farfalle nello stomaco come il primo giorno. Quando ci staccammo decisamente controvoglia mi guardò con una sorriso malizioso.
I: oh, tu vuoi dire così! Si forse hai ragione, mi piace, ma mi piace di più un’altra cosa.
N: qui? Adesso?
I: dove se no?
Ci dirigemmo verso il divano e ci sdraiammo uno vicino all’altra e poi … beh poi prendemmo i joystick dell’X-Box e iniziammo a  giocare! Quello successe dopo svariate partite. Eravamo una strana coppia. Si strana ma felice come nessun’altro!
 

 fine! grazie a chi ha letto fino a qui! forse tornerò presto!