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Autore: kumiko095    14/05/2012    3 recensioni
La "Nena92 & Kumiko095 co." presenta qualcosa che non vi sareste mai aspettati:
una raccolta di fic con tema il Crack!Pairing GerMano.
-Se unite due poli opposti, facciamo un esempio, la Pasta e le Patate, cosa otterrete? Un mix gustasissimo:Pasta&Patate!
[la raccolta è postata come Roundrobin per la collobarazione delle due autrici, gentili lettori siete pregati di non postare. Grazie e buona lettura!]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Tu e il fratellone l’avete già fatto?!
5

Se dopo quello che stava passando gli avrebbero chiesto di partecipare ad una gara di resistenza, il tedesco avrebbe mandato tutti a quel paese in tredici lingue, compreso il tedesco, il latino e l’aramaico antico.
Dopotutto vorrei vedere voi al posto suo, a fare da cuscino da un’ora senza poter muovere le gambe che ti formicolano così tanto da farti male.
Proprio così, perchè l’italiano che con una timida richiesta aveva chiesto ancora un po’ di calore ora lo stava usando come il migliore dei guanciali.
Per Ludwig cercare di divincolarsi da quella morsa – o era un abbraccio? - era praticamente impossibile e ogni movimento, anche se minimo, sembrava poter svegliare il meridionale che dormiva tranquillo.
E se da una parte avrebbe preferito tenerlo tra le sue braccia e svegliarlo dolcemente, dall’altra temeva le ire di Lovino per un comportamento del genere.
Come se quella situazione non fosse già abbastanza complicata ci si era messo anche il cellulare a squillare a ritmo dell’inno tedesco.
Ludwig lo afferrò all’istante e rispose alla chiamata senza neanche controllare chi gli stesse telefonando nella paura che l’italiano si svegliasse e gliele suonasse di santa ragione dove aver sentito quello che a sua detta era “uno merda di inno per pervertiti con istinti repressi come lo possono essere solo i crucchi”.
Rispose alla chiamata con un “Hallò?” a stento sussurrato e quello che gli arrivò in risposta fu un “Luuuuuuuuuuuuuuuuud!!!!” così acuto che per un attimo il tedesco credette di aver perso qualche decibel al timpano destro.
-Fe-Feliciano?- chiese riconoscendo la voce dell’Italia settentrionale e tremando allo stesso tempo mentre rivolgeva uno sguardo a Lovino che, per sua fortuna, non si era svegliato.
-Si, Lud sono io!!! Ti ho chiamato per avere qualche novità! È davvero da un sacco di tempo che non ci sentiamo no?! Sarei voluto passare te e il fratellone, ma proprio non ce l’ho fatta, sai com’è, sono tanto impegnato in questo periodo! Ah!A proposito, come sta Lovino? Tutto bene?! Sta facendo i capricci?! Spero che non ti dia troppo fastidio Lud, non saprei come farmi perdonare!!! E tu? Tu come stai Lud? Spero non sarei sempre serio e deprimente come al solito!Lovino non riesce proprio a concepirle le persone così!...- e mentre l’italiano continuava a parlare passando da un argomento all’altro con estrema facilità, Ludwig iniziava a temere sempre di più per la sua vita.
Difatti, l’altro italiano -quello che fino a qualche minuto prima dormiva placidamente tra le sue braccia- aveva iniziato a stiracchiarsi ed era in procinto di aprire gli occhi.
-Ah Lud! Tu e il fratellone l’avete già fatto?!-- -
A quell’ultima domanda di Feliciano, detta con un tono di voce troppo acuto per non essere udito anche da Lovino, Ludwig inchiodò gli occhi sul cellulare ed iniziò a sudare freddo.
“Mein Gott! Fai che non si svegli, fai che non si svegli per favore! Giuro che mi flagellerò per tutte le cose orribili che ho fatto, ma ti prego, non farmi morire!”
Ma per qualche oscuro motivo, o forse perchè il Cielo ce l’aveva con lui proprio quel giorno, all’udire di quella frase Lovino spalancò gli occhi da cerbiatto e fissò il cellulare che il tedesco aveva tra le mani con lo sguardo più omicida che aveva in repertorio.
L’italiano strappò letteralmente lo smartphone dalle mani di Ludwig e lo avvicinò alle labbra prendendo un bel respiro:
-Feliciano?- disse, con una voce piuttosto calma, attendendo una risposta da parte del fratellino.
-L-Lovi?!- rispose dall’altra parte del capo il settentrionale, con voce tremante.
-FOTTITI!!!!!!- urlò a squarciagola Lovino, per poi chiudere la chiamata, gettare il cellulare sul divano –costava pur sempre una certa cifra e l’italiano aveva ben chiaro il valore dei soldi in quel periodo di crisi-, alzarsi di scatto senza curarsi di star calpestando Ludwig e rifugiarsi nella sua camera al piano superiore in preda a una crisi di arrossamento acuto diffusosi su tutto il volto nel giro di un nanosecondo.
Nel frattempo il tedesco era rimasto talmente sconcertato da non accorgersi neanche che Feliciano aveva tentato subito di richiamarlo.
-Luuuuuuuuuuuuud!!!!- piagnucolò il sopraccitato italiano non appena  il tedesco riaprì la chiamata.
-Lovino…Lovino mi odia?-
-Eh?- rispose il tedesco, ancora scombussolato dal comportamento del meridionale.
-Ma come “eh”? Mi ha detto una cosa orribile Lud! Il mio fratellone mi odia!!!!- ed ecco di nuovo Feliciano che ricominciava con i piagnistei.
-Beh, ma anche tu, che razza di domande sono queste?!- Ludwig si riprese in un attimo e arrossì subito all’idea di quello che l’italiano gli aveva chiesto.
Non che si fosse immaginato mai scena in cui i protagonisti erano lui e il Sud Italia, ma da qui a metterle in pratica certe idee ne passava di acqua sotto ai ponti!
-Ma Lovino è sempre così chiuso con tutti e mi chiedevo se finalmente aveste fatto amicizia!-
Ludwig rimase un attimo in silenzio prima di rispondere, e si chiese come Feliciano potesse definire “fare amicizia” il sesso.
-Feliciano ci sentiamo dopo, cercherò di risolvere questa questione ma non ti prometto niente- chiuse così la chiamata, senza aspettare la risposta fin troppo logorroica del settentrione italiano.
Si alzò dal tappeto sulla quale era seduto da ormai troppo tempo sospirando e raggiunse il piano superiore con calma, sfregandosi le braccia non per il freddo – visto che andava in giro in canotta e jeans leggeri in pieno inverno- ma per la paura di ritrovarsele piene di lividi di lì a poco.
Certo, di guerre Ludwig ne aveva affrontate tante ma questa era senza dubbio la peggiore.
