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Autore: Mari24    14/05/2012    12 recensioni
[StaNathan]
"Vorrei portarti a cena, a vedere un film e poi salutarti di fronte la porta di casa. Non farei mai niente che tu non vorresti, ma spero sempre che qualche volta tu mi chieda di uscire, non per il solito caffè dopo le riprese, vorrei qualcosa di più, perché so che i miei sentimenti sono diversi."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono nel mio camerino.

Provo un’infinità di vestiti ma nessuno mi piace granché.

Alla fine opto per un abito corto di colore nero che mi arriva più o meno a metà coscia.
Ha le maniche corte e non è per niente scollato anzi, ha il collo a lupetto. E’ aderente fino alla vita mentre da quel punto in poi si apre una gonna a palloncino.
Ai piedi calzo dei sandali con tacco, dello stesso colore del vestito.

Certo se fosse stato Nathan avrei prestato più attenzione al vestito. No, ma che penso?!

Io e Nathan siamo solo amici e colleghi niente di più.

Indosso la stella in oro bianco che mi ha regalato lui, ma sto uscendo con Mark, quindi indosso anche il suo bracciale.

Mi guardo allo specchio, e istintivamente sfioro delicatamente la stella con l’indice.

“…perché tu sei una stella! La stella più bella e più brillante nel mio universo.”

Ripenso alle sue parole.

Ha detto il mio universo. Non l’universo in generale.

Arrossisco.

Lui ha questo strano potere di farmi imbarazzare o arrossire in molte situazioni. Come l’anno scorso al Comic Con, quando mi hanno fatto leggere un pezzetto di ‘Heat Wave’.

Sorrido al ricordo. I fan almeno si sono divertiti.

Do un’ultima sistemata al trucco e ai capelli, che lascio sciolti.

Forse dovrei spuntarli un po’.
Sono davvero lunghi. Ne parlerò domani con la parrucchiera, visto che tanto dovremmo girare quello spot per il nuovo presidente della ABC.

Perfetto, sono pronta.

Esco dal camerino e Mark è fuori che mi aspetta con un fascio di rose rosse in mano.

-“Non ho voluto dartele prima, perché… beh sai… c’era il tuo collega, volevo che avessimo un po’ di privacy.”- dice porgendomi le rose.

Sorrido.

In effetti le rose mi piacciono molto anche se non capisco perché non avesse potuto darmele di fronte a Nathan.

-“Grazie, sono davvero molto belle. Vieni, le sistemo in un vaso e poi andiamo.”-

Sto per voltarmi ma noto un ombra vicino a noi.
Controllo meglio con lo sguardo ma non vedo più nulla. Forse era solo un gatto.

Sistemo le rose e Mark è alle mie spalle, ma all’improvviso sento le sue mani sui miei fianchi.

Faccio per voltarmi, ma lui mi blocca le mani e intreccia le sue con le mie.

-“Mark…”- lo avviso.

Noi non siamo Yves e Sophia.

-“Sai, se FLO dovesse andare bene e piacere al pubblico, con Mike stavamo pensando di girare For Lovers Only 2. Questa volta saresti pagata!”-

Mi volto velocemente.

-“Sul serio state pensando di farne un seguito?”- chiedo emozionata.

Registrare questo film mi ha fatto capire davvero cosa voglia dire amare qualcuno tanto da superare i limiti e i confini.

-“Ti interessa?”- mi chiedi, ma vedo che il tuo viso si sta avvicinando al mio e d’istinto mi stacco da te, facendo finta di recuperare la borsa.

-“Ovvio che mi interessa, ma possiamo parlarne a cena? Ho davvero fame.”- dico cercando di cambiare argomento.

Ci dirigiamo verso la macchina.

Inutile dire che preferirei la compagnia di qualcun altro.

Sento un rumore di passi dietro di me e voltandomi vedo di nuovo un’ombra.

Mark si accorge che mi sono fermata e mi raggiunge.

-“Tutto bene?”-

-“Si, mi era solo sembrato… nulla! Sarà stato qualche gatto. E’ meglio andare.”- dico sorridendo.
Mi prende per mano come se fosse la cosa più naturale del mondo, e insieme ci dirigiamo verso la macchina.

