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Autore: girlwolf    14/05/2012    1 recensioni
Questa è una fan fiction sull’ultimo libro della saga di Twilight : Breaking Dawn. Essa non ha scopi di lucro tantomeno fini commerciali. È semplicemente un racconto di pura fantasia e di riscrittura rispetto al libro che conosciamo di Stephanie Meyer, di cui sono una fan accanita e i suoi libri quanto i contenuti mi piacciono così come sono, dal primo all’ultimo.
Per quanto riguarda i contenuti assicuro che mi sono solo ispirata al libro e la motivazione di questa Fan fiction nasce dal fatto che volevo semplicemente vedere la storia sotto altri punti di vista. L’idea è stata comunque ispirata anche da una mia carissima amica , V. ,che ho conosciuto proprio grazie a questa saga, entrambe infatti ci siamo chieste un giorno : “ Se Jake non avesse accettato che Bella diventasse sua nemica?” “ Se Bella fosse sopravvissuta anziché morire e diventare vampira cosa sarebbe accaduto?” la risposta a tutto questo è la lettura della Fanfiction e l’aiuto di questo personaggio sconosciuto e che ho puramente inventato : Elena che si scoprirà essere una buona amica, una ragazza piena di coraggio e molto altro … .
Non mi resta che augurarvi buona lettura.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
Capitoli:
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Era passata una settimana dalla battaglia. una battaglia all’ultimo sangue tra Quileuttes e Hoh, una lotta dura e disastrosa,una lotta che aveva lasciato Jake a pezzi. I medici dicevano che non era grave ma che il trauma sulla testa e sul collo lo lasciava debole e per quello non riusciva a prendere coscienza. E mentre lui lottava contro il coma, i ricordi di Elena erano sempre vivi, percepibili, come se stesse rivivendo quella storia, quel momento. Chi le era attorno, ogni giorno in quella stanza d’ospedale , Bella, Edward, suo padre, Billy Rachel, i Cullen, i Quileuttes, cercavano di distrarla, di farle capire che non era stata sua la colpa, che Jake comunque si sarebbe fatto uccidere per lei, “ E’ l’imprinting!” le aveva detto Billy, “non sentirti in colpa lui ti ama al di sopra di ogni altra cosa al mondo”. Come poteva sorvolare? Ma come poteva dare la colpa all’imprinting se sentiva che tutto quello che era successo era causa sua. Bella, cercava di farle coraggio, di portarla via da quella stanza d’ospedale, di farla staccare da quel brutto momento, che vivevano assieme, già perché aveva notato che quando le parlava gli occhi le diventavano lucidi e che voleva sacrificare il suo dolore per aiutarla. Si carezzò le spalle, sentiva freddo, mentre seduta accanto a Jake,sulla poltrona, sentiva le gocce della macchinetta che gli faceva scendere la flebo cadere nel silenzio. Mentre guardava Jake, sentiva di impazzire, sentiva l’aria mancarle, brividi sulla pelle, perché l’aria che respirava e il sole che la riscaldava era sdraiato inerte su un letto di ospedale. Le lacrime iniziarono a sgorgarle dagli occhi, mentre si abbracciava a lui, il corpo era caldo ma le mancavano i suoi abbracci e il suo sorriso, era Jake ma non poteva dimostrarglielo. Qualche giorno dopo, sotto insistenza di suo padre e di Bella, promise che sarebbe tornata a lavorare qualche ora dalla signora Call. Bella non riusciva a vederla così, ridotta uno straccio, la capiva, anche lei faceva la stessa cosa per Jake, una persona importante nella sua vita quanto in quella di Elena ma, non poteva permettere a sua sorella di distruggersi. La vedeva così deperita, pallida, aveva perso il luccichio e il sorriso perenne e allegro, che l’aveva sempre accomunata con Jake. L’espressione preoccupata e spenta era diventata una maschera difficile da cancellare. Sapeva di dover aiutare Elena in qualche modo, la vedeva delirare ormai per quella situazione. Ed Elena infatti stava impazzendo alla sola idea che Jake, il suo sole, non potesse farcela. Quando tornò a lavorare al bar, tutti sembravano in imbarazzo con lei, forse per il fatto che non sapevano se chiederle o no di Jake. Stava ripensando a quel giorno durante lo scontro con Blake. Il sangue di Jake che le colava tra le dita, la profonda disperazione, angoscia nel vederlo star male e il non aver potuto fare di meglio, salvarlo dalle ferite.
〝Ohuuuu〞espresse toccandosi la mano. Il sangue le colava sui bicchieri, mentre aveva in mano quello che le si era rotto tra le mani. Si tolse una scheggia di vetro, il dolore per la profondità del taglio le fece fare una smorfia e guardando che nessuno fosse presente se la toccò per guarirla. Il solco enorme si trasformò in un lieve graffio sulla mano che le sanguinava meno. Nascose la mano con uno strofinaccio. Le lacrime iniziarono a scorrerle sul viso sciupato e stanco, insonne da notti ormai, l’idea di non aver fatto di più per Jake, di averlo portato forse alla morte non le dava pace e se non si fosse mai svegliato si sarebbe sentita in colpa per sempre. Il rimedio sarebbe stato lasciarsi morire con lui.
〝Santo cielo Elena…! Ti sei fatta molto male? Fa vedere!〞la Signora Call le si avvicinò apprensiva notando la mano sporca di sangue e i vetri nel lavandino.
〝Sto bene…. Non è niente…〞la rassicurò Elena tenendo ben nascosta la mano mentre correva in bagno a tamponarla e disinfettarla, per far finta dato che era sparito tutto. Poi rivolse lo sguardo verso l’entrata del bar, sentendo la porta aprirsi. Quella donna che diceva di essere sua madre si era ripresentata ancora. Chiuse la porta del bagno e cercò di non pensarci. Più che altro non voleva crederle. Non poteva farlo era così assurdo, tutta questa storia dell’abbandono per proteggerla. Una madre non abbandonerebbe mai sua figlia per proteggerla. Mentre si fasciava la mano per celare il taglietto minuscolo, pensò alla notte in cui era scomparsa sua madre, e suo nonno venne ucciso, una sensazione di vuoto le pervase lo stomaco. Anche se sarebbe stata ad ascoltare quella donna non riusciva a credere. Riaprì la porta scrollando il capo, cercando di non pensarci. Decisa a non dare importanza a quella storia. Anche se aveva saputo che si era presentata sempre, tutti i giorni, anche quando Elena le aveva detto, prima della battaglia, che per lei era morta. Se voleva poteva stare a guardarla tutto il giorno al bar, ma più di quello non sentiva di darle. Mentre era ancora sovrappensiero, Bella le comparve davanti apprensiva.
〝Stai bene? La mamma di Embry mi ha detto che …ti sei fatta male!〞le disse guardando accigliata la mano.
〝Si…〞Elena le mostrò la mano quasi ridendo, il minuscolo graffietto nascosto sotto un enorme cerotto. Anche Bella le sorrise. Per un momento sembravano aver dimenticato tutto. Elena volse lo sguardo verso il tavolo, la donna si era seduta proprio davanti al bancone. Bella aveva notato e appreso la situazione.
〝Prima o poi dovrai parlarle… non credi?〞le propose cercando di mediare.
〝Io credo… mai!〞le sottolineò Elena. Mentre metteva a posto il grembiule . 〝Ma tu non dovresti essere a visitare il college? Non era oggi che… avevi detto che ti saresti presa anche tu un momento per te…〞
〝No… non potevo andarci con una sorella a pezzi ….〞Bella stava per dire qualcosa su Jake, gli occhi le diventarono lucidi. Anche lei soffriva tantissimo all’idea di non vederlo mai più.
〝Grazie Bella〞Elena si abbracciò a le cercando di trattenere le lacrime. 〝Però devi pensare al tuo futuro io devo cavarmela da sola… so quanto ci tenevi ad iniziare i corsi con Edward e poi ti avevo detto che davo una mano ad Alice con Reneesme…lo so che lo fai per me ma… non dovevi…〞
〝Il college può aspettare in questo momento Elena, Edward mi ha detto che posso anche studiare a casa … lui è preoccupato per questa situazione e sapeva che non posso abbandonarti…. Non ora!〞sostenne Bella. 〝Beh adesso che ne dici di andare? Papà ci aspetta per il pranzo e… freme per rivederti… è stato così in pena per te! Poi ti accompagno da Jake…〞la rassicurò notandola stringere il ciondolo che Jake le aveva regalato qualche tempo prima. Elena annuì, poi guardò la signora Call, che le diede l’okay.
〝Va pure mia cara!Per oggi te la sei cavata bene…〞la donna le si avvicinò per rassicurarla 〝E… saluta Jake da parte mia…〞le disse anch’essa angosciata dalla situazione, si asciugò una lacrima scappata dall’occhio. In contemporanea Kim uscì dal bar angosciata. Forse non era quello il momento per rincarare la dose con sua figlia. Voleva rimediare agli errori con Elena, sapeva che sarebbe stata dura ma ci avrebbe provato ad ogni costo. Al diavolo la Signora Lorenz che la teneva sotto controllo, le aveva ribadito che ormai non correva più nessun pericolo e che avrebbe ripreso i legami interrotti bruscamente con sua figlia. Ebbe un fremito quando capì che Elena soffriva per il suo ragazzo che stava male, uscì dal bar di corsa. Elena si strinse nelle spalle, dispiaciuta per non riuscire a crederle, non era una questione di testardaggine era qualcosa che sentiva nel profondo dell’anima.
Qualche ora dopo era insieme a sua sorella e a Reneesme a pranzare alla tavola calda , con suo padre. L’espressione di Charlie quando la rivide, la fece stare bene. Suo padre l’abbracciò contento e ansioso. Felice e sollevato. Sollevato dal fatto che aveva di fronte Elena, la figlia ritrovata da coccolare e incoraggiare e Bella, la figlia affettuosa da stimare per il fatto che nonostante tutto, aveva preso la situazione a cuore. Magari un'altra figlia nello scoprire un'altra sorella avrebbe potuto fare il diavolo a quattro, mentre Bella si era comportata proprio come una vera sorella, la sorella maggiore, più matura e saggia. Anche se lo aveva scoperto da qualche mese sembrava come se lo fosse stata sempre , solo che era stata divisa da Elena a lungo. Charlie le guardava parlare e sorridere, vedeva la sofferenza per Jake negli occhi di Elena e la rassicurazione di Bella, la quale, nonostante soffrisse quanto lei, cercava di consolarla, di essere forte per lei. Si sentiva appagato nell’avere due splendide figlie e una nipote, la sua adorazione. Notando un aria strana, quasi trasognante, Bella dovette fermarsi nell’aiutare Reneesme che le aveva chiesto ketchup.
〝Tutto bene papà?〞gli domandò preoccupata.
〝Si…〞disse tornando in sé. Anche se voleva bene ad entrambi, per lui era sempre stato difficile esprimere a pieno i propri sentimenti. E così mentre avrebbe voluto dire di quanto era orgoglioso delle sue figlie e della nipote, di quanto volesse loro bene, di quanto avrebbe fatto per loro, sorrise a tutt’è tre e riprese a mangiare la sua bistecca.
〝Elena…〞disse notando la sua espressione corrucciata, continuava a fissare l’orologio sulla parete della tavola calda 〝… che ne dici di venire a stare a casa… con me … almeno ci facciamo compagnia…〞sostenne accarezzandole la guancia. Elena gli abbozzò un sorriso, le faceva davvero piacere avere finalmente un padre, oltre a una sorella che le volevano davvero bene e la facevano sentire di famiglia. Non che con Lola e la famiglia in Brasile non ci fossero stati queste sensazioni. Ma con Charlie e Bella era tutto diverso, il legame era profondo e lo avvertiva.
〝  Non vorrei disturbare papà.. sai non  voglio contagiarti il mio malessere…〞si espresse con voce incolore.
〝Elena…〞Charlie le si sedette accanto cingendole le spalle 〝tu sei mia figlia … lo so che quello che è successo in passato con Kim, ti turba molto, il fatto di aver vissuto senza mai avere l’idea di chi fosse la tua vera famiglia… ora l’hai trovata… tuo padre e tua sorella…〞disse riferendosi a Bella che sorrise ad Elena cercando di incoraggiarla. Il solo nominare quella donna, fece trasalire Elena, ma non ci pensò più di tanto, aveva Jake per la testa era lui la questione fondamentale da risolvere.
〝Papà ha ragione!〞sostenne intervenendo 〝Anzi sai che ti dico… visto che per un paio di giorni sarò senza Edward, vengo a stare di nuovo a casa come i vecchi tempi…〞aggiunse con entusiasmo 〝Sempre che tu sia d’accordo papà!〞
Charlie le abbracciò entrambe, dato che Bella era di fianco ad Elena. 〝Queste due ragazze mi faranno impazzire…!〞disse ironizzando 〝Per voi quella è sempre casa vostra.. percui non ci sono accordi…〞. Elena annuì, anche se sembrava non importarle più di tanto in quel momento, in realtà la proposta di suo padre la rendeva felice, le faceva piacere passare del tempo con lui, conoscerlo meglio e soprattutto stare con sua sorella. Bella le era  stata di grande aiuto nell’ultima settimana, con lei sapeva di poter piangere e sfogarsi, di poter avere una spalla su cui piangere. Sentiva di capirsi al volo con sua sorella, non avevano molti interessi in comune, ma per entrambe era certo che l’una avrebbe aiutato incondizionatamente l’altra.
〝Bene … 〞disse Bella rivolgendosi a Elena, che sembrava in ansia 〝Andiamo da Jake.. cosa dici?〞. Elena si alzò di scatto dalla sedia, pronta per andare non aspettava altro.
〝Scusami papà…〞si espresse subito dopo pensando che forse era stata troppo esagerata.
〝Tranquilla piccola…〞l’abbracciò Charlie 〝l’unica cosa, sta tranquilla vedrai che Jake presto ti starà di nuovo fra i piedi…〞se voleva farla sorridere suo padre ci era riuscito, anche lui ricambiò. Bella poi rivolse lo sguardo alla sua bambina, rattristata all’idea di non poter ancora vedere il suo zio preferito.