Aprì la porta della camera di Lovino deglutendo e dicendo le preghiere anche al contrario, sperando che questa volta qualcuno dal cielo lo aiutasse, ma quello che si ritrovò davanti fu del tutto inaspettato.
La camera non era completamente rivoltata da cima a fondo come aveva immaginato, anzi al contrario, era nell’ordine più  assoluto e di Lovino neanche una traccia.
Ma doveva essere per forza lì dentro! Era sempre lì che si rifugiava quando qualcosa non andava per il verso giusto!
-Lovino?- provò Ludwig, avanzando di qualche passo silenzioso, fino a quando non notò il ricciolo di Lovino sbucare dall’altra sponda del letto matrimoniale e notò l’italiano accucciato ai piedi del letto stesso.
-Esci di qui idiota di un crucco molestatore!- urlò tra un singhiozzo e l’altro mentre si accucciava meglio con la testa sulle gambe, in una posizione quasi fetale.
Il tedesco si avvicinò e lo guardò serio, posandosi le mani sui fianchi palestrati –Non puoi reagire così per ogni cosa che ti dicono! Sei solo una femminuccia! Non riesci neanche a rispondere a tuo fratello!-
Lovino scattò in un attimo e lo guardò con occhi di fuoco, rispondendogli con un tono troppo alto:
-Che cazzo ne vuoi sapere tu di come mi difendo io?! Non sai niente di me, niente! Non prenderti affari che non ti riguardano crucco di merda!-
Ludwig ricambiò lo sguardo severo e rispose a tono:
-Sei tu che non ti fai conoscere! Come pretendi che io sappia qualcosa di te, se te ne stai sempre sulle tue come una donnetta con il ciclo?!-
Il tedesco non fece nemmeno a rendersi conto di quello che stava succedendo e si ritrovò con le spalle al muro con Lovino che lo stringeva per la canotta nera e lo guardava con odio e disprezzo dieci centimetri più in basso.
-Non-provare-mai-più-a-dire-una-cosa-del-genere! Chiaro?- sillabò Lovino, avvicinandosi al suo viso.
-Perchè?- chiese il tedesco, senza alcun timore –Non è la verità?! Ho cercato tante volte di starti dietro, di accontentarti, di non farmi saltare i nervi ogni volta che fai una delle tue scenate isteriche ma tu non fai neanche uno sforzo per farti comprendere maledizione! Ti sembra facile starti sempre appresso?!-
-Nessuno te lo ha chiesto dannato crucco! Non ho mai voluto avere niente a che fare con te! E sono qui non è per mia spontanea volontà!-  rimarcò Lovino, sperando che il tedesco si arrendesse, ma per sua sfortuna andò diversamente.
-E allora perchè continui a rimare qui? Perchè continui ad accettare le mie attenzioni?- chiese Ludwig, perdendosi per un attimo in quelle iridi dorate e posandogli una mano sulla guancia –Perchè non te ne vai ora, esci da questa stanza e mi ignori per sempre?! Fallo Lovino! Vai via se hai il coraggio! Non sei qui per tua spontanea volontà no?-
Lo sguardo di Lovino vacillò per un attimo mentre fissava le iridi di ghiaccio del tedesco e si soffermava con lo sguardo ad osservare i lineamenti chiari e sensuali, i capelli biondi che ricadevano disordinati sul viso e i pettorali allenati.
Il cervello gli ripeteva “Vai via! Vai via ora e lascia qui questo crucco di merda!Non hai bisogno di lui!” ma il cuore martellava nel petto e le gambe non accennavano a muoversi.
-Fatti conoscere Lovino- sorrise Ludwig, mentre lo avvicinava lentamente a sé,  passando l’altra mano sui glutei sodi dell’italiano fino a quando i fianchi non si toccarono e le loro labbra erano così vicine che sentivano il respiro l’uno dell’altro –Voglio conoscere tutto di te, i tuoi sentimenti, le tue emozioni, le tue labbra, il tuo corpo, il tuo sapore…-
Ludwig gli sfiorò le labbra con le dita mentre le intimità si sfioravano facendo sospirare il meridionale e fargli firmare la sua condanna.
Il tedesco lo baciò lentamente, assaporandolo a pieno e spingendo con la lingua su quelle labbra incredibilmente rosse e gonfie per quel bacio soffocato.
Ludwig dovette insistere un bel po’ per approfondire quel bacio perchè Lovino non sembrava voler cedere e lasciare che la lingua del tedesco entrasse nella sua cavità orale e quando finalmente il biondo ci riuscì, lo esplorò a fondo con soddisfazione, ricatturando le labbra del meridionale ogni qual volta questo sembrava volersi allontanare.
Scese poi a baciargli il collo, lasciando un’umida scia di baci e segni violacei che fecero ansimare il meridionale - che ormai si era abbandonato ai suoi tocchi sapienti- e con estrema facilità e calma lo spinse sul letto, accomodandosi sopra di lui.
Ludwig lo guardò a lungo mentre ansimava e osservò dolcemente le labbra rosse e gonfie che si schiudevano nel tentativo di riprendere fiato, i capelli ramati che si ricadevano disordinati incorniciandogli il viso arrossato e imbarazzato, così come lo sguardo che gli stava rivolgendo in quel momento.
Lovino non aveva mai pensato all’eventualità di trovarsi in una situazione del genere con il crucco, certo, molte volte erano stati sul punto di baciarsi, ma mai con una passione così bruciante!
Cercò di alzarsi e scappare via da quella situazione in cui si stava cacciando e dalla quale non sarebbe riuscito ad uscirne facilmente perchè per Lovino andare a letto con qualcuno non era solo sesso, una scappatella e via, per lui aveva un significato molto più profondo e non era a conoscenza del fatto se Ludwig condividesse o meno queste sue idee.
Per lui un momento passato a “coccolarsi” sotto le coperte era amare e di certo non avrebbe fatto lo sbaglio di innamorarsi proprio del crucco!
Ludwig gli bloccò ogni via di fuga e lo baciò di nuovo con foga, prendendo a spogliarlo e spogliarsi, quasi avesse fretta di consumare quella passione scottante che aveva ormai contagiato entrambi.
Ormai i suoi sentimenti erano chiari e non avrebbe lasciato scappare la persona per cui li nutriva così facilmente, doveva essere suo a tutti i costi.
-Che ne dici di “fare amicizia”?- il tedesco lo spinse sotto di lui e sorrise mentre pronunciava quelle parole, ripensando che il concetto di “amicizia” di Feliciano non era poi tanto male.
Lovino si decise a lasciarsi completamente andare ed accettare quel nuovo flusso di emozioni a cui aveva finalmente deciso di dare un nome.
Amore.
-Ti amo- gli sussurrò infatti ad un orecchio,  sorprendendo il tedesco e sorprendendosi del fatto che una persona come lui potesse veramente dire qualcosa del genere.
Ludwig l’abbracciò forte e lo baciò dolcemente a fior di labbra:
-Ich Liebe Dich Auch-

