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Autore: tosta80    04/12/2006    6 recensioni
E se Sana incontrasse Heric nel posto giusto al momento sbagliato?il loro amore riuscirebbe a superare 10 anni di lontananza?Spero che questa nuova storia vi piaccia!mi raccomando recensite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte vedete sono di parola, avevo detto che avrei aggiornato presto e l’ho fatto!Grazie a mari a miki 18 a anna love fra a Lizdreamer e a fe_thebest92, per i vostri commenti, mi hanno fatto molto piacere, grazie davvero un bacio, giuli.




Forse è troppo tardi…………o forse no




Sana si trovava in un aula ancora vuota, sentiva un brusio insistente provenire dall’esterno, ma non ci faceva caso.
Era confusa,non sapeva proprio dove si trovava….o forse si, c’era qualcosa di famigliare in quella stanza……
All’improvviso vide entrare due bambine sui dieci anni, parlottavano fra loro, fitte fitte, come se i loro bisbigli nascondessero segreti impronunciabili.
Si vedeva che erano molto amiche, dal modo complice in cui si sorridevano.
Sana non capiva come mai loro non l’avessero notata, non capiva perché vederle insieme le facesse tanto male.
Conosceva quelle due bambine, lo sapeva dentro di lei, ma facevano parte di un mondo che aveva segregato nella memoria e ora non riusciva a ritrovare nei ricordi i loro sorrisi.
Una era piuttosto alta per la sua età, coi codini lunghi e una risata squillante, l’altra più mite e silenziosa aveva i lunghi capelli castani sciolti.
Dopo le bambine entrò qualcun altro nella stanza, erano due ragazzi, uno magro e con gli occhiali e l’altro biondo alto e robusto.
I quattro si salutarono con un sorriso.
Parlavano a animatamente e sembrava in particolare che il biondino e la ragazza coi codini si guardassero in maniera…come dire…speciale.
Sana si chiese dove avesse già visto quello strano scambio di occhiate malcelate…
Ora si riconosceva quello sguardo, era quello di un primo battito veloce, di un primo bacio, di prime sofferenze intrise di gioia, quei bambini erano a loro primo amore.
Appena lo ebbe realizzato sana sentì la voce morirle in gola e quel sorriso tenero e ammirato morirgli negli occhi.
Sentì una fitta al cuore e poi buio.
Quando riempì gli occhi si ritrovò nella stessa stanza, ma stavolta era piena i gente.
Una donna stava scrivendo alla lavagna.
Però mancava qualcosa, Sana lo percepiva, l’atmosfera era diversa, meno allegra e spensierata.
Guardò vicino a una delle due bimbe che aveva visto, era triste e malinconica, cresciuta, più bella, ma si vedeva che le mancava qualcosa.
Il banco in parte al suo era vuoto.
Sana iniziò a guardarsi in giro spaventara dove era la ragazza coi codini?
Lei era fondamentale, senza di lei tutti erano tristi, perché quella cretina aveva lasciato soli i suoi amici?
Sentiva di odiarla quella bambina egoista.
Guardò il biondino e qualcosa in lei si mosse.
Profonde occhiaie gli segnavano gli occhi più tristi e seri che mai.
Anche lui era solo, in un angolo buio della classe, in silenzio fissava una foglio, forse una lettera di cui Sana non riusciva a scorgere niente.
Soffriva nel vederlo così, non capiva il motivo, ma stava male, sentiva il bisogno di abbracciarlo, di rivederlo sorridere come faceva all’inizio.
Gli si avvicinò, ma proprio quando era ad un passo da lui, arrivò qualcun altro la superò raggiungendolo prima di lei.

-Piacere io sono Nadia, diventiamo amici?-

Un'altra fitta ancora buio.