〝Ma io voglio vedere lo zio Jake…〞sostenne imbronciata mentre si aggrappava a lei. Bella l’abbracciò forte, sapeva benissimo quanto fosse legata a Jake, ma era troppo piccola per portarla in ospedale, non con Jake in quelle condizioni.
〝Oh tesoro!〞le disse dandole un bacio sulla fronte 〝Senti facciamo una cosa … se Carlisle mi dice che domani puoi venire anche tu… prometto che ti porto da Jake…〞le disse cercando di consolarla. Ci era riuscita notando gli occhi che erano diventati speranzosi. 〝Posso vero zia Elena?〞
〝Certo…〞le disse accarezzandole la testa. Adorava incredibilmente quella bambina dolce, sensibile, intelligente e premurosa. Reneesme annuì allegra. Anche Elena le sorrise.
〝Ora resta con Charlie…poi se ci sono problemi puoi chiamarmi ma io torno presto… stasera dormiamo nella vecchia camera della mamma sei contenta?〞. La piccola annuì. 〝Bene . brava la mia bambina, fa la brava con il nonno okay?〞.
〝Ce la spasseremo!〞sostenne Charlie allegro prendendo in braccio sua nipote 〝Che ne dici di un bel gelato?〞
〝Siiii!〞la piccola non se lo fece ripetere due volte. Si mise a ridere con Charlie. Bella la salutò con un bacio, salutò e ringraziò anche  suo padre. Meno male che almeno lui riusciva a distrarla, anche l’assenza di Edward l’aveva un po’ demoralizzata, lui si faceva sentire, tra un paio di giorni sarebbe tornato, ma la mancanza era davvero lacerante per lei quanto per la loro bambina, che pur non dandolo molto a vedere, ne sentiva terribilmente la mancanza.
Poco dopo furono in ospedale. Elena attraversò la porta con meccanicità, ormai conosceva ogni gradino, ogni ascensore, ogni porta. Salutò con il cenno della mano le due infermiere con cui aveva ormai familiarizzato.  Bella la seguiva di fianco. Entrò sempre con un gesto meccanico nella stanza dove Jake era ricoverato. Rimase sbalordita quando trovò il letto vuoto. Le lenzuola nuove e nessuna traccia del suo uomo.
〝Ma.. cosa…〞espresse quasi balbettando. Bella entrò per accertarsi cosa fosse accaduto. Anche lei rimase allibita. Poco dopo entrò anche Carlisle. Sarà stata l’ansia, la tensione, un po’ di tutto, ma Elena iniziò a piangere, disperata. Bella l’abbracciò per consolarla e calmarla.
〝Carlisle ma che succede?〞domandò  anche lei fortemente agitata.
〝L’abbiamo solo spostato di stanza…〞
〝Sta meglio? Si è svegliato?〞un barlume di speranza si accese negli occhi di Bella.
〝E’ stazionario, la parte più dura l’ha superata, bisogna solo dargli tempo…〞. Sentendo quelle parole, nonostante fosse ancora confusa, anche in Elena si intravide un po’ di tranquillità.
〝Posso...〞si espresse con un filo di voce 〝anzi possiamo vederlo?〞si corresse pensando anche a sua sorella.
〝Certo!〞Carlisle fece cenno loro di seguirlo. La stanza era in altro reparto. Il corridoio le sembrava lunghissimo per l’attesa, si teneva abbracciata a Bella. Sentiva che se fosse successo qualcosa di troppo forte non avrebbe retto. Voleva entrare in  quella stanza e rivedere il suo Jake stare meglio, sorriderle, guardarla negli occhi,abbracciarla e baciarla. Gli mancava terribilmente il suo calore, il suo amore, la sua passione.
Prima di attraversare la porta che Carlisle teneva aperta. Esitante lanciò un’occhiata a Bella, che la incoraggiò ad entrare. La stanza era più piccola dell’altra e con meno macchinari. A circondare il letto anche Rachel, Emily e Leah, che le fece un cenno con la mano.
〝Come va…Elena?〞le chiese, aveva un aria distesa rispetto alle visite precedenti.
〝Meglio.. 〞espresse con un filo di voce. Voleva dirle invece  che finché tutto non sarebbe tornato alla normalità non sarebbe stata più la stessa, sorridente, allegra e spensierata, non poteva essere così senza Jake, senza lui non riusciva ad andare avanti era come se tutto si fosse fermato per lei. Rachel l’abbracciò e le fece spazio per avvicinarsi al letto. Elena rimase delusa, pensava di trovarlo sveglio e che loro stavano reggendo il suo scherzo e invece era ancora la, intubato, con tre quattro flebo che cercavano di farlo sopravvivere. Sembrava stesse dormendo placido e tranquillo e invece non era così, non si sarebbe svegliato con l’odore del caffè per casa e il profumo dei pan cakes. Elena si sentiva sprofondare,era troppo, troppo doveva fare qualcosa altrimenti sarebbe impazzita. Presa dallo sconforto uscì dalla stanza, Bella la raggiunse, notando quanto fosse sconvolta. Leah  si scrollò le spalle preoccupa, non si sentiva in grado di fare qualcosa per lei  anche se voleva. Rachel e Emily si fissarono preoccupate.
〝Elena …〞le disse avvicinandosi a lei. Elena si avvolse tra le sue braccia per consolarsi. Anche Carlisle le raggiunse avendo notato la scena.
〝Elena… perché non ti siedi sei pallida!〞sostenne Bella preoccupata, ma Elena aveva altro a cui  pensare. Carlisle le si avvicinò per dirle qualcosa ma lei lo interruppe.
〝Perché non mi dici che è morto e la facciamo finita !〞sostenne mentre le lacrime le rigavano il volto, i singhiozzi non la lasciavano respirare. Bella la guardò demoralizzata, se Elena aveva iniziato a pensare al peggio allora la coscienza ne stava riprendendo il possesso. Non era più assente e imbambolata nei suoi pensieri. Finalmente reagiva al dolore in qualche modo oltre che con le lacrime e i monosillabi. Però Bella non voleva, tantomeno riusciva a sentire quelle parole, sua sorella doveva essere proprio sconvolta per averlo detto. Le cinse le spalle per tranquillizzarla.
〝Ascoltiamo cos’ha da dire Carlisle … sono sicura che ci sono buone notizie…〞. Le disse incrociando con gli occhi lucidi lo sguardo accigliato di Carlisle. Fece loro strada per parlare più tranquillamente, anche Rachel  avvertita da Bella si diresse nello studio del dottor Cullen.
Entrati Elena si sedette,  se lui dopo una settimana che Jake era in quelle condizioni, le aveva detto di parlare in privato, sentiva che qualcosa era andato davvero storto, che le innumerevoli volte che aveva provato a guarirlo anche dopo il ricovero in ospedale stato davvero inutile. Carlilsle le versò un bicchiere d’acqua, aveva notato il suo pallore, dovuto alla stanchezza e al subbuglio emotivo, le posò nelle mani due pillole notando che spesso si toccava le tempie, il mal di testa le era ritornato. Elena ascoltava lentamente le  sue parole, tutto le sembrava così lontano, come un lungo traguardo, come un viaggio in cui lei doveva fare strada a Jake, perché lui non ce la faceva. Lungo e faticoso. Lui era vivo, ma non voleva vivere, sembrava non averne le forze al momento. Era fuori pericolo ma non aveva le forze necessarie per svegliarsi. Un lupo andato in letargo, solo questo le venne in mente pensando alla situazione.
〝Stagli vicino Elena… ! Stategli vicino è fuori pericolo ma ha bisogno del vostro aiuto, della tua forza… Lui sente in qualche modo la tua vicinanza, lo abbiamo riscontrato nelle analisi…〞sostenne Carlisle  mettendole una mano sulla spalla. Elena abbozzò un sorriso, pensando che alla fine era stata utile. 〝Lui si potrebbe svegliare in qualsiasi momento ma potrebbe essere tra un ora come  tra un mese…〞quella frase la spiazzò di nuovo. Un ora non era un mese, non era la stessa cosa. Quelle parole furono come lame taglienti per Elena. Bella se ne accorse, le prese la mano, per farle forza, infondo anche lei ne aveva bisogno.
〝Elena potrebbe stare con lui anche la notte se questo serve ad aiutarlo…〞propose Bella, immaginando che lei avrebbe voluto stargli vicino da subito.
〝Sarebbe fantastico…〞si espresse Carlisle 〝Ma non si può è in una situazione delicata…non è permesso dall’ospedale…〞rispose dispiaciuto.  Bella lanciò un occhiata ad Elena, la quale capendo la situazione e il fatto che si stava preoccupando troppo per lei rispose prontamente.
〝Non fa nulla Bella… grazie per averci pensato!〞  sostenne cercando di non far vedere troppo la sua delusione. Avrebbe voluto passare la notte accanto a lui, ma se non era possibile, avrebbe passato più tempo con lui di giorno.
Anche Rachel sembrava preoccupata.
〝Ma… si sveglierà vero?〞intervenne cercando di nascondere la voce tremolante per celare il pianto.
〝Bisogna aspettare…〞le rispose Carlisle con fermezza, poi dovette uscire perché lo aspettavano per le visite dei pazienti. Elena e Rachel si salutarono con un abbraccio.
〝Sii forte Elena… fallo per lui…〞le disse Rachel prima di recarsi  alla macchina, una lacrima le rigò il volto. Elena annuì, tutto si sentiva fuorché forte, ma qualcosa aveva deciso: doveva reagire, pensare in positivo e al meglio per Jake, per il suo sole che si era nascosto dietro le nuvole. Doveva fare lei la parte del sole adesso, riscaldarlo con i suoi raggi, farlo risvegliare da quel letargo in cui si era nascosto. La colpa di averlo ridotto così a causa sua , la pervadeva tutti i giorni,ma come per la battaglia contro gli Hoh avrebbe lottato per lui, sempre.
Poco dopo erano a casa, da Charlie. Per tutto il viaggio Elena era stata taciturna, Bella non aveva insistito, infondo la capiva benissimo, tutti potevano dirle qualsiasi cosa ma finché Jake non si sarebbe ripreso per lei erano tutte parole senza un vero e proprio significato. Anche Charlie era preoccupato, non riusciva a vederla così affranta e non sapendo cosa fare si sentiva incapace di aiutarla fino in fondo. Era sempre stato di poche parole, avrebbe voluto aiutarla in qualche modo, ma non ci sapeva fare con le parole. Elena lo aveva capito perciò gli voleva bene così com’era.
〝Ciao …〞Bella corse ad abbracciare Reneesme che le andò in contro, sembrava allegra e spensierata. 〝Papà  ha chiamato…ha detto che è arrivato.. che gli manchiamo e…〞le disse contenta alla bambina si illuminarono gli occhi 〝Adesso lo richiamiamo così ci facciamo raccontare tutto…che ne dici?〞espresse mentre la piccola  la guardava  raggiante, sapeva quanto le mancasse Edward per questo voleva farla parlare con lui il più a lungo possibile. Poi lanciò uno sguardo ad Elena, seduta sul divano, mentre guardava senza prestare troppa attenzione alla partita di football che Charlie aveva impostato sul televisore.
〝Tranquilla Bella…〞le disse alzandosi e avvicinandosi a lei e a Reneesme, non voleva che a causa sua il mondo e la vita meravigliosa di sua sorella si fermasse 〝… ora per distrarmi preparo qualcosa da mangiare…〞
〝Il tuo infallibile metodo anti stress…〞sottolineò Bella.
〝Beh 〞Elena abbozzò un sorriso 〝Almeno mi rilasso un po’… so che sarà impossibile ma cucinare almeno mi distrarrà… Non sai quanto mi manca!〞sostenne andando verso il frigo, poi affondò il viso tra le mani.  Bella le andò in contro subito. Voleva consolarla ancora. Una ragazza innamorata che viveva un dolore enorme. Voleva essere forte e invece era crollata.
〝Lo so Elena… lo so.. cerca di essere forte!〞Bella voleva fare qualcosa in più, ma più di così non poteva. Era una situazione che vivevano insieme, il dolore era profondo per Elena quanto per Bella. Ma era anche un dolore diverso, per Bella Jake era una persona di famiglia, l’amico speciale, il migliore amico, quello a cui si vuole bene sempre, per Elena non era così: Jake era l’amore, la passione, l’imprinting. Senza di lui lei non sarebbe stata assolutamente nulla. Si sarebbe lasciata morire con lui, che fosse stata la catalessi, la depressione, la follia, non sarebbe più esistita senza il suo Jake. L’amore che provava per lui era qualcosa di inspiegabile, di ovvio, come se fossero entrambi due calamite, si erano trovati, divisi, ritrovati e innamorati, si stavano dividendo ma alla fine non potevano fare l’una a meno dell’altra. Due forze che pur essendosi opposte spesso, si sono avvicinate per stare unite per sempre. Ed era così che Elena voleva che la sua storia andasse a finire con il per sempre. Come una favola in cui, dopo la lotta ai cattivi,  tutto torna a posto, tutti possono vivere felici e contenti. Non poteva finire così, non poteva rinunciare a Jake. La speranza doveva essere l’ultima a morire e sentiva che così sarebbe stato. Doveva essere forte per Jake.
Mentre Charlie guardava la partita , Elena iniziò a cucinare, voleva fare le stesse cose che faceva per Jake e la sua famiglia. L’allegria che nel essere attorniata da un gruppo vasto e chiassoso come i Quileuttes. Sorrise ripensando a quella volta che Jake l’aveva portata a casa di Emily, circondata da quei ragazzi affamati e scherzosi, mentre preparava una crostata ai mirtilli enorme e invitante, la ricordava così quella divertentissima giornata. Le piaceva quella situazione: calore, allegria e felicità tutto in un solo colpo, ma era stata ancora più piacevole per la presenza di Jake, lo aveva visto diverso dalle altre volte, il suo sguardo era illuminato, sereno, pacifico, rassicurato mentre la teneva tra le sua braccia e la osservava aiutare Emily. Aveva già dentro di sé l’idea di essersi innamorata di lui ma quella volta ebbe una certezza. Mentre ripensava a lui, aprì il frigo e con grande stupore anche di Bella, che le si era avvicinata,  notò che era pieno. Charlie aveva fatto la spesa. Si era messa a pensare e non si era nemmeno accorta che sua sorella era ancora la in cucina.
