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Autore: Black Fairy    14/05/2012    1 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo è dedicato a una persona a me molto cara, che purtroppo non è più qui.
Spero che vi piaccia!



Ecco era li... in piedi, oltre le spalle di mia madre, che mi fissa con i suoi occhi bui come la notte. Ho paura per ciò che potrebbe farle... ma ecco che, all'improvviso, si gira e se ne va. Io mi alzo dalla vasca e, con una fitta alla testa, corro verso il corridoio. E' sparita!
-Malissa ma dove vai! fermati! ma come hai fatto a cadere?- e mi blocca per vedere cosa ho fatto sulla testa.- Hai una ferita parecchio profonda... Credo che sia meglio andare in ospedale-
-per un taglio? non ne ho bisogno mamma- e, ignorando la sua risposta, mi dirigo verso la mia camera. Sono ancora scossa per quello che è accaduto. Voglio andare in fondo a questa storia. Alla meglio, cerco di disinfettare la ferita, non badando al dolore. Mattia e Roberto presto arriveranno. Infatti alle 15-30 in punto suona il campanello.
-Melissa sono venuto solo io, Roberto dice che doveva ''studiare''-
-Che ne dici di uscire?-
-Melissa ma c'è brutto tempo!-
-Daiii ti prometto che appena torniamo faccio fare da mamma la cioccolata calda e il tuo dolce preferito alla nocciola e cioccolato!!- dico, facendo gli occhi dolci. Ma so di averlo già convinto subito dopo aver mensionato la ''cioccolata calda''.
-Va bene va bene-
Ci vestiamo e usciamo. Il vento, intorno a noi, è impietoso. Molte ci ha fatto cadere tra la neve e per questo i nosti vestiti sono zuppi. Ciò non riesce a fermarmi, voglio recarmi al cimitero, devo scoprire chi è quella donna! Ci troviamo davanti al cancello del cimitero, reso spettrare e triste dal cupo tempo. Mattia sembra essersi reso conto di tutto.
-Mellissa te lo puoi sognare che io metto piede li!-
-Non ti obbligo a venire con me, puoi aspettare qui fuori-
-Nono! tu non entri li!-
-Io ci entro- e, girandoli le spalle, apro il cancello e mi dirigo verso il suo centro, sento Mattia che mi chiama e, pochi secondi dopo, lo trovo accanto a me.
-Pensavi davvero che ti avrei lasciata da sola, qui dentro? Spiegami almeno perché siamo qui... E sopratutto, dimmi cosa ti sta succedendo.-
Prendo il coraggio e, brevemente, racconto tutto quello che mi sta succedendo, dal primo incontro con quella creatura, alla sua strana sparizione, dopo avermi spinta nella vasca.
-Lissy... mi preoccupa tanto questa storia... Ti aiuterò ad uscirne.-
Lo prendo, sorridente, sotto braccio e cerco di ricordare dov'ero quando la donna mi fece spaventare la prima volta. Ricordo che poi mi spuntò di fronte in un angolo... Se non erro, era la curva che portava alla statua dei due angeli, nella parte nuova del cimitero.
-Seguimi Mattia- dico, e inizio a correre.
-Cerca di trovare le foto di una donna... Di circa em.. 20'anni ok??-
iniziamo a cercare, ma dopo qualche minuto, ci rendiamo contro di aver fatto un buco nell'acqua. Penso di nuovo a dove sono andata quel giorno...
-Melissa... tu hai detto che ti eri appoggiata vicino ad un albero... vero?-
-si... ma li non credo ci siano altre tombe.-
Mattia mi prende il braccio e andiamo verso il punto in cui mi ero fermata per riprendere le forze. Ci aggiriamo in torno all'albero... Non c'è niente che desti la nostra attenzione, fin quando...
-C'è qualcosa qui!-
Mi dice Mattia, indicando un punto, vicino l'inizio del tronco. Lui si avvicina e, con entrambe le mani, scosta la neve. C'è una piccola lapide, deve essere molto vecchia. Sopra non ci sono foto.
-''Non sarà l'ultimo respiro a mettere fine a tutto''- Legge Mattia ad alta voce -cosa vorrà dire?- mi chiede
-non ne ho la minima idea...è tutto così strano, non c'è scritto la data di morte, solo la nascita... vedi: 8 Maggio 1860- Dico, indicando la scritta. Guardo in alto, vedo l'albero in cui vidi, chiaramente, per la prima volta quell'essere... La paura si fece viva in me.
-andiamo...-
Mentre ci avviamo verso casa, penso che non posso andarmene senza salutarlo. Dico a Mattia di seguirmi. Arrivati alla tomba, vedo le rose che gli ho lasciato nella mia ultima visita. Ormai sono secche. Sento gli occhi di Mattia addosso, non voglio che mi veda piangere.
-Lui è qui con noi ora... non ti abbandona mai, lo sai?-
So che lo dice per consolarmi, ma mi da fastidio quando le persone dicono questa frase. Mi fanno solo illudere... Lui non c'è più. Al solo pensiero sento gli occhi bruciare. Se n'è andato troppo presto... Quel giorno ormai è penetrato nel mio cuore, come una spina. Non dimenticherò mai il momento in cui mia madre me lo disse. La cosa peggiore venne dopo... la cosa peggiore è ora... ore che non c'è lui che mi guida nella difficile e tortuosa strada della vita... Ora che vivere non sarà mai più bello come prima.
-Non gli ho potuto dire addio... non gli ho potuto dire quanto gli volessi bene...-
Dopo quelle parole non riesco più a trattenere le lacrime. Cado in ginocchio e, appoggiando le mani sulla lapide, incomincio a piangere, come una bambina a cui è stato strappato suo padre troppo presto. Sento la mano di Mattia sopra la mia spalla. Poi anche lui si inginocchia accanto a me e mi abbraccia. Dopo qualche minuto il vento diventa più forte.
-Lissy guarda. Le nuvole stanno per scatenare una tempesta. Dobbiamo tornare subito, a meno che non vogliamo rimanere bloccati qui.-
Ci alziamo, lui si avvicina e mi asciuga le lacrime. Vorrei ringraziarlo, ma non riesco a parlare. Ci avviamo verso casa. Appena apro la porta si sente il dolce profumo della cioccolata mischiato alla torna. Ci sediamo a tavola e iniziamo a fare merenda. Il tempo è volato, sono già le 18 e 30.
-Mattia credo che sta sera non potrai tornare a casa- Dice mia madre, dopo essere rientrata in casa.- Dovevo andare a fare delle commissioni, ma non mi è possibile. Siamo bloccati qui.-
Non è la prima volta che mattia dorme a casa mia, siamo amici da quando avevamo 4 anni. Accetta volentieri la proposta, dopo di che andiamo in camera mia. Io mi butto sul letto e lui si siede sul sacco a poltrona, davanti la finestra. La situazione è tranquilla, fin quando si sente un tuono e...
-Mattia hai visto?!-
-Visto cosa?-
-Quella...quella donna! vicino al lago!-Dico spaventata. Ho chiaramente visto, fuori dalla finestra, quella donna camminare vicino al ciliegio, guardandomi. Mattia è preoccupato.
-credi che sono pazza?- dico, in tono di sfida.
-no, io ti credo-
-ho paura...- dico. Lui si alza e si siede vicino a me sul letto, abbracciandomi. Mi attende una lunga notte...
  
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