 
 
 
 
 

 ****************
 

Veh a tutti!!!!
Ok, ecco a voi il tanto atteso (spero!) capitolo 5!
Mi scuso immensamente per l'immenso ritardo con cui ho postato questo capitolo ma ho avuto molto da fare, so che è imperdonabile, soprattutto nei confronti della mia socia (Nena chanl perdonami!!!) quindi se volete linciarmi fate pure!
Ora passiamo al capitolo!
Questa volta finalmente abbiamo Ludwig e Lovino che chiariscono i loro sentimenti reciproci, forse in un modo un pochino "singolare" ma almeno hanno avuto modo di comprendersi a vicenda.
Penso che siano tremendamente OOC, giudicate voi! Purtroppo gestire un crack!pairing senza mandare i personaggi in OOC è quasi impossibile (per quanto mi riguarda, essendo una persona molto sentimentale e romantica!)
Aveva in mente di fargli "fare amicizia" già da un po' ma si serviva un buon petresto per fargli conoscere e così serviva proprio Feli con quella famosa frase che da il nome a questo capitolo e che ha scatenato gli istinti repressi del nostro Ludwig.
Ed ora? Non lo so neanche io perchè passo il testimone a Nena92 che avrà l'importante compito di portare avanti questa bella raccolta!XD
Ora voglio proprio sapere cosa ne pensate, criticate, consigliate o anche solo insultate! Va bene tutto! Basta che voi RECENSIATE!!!!
Grazie per l'attenzione! <3
Kissuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ku095

 

  
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