〝Bene c’è tutto l’occorrente per fare un buon arrosto… mi metto all’opera…〞si espresse annaspando nei cassetti alla ricerca di stoviglie ed altro per cucinare 〝Tu intanto va a chiamare Edward… salutalo da parte mia… e digli che mi scuso se gli ho rubato la moglie con cui doveva visitare insieme il college e… che  come sorella sei fantastica! Ti voglio bene…〞Elena si abbracciò a Bella, che la ricambiò allegra.〝Anch’io Elena… anch’io…〞le disse  felice ed emozionata. 〝Bene … chiamo e poi vengo ad aiutarti.. sai anche a me piace cucinare più che altro ho imparato per sopravvivere…〞espresse sogghignando. Elena la seguì con lo sguardo, lanciò uno sguardo verso Charlie che sonnecchiava sulla poltrona, poi si mise all’opera.
〝Allora che mi dici di questo college…? 〞espresse Bella incuriosita, la piccola Reneesme accovacciata tra le sue braccia 〝Cosa ti hanno detto? Vedrai che sarà interessante…! Almeno da quello che avevamo letto nella brochure….〞.
〝  Non quanto te! Mi manchi… meno male che dopodomani ritorno perché sennò…  credo di impazzire…〞la interruppe Edward. Bella non voleva fare la tipica moglie agitata, che sente fortemente la mancanza del marito eterno diciassettenne che era andato a visitare il college, ma il suo tono della voce, mielato e affascinante, la indusse a pensare che avrebbe voluto fosse li in quel momento, per baciarlo e abbracciarlo e fargli capire quanto sentisse la sua mancanza, quanto si sentisse affranta senza di lui, dato che di sicuro lui aveva capito dal suo tono di voce che si sentiva a pezzi.
〝Anche tu… non sai quanto… 〞aggiunse lei socchiudendo gli occhi cercando di mantenere la calma 〝… avrei bisogno davvero di qualcuno che mi conforti … io consolo mia sorella meno male che almeno c’è Reneesme una parte di te… che mi sta vicino….〞si espresse sorridendo alla bambina che ricambiava anche se fremeva per parlare con suo  padre.
〝Come sta Elena?〞domandò Edward preoccupato, ricordandosela quando l’ultima volta che l’aveva vista un paio di giorni prima, in preda alla disperazione perché non aveva fatto tutto il possibile per Jake .
〝Meglio ma…. Si vede che è stremata . Non so fino a quanto reggerà… noi cerchiamo di starle il più vicino possibile, di calmarla ma è dura, io non la biasimo affatto al posto suo starei anch’io a pezzi…  distrutta dal fatto che non può fare di più per Jake…〞
〝E’ fortunata ad avere una sorella come te! E io ad averti come moglie… sei così dolce…e premurosa〞
〝Si… ma non credo di fare abbastanza…  lei è convinta  che .. beh  si sente in colpa perché pensa  che è tutta colpa sua se lui sta così… che è colpa sua se io sono rimasta qui a Forks… mentre dovevo venire con te a vedere in college… capisci?〞
〝Dille di non preoccuparsi e che io sono sollevato se tu le stai accanto… che non ci sono problemi  e che non è colpa sua…〞si espresse preoccupato.
Bella dovette cedere il cellulare a  Reneesme non ce la faceva più, voleva parlare con suo padre.
〝Scusa amore ma… nostra figlia non può resisterti…〞sostenne sogghignando anche Edward la seguì immaginando la sua bambina ansiosa e impaziente. Bella le passò il cellulare.
〝Papà…〞la voce dolce e emozionata della bambina fece sorridere Edward. 〝Ciao.. piccola…〞
〝Ma quando torni? Mi manchi tanto… 〞
〝Dopodomani… non vedo l’ora di riabbraccianti… e di suonare il pianoforte con te…〞
〝Davvero?  Bello….〞la bambina era entusiasta 〝Però… c’è una cosa che vorrei più di ogni altra…〞
〝Cosa?〞Edward le chiese con preoccupazione, sembrava una cosa seria dal tono della sua voce.
〝Che lo zio Jake si svegliasse… così Elena non piange più… sente tanto la sua mancanza… a volte sembra morta anche lei… e io non voglio che anche lei muoia…〞si espresse mentre la lacrime iniziarono  a rigarle una guancia.
〝Reneesme!〞Bella la sgridò sentendo quelle parole. La piccola abbassò lo sguardo 〝Scusa… mamma〞si espresse avendo capito che forse  aveva esagerando. Bella le accarezzò la testa e la stinse a se.
〝Reneesme ci sei?〞 si espresse Edward dall’altro capo del telefono. Renesmee annuì con il fiato 〝Ascolta tesoro… qualsiasi cosa accada… bella o brutta, sta anche tu vicino alla zia Elena, sono sicuro che con te vicino non piangerà, lei ti vuole bene… me lo dice sempre… e con te  vicina si sente felice…sei così allegra… stai tranquilla nessuno morirà vedrai… 〞
〝Va bene…〞si espresse seria ma soddisfatta dalla risposta di suo padre  〝Ti ripasso la mamma…, sento un buon profumino che viene dalla cucina e ho fame… ti voglio bene papà… 〞.
〝Anch’io  tesoro…〞le disse emozionato e allo stesso tempo preoccupato per la bambina.
Bella riprese il telefono e fece sgattaiolare la bambina dal letto. 〝Non so perché abbia detto una cosa simile riguardo ad Elena…〞soggiunse Bella accigliata 〝sente così tanto questa situazione… speriamo che tutto si risolva al più presto…〞concluse ansiosa. Era tutto così pesante, difficile come situazione e se fosse accaduto il peggio, non sapeva nemmeno da che parte iniziare con sua sorella e Reneesme estremamente legate a Jake, e anche con se stessa. Non voleva pensare al peggio, sentiva che tutto si sarebbe sistemato. Il solo pensiero che tutto potesse peggiorare la fece trasalire, un brivido le attraversò la schiena.
〝Sta tranquilla amore…〞la consolò Edward 〝Domani… torno… è deciso! Al diavolo i corsi e…  tutto il resto…〞
〝Ma.. scusa  avevi detto che seguivi qualche lezione per vedere come funziona…〞
〝Senti amore… tu e nostra figlia, la situazione che state vivendo siete mille volte più importanti di uno stupido college… domani sarò da te.. anzi saremo… dato che ci sono anche Alice e Jasper…, sai  anche lei è in ansia per tua sorella e fremeva per tornare… perciò… a domani spero il più presto possibile….〞le diceva mentre a Bella le si illuminarono gli occhi. Anche se era mancato solo due giorni, per lei era stata un’eternità, e il suo ritorno avrebbe di sicuro migliorato la sua situazione, sarebbe stata più forte per sua sorella. Con Edward accanto tutto sarebbe andato meglio. Stava per dirgli qualcosa ma la sua voce vellutata e seducente la interruppe 〝E… ricorda che ti amo! A domani… non dire nulla a Nessie è una sorpresa chissà che il mio ritorno la faccia stare meglio…〞le disse  mandandole un bacio. Bella rimase senza parole 〝A domani amore…〞riuscì a dirgli emozionata e felice che finalmente suo marito le sarebbe ritornato accanto. Finalmente poteva avere qualcuno che la consolasse e la aiutasse a sopravvivere in quella situazione che stava trascinando sua sorella, e  silenziosamente anche lei, nel dolore più profondo.
Dopo cena Elena incominciò a mettere a posto la cucina e Bella dopo aver messo a letto Reneesme le diede una mano. Anche Charlie andò a dormire dato che il giorno dopo avrebbe lavorato.
〝Certo che sei davvero una cuoca provetta…〞sostenne Bella cercando di tirarle su il morale, mentre assaporava un goccio di sugo rimasto nella teglia dell’arrosto. Per tutta la sera aveva parlato pochissimo, quasi a monosillabi, sembrava più rilassata ma la sua mente sembrava occupata, probabilmente dai soliti pensieri. La osservava pulire i piatti sembrava assorta.
〝A Rio aiutavo in cucina oltre che al bar…〞le spiegò mentre passava i piatti lavati e da asciugare a Bella 〝… Pilar, mi insegnava le ricette così quando lei era impegnata e bisognava dare una mano ero io che gestivo il tutto… mi ricordo la prima sera che Jake è arrivato …〞stava ricordando allegra  quel momento poi si interruppe come se non poteva essere felice nel ricordarsi di Jake. Bella si fermò per ascoltarla in attesa della continuazione. Elena si appoggiò al piano della cucina, abbassò la testa ed emise un sospiro, non voleva piangere, non voleva dare di nuovo questa visione patetica a sua sorella che cercava di incoraggiarla in tutti i modi. Apprezzava davvero quello che Bella stava facendo per lei, se non le fosse stata accanto così tanto, forse sarebbe andata a finire in mille pezzi. Si sentiva in colpa anche nei suoi confronti per quello che stata sopportando a causa sua.
〝Respira…〞le suggerì ansiosa Bella , avendo notato che faceva fatica a parlare, come fosse bloccata.
〝E se lui non… non si svegliasse più Bella…?〞ammise mentre continuava a respirare a fondo guardando il lavandino. Non avrebbe voluto dire quella frase, l’aveva quasi detto con sforzo, però  lo fece tutto d’un fiato, infondo era il vero nodo della situazione. Ebbe una sorta di conato di vomito per il nervosismo e la sola idea che Jake potesse non farcela.
〝Io …non…Perché pensi questo Elena?〞Bella non voleva nemmeno pensare al peggio, per cui decise di sviare l’argomento. Amareggiata da quella frase assurda.
〝Perché potrebbe essere così !〞le rispose aspra, poi chiuse gli occhi, demoralizzata e sconvolta, disperata. Dannazione ora se la prendeva con sua sorella! La persona che le stava più vicino in quel momento, quella che l’aveva consolata nei momenti più duri e difficili dopo l’incidente. 〝Scusami… io non .. volevo…〞le disse guardandola negli occhi, sottomessa allo sguardo perplesso di sua sorella. Scollò il capo, mentre le lacrime le solcavano il volto.
〝Tranquilla…è  passato…〞le rispose Bella alzandosi nella spalle e abbracciandola 〝però…. Elena secondo me devi  stare tranquilla…  okay!? e io..? Nessuno ha pensato al come stia io nel sapere che il mio migliore amico stia in quelle condizioni, negli ultimi mesi sono successe tante di quelle cose così speciali,  alcune belle  tipo il mio matrimonio, la mia luna di miele, la gravidanza malconcia, il sapere che ho una sorella però….〞si espresse con gli occhi lucidi  nervosa 〝alcuni momenti come nel matrimonio sono stati davvero duri per me. Jake  scompare  per settimane, poi ritorna come regalo a sorpresa per dirmi addio in pratica!〞esternò mentre si appoggiava al tavolo della cucina 〝… sai, per lui sposarmi con Edward significava dirsi Bella adesso diventa immortale ma per me non esisterà più. Non sarà più lei. Però la speranza c’è stata  e tu  Elena l’hai salvato!  Lo hai aiutato con la tua serenità, la tua tranquillità,il tuo essere solare. Grazie a te Jake è rinato da una situazione che l’avrebbe fatto impazzire credimi Elena, senza il tuo aiuto, se tu non mi avessi raggiunta qui a Forks, lui mi avrebbe odiato per sempre!  Ma tu l’hai salvato Elena, l’hai salvato dall’odio, dalla repulsione verso me, la mia scelta e i Cullen! Era avverso e tu l’hai addolcito. Elena tu l’hai aiutato e lo farai ancora ne sono sicura.  Perché ti senti impotente, non devi fermarti ma combattere!〞sostenne Bella agitata.
〝Non ce la faccio Bella… mi sento a pezzi! Ogni volta che ripenso a quello che è successo vorrei tornare indietro e lasciare che gli Hoh mi prendessero e facessero tutto quello che volevano fare di me pur di rivedere Jake sano e salvo! 〞precisò Elena sempre più sconvolta.
〝  Elena non è colpa tua… non è colpa di nessuno è accaduto!lui ti ama, sei il suo imprinting e pur non sapendone molto so che lui ti avrebbe protetta a costo della sua vita stessa.  Anch’io ogni giorno prego che si svegli… perché non sopporterei l’idea di perderlo, non l’ho mai sopportato, vorrei che lui mi fosse sempre accanto come amico, che sia presente nella mia vita e non sopporterei di  vedere  lui morto e te a pezzi… Non lasciare che il tuo amore e la tua vita vada in frantumi … fa come con Jake leccati le ferite e riparti daccapo per lui… ricordi a Rio… volevi rivederlo ad ogni costo e io ti ho spianato la strada… fa lo stesso adesso!〞
〝Vorrei Bella ma… non so come fare… sento come se … la sua anima si sta allontanando dalla mia, non sento nulla, non sento scintille e energia come sempre… sento che una parte di me è morta… anzi una buona parte di me… sento il vuoto…. Completo e silenzioso〞
〝Non sei morta Elena e nemmeno lui!〞Bella gettò arrabbiata lo strofinaccio sul tavolo per scrollare sua sorella 〝Elena! Non sei morta!〞le sottolineò facendo si che lei la guardasse. 〝Combatti! Lui l’avrebbe fatto per te! Va da lui stagli vicino … ma combatti!Non devi arrenderti…〞. Poi si allontanò da quella stanza prima che la situazione avesse potuto peggiorare le cose. Lasciò sua sorella a riflettere. E infatti, quelle parole furono reattive in Elena. Bella le aveva lanciato un messaggio: se lo ami davvero combatti per lui! Lui lo avrebbe fatto per te!. Bella andò via dalla cucina prima che tutto potesse degenerare.  Le era dispiaciuto essere brusca con sua sorella ma sapeva che era l’unica soluzione per far si che lei potesse un po’ svegliarsi  da quell’incubo e reagire, era sicura che poteva farlo se solo ne aveva davvero la convinzione.  Elena si sedette sul divano a pensare, ripensava alle parole di Bella. Come non darle torto, si sentiva proprio così : una codarda impaurita all’idea che il suo uomo potesse morire. Forse non voleva immaginare o non riusciva a concepire come avrebbe retto se fosse accaduto davvero. Cercò di riposare, si avvolse nella coperta e provò a chiudere gli occhi. Bella era scesa in cucina per capire se stava meglio e per scusarsi per il modo in cui l’aveva trattata. Voleva bene a sua sorella e non avrebbe mai voluto dirle quelle parole e in quel modo. Elena dormiva ma il sonno era molto leggero. Continuava a muoversi e agitarsi. Dopo giorni stava sognando,  sognava Jake. Lo vedeva sulla spiaggia di La Push, seduto sul tronco sul bagnasciuga, di spalle, si voltava verso lei, preoccupato e ansioso e allo stesso tempo felice di vederla. Elena ricambiò al suo sorriso stupendo, voleva prendergli la mano, ma non riusciva ad avvicinarsi a lui. Più  lei gli  andava in contro più lui sembrava allontanarsi.  Improvvisamente Elena ricominciò a risentire la voce. La voce di Jake nei pensieri che le diceva di andare da lui, di aiutarlo, perché voleva abbracciarla, voleva stare con lei, ma non ce la faceva da solo. Prendi la mia mano… dai… forza amore, resisti ti prego!” Elena si protraeva in tutti i modi, quasi stava precipitando per poterlo afferrare e faceva di tutto per avvicinarsi a lui ma sembrava irraggiungibile. Le lacrime le solcavano il volto perché sembrava impossibile fare qualcosa. Era bloccata a qualche metro da lui eppure non poteva afferrare la sua mano e aiutarlo.