Quando Sana riaprì gli occhi si ritrovò in una chiesa, era una situazione molto triste, lo si sentiva nell’aria, guardò vicino all’altare, nei primi banchi era seduto il biondino un po’ cresciuto, in fianco la ragazza vivace di cui sana aveva già dimenticato il nome lo teneva per mano.
Ancora una volta Sana cercò di avvicinarsi al ragazzo intulmente, non riusciva a muoversi.
Lo vide piangere, sentiva la sua solitudine, e si sentiva in colpa senza capire il motivo.
I flash divennero più veloci.
Vide quel ragazzo, abbandonare gli amici di sempre, per crearsi una pri0gione di solitudine, vide i suoi pomeriggi vuoti, le strade che percorreva da solo, e lei, quella ragazza, che lo rincorreva per strapparlo da quela angoscia.
Vide i suoi sorrisi farsi più teneri e intimi, i suoi sguardi mutare, i suoi gesti farsi più dolci, i suoi sentimenti crescere, e dentro di se sperava che il ragazzo continuasse a ignorarla.
Vide anche quella notte di amore, con il cuore colmo di rabbia e comprensione, come poteva provare due sentimenti così contrari nello stesso momento?
Vide un bambino tra le braccia di quel biondino diventato uomo, sentiva il legame che li univa e la malinconia di quel padre troppo giovane e inesperto.
Il tempo si fermò di colpo, Sana si ritrovò nel buio più totale, con il cuore frastornato e colmo di confusione.
All’improvviso una luce, vi si avvicinò….

S:c’è qualcuno?

Sana vide ad un certo punto un bambino piangere solo per terra, poteva riconoscere in quel nanerottolo il neonato che aveva visto in braccio al biondino…

S:perché piangi piccolo?

Bimbo:il mio papà se ne andato…

S:e perché è andato via?

B:era sempre triste, diceva che ci voleva bene, ma la mamma non ci credeva mai…
S:e perché era triste?

Ormai lo stava abbracciando, lo conosceva da due minuti ma quel gesto gli era venuto spontaneo…

B:perché voleva più bene a un’altra, una volta di notte ho sentito che diceva il suo nome…la chiamava la mia sana….

Sana si svegliò di colpo, fredda e sudata ansimando, chiedendosi se tutto quello che aveva visto era stato veramente solo un sogno, chinato su di lei, qualcuno si mosse…

M:ehi chi è Heric?

A sana venne quasi un colpo quando vide che vicino a lei c’era Mark. M:continuavi a mormorare il suo nome nel sonno…

Sana non rispose, quel sogno aveva cambiato tutto ora sapeva quello che volveva…. M:ehi devo forse preoccuparmi piccola? Guarda che se mi ingelosisco poi va a finire male…

S: Mark dobbiamo parlare….




Heric entrò a casa di Sana trafelato ma silenzioso, voleva farle una sorpresa, e magari così si sarebbe fatto ascoltare e perché no anche perdonare…

Ma non fece in tempo ad entrare nella camera da letto che sentì delle voci…
C’era qualcun altro in quella stanza oltre a Sana, un uomo.
Heric sentì qualcosa stringergli la gola…

S:mi dispiace tanto Mark, ma adesso è tutto finito, davvero, ho chiuso con questo capitolo della mia vita….

Heric sentì tutte le sue nuove speranze crollare, lo aveva detto era finita, era troppo tardi….
Corse via, abbandonando la lettera che aveva fra le mani sul pavimento…

S:io lo amo, come non ho mai amato nessuno e sono felice di averlo capito in tempo, prima che fosse davvero troppo tardi….

Mark la fissava sconvolto, non riusciva a credere alla storia che questa ragazza gli stava raccontando.
Era stato via così poco….., era tornato apposta per lei con qualche giorno di anticipo…come poteva essere già tutto finito?

S:mi dispiace Mark non voglio farti soffrire…..

M:l’hai già fatto Sana, l’hai già fatto, ma forse è meglio che tu lo abbia scoperto adesso…

S:mi dispiace Mark tu mi hai dato tanto, ma non posso, non ci riesco a rinchiudere di nuovo i miei sentimenti, lui è l’unica cosa che mi rende felice sul serio…

M:ho capito, Sana, non dire più niente, non voglio la tua pietà, riesce solo a farmi stare peggio, tu non mi devi niente, ho fatto quello che ho fatto perché sono innamorato di te, credimi anche se mi fa amel dirtelo non rimpiango niente….

S:io non merito la tu comprensione Mark…..

M:forse no, però ti meriti di essere felice e se io in questo non sono riuscito è meglio che sia andata così…

S:forse potremmo….