Durante il viaggio scende un silenzio imbarazzante.

Non so se sono più imbarazzata per le scene girate con lui in FLO o per come mi ha abbracciata prima.

Non vedo l’ora che la serata finisca.

In effetti volevo passare il mio compleanno con un’altra persona, ma non mi ha chiesto nulla, per cui penso che non sia interessato.

Questo pensiero è come un colpo al cuore, una morsa che mi stringe lo stomaco.

Ma se voglio che lo show vada avanti, devo essere un’attrice professionale. Non devo farmi influenzare.

Continuo a guardare fuori dal finestrino e penso come Castle avrebbe potuto gestire la situazione.
O Beckett.

No lei avrebbe rifiutato in tronco. C’è il muro di mezzo.

E poi dallo specchietto noto una macchina scura dietro di noi con i fari spenti.

È strano compie il nostro stesso percorso.

-“Gira a sinistra!”- dico a Mark.

-“Cosa? Perché?”- mi chiede.

-“E’ una scorciatoia, eviteremo il traffico!”- dico sicura, ma è una balla. Voglio solo verificare se la macchina dietro cambia percorso.

15 minuti e 4 strade sbagliate dopo, siamo sulla via del ristorante.

Della macchina non c’è traccia. Forse mi sbagliavo.

 


Il cameriere ci fa accomodare e ci porta il menu.

Non ho tanta fame per cui ordino una semplice insalata.

Ma nel momento in cui il cameriere va via, Mark mi prende la mano, e con il pollice giochetta sul mio dorso.

-“Allora… come vanno le riprese di Castle?”-

-“Bene… oggi abbiamo girato la mia quasi morte!”- dico entusiasta.

È stato fantastico e poi Andrew e Will hanno scritto un copione con i fiocchi. I fan avranno tutti un attacco cardiaco.

-“Wow… potevano risparmiarti almeno il giorno del tuo compleanno!”- esclama.

-“Sai com’è, non si possono perdere giorni così. E poi domani giriamo un ultimo spot e finalmente iniziano le vacanze.”-

-“Dove andrai quest’anno?”- mi chiede piuttosto interessato.

-“Mah, non saprei. Mi hanno invitata allo Zlin festival quindi devo andarci e poi non so… pensavo a qualche posto che non ho mai visto, anche se devo andare in Canada dalla mia famiglia.”-

-“Perché non vieni con me a Parigi?”- mi domanda.

Wow, ok. Questo non l’avevo previsto.

-“E’… è per il film che me lo chiedi? O mi stai invitando a passare le vacanze con te?”- domando piuttosto confusa anche se so dove vuole andare a parare.
Qui non si tratta del film.

-“Secondo te?”- chiede con un sorriso furbo.

-“Non lo so. I-io… devo pensarci. E poi Parigi… ci sono già stata e… devo pensarci!”- dico balbettante.

Mi spiace dirgli di no, ma non voglio passare le mie vacanze con lui se non dobbiamo girare un film.

Arrivano le nostre ordinazioni e come in macchina, mangiamo in un rigoroso silenzio, ma… quella pianta, non vi sembra che si sia mossa?!

Avrei giurato che stava al lato sinistro della porta e ora è sempre più vicina al mio tavolo.

Continuo a mangiare anche se con la mano sinistra gioco con la stella che mi ha regalato lui.

È stato così dolce. Sorrido ancora al pensiero.

-“Sei felice?”- mi domanda Mark vedendomi sorridere dal nulla.

Oddio, e ora che gli rispondo? Che stavo pensando a Nathan e invece sono uscita con lui?!

Non è carino pensare a un uomo mentre stai cenando con un altro.

-“Oh… io…”- ma un forte rumore di piatti infranti mi fa voltare.

Un cameriere ha fatto cadere tutto e il caposala lo sta strapazzando.

-“…sembra che tu sia qui solo da un giorno!!”- dice infuriato.