 “ Elena… amore dove sei?” sentiva la sua voce debole e lontana. Si svegliò di soprassalto, sudata e confusa. 〝Jake…〞sussurrò tra sé in preda al panico, si passò la mano tra i capelli arruffati e inumiditi dal sudore. Il calore ricominciava ad impossessarsi del suo corpo, sentiva quella voce lontana ma presente.  Anche Bella avvertì il suo sussulto, appena arrivata nel salotto,  preoccupata accese le luci basse per capire cosa fosse successo.
〝Tutto bene?〞espresse andando verso il divano preoccupata per sua sorella che sembrava in catalessi. 〝Non ti ho visto salire e… volevo vedere come stavi…〞le disse notando il suo sguardo preoccupato.
〝Si… sto bene…〞si espresse ansiosa. La maglietta appiccicata al corpo per il sudore, la voce tremula per l’agitazione. Si alzò di scatto e andò verso il lavandino della cucina per sciacquarsi il viso. Poi si mise le scarpe buttate accanto al divano. Andò verso l’ingresso alla ricerca di qualcosa. si cambiò la maglia con una più asciutta. Poi si mise le scarpe e afferrò la giacca.
〝Ma che fai? Dove stai andando?〞Bella sembrava agitata quanto lei. Sembrava volesse scappare ma era indecisa su cosa fare.
〝Devo andare da lui…!〞si espresse agitata mentre continuava a rovistare tra i mazzi di chiavi.
〝L’ho sentito Bella… lui ha bisogno di me!〞le riferì mentre continuava a fare avanti e indietro in ansia. Doveva andare punto e basta e questo Bella l’aveva capito.
〝Vengo con te! Non posso lasciarti andare da sola…〞le disse mentre si metteva gli stivaletti e si metteva qualcosa in più addosso alla tuta che aveva usato per dormire.
〝Okay…〞le disse ansiosa mentre si vestiva . Charlie, la quale sentendo quel fracasso, proprio sotto la sua camera da letto, preoccupato andò a vedere cosa stesse accadendo. Quando vide Elena con le chiavi della macchina in mano e Bella che si apprestava a scrivere un biglietto, capì che c’era qualcosa di preoccupante in entrambi.
〝Non dirmi nulla papà…〞si espresse in preda al panico Elena con la mano sulla maniglia e il piede fuori della porta. Charlie la fissava sbigottito.〝….ho bisogno di vederlo…〞.
Sarà stato che erano le tre del mattino e quindi era stato svegliato nel riposo o forse la confusione nei discorsi di Elena e Bella che lo fissava cercando di  prendere le difese di sua sorella che l’unica cosa che riuscì a dire fu 〝Va bene… se questo ti farà stare meglio vai… tesoro〞sostenne mezzo addormentato 〝andate pure ci penso io alla bambina…〞disse poi rivolgendosi a Bella.
〝Grazie papà!〞Elena gli buttò le braccia al collo, rassicurata dalla risposta di suo padre. Si andò a sciacquare il viso per rinfrescarsi ancora. Bella era già in macchina. Salita sopra la Ferrari, partirono a raffica verso l’ospedale di Forks. 
Elena scese subito all’ingresso dell’ospedale . Sentiva quella voce chiamarla, la voce di Jake. Non badò nemmeno alla guardia notturna che aveva cercato di impedirle di entrare in quel modo e senza  nemmeno presentarsi in un ospedale alle tre del mattino. Non c’era ostacolo che potava trattenerla. Sorrise al pensiero che la stessa cosa più o meno si era verificata quando aveva salvato sua sorella, allora solo Bella, dalla morte. Anche Jake si stava salvando, sentire la sua voce la faceva sentire meglio, tornare tutto alla normalità.
Attraversò il corridoio di corsa, quella stanza sembrava non riuscire raggiungerla mai. Il corridoio con le  luci notturne sembrava infinito. Poi eccola stanza. Per fortuna non c’era nessuno nei paraggi che potesse impedirle di entrare. Aprì la porta ma prima di farlo notò che fuori non c’era nessuno perché la maggior parte degli infermieri erano tutti attorno a Jake. Rumori di macchinari, e altro, vociferare in pieno soccorso dei medici. Senza pensarci due volte spalancò la porta e si buttò in mezzo all’ammasso di medici e infermieri che occupavano la stanza.  Un infermiera le impedì di avvicinarsi. Elena continuava a sentire quella voce, la voce di Jake, sembrava vicina adesso, sembrava potessero parlarsi nel pensiero come era accaduto sottoforma di licantropo.
〝Non può stare qui… la prego!〞l’infermiera cercò quasi strattonandola di portarla fuori dalla stanza. Elena continuava ad opporsi, districandosi dalla sua presa, voleva capire cosa stesse accadendo a Jake, sembrava tutto in allarme e questo l’agitava. Elena poi scorse Carlisle, che le si avvicinò per calmarla.
〝Ti prego fammi stare qui… non farmi uscire!〞lo supplicò in lacrime.  Lui la portò fuori.  Elena dovette cedere diede un occhiata ancora a quel letto. Carlisle chiuse la porta, sembrava sereno non preoccupato come l’ultima volta.
〝Elena!〞disse cercando di risollevarle il morale a terra 〝Si sta riprendendo… te l’ho detto dovevi solo aspettare…!〞le annunciò mentre Elena si mise a sedere, incredula e in lacrime, come se le parole di Carlisle fossero aliene. Bella sopraggiunse preoccupata per la faccia sconvolta di sua sorella lanciò uno sguardo verso Carlisle per capire cosa stesse accadendo.
〝Ho sentito la sua voce…〞gli spiegò Elena in un sussurro, mentre si stringeva a sua sorella.〝Lui si sta riprendendo…〞
〝Si.. infatti! ora però restate qui buone … appena siamo pronti vi facciamo entrare così vi vedrà quando apre gli occhi…. 〞spiegò loro mentre tornava dentro la stanza in fretta. Ci volle circa un ora prima che i medici uscissero dalla camera di Jake. Nel frattempo Bella aveva chiamato anche Rachel e Billy, per avvertirli della notizia. Elena era in preda all’ansia, non era in grado di parlare. Guardava paralizzata la porta e attraverso le veneziane che lasciavano intravedere il letto e Jake. Sedute in attesa, nessuna riusciva a dire nulla, ogni tanto si guardavano: Elena abbozzava un sorriso finalmente. Bella la cinse con un braccio imitandola. Poi l’arrivo di Carlisle le fece sobbalzare in piedi.
〝Jake è fuori pericolo…〞sostenne uscendo dalla stanza. Elena lo ringraziò quasi abbracciandolo. Lui le sorrise, era sollevato finalmente nel vederla più tranquilla. 〝Potete entrare… una alla volta sarebbe meglio ma… date le circostanze…〞espresse notando il viso ansioso di entrambe.
〝Grazie Carlsile 〞sostenne Bella  felice. Lui annuì con la testa e fece strada verso la porta.
〝Mi raccomando…〞si augurò Carlisle  prima di aprire〝… niente sforzi…è ancora molto debole… ha superato una dura prova… ora è ancora sotto sedativi ma si potrebbe svegliare in qualsiasi momento…〞concluse rivolgendosi ad Elena quanto a Bella. Entrambe annuirono.
 Elena entrò nella stanza quasi in punta di piedi. Il suo Jake, senza tubi e troppi fronzoli attorno, lo facevano sembrare più lui. Si avvicinò al letto emettendo un sospiro spezzato dall’ansia . Non sapeva quanto ci sarebbe voluto, Bella si mise dall’altro capo del letto. Era emozionata e irrequieta quanto sua sorella. Vedeva Elena, la sua espressione era cambiata, non sembrava più a pezzi, ma in attesa, una promettente attesa. Elena si sentiva come quando dopo una tempesta tutto ritorna alla calma, certo ci sono da raccogliere alcune rovine ma finalmente c’è il sole. Jake in quel momento era proprio il suo sole ritornato a splendere dopo una lunga e preoccupante tormenta.
Elena gli prese la mano, sentiva il calore del suo corpo, la mise vicino la sua guancia, il profumo speziato era ritornato e sentiva il suo cuore battere lievemente. Lo guardava, su quel letto d’ospedale, mentre il monitor segnava che la pressione era buona e che il battito era quasi regolare. Una lacrima le rigò la guancia e bagnò la mano di Jake. Incrociò irrequieta lo sguardo con quello di Bella, poi sentì la mano stringersi. Elena scostò subito lo sguardo verso il volto di Jake. Vide i suoi occhi aprirsi lentamente. Mettere a fuoco tutto quello che gli stava attorno. La luce gli sembrava troppo forte dovette sbattere più volte le palpebre per rendersi conto di dove si trovasse.
〝Jake…〞disse felice ed emozionata accarezzandogli la guancia. Gli sorrise, lui le rispose.
〝Elena〞rispose lui nei suoi pensieri, non riusciva a connettere il cervello ai muscoli della bocca. 〝Sei qui…. Non riesco a… parlare scusa〞. Non aveva la forza per parlare la voce era un sussurro, le sorrideva emozionato e innamorato di lei.
〝Si sono qui… tranquillo non affaticarti…〞gli rispose, poi gli diede un bacio sulla labbra, lieve e dolce. Jake lo apprezzò, le sorrise e si portò la sua mano alla bocca per baciala. Poi volse lo sguardo verso l’altra persona che gli stava accanto. Sorrise nel vederla accanto a lui.  Sussurrò il suo nome, quasi strascicando le parole. Aveva tante cose da dire ma non riusciva a parlare.
〝Ciao Jake…〞espresse notando che la stava guardando, lui voleva dire qualcosa Bella lo fermò per evitare di stancarlo. 〝Sono così felice che ti sei svegliato…  non sai quanto…〞. Bella iniziò a piangere. Jake le accarezzò la mano. Poi guardò verso Elena.
〝Sta tranquilla… sono sveglio… non vedi che ho gli occhi aperti…!〞Elena lesse nel suo pensiero e scrollò il capo. 〝Jake non sai quanto ci hai fatto stare in ansia e quanto…〞. Lui le avvicinò un dito sulle labbra. La conosceva bene e  nonostante fosse appena uscito dal coma, immaginava quanto fosse stata in ansia e in agitazione per lui, per il fatto di sentirsi responsabile dell’accaduto e allo stesso modo immaginava Bella, la sua amica, la sua migliore amica, anche lei in preda al panico per la sua situazione.  Era felice di essersi svegliato con loro due accanto: da un lato l’amore e la passione dall’altro l’amicizia che una volta era stato amore ma che adesso era diventato un legame profondo. Poco dopo anche sua sorella e suo padre furono da lui, contenti che si fosse salvato, sollevati che tutto potesse tornare a posto. Tutti notarono la luce negli occhi di Elena, lo sguardo era tornato sereno e tranquillo e di questa cosa erano felici per lei, che si era sentita in colpa a lungo.
 Nei giorni seguenti Elena passava più tempo possibile con Jake, ora che era sveglio, voleva recuperare il tempo con lui. Gli aveva confessato il suo dolore e i suo senso di colpa per quello che era successo, Jake ovviamente l’aveva rassicurata, dicendole che l’avrebbe fatto comunque. Le aveva ribadito che l’amore che provava per lei non era normale ma andava al di sopra di qualsiasi cosa. 〝Per te sarei e farei qualsiasi cosa Elena ricordalo sempre!Ti amo…〞le disse baciandola, le labbra che incontrarono quelle di Elena erano ansiose e passionali. Lei ricambiò allo stesso modo e si abbracciò a lui, non voleva che quel momento finisse, voleva restasse eterno. Era ormai passato un mesetto dalla guarigione completa di Jake. Era ancora in ospedale, seduto ad aspettare Elena  che finiva sistemare le ultime cose nel borsone. Tra qualche ora avrebbe lasciato l’ospedale e ad attenderlo ci sarebbe stata una festa  a sorpresa che Elena e Bella avevano organizzato per lui a La Push. Non sarebbe stata una festa come le altre, in quanto Elena aveva pensato di invitare anche i Cullen, ovviamente previo consenso di Sam ,che non poté ne riuscì  obiettarsi, dato che sia Emily che Leah sostenevano l’idea di Elena. Carlisle aveva fatto molto per Jake e i Cullen erano anche un pò la famiglia di Elena perciò, in previsione del matrimonio tra Jake ed Elena dovette iniziare a farci l’abitudine. Vedere i vampiri a La Push una cosa strana ma possibile.