M:non dirlo per favore, ti sempre visto in tanti modi, ma amica….mi dispiace non ce la faccio….

S:cosa pensi di fare?

M:mi hanno offerto un lavoro a San Francisco, non preoccuparti per me….

S:oh Mark mi dispiace così tanto…..

M: dispiace anche a me….addio Sana…

Mark se ne andò, Sana sapeva che non lo avrebbe più rivisto e questo la faceva soffrire più di quanto pensasse…
Le era costato dirgli addio, perché in fondo la fine di ogni rapporto rappresenta una sconfitta e a nessuno piace perdere soprattutto qualcosa che ci fa sentire appagati.
Ma sana non voleva più sentirsi solo appagata, lei voleva essere felice, volare sopra le sue paure tendendo per mano la persona che amava da tutta una vita; voleva trovare un nuovo significato della parola felicità, riuscire a svegliarsi un giorno e non desiderare assolutamente nulla di più…
Non le importava più il fatto che lui fosse padre, che dopo dieci anni potevano dire di conoscersi veramente poco, perché lui ormai era parte di lei, fino in fondo, così atrocemente complicato e così meravigliosamente suo.
E così speranza e amarezza si mischiavano sul suo volto sereno, aveva appena concluso una delle parti più importanti della sua giovane vita e non vedeva l’ora di buttarsi a capofitto in quella che la stava aspettando.
Riposò ancora qualche ora, per riprendere lucidità e forza dopo quella specie di sogno da cui era uscita sfinita…
Era finalmente serena perché ora aveva fatto la sua scelta, ora sapeva finalmente cosa fare….
Ma fece un errore fondamentale, diede al tempo poca importanza, non capendo che per realizzare i propri sogni non c’è cosa più importante del tempismo….
Si alzò in tarda mattinata, andò in cucina per farsi colazione, urtò coi piedi qualcosa di liscio e morbido, era una lettera, e quella era la sua calligrafia……

Sana non fece in tempo a capire cosa era successo che già si era vestita e precipitata fuori dal suo appartamento.
Nella lettera c’era un biglietto aereo per il Giappone, un invito a seguirlo a casa per ritrovare le sue radici ed entrare a tutti gli effetti nella vita del ragazzo coi suoi cambiamenti e con quelle certezze che non cambiano mai…
L’unica cos che Sana lesse di sfuggita furono le poche parole che accompagnavano la firma.

-ti amo-

Sana iniziò a piangere, il volo era partito da circa dieci minuti….
Era arrivata tardi?Era finita così? ( ma figuriamoci)
No non poteva essere, non stavolta, ora Sana aveva di nuovo un obiettivo e se anche tornare da sola in Giappone la spaventava era la cosa che voleva di più al mondo….
Heric l’amava ancora, lei lo amava più che mai, era pronta ad andare a riprenderselo….

Ragazze spero davvero che vi sia piaciuto….vi dico già ch mancano due capitoli, ma la storia sarà conclusa già nel prossimo, l’ultimo sarà un mio specialissimo regalo che concluderà questa storia che mi ha così preso e a cui sarà difficile apporre la parola fine…
Sapete avrei tanto voluto ariivare a cento commenti, ma ora non mi importa più così tanto, c’è gente che legge e apprezza quello che scrivo già questo di per sé è una cosa fantastica.
Grazie a chi ancora mi commenta e a chi lo ha fatto per tanto tempo.
Senza di voi avrei rinunciato subito….

un bacio a tutti Giuli



Ho appena letto il commento di Robi90 e volevo risponederle....guarda fammi le critiche che vuoi, ma per favore non provare a dire niente alle ragazze che mi commentano, se a loro piace come scirvo non capisco perchè devi dire una cosa del genere...
E poi guarda sono la prima a dire di non essere perfetta anzi però cerco di milgiorare....la prossima volta lasciami un consiglio invece di scrivere solo critiche che alla fine non portano mai da nessuna parte....
Mi dispiace se ti sembro banale o troppo mielosa, ma un po' di zucchero nella vita fa bene no? te lo consiglio anche a te ogni tanto...spero che di persone che la pensano in quel modo non ce ne siano tante, grazie a tutti un bacio grande grande giuli
  
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