In effetti mi sembra un po’ impacciato e goffo. E anche troppo grosso per fare il cameriere.

Ha una stazza familiare.

-“Vai al guardaroba e restaci!!!”- tuona il padrone.

-“Poverino.”- esclama Mark –“Eh quando qualcuno non sa fare bene il proprio lavoro è meglio che ne faccia un altro! È come se un attore non sapesse recitare o avesse vergogna di recitare scene di nudo.”- dice ammiccando.

Io resto a bocca aperta.

-“Pensi che non sia brava?”- dico maliziosamente.

-“Al contrario! Sei stata magnifica. In quelle scene ti sei superata!”-

-“Beh sono un’attrice. Fa parte del pacchetto. In quel momento non ero io. Ero Sophia, innamorata di Yves. Sono solo personaggi!”- esclamo cercando di fargli capire che non eravamo noi due lì, non Stana e Mark, ma solo due attori che fanno il loro lavoro.

La cena continua tranquillamente fin quando arriva la torta.

Mark ci ha fatto mettere sopra una candelina.

Sto per soffiare ma lui mi blocca.

-“Devi esprimere un desiderio.”-

Già, un desiderio.

Chiudo gli occhi.

Cosa desidero?
Ho tutto.

Ho un lavoro, guadagno bene, sono in salute. Ma la vocina dentro di me sa che c’è qualcosa che manca nella mia vita.

Due occhi azzurri come il cielo appaiono di fronte a me.

So cosa voglio.

Soffio la candelina ed esprimo il mio desiderio. Chissà magari qualcosa cambierà durante l’anno.

Mangiamo la torta ma io vorrei davvero andare a casa.
Sono molto stanca e domani devo alzarmi presto. Ho bisogno di riposare.

Ci dirigiamo verso il guardaroba.

Resto un po’ in disparte osservando ancora quel magnifico ristorante. Venire con la persona giusta dev’essere davvero molto romantico.

Mark chiede i nostri soprabiti.

-“Non fa un po’ caldo?”- sento Mark che parla con qualcuno.

A quel punto mi giro e vedo che il cameriere ha una sciarpa avvolta intorno al viso, che gli lascia scoperti solo gli occhi.

Non sento cosa risponde, ma mi avvicino e prendo il mio soprabito.

Le nostre mani si sfiorano e avverto quei brividi che sento solo quando Nathan mi sfiora.

Alzo gli occhi, e incontro quelli di questo cameriere.

Sono azzurri.
Come il mare. Come  il cielo. Come l’oceano.

Restiamo a fissarci così per qualche istante e so che è lui.

Solo con lui riesco a perdermi così nei suoi occhi.

Sto per dire qualcosa ma Mark mi porta via per riaccompagnarmi sul set.


Appena rientrata mi faccio una doccia veloce e inizio a preparare i miei bagagli. Domani sarà tutto molto frenetico e non voglio ridurmi all’ultimo.

Accendo la radio e mi ricordo che Nathan dovrebbe aver registrato in qualche radio.
Cerco la stazione velocemente, la manopola per poco prende fuoco, e poi sento la sua voce inconfondibile, calda e tranquilla.

“Stana is like a delicious cake. She knows the language of seduction and we have fun together.”

Arrossisco e scuoto la testa ridendo.

So che era lui, prima al ristorante.
Era Nathan. Sa anche lui che l’ho riconosciuto.

Perché era lì? Mi ha seguita? E perché?

Domani dovremmo parlare.

Un sorriso spunta sul mio volto.

Forse non tutto è perduto come pensavo.







ANGOLO MIO: Buonaseeeeera!!! xD ecco a voi questo secondo capitolo... ehm mi sono dimenticata di dirvelo l'altra volta ma l'avrete capito da soli.. in questa ff non parlo solo dal punto di vista di Nathan o di Stana.. sono capitoli alternati, quindi il primo era di Nathan, questo di Stana e così via...

bon non ho altro da aggiungere...ringrazio chi ha letto e anche chi ha recensito il precedente capitolo..

ok la smetto e lascio a voi la parola..

a presto!

sbaciotti ;>

 

   
 
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