〝Okay… ci siamo, ho preso tutto…. possiamo andare〞disse Elena afferrando il borsone iniziando ad incamminarsi. L’infermiera arrivò con una sedia a rotelle, Jake emise una smorfia .
〝E’ la procedura….〞sostenne Elena incoraggiandolo notando il suo viso quasi costernato 〝… dai fino all’ingresso poi cammini da solo…〞.
〝Okay… non mi oppongo se a trasportarmi c’è un infermiera dolce e bellissima come te!〞Elena gli sorrise, lo baciò con dolcezza,  senza che se ne accorgesse lui l’afferrò e la mise a sedere sulla sedia a rotelle.
〝Ma che fai?!〞espresse sorpresa e divertita, mentre lui iniziava a camminare e a muoverla con lei in braccio.
〝Voglio divertirmi.. sono stato fermo a lungo devo recuperare in qualche modo il tempo perso… mi sei mancata Elena….〞
〝Bene anch’io oh …   meglio se chiudo gli occhi〞disse coprendoli con le mani 〝almeno se ci facciamo male siamo già nel posto giusto!〞  iniziarono a ridere e a divertirsi 〝Reggiti forte…!〞sostenne  ridendo mentre la faceva andare veloce. Elena rideva felice, imbarazzata, innamorata del suo Jake che insieme a lei rideva e se la spassava, mentre gli infermieri e personale li fissavano sconvolti. Infondo un po’ erano uguali, l’attrazione l’uno per l’altra era l’elemento in comune. Arrivati all’ingresso Jake fece una sorta di sgommata davanti a Embry. Lasciando sbigottiti lui quanto gli altri che stavano in attesa ad aspettarlo. Infatti all’ uscita c’erano anche Bella, Edward, Reneesme, Embry, Seth e Leah. Sorrise nel trovarsi una specie di comitato di bentornato.
〝Hey …fratello  vedo che ti sei ripreso bene!〞 espresse Embry  ridendo stupito dal suo atteggiamento spensierato. Anche gli altri lo guardarono  felici che stesse bene. Jake fece scendere delicatamente Elena dalla sedia, che rideva ancora. Poi si alzò in piedi, contento e sereno. Abbracciando tutti. Rimase sorpreso nel ritrovare anche Edward ad aspettarlo.
〝Mi fa piacere che stai meglio Jacob…〞gli disse porgendogli la mano. Jake accettò la sua stretta e sinceramente gli faceva piacere averlo tra i piedi, Elena gli aveva spiegato che aveva lasciato che Bella le stesse accanto anziché andare a visitare il college con lui e che si era molto preoccupato per quello che era accaduto. Poi rivolse lo sguardo a Bella che corse subito ad abbracciarlo, felice, il sorriso contagiò anche Jake.
〝Finalmente sei in piedi…sono davvero felice che stai bene! Ci hai fatto penare….〞
〝Anch’io di vederti!〞le rispose abbracciandola, asciugandole con il dito una lacrima che le stava scorrendo sulla guancia. Bella si lasciò avvolgere dal suo abbraccio caldo, lo guardò e gli sorrise. Poi Jake tornò ad abbracciare Elena, ma si sentì  tirare per la camicia. Reneesme voleva salutarlo, infondo era il suo zio preferito.
〝Ciao  piccola…〞le disse prendendola in braccio, sorridendole, stupito di quanto era più grande rispetto l’ultima volta che l’aveva vista. Lo sguardo dolce, il sorriso tranquillo. Reneesme lo abbracciò con fermezza 〝Non farci mai più uno scherzo simile!〞espresse  poi arrabbiata lasciando tutti sbigottiti, soprattutto i suoi genitori. Bella la guardò accigliata. Jake le fece capire che non era successo nulla di grave. Si mise a ridere insieme alla bambina che lo abbracciò ancora.
〝Promesso!〞le rispose mettendosi la mano sul cuore e mettendola giù. Reneesme gli sorrise e gli diede un bacio sulla guancia.
〝Bene adesso noi andiamo…〞espresse guardando Elena e andando subito tra sua madre e suo padre. Improvvisamente scomparvero tutti. Jake rimase meravigliato, tutti contenti che stesse bene ma poi tutti che se n’erano andati.
〝Ma che succede!?> chiese ad Elena incuriosito.
〝Nulla… avevano tutti da fare delle commissioni….Leah deve partire per il college, Embry doveva studiare per gli esami… Bella ed Edward volevano passare un po’ di tempo insieme alla loro bambina…. Mi sembra normale〞sostenne Elena cercando nella tasca dei jeans delle chiavi. Jake scrollò le spalle, infondo sembrava tutto a posto. 〝Eccole qua!〞espresse ansiosa  e sorridendogli mentre dalla tasca dei jeans tirava fuori anche il foulard.
〝Cosa fai?〞
〝Ah Ah…〞lo fermò lei mentre lo zittiva con un dito sulle sue labbra〝Fidati di me…〞Jake rise divertito, poi annuì e si lasciò bendare. Elena lo guidò fino alla meta prevista.  Poi gli disse di togliersi il foulard.
〝Sorpresa…!〞disse mentre Jake guardava  felice la Harley di Elena. La moto e la donna dei suoi sogni in un unico colpo.
〝Ma questa è…?〞
〝Si è proprio lei la mia Harley degli anni 70… la stessa di Rio… a te l’onore …〞disse porgendogli le chiavi della moto in mano. Mettendosi il casco e il borsone a tracolla.
〝Me la lasci guidare…?〞
〝Beh certo sei il nuovo propetario… non potevo lasciarti senza moto... l’ho fatta arrivare proprio una settimana fa…〞gli spiegò abbracciandosi a lui〝sai i Cullen con tutte le loro conoscenze mi hanno aiutata perché ci sarebbe voluto  molto di più per farla arrivare fin qui… ma sai com’è essendo la sorella di Bella…〞espresse vaga e sorridendogli. Jake l’abbracciò, i loro sguardi felici, spensierati, illuminati  dall’amore si incontrarono.  Elena gli teneva le mani sul volto, Jake gliele prese le mani, guardava Elena, aveva la stessa luce degli occhi come la prima volta che l’aveva conosciuta a Rio, una luce solare e allegra, viva e passionale. Lei intrecciava le mani nelle sue, si fissarono a lungo, avvicinandosi come fosse la prima volta e infatti come due calamite e due tessere di un puzzle si ritrovarono abbracciati  e a baciarsi. Una scossa attraversò entrambi. Le labbra aderivano perfettamente l’una all’altra. Sembravano proprio non volersi mollare, come se dovessero continuare, perché necessitavano l’uno dell’altra. Sembrava come se non ci fosse nient’altro che loro attorno. Elena sentiva tutti i pensieri che Jake si stava facendo su di lei e la stessa cosa Jake su quelli di Elena. Lei  si scostò un momento per guardarlo negli occhi, gli sorrise arrossendo, sentendo quello che stava immaginando. 〝Ti amo Jake… per sempre…〞gli sussurrò abbracciandolo gli occhi lucidi ed emozionati. Jake la zittì con un bacio più calmo e dolce, riassicuratore. 〝Sono qui accanto a te amore mio… ora non c’è più niente che potrà allontanarci!〞le disse tenendola abbracciata.
Jake rivolse uno sguardo incuriosito verso la moto. Elena lo guardava sogghignando.<< Dai che aspetti … forza…!>>Elena lo incoraggiò a salire sulla moto. Jake annuì sorridendole, ora aveva  proprio tutto si sentiva assolutamente completo:  una  bella e dolce ragazza, una moto potente, un legame profondo che aveva sempre sperato rimanesse con Bella,  non poteva essere più che felice, tutto era perfetto, non si sentiva più lo sfigato di turno che rincorreva un sogno distrutto ora aveva davvero tutto.  E tutto questo lo doveva ad Elena. Le prese la mano per aiutarla a salire in sella. Elena  rise, i suoi occhi erano illuminati dai raggi del sole, si allacciò il casco. Si guardarono ancora.  Uno sguardo carico di emozioni, di felicità e speranza. Jake fece rombare il motore della Harley, il suo cuore si sentiva come il rombo di quella moto, pulsante ed energetico. Baciò ancora una volta Elena, con più passione. Un mucchio di persone  li guardava ma a loro non importava il loro era un sentimento coinvolgente e inspiegabile. Se non fosse che c’era la festa a sorpresa sarebbero restati li.   << Dove vuoi che ti porti?>> chiese lui, distaccandosi dalle labbra della sua ragazza, mentre le teneva la mano sul suo torace. Elena si appoggiò con la guancia al suo petto. << Anche sulla luna…>> sogghignò, il suo risolino attraversò il petto di Jake con un brivido, chiuse gli occhi mentre sentiva il profumo della sua pelle, un misto di cannella e fiori selvatici  <<… con te verrei ovunque  e… infatti un’idea ce l’avrei… si trova tra la strada che porta a La Push è una vecchia casa, un po’ malandata però c’è una ragazza carina che prepara degli ottimi pan cakes….>> ammiccò Elena,  Jake si mise a ridere arrossendo capendo benissimo il posto dove Elena voleva andare <>
<< Okay mi arrendo andiamo alla riserva … mi fa piacere rivedere la mia famiglia, i miei amici ma poi voglio stare da solo con te  Elly, ti voglio solo per me…. >>. Elena annuì e gli diede una pacca per farlo partire. Jake lasciò il freno e accelerando più che poteva si diresse verso La Push.
Intanto proprio a La Push erano arrivati anche i Cullen.  C’erano tutti, ovviamente la più elettrizzata era Alice anche se Jasper, temendo i licantropi, la teneva un po’ a freno. Ma non era stato molto in grado di fermarla. Anche se agli altri era risultato un invito strano, lei invece era davvero felice di partecipare nonostante la maggior parte degli invitati fossero licantropi. Si era messa a guardare la partita di calcio che stavano giocando i Quileuttes in spiaggia, meta della festa. Anche Bella, Edward e Reneesme, che aveva fatto amicizia con Claire. Nonostante Claire fosse più grande di lei anagraficamente fisicamente era superata dall’altezza di Reneesme, le bambine giocavano tranquille e sembravano a proprio agio. Così come Carlisle e Emmett, la quale si erano messi a giocare insieme ai licantropi a football e si stavano divertendo un mondo. Sotto gli occhi divertiti di Esme e Alice. Bella rideva ancora per le acrobazie che Quil e Embry si erano messi a fare dopo aver vinto. Le ricordava i vecchi tempi passati nel garage di Jake. Si voltò ridendo poi notò la sagoma di Rosalie dietro ad un albero. L’unica a non aver accettato davvero l’invito. Bella lanciò uno sguardo ad Edward che capì subito. Si approssimò a lei.
<< Qualcosa non va…? Avvicinati… la festa è verso la spiaggia c’è anche in corso una partita… >> espresse titubante Bella andando verso Rosalie. Lei la guardava accigliata. Bella le pose la mano.  <<  Dai Non avere paura … Elena… Emily… hanno parlato chiaro con Sam, oggi non ci sono rancori ne patti che impediscono una festa tutti insieme…>>
Rosalie la fissava contrariata.
<< Eddai Rose !>> Bella le mise quasi il broncio, perché rifiutava di fare come il resto della famiglia e per un giorno sotterrare l’ascia di guerra. Lo avevano fatto tutti, senza problemi quando Elena aveva spiegato e aveva fatto venire dai Cullen anche Sam e Emily per parlarne << Fallo per Elena almeno.. so che Jake non ti è mai andato a genio ma mia sorella…  lei era così entusiasta di questa festa…>>.
<< Non è questo Bella …>> sbottò Rosalie infastidita, Esme riavvicinatasi notando la faccia costernata della sua figlia adottiva, la guardò quasi rimproverandola << è che mi sembra davvero troppo!Infondo noi siamo…. nemici non posso far finta che siamo improvvisamente amici e che insieme festeggiamo… >>
<< Lo  so Rose…! ma proprio perché sono stati loro stessi ad invitarti.. anzi Elena che ci teneva per ringraziarci della nostra vicinanza in un momento così duro non credi che alla fine non siete più considerati nemici? E poi tra poco arrivano e non vorrai far rimanere male Elena… anzi lo sai che le abbiamo organizzato una bella festa a sorpresa…oggi sarebbe anche il suo compleanno… dai fallo per lei ti prego….>>.
Reneesme, notò sua madre in lontananza e si mise a correre verso loro, porse a sua zia  un bel mazzolino di fiori selvatici. << Zia Rose guarda li ho raccolti per te… vieni  ti faccio vedere dove li abbiamo presi io e Claire… sai che è proprio simpatica fa certe capriole>>. Le suggerì prendendole la mano e persuadendola  a seguirla verso il vicino bosco. Bella e Rose scoppiarono a ridere. Rose annuì, non era facile dire di no a Reneesme e questo la bambina lo sapeva. Sentendosi più rassicurate dal discorso di Bella e non potendo non darle ragione, Rose si lasciò convincere  e si avvicinò di più alla spiaggia. Esme si sedette accanto a Leah e a Sue che le offrirono qualcosa da bere e da mangiare, ovviamente poi si scusarono ricordandosi che i vampiri non mangiano. Esme le fece capire che non era successo nulla di così grave.
<< Emily… Rachel!>> Alice si avvicinò a loro, il solito entusiasmo che la pervadeva,   le due ragazze stavano dietro all’enorme barbecue che stavano tenendo d’occhio,  la festa sarebbe stata un’occasione anche per continuare a parlare dei preparativi per il matrimonio di Elena e Jake. << Volevo farvi vedere cosa avevo in mente per il matrimonio…  Elena lo vorrebbe fare sulla spiaggia quindi essendo del posto potreste darmi una mano…>> si espresse tirando fuori dalla  tasca dei jeans un block notes su cui aveva fatto degli schizzi su come aveva visionato il tutto.
<> le  sgomitò facendola voltare Emily le rispose  di  si sorridendo e  Rachel le diede una  pacca sulla spalla. << Sono sicura che te la caverai benissimo… Bella mi ha fatto vedere le foto del suo  matrimonio, sono rimasta incantata da tutto quello che c’era…  i fiori, il vestito, la torta…sei davvero brava… se non mi fossi già sposata ti assumerei anche per il mio….>> si mise a sogghignare  seguita da Emily << Magari ti propongo per la nascita del bambino… >> le disse ridendo, facendole notare la rotondità sulla sua pancia. Quella frase rese ancora più raggiante Alice. Si sentiva soddisfatta, sopratutto se la frase proveniva da una persona esterna alla sua famiglia.
<< Se volete vi aiuto che posso fare?>> domandò Alice cercando di rendersi utile. Rachel le sorrise.
<< Siamo quasi apposto… tu goditi la festa Alice… >>. Alice corse sorridendo da Bella. era così bello e strano per lei vedere i vampiri e i licantropi insieme e non per una battaglia, ma per una semplice festa. Bella i voltò sentendo in lontananza il rumore di una macchina che  si fermava.
Scorse Kim, le andò in contro.
<< Ecco la madre di Elena vado da lei…>> espresse verso Alice.
<< Speriamo che Elena la prenda bene…>>
<< Anch’io ma sento che andrà tutto bene… !>>.
Bella che l’aveva incontrato Kim al bar di La Push qualche giorno prma.  Le aveva parlato e spiegato che voleva assolutamente recuperare il legame con sua figlia. Le aveva quasi implorato  di aiutarla perchè voleva parlarle. All’inizio Bella si era rifiutata ma aveva notato il dolore di quella donna così aveva ceduto e così grazie a Bella, Kim avrebbe forse potuto rivedere sua figlia, parlarle, starle vicino, ricucire un rapporto ormai lacerato da tempo. La Signora Lorenz le aveva più volte impedito di farlo, di andare da sua figlia, di cercarla,  ma alla fine Kim era riuscita a  farsi valere e a dileguarsi. Non voleva essere più schiava di un passato ormai morto e sepolto grazie al coraggio di Elena. Doveva parlare a sua figlia, già perché non era un festa solo per Jake e il suo ritorno, la sua guarigione,  in Maggio ricorreva anche il compleanno di Elena. Era in pratica una doppia festa a sorpresa, solo che Elena non sapeva che la sorpresa era sua madre.
<< Salve…>> la donna si avvicinò timidamente a Bella che le andò incontro.
<< Mi fa piacere che è riuscita a venire … >> le disse Bella contenta.  Notò che la donna si guardava attorno. << Lei non è ancora arrivata ma ci manca pochissimo>> . Kim annuì sospirando Era una donna davvero molto bella, gli occhi neri, i lunghi capelli  bruni, una donna molto curata ma non appariscente. Negli occhi e nella sua espressione accigliata vedeva molto di Elena.  
<<   Ti sono davvero grata per il tuo aiuto Bella …>> espresse abbassando il capo <<  spero solo che sarò gradita ad Elena… spero di non rovinare tutto… e che non se la prenda con nessuno…io voglio solo chiarirmi con lei, è mia figlia un legame indissolubile…>>  le spiegava con gli occhi lucidi.
<< Stia tranquilla…io e papà ci siamo accordati….spero anch’io che risolviate i vostri problemi…  Elena ha bisogno di ritrovare il legame con la sua famiglia, le sono stata vicino ma lei ha bisogno anche di una madre ne sono certa…>>. Kimberly annuì, ringraziando e abbracciando Bella.
<< Mamma!>> la piccola Reneesme le corse incontro << Con chi parli?>> Kim guardandola le sorrise. La bambina le ricambiò il sorriso.
<< Con la mamma di Elena….>> le rispose Bella prendendola in braccio.
<< Ciao…>> espresse timida in braccio a Bella. Kim le fece un cenno con la mano.
<< Perché non vieni a giocare con me e con Claire ?>> Bella le sorrise << Si … adesso arrivo!>> espresse Bella divertita.
<> le rispose sorridendole la donna. Bella la ringraziò.
<< Stia tranquilla  andrà tutto bene vedrà!>>. Kim guardò Bella allontanarsi, poi si sedette su una roccia in attesa, imbarazzata, infondo non conosceva nessuno. Sentì una mano sulla spalla, si voltò allarmata. Poi rise ritrovandosi Charlie. Nonostante fossero passati 19 anni non era cambiato tantissimo, lo trovava sempre affascinante anche se si sentiva molto a disagio con lui per non avergli mai detto di Elena.
<< Kim… ciao>> espresse Charlie quasi in un sussurro timido e impacciato.  Offrendole un bicchiere ti tè fresco.
<<  Ciao… Charlie…>> le rispose lei alzandosi in piedi prendendo il bicchiere. << Ti trovo bene… non sei cambiato moltissimo dall’ultima volta che ci siamo visti…>>
<< Si…? Trovi…?  >> espresse lui sogghignando  imbarazzato . Kim annuì << beh qualche capello bianco mi è cresciuto… comunque si me la cavo ….  Almeno cerco di fare del mio meglio…>>
<< Sei sempre stato coraggioso…  Charlie  ti ho lasciato che eri da solo con una bambina che ora è una donna…>>espresse incredula guardando in lontananza Bella.
<< E una mamma …>> aggiunse Charlie ridendo. Kim rise insieme a lui, poi la sua espressione cambiò, da felice divenne malinconica e triste.
<< Charlie volevo chiederti scusa…>> espresse con gli occhi lucidi risiedendosi.<< Io mi vergogno di me stessa… però se non ti ho detto nulla è perché…>>
<< Non preoccuparti… so tutto quello che dovevo sapere… >> le rispose rassicurandola. Certo il fatto di non aver mai saputo nulla di Elena fino a qualche mese precedente, lo faceva stare male, ma ormai non serviva più  a nulla rivangare il passato. Quello che era stato era stato ormai, ed aver ritrovato una figlia lo faceva sentire felice.
<< Mi sento così male … perché non ho mai detto la verità… credimi ho dovuto farlo! Mio padre, la mia tribù… e poi   avevi già tanti problemi con la tua ex moglie,  dovevi occuparti anche di un'altra figlia, alla fine non ho trovato più il coraggio… e la Signora Lorenz non me l’ha certo dato…mi è stata vicino ma non mi ha mai incoraggiato e mi ha separato da Elena dicendo che…era meglio per lei…>> Kim era agitatissima, per il voler chiedere scusa a Charlie e per l’imminente incontro con Elena.  
<< Kimberly… non sentirti in colpa… come vedi il destino ce l’ha riportata… e io sono molto felice che nella mia vita esiste un’altra figlia.  E sinceramente sono felice che tu… beh che tu sia viva… sei sparita all’improvviso senza dirmi nulla e  ora sei… sei qui…>> le espresse scettico e sorpreso.
Kim lo guardava, anche lei era felice di essere viva finalmente, già perché finalmente sentiva che era uscita dalla gabbia in cui era stata rinchiusa per anni pensando di aver fatto la cosa giusta. Era giovane,inesperta, sola  e incinta all’epoca. La Signora Lorenz era stato un valido aiuto quando tutto le si era rivolto contro,  le aveva dato una casa, un posto in cui stare con la bambina, finchè gli Hoh non si erano presentati a casa sua per minacciarla. Persino Helen Swan sapeva tutto e le stava vicino, aveva fatto in modo di tutelarla, sapendo quello che stava capitando nella sua famiglia a causa del divorzio tra Charlie e Renee. Una situazione delicata che aveva sempre più convinto Kim a non dire nulla a Charlie. Tutto andava bene fino all’arrivo degli Hoh. Da qual giorno le cose erano cambiate. Elena era stata allontanata, per proteggerla, e lei aveva accettato invece di lottare per stare accanto a sua figlia, doveva proteggerla non poteva evitarlo.
Le lacrime le rigarono il volto << Mi sentivo così sola Charlie… non volevo abbandonarla… la mia bambina e ora so che la perderò per sempre… l’ho già persa…>>. Vedendola così fragile Charlie l’abbracciò e la lasciò sfogare. <>.
 Bella notò la scena, anche se non era sua madre, vedere Charlie coinvolto con Kim le fece tenerezza. E le faceva piacere che anche Kim potesse avere qualcuno che la consolava.
<< Meno male che c’è tuo padre a confortarla…>> espresse Edward assistendo anche lui alla scena.
<< Già….>> rispose Bella appoggiando la testa al suo petto. << spero di non aver combinato un casino invece… quella donna era così disperata non potevo dirle di no…>>
<< Bella…>> Edward le prese il viso tra le mani, voleva guardarla e rassicurarla << Tu stai facendo una cosa bellissima… stai aiutando una madre ed una figlia a ritrovarsi e sono sicura che Elena lo apprezzerà… sei fantastica!>>
<< Oh… Edward!>> Bella si strinse più forte a lui. Lui rispose al suo abbraccio e le baciò la fronte. << Mi sento così fortunata ad avere te…sei la mia felicità… mi sento completa….tu mi completi….>>
<< No! Non solo io… >>
<< Si è vero…>> si disse Bella abbracciata ad Edward<< … è anche la nostra  bambina…la nostra adorabile, piccola e forzuta marmocchietta…>>espresse lanciando uno sguardo  e sorridendo alla  loro bambina che giocava allegramente a rincorrere Claire che rincorreva Seth. Sembrava così spensierata e senza pensieri.
<< Non sai quanto vi amo…>> Edward la baciò con dolcezza. Bella rispose al bacio.
<< Anch’io amore… anch’io… ora spero solo che anche quelli a cui voglio bene siano felici…noi due lo siamo abbiamo tutto, anche se l’essere rimasta così un’umana al momento non mi rende  totalmente soddisfatta della mia vita, però poi ci ripenso e mi dico che alla fine non mi manca nulla…e che va bene così…>>concluse abbracciandosi più forte a lui.
<< E’ così che deve essere…>> Edward la strinse a sé, le baciò la fronte << Sei la mia dolce e meravigliosa moglie umana… cosa potrei chiedere di più?>>. Lui la baciò ancora, Bella sentì un fremito sulla schiena, un brivido caldo.
Bella scrollò il capo, rideva insieme lui, innamorati l’uno dell’altra, pazzamente innamorati,  ma il fatto di non  essere diventata immortale la faceva ancora molto preoccupare, sentire la fragile umana della situazione. Sperava che prima o poi sarebbe accaduto, anche se le cose andavano comunque per il meglio.
<< Stanno arrivando!>> Alice spuntò fulmineamente dagli alberi lasciando il gruppo a bocca aperta, per fortuna Charlie e qualche altro umano non si erano accorti di nulla.   Kim lanciò uno sguardo a Charlie.
<< E’ arrivato il momento…>>
<< Sta tranquilla andrà tutto bene!>> la rassicurò Charlie.
Jake spense la moto, si tolse il casco. Aiutò Elena a scendere dalla moto.
<< Hey… ma che cavaliere!>> sostenne Elena divertita. Jake la prese ancora tra le sue braccia. Poi si diresse verso casa sua mano nella mano con Elena.
<< Hey! Sono tornato…>> espresse entrando in casa e guardandosi attorno. Elena cercava di non far trapelare nulla, era così contenta di avergli organizzato una festa in suo onore che voleva condividere con lui quella gioia.
<< Beh visto che non c’è nessuno…>> espresse prendendo in braccio Elena << Io avrei una bellissima idea per passare un po’ di tempo insieme…>> iniziò a baciarla. Elena gli buttò le braccia al collo, passandogli le mani fra i capelli. Anche se sapeva che c’erano tutti ad aspettarli, non riusciva a resistergli, desiderava farsi amare da Jake e contraccambiarlo. Poi un barlume di lucidità si accese nella sua mente, mentre Jake era intento a carezzarle la schiena nuda  sotto la maglia.
<< Jake…>> espresse Elena in un sussurro. Jake la strinse più forte a se. Elena rise mentre sentiva le sue labbra farle il solletico sul collo.<< Jake… perché non…>>
<< Si…? Dimmi amore….>> Elena riuscì a fermarlo per un’istante, anche se le sua carezze mentre lei tentava di parlargli non l’aiutavano affatto.
<< Senti… anch’io muoio dalla voglia di fare l’amore con te Jake…>> espresse Elena quasi sussurrando.
<< Beh se me lo dici così…>> Jake si sollevò per togliersi la maglia, lasciando Elena stupefatta dalla perfezione del suo corpo, era stupendo, il suo piccolo senso della realtà si stava lasciando trasportare dalla voglia sfrenata che aveva di Jake. La baciò ancora con una sfrenata passione, Elena ricambiò il bacio, quasi lasciandolo senza respiro.
<< Jake… allora so che rovinerò tutto ma se non te lo dico credo che non usciremo da questa stanza…>> espresse Elena ridendo e sollevandosi tra le sue braccia. << Mi sei mancata Elena…>> Jake le accarezzò la guancia e la riprese a baciare.
<< Anche tu amore mio ma…. sulla spiaggia ci sono tutti i nostri amici che ci stanno aspettando… ci sono anche i Cullen…pensa…>> espresse in un fiato Elena approfittando di un momento di pausa di Jake.
<< Aspettando? I Cullen?!>> Jake si fermò per un istante come se non avesse compreso quello che Elena gli aveva appena detto.
<< Si… beh io e Bella ti avevamo organizzato una festa a sorpresa… perciò ora riprendiamo il controllo e.. tu farai finta di essere sorpreso quando io ti porterò in spiaggia e ti ritroverai i  nostri amici che ti diranno “Bentornato Jake”!>> gli spiegò tutto d’un fiato mentre continuava a guardare Jake a torso nudo e la sua mente le diceva di chiudere la porta e buttare via la chiave per almeno un centinaio d’anni.
Jake si mise a ridere, Elena lo guardava contrariata. << Eh va bene…>> espresse ridendo mentre si rimetteva la maglia e cercava di far finta di non aver sentito nulla.
<< Me lo prometti vero Jake?>> domandò incuriosita Elena. Jake annuì << Per te farei qualsiasi cosa… Elena, perciò anche se volevo dimostrarti quanto ti amo e coccolarti sotto le coperte, farò come mi hai detto e… adiamo dai nostri amici e dai Cullen prima che cambi idea…>>
Elena guardò Jake entrambi scoppiarono in una fragorosa risata. Poi si incamminarono verso la spiaggia, mano nella mano. Jake sentiva i pensieri di tutti, anche se non capiva come mai non aveva sentito i pensieri sulla festa a sorpresa.
Improvvisamente vide sbucare uno striscione dagli alberi.
<< Bentornato Jake!>> espressero i Quileuttes all’unisono. Jake rideva insieme ad Elena, cercando di far finta di non sapere nulla. Tutti lo accolsero a braccia aperte, contenti che Jake stava bene, che era sulle sue gambe, sano e salvo. Anche la famiglia Cullen, Rose compresa erano felici che se la fosse cavata.  Bella, lei era radiosa, Edward era contento di vederla così felice per Jake e per Elena. Bella infatti era entusiasta di vederli insieme così felici e spensierati. . Volse lo sguardo verso lei, Elena, intenta a ballare con il suo Jake durante la festa. Erano così carini e teneri insieme. Elena le sorrise mentre Jake la stringeva a sé.
<< Bella… dai vieni a ballare anche tu! Edward che aspetti a farla ballare… non è vero che non sa ballare… se la cava benissimo… >> espresse afferrandola per una mano. Bella scrollò il capo ridendo. Poi chiese di fermare la musica.
<< Ma che succede!?>> Elena non riusciva a capire.
<< Buon compleanno sorellina!>> l’abbracciò Bella contenta. Elena era stupefatta, come aveva fatto a ricordarsi del suo compleanno, non ricordava di averglielo detto. Elena si scrollò nelle spalle cercando di capirci qualcosa. Bella la direzionò verso gli alberi. Elena vide in lontananza una sagoma, con una torta  tra le mani. Vedeva le candeline illuminare il viso della persona che stava portando la torta. Elena rise inizialmente, poi restò come pietrificata. Quella donna era li, con una torta tra le mani, il volto teso ma sorridente nel guardarla.  si avvicinava ad Elena, mentre lei indietreggiava incredula.
<< Buon compleanno piccola mia!>> espresse la donna, posando la torta su un tavolo e accarezzandole il volto. Elena la guardava incredula, voleva infuriarsi e arrabbiarsi ma non ci riusciva. Quella donna la guardava così remissiva, così tesa.
<< Cosa ci fa lei qui?>> espresse scettica mentre vide suo padre spuntarle dietro.
<< Elena… ti prego lascia che ti spieghi…>> espresse la donna prendendole le mani. Le lacrime le rigavano il volto.
<< Non c’è nulla da spiegare! Nulla…!>> Elena aveva gli occhi gonfi di lacrime. La più bella giornata, con Jake che era uscito dall’ospedale e che poco prima voleva farla sua, si stava trasformando nel peggiore degli incubi. Jake la teneva stretta a se.
<< Ti prego figlia mia lascia che ti spieghi… per una volta!>>
<< Non sono sua figlia… le ripeto che mia madre è morta!>>continuava ad esprimersi mentre le lacrime le rigavano il volto.
<< No Elena! >> Charlie intervenne nella discussione << Credo che tu debba ascoltare cosa ha da dirti… lei è tua madre ed è viva devi accettare la realtà!>>
<< Papà … ma tu?>>
<< Si.. so tutto! Elena…>> espresse avvicinandosi a lei << Dalle una possibilità… ti prego…   fallo per me, sai quanto bene ti voglio…>> espresse Charlie quasi supplicandola. Elena continuava a guardare la donna che la fissava con gli occhi lucidi e ansiosi. Anche se non voleva farlo, dovette. Dovette cedere e ascoltare cosa aveva da dirle una volta per tutte, anche se non voleva e non riusciva ad accettarlo.
 
 
A parte Jake e chi sapeva dell’esistenza della donna, il resto rimase delle persone presenti era sbigottito e increduli, molti sapevano che Elena era orfana di  madre e, non si aspettavano di vedere comparire sua madre. Esme lanciò uno sguardo di incoraggiamento a Elena, la quale le abbozzò un sorriso, anche se non riusciva a sorridere dopo una simile sorpresa.
<< Okay!>> intervenne Alice cercando di rompere il ghiaccio tra la tensione fra Elena e Kim. << Che ne dite se… andiamo tutti a casa Cullen e continuiamo la  nostra festa già perché tempo che stia anche per piovere!  Carlisle se sei d’accordo….>>  quest’ultimo annuì accendendo l’entusiasmo di Alice. Alcuni Quileutes annuirono altri rifiutarono gentilmente e tornarono a casa loro.
Bella la guardava stupefatta, sembrava che per sua cognata fosse naturale convivere con i licantropi, non si faceva assolutamente problemi.  Edward si mise a ridere divertito con Emmett. Rosalie che sembrava essersi affiatata in un dialogo con Leah, rimase anch’essa sbalordita. L’idea di avere tra i piedi i licantropi in casa non le giovava molto ma dato che Leah sembrava andarle a genio, non obiettò alla proposta.  Jasper era decisamente contrariato ma sapeva quanto Alice fosse determinata nelle sue scelte. Un uragano impossibile da fermare << Prometto che andrà tutto bene..>> gli sussurrò convincendolo << niente oggetti che tagliano, solo musica e chiacchiere…>>. In meno di dieci minuti erano rimasti solo Kim, Elena, Jake e Charlie. Charlie lanciò uno sguardo a Jake, che capì al volo. Bella le lanciò uno sguardo preoccupato  ad Elena,la quale aveva capito che centrava qualcosa in questa situazione ma le sorrise tranquillizzandola, se l’aveva fatto di sicuro era per il suo bene.
<> le disse a bassa voce dandole una pacca sulla spalla. << Sta tranquilla…>>. Elena accennò con il capo.
<< Elly…>> le disse cingendole la vita e scostandole una ciocca di capelli dal viso <<  tranquilla… sono certo che sarai in grado di ascoltare, sei così dolce amore mio…. Mmm>> espresse sussurrandole mentre Elena si voltò a guardarlo indecisa sul da farsi. <>  Elena lo fissò, malinconica, non voleva stare da sola con quella donna, poi annuì, abbassando lo sguardo, infondo  di da sembrava essersi decisa a darle una possibilità. Jake le diede un bacio sulla tempia, poi sparì con sua sorella e suo padre tra gli alberi.  Elena lanciò uno sguardo a Charlie, che le carezzò il viso.
<< Tesoro… io devo andare in centrale… però di qualsiasi cosa abbia bisogno ci sono chiama … okay?>> espresse abbracciandola, Elena lo guardò con gli occhi lucidi, Charlie le sorrise e l’abbracciò. << Ti voglio bene …papà!>>. Espresse con voce rotta.  Charlie fece un cenno per salutare Kim,  prima di direzionarsi verso la macchina. Erano rimaste sole, sulla spiaggia deserta di La Push. Elena lanciò uno sguardo verso il bar, non era chiuso ma sembrava non esserci molta gente,  guardò bene , era vuoto.  Si scrollò nelle spalle incredula, sembrava fatto davvero apposta, come se quello era stato messo la apposta per loro. Elena si incamminò verso il locale, Kim, con ancora in mano il dolce e le candeline accese la seguì.
Elena prese una sedia dai tavoli e si mise a sedere. Non aveva mai provato così tanto impaccio  e nervosismo in vita sua, per non sottolineare quanto fosse impaurita all’idea di dialogare con quella donna, la conosceva poco infondo. Anche Kim lo era, forse  molto più di lei. Appoggiò il dolce sul tavolo, la cera delle candeline stava colando sulla panna montata, ma non sembrava darci molta importanza. La guardava sua figlia, con lo sguardo basso, incredulo e imbarazzato. Era così bella, la ricordava da piccola, con il sorriso pronto e la dolcezza infinita. I capelli castani e la sua spensieratezza. Le sue frasi e la sua allegria per tutto.
<< Perché non le spegni?...>> espresse prendendole con delicatezza il volto e direzionandolo verso il suo sguardo. Elena le tolse la mano, lasciando Kim sempre più pentita di questa folle idea che le era venuta in mente: recuperare il rapporto con la figlia che aveva abbandonato e che temeva, provasse molto rancore per lei. Elena dal canto suo sentiva che stava sbagliando, non voleva essere così dura con quella donna, che diceva essere sua madre, ma non riusciva a non esserlo. La fissava ma non sapeva che dire, cosa fare. Sembrava essere rinchiusa in una stanza insieme ad uno sconosciuto, magari è anche tranquillo ma non si sa mai cosa possa tramare.
<< Elena.. io… mi spiace>> Kim non riusciva a trovare le parole per iniziare. Proprio come accade in una lettera che devi scrivere, il foglio è bianco, inizi a scrivere ma non sai davvero come e cosa dire inizialmente e alla fine non riesci mai a dire tutto quello che vorresti l’altro sapesse.  Elena  spense  le candeline, le sue 19 candeline, si alzò in piedi andando verso il bancone, le lacrime le solcavano il viso, il rimmel le colava sulle guance, si asciugò gli occhi con lembo della maglietta.  Kim sprofondò nella tristezza. Se non riusciva a parlarle in quel momento era davvero la fine, la fine di un sogno che nutriva da anni. Sarebbe stato meglio sparire e in fretta, non farsi vedere mai più e lasciare che Elena vivesse la sua vita senza intralci. Ma non voleva farlo.  Era li e aveva lottato per esserci. Aveva notato che Elena stava prendendo paletta e piatti per tagliare la torta.
<< Vuoi che ti aiuti!?>> Kim le carezzò la spalla. Elena si discostò dal suo tocco. << No… faccio da sola…>> espresse rabbuiata mentre con testa china si avvicinava al tavolo con la torta.
<< Lascia che…ti prego voglio solo starti vicina…>>espresse Kim, cercando di trovare un equilibrio con Elena.
<< E’ troppo tardi per starmi vicina…! Dovevi pensarci beh almeno una decina di anni fa prima di rinchiudermi in un orfanotrofio e lasciarmi a me stessa pensando che fossi morta!>>. Ecco che la bomba Elena teneva con molta accuratezza nel suo cuore era scoppiata, le schegge avevano colpito in pieno Kim,  rendendola in frantumi.  Quest’ultima sospirò, dietro sua figlia, che continuava a darle le spalle, notando la sua tensione e il suo tremore. Avrebbe voluto scappare o sprofondare nel profondo della terra in quel momento ma ormai si giocava tutto, a tutti i costi.
<< Senti Elena.. io sono stata orrenda con te! La peggiore delle madri…non mi perdonerei per nulla al mondo per quello che ti ho fatto ma…. ma credimi se l’ho fatto è solo per il tuo bene!>> sbottò Kim di colpo, lasciando ricadere i piatti sul tavolo. Un tuono fortissimo echeggiò nel locale  e la pioggia battente inizio a cadere con violenza. Era così anche per la situazione creata tra le due donne. Tensione e silenzio. Un rumore e un dolore silenzioso e  immenso che stava pervadendo entrambe ma che entrambe appunto non volevano del tutto esternare.
Elena si sedette al tavolo. La testa tra le mani. Kim si sedette di fronte a lei. Doveva dirle tutto, tutta la verità, ne più ne meno.
<> espresse nostalgica la donna.
Elena la guardò arcigna. << Io non… non posso … non ce la faccio….>> Kim rilanciò subito ai suoi dubbi spiegandole subito tutto. Elena stava per alzarsi le prese le mani per bloccarla.<< Ti prego… ascoltami una volta per tutte poi se non vorrai più saperne di me… beh sarai libera di farlo…>> espresse Kim implorandola. Elena si risedette, non aveva le forze per controbattere, era una situazione davvero difficile da fronteggiare perciò la lasciò parlare.
<< Provenivo da una tribù molto molto legata alle sue tradizioni,  tuo nonno Edmund, il capotribù non ammetteva ripicche,  mi voleva bene e anche se aveva l’aria rigida era buono, ma doveva mantenere la sua immagine di capo e perciò si faceva come diceva lui, a maggior ragione perché aveva una figlia  con… beh lo sai…   dei poteri… speciali…>> espresse mostrandole il tatuaggio sulla nuca. Elena la guardava incredula più che altro finalmente avrebbe saputo la verità su questo potere che le apparteneva, almeno sperava che Kim gliene parlasse <<…li avevo ereditati da mia madre Cassidy, lei sembrava , provenire da una tribù di stregoni, i Makah…al confine col Canada. Mi madre, lei aveva capito tutto su di me e  a volte me ne parlava ma io pensavo stesse scherzando,  aveva cercato di proteggermi, da quando ero bambina, mi teneva vicina, non lasciava avvicinare nessuno della tribù, sopratutto Adam Sullivan il nonno di Blake. Un giorno eravamo vicino al fiume, mia madre si era sentita male, aveva mangiato qualche erba che pensava fosse commestibile,  lei era una che sperimentava. Si sentì male, la portarono subito a casa, nella tribù non si fidavano molto degli ospedali, loro curavano con le erbe e infusi,  ma accadde una cosa strana. Mentre la stavano trasportando, io per istinto le misi una mano sullo stomaco, avevo dieci anni, guarì seduta stante, sotto gli occhi increduli di Adam… che assistette alla scena…>> le spiegò mentre Elena la guardava  incuriosita, provò quasi un senso di altruismo nei confronti di Kim.
<< Mia madre venne uccisa credendola indemoniata,  a mio padre dissero che era per il fatto che l’erba velenosa era ancora in circolo nel sangue…. per quanto riguarda me nessuno mi credette e ovviamente anche mio padre, che mi obbligò a chiedere scusa ad Adam per le mie supposizioni assurde. Di li a poco iniziò il mio incubo… l’incubo di avere questo potere… e molti altri, dato che un giorno per la rabbia e non so cos’altro all’improvviso mi sono trasformata in un lupo,  nella tribù degli Hoh un lupo femmina non era di buon presagio, perciò dovevano fare qualcosa, perché qualsiasi tortura mi facevano io guarivo…e davanti ai loro occhi increduli..>> narrava con gli occhi lucidi, mentre ricordava. Elena continuava a guardarla sconvolta da quelle parole. Kim decise di andare avanti, commemorare non le faceva bene, era doloroso per lei,  ma doveva provarci, per fare capire a sua figlia.
<< …Un giorno,  mi dissero che ero obbligata a sposare il primo genito del braccio destro di mio padre, Alec il padre di Blake, perché dovevo continuare la stirpe, il potere doveva essere un dono della tribù,  un dono da sfruttare. La cosa  sembrava fattibile, quasi tutti i matrimoni della tribù erano combinati, ma col tempo la cosa era degenerata. Mio padre non faceva che assillarmi sul potere, sul fatto che dovevo sacrificarmi per la tribù, mentre io non mi ritenevo un sacrificio Elena, volevo solo essere sua figlia….  Solo essere…>>le lacrime iniziarono solcare il volto di Kim. Elena le prese istintivamente la mano.
<< Forse è meglio …fermarsi…>> Elena sembrava preoccupata, non voleva che stesse male per il suo passato
<< No Elena…!>> proruppe Kim << Sono qui perché tu sappia tutto e anche se provo molto dolore farò del mio meglio per farti capire come sono andate le cose!>>
<< Okay… ti ascolto…>> quelle parole rincuorarono sua madre, Elena sembrava davvero essersi messa nei suoi panni, entrata in empatia con sua madre.
<< Per anni aspettavano quel momento i Sullivan, mio padre ma io avevo il mio piano, il tunnel scavato nella mia stanza che mi avrebbe fatto uscire dall’incubo… e infatti un giorno ci sono riuscita, avevo vent’anni, una notte mentre tutti dormivano e finalmente avevo finito il tunnel per scappare via, avevo progettato tutto, studiato con i minimi particolari  mi apprestai ad andarmene, presi qualche vestito che buttai in un vecchio zaino e finalmente mi sentii libera e… sola anche tanto sola…>> confessò stringendosi nelle spalle.  << … per un po’ me la cavai con qualche soldo che avevo risparmiato, ma dopo alcune settimane finirono, così mi cercai un lavoro, alla tavola calda di Amy… fu li che incontrai Charlie…>> spiegò abbozzando un sorriso.  Elena la seguì   << … veniva a fare colazione quasi tutte le mattine, un giorno lo vidi arrivare con Bella, allora una bambina piccolissima e molto carina, aveva un anno, Charlie diceva sempre che voleva farmi vedere sua figlia, parlavamo sempre… mi raccontava tutto… mi raccontò di suo padre che stava male, di sua moglie che l’aveva lasciato e che poteva vedere la bambina ogni fine settimana… e in estate. Lui si sentiva isolato era…. era solo quanto me… un giorno mi confidai con lui, gli raccontai della mia vita opprimente, ovviamente non potevo dirgli dei poteri... lui mi capiva al volo… mi stava ad ascoltare e io ascoltavo i suoi problemi…ci stavamo affezionando l’uno all’altra…>> le spiegò immersa nei ricordi << …una sera … era così triste perché  avrebbe rivisto la bambina dopo qualche settimana. Era così rabbuiato e triste, per tirargli su il morale gli andare al cinema… per svagarsi, all’inizio fu titubante poi accettò…>> continuava a spiegare ad una Elena sempre più incuriosita << … passammo una bellissima serata…  insieme  iniziammo a capire che ci sentivamo così affiatati,  che qualcosa poteva succedere e… successe… dopo qualche settimana ero incinta…  >>. Espresse con un nota di nostalgia negli occhi.
<< Perché non gli hai mai detto nulla? Lui ti avrebbe aiutata…>> espresse incuriosita, anche se non voleva darlo molto a vedere a sua madre Elena.
<< Non potevo! Non volevo metterlo in pericolo, gli Hoh mi stavano tornando alle calcagna… per fortuna sapevo ben nascondermi, sai Forks è una città molto piccola, per loro sarebbe stato facile trovarmi, ma  riuscivo comunque a farcela, a volte temevo di essere spiata. Passai i miei ultimi mesi di gravidanza, in un motel, con quei pochi soldi che avevo non potevo permettermi altro…>>
<< E quella casa dove… dove io ho trovato tutte le lettere…?>>
<< Sei stata in quella casa?>> espresse Kim preoccupata.
<< Si.. è con quelle lettere che ho scoperto che Charlie….è mio padre…>>
<< La casa è stato un regalo della Signora Lorenz…>> le rispose turbata Kim. Elena guardò l’espressione di sua madre, e fu davvero incredibile, quanto anche per lei parlare di quella donna fosse deleterio << Se solo mi avesse fatto decidere… ma sono stata troppo debole, dovevo impormi di più, lei si era messa d’accordo con tuo nonno santo cielo!>> Kim si alzò in piedi adirata. Elena la seguì impaurita, sembrava scossa. Kim le carezzò il viso per rassicurarla. Non voleva farla preoccupare così tanto.
<< Scusami … tesoro non so cosa mi sia preso ma ogni volta che ci ripenso…ci sto male… per tutti questi anni mi ha segregata in casa, rinfilzandomi di paure e di minacce della tribù, del fatto che Charlie soffriva già abbastanza per il suo matrimonio distrutto e io sono stata così codarda a non ribellarmi Elena… non ho avuto coraggio di cercarti…lei me lo ha impedito per anni… e io dovevo proteggerti solo che la cosa è degenerata…>> Kim scoppiò in lacrime, Elena l’abbracciò per consolarla. Aveva capito adesso, sua madre era stata costretta da quella donna e da suo nonno a farle una cosa simile. Kim si allontanò da Elena, inziando a camminare in lungo e in largo per il locale, come farebbe un animale in gabbia.
<< Ti prego Elena… ti prego di perdonarmi per tutti questi anni in cui hai creduto che… che io fossi morta, ma non potevo fare nulla, nulla…>>
<< Mamma…>> Elena per la prima volta riuscì a chiamarla in quel modo, sentiva e provava che quella donna era davvero sua madre, che era stata ingannata da una donna la quale credeva volesse aiutarla << Sta tranquilla… io… ti … ti perdono ma devi raccontarmi tutto… devo sapere tutto…! Ce la fai?>>. Emozionata, dolente e rassicurata Kim accennò con il capo, voleva raccontare tutto a sua figlia e lo fece, passarono l’intera serata insieme. Elena ascoltava sua madre che le spiegava tutto, con gli occhi lucidi e le ferite riaperte. Le raccontò del fatto che quella donna si era resa disponibile ad aiutarla in un momento in cui era fragile, debole e sola, del fatto che la signora Lorenz era molto  amica di Helen Swan, la quale  era decisamente contraria a non far sapere al figlio che Kim aveva avuto una bambina e che quanto Bella era sua figlia, ma non riusciva come Kim ad opporsi alle decisioni di quella donna, austera e convincente . A complicare le cose ci fu il fatto che un giorno la Signora Lorenz si presentò con Edmund, voleva rivedere sua figlia e conoscere sua nipote. Proponeva ogni giorno a Kim di ritornare, invano, nella tribù. Dopo l’ennesimo rifiuto di Kim, le comprò una casa nelle vicinanze di La Push, in modo che poteva vederla sempre. Sembrava stesse andando tutto per il verso giusto, Kim aveva confessato a suo padre di voler dire a Charlie della bambina, il padre era d’accordo. Le cose si complicarono quando Adam, scoprì che Kim avesse avuto una figlia, iniziò a minacciare Edmund di uccidere entrambe.  Kim subì diverse minacce da parte degli Hoh. I Branch erano disperati, soprattutto Edmund, ora che aveva trovato sua figlia e una nipote, non voleva perderle. Era disposto a tutto per vederle sane e salve, anche sacrificare il suo potere e infatti lo sacrificò. Si rivolse alla signora Lorenz e le chiarì che entrambi,  madre e figlia, dovevano sparire e il prima possibile. Spiegarono alla donna dei poteri di entrambe e glieli dimostrò davanti ai suoi occhi increduli. La donna accettò di collaborare con Edmund Branch, misero a punto un piano, che sembrava perfetto per far credere agli Hoh che madre e figlia erano davvero sparite. Ma le cose andarono storte: Adam Sullivan si presentò a casa della Signora Lorenz, minacciandola, le misero a soqquadro la casa per trovare Kim e Elena, ma non le trovarono. Kim era a casa sua a La Push con Elena, sentiva che stava per accadere qualcosa di disastroso, il piano di suo padre era assurdo: scappare in un altro Stato e cambiare identità e addirittura i caratteri fisici. Edmund stava preparando l’auto per la fuga, Kim, le valige, Elena se ne stava seduta sulla veranda ad osservare il cielo di notte, stellato. Tutto avvenne tempestivamente, Kim le diceva di nascondersi nella botola, aveva l’aria ansiosa, preoccupata e intimorita. Le aveva detto che sarebbe tornata a riprenderla. Ricordava sua figlia piangere impaurita, sentiva i suoi pensieri ma lei era troppo piccola per sentire i suoi. Kim avvertiva i licantropi che stavano per attaccare la casa, doveva proteggere la sua famiglia, suo padre e la sua bambina.  Iniziò ad attaccarli, ma fu tutto inutile, erano uno contro quattro. Ritrasformata  in umana con la speranza che suo padre si fosse nascosto insieme ad Elena, entrando in casa trovò suo padre morto in una pozza di sangue, disperata prese la bambina corse più veloce che poteva dalla Signora Lorenz. All’inizio la donna la accolse a braccia aperte ,e era sconvolta dalla morte del padre e continuò a farlo per parecchi giorni. Preoccupata e ansiosa poi prese la bambina, dopo aver serrato Kim nella sua stanza, e l’abbandono  nell’orfanotrofio di Seattle. A Kim raccontò che era scomparsa mentre l’aveva portata a fare un giro per strada e che era inutile fare delle ricerche per non avere ancora problemi con gli Hoh. Per anni quella donna aveva fatto credere a Kim che sua figlia fosse scomparsa e la convinceva e non denunciarne la sua scomparsa, spaventandola e a volte minacciandola. Al contempo Elena aveva vissuto per anni, i più delicati della sua vita, senza una madre e un padre che non sapeva di avere. Mentre Kim le raccontava con le lacrime agli occhi, ripensava a quello che per anni le avevano fatto credere, ai tasselli che comparivano confusi, provocandole amnesie e profondi mal di testa ora sembravano essere a posto, messi in ordine. Ora aveva tutto chiaro, sapeva cosa pensare: sua madre era una vittima innocente quanto lei. Mentre l’abbracciava per consolarla e farle capire che nonostante tutto l’importante era stato ritrovarsi, pensava a quella donna alla Signora Lorenz alla sua paurosa crudeltà.
Riaccompagnò sua madre nel motel dove alloggiava, Jake non aveva rifiutato di accompagnarla insieme ad Elena, anzi era felice che i problemi tra la sua ragazza e sua madre si fossero risolti.
<< Sei sicura che vuoi dormire qui… magari papà… non so potresti stare a casa con noi… sai la casa di La Push è in ristrutturazione, tra qualche mese io e Jake ci sposiamo ma … tzzz acqua in bocca papà non lo sa Bella mi ha detto di andarci piano…>>. Kim l’abbracciò ancora, voleva abbracciare e sentire sua figlia.
<< Sono felice per te tesoro mio e per Jake… siete una bella coppia…! E… non preoccuparti qui sono al sicuro… come hai detto prima con Charlie bisogna andare con i piedi di piombo!>> espresse sorridendole. << Ora va… prima che finiscano i tuoi festeggiamenti va e divertiti piccola mia…. Ehmm ciao Jake e grazie>>. Espresse voltandosi e salutandolo dal finestrino. Jake fece un cenno con la mano.
Elena abbracciò sua madre, poi rientrò in macchina. Jake le teneva la mano, aveva appurato nei suoi pensieri il dolore e l’angoscia provati nell’ascoltare la verità. Elena la stringeva, aveva bisogno di Jake e del suo calore per tirarsi su, per sentirsi meglio. Ma c’era un sassolino nella scarpa che voleva togliersi, nulla glielo poteva impedire. Jake sentendo il suo pensiero si irrigidì, non le avrebbe mai permesso di mettersi in pericolo.
<< Se vai da quella donna vengo con te!>> le disse seccamente mentre arrivati a casa Cullen la strinse a sé. Elena annuì, si abbracciò a lui, preoccupata e ansiosa. Jake la baciò, per rassicurarla, riuscendo a calmare la sua angoscia.
Arrivati dai Cullen, sembrava che la festa fosse finita, era tardi ma Bella e gli altri stavano aspettando. Dei Quileutes solo Leah e Embry erano rimasti ad aspettarla. La più irrequieta era Bella, quando sua sorella entrò in casa scattò in piedi, ansiosa e preoccupata per quello che era successo. Elena crollò sul divano, si sciolse nelle lacrime. Gli altri pensavano fosse meglio lasciarle da sole.

<< No tranquilli…>> espresse Elena fermando Alice con la mano << .. per voi non ho segreti….>> concluse asciugandosi le lacrime. Senza nemmeno batter ciglio iniziò a raccontare tutto, tutta la storia e tutto d’un fiato, lasciando trapelare dalle facce dei Cullen e soprattutto da quella di Bella, quanto triste e maligna fosse questa storia. Ma mentre Elena raccontava, mentre tutti erano presi da lei, Alice ebbe una visione, orribile e disastrosa, qualcosa che immaginava potesse accadere ma che la spaventava moltissimo. Nessuno a parte Edward se ne accorse. Se si fossero alzati per andare a parlarne da una altra parte gli altri e soprattutto Bella si sarebbe insospettita. Alice lanciò un’occhiata disperata ad Edward, lui rilanciò con uno sguardo preoccupato e vitreo. Non avrebbe permesso a nessuno di mettere a repentaglio la sua famiglia ora che tutto sembrava sistemato: ora che era felice con Bella e la loro bambina. Pensava a loro, doveva proteggerle a qualunque costo. Ma Edward conosceva benissimo Bella, non si sarebbe fatta convincere facilmente a lasciare Forks su due piedi e senza spiegazioni solo per non dirle che la sua vita e quella di Reneesme erano in serio pericolo e lui di certo non avrebbe permesso alcuna intromissione tantomeno pericoli nella vita delle due donne che amava di più al mondo: sua moglie e sua figlia.

   
 
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