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Autore: xdreamscometrue    14/05/2012    2 recensioni
'Chi non voglio rivedere? Zayn Malik. Quello stronzo sempre pronto a farci saltare in aria da un momento all'altro.'
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I raggi di sole filtravano attraverso le persiane, ricordandomi che era ora di affrontare l'inizio delle giornate più merdose di tutta la mia vita.
Oh no, Eleanor, non rovinare questi momenti così filosofici, su, continua!
E chi cazzo sono, Pascoli?!
Ah giusto, sto parlando ancora con il mio cervello, magnifique
Quindi in poche parole, quella cazzo di luce stava interrompendo il mio sonno, impedendomi di restare a casa ed evitare di vedere tutte quelle facce da schiaffi.
Ormai, non riuscendo più a riprendere sonno dai troppi pensieri, alquanto stupidi, mi alzai e mi diressi verso il bagno, praticamente strisciando a terra. 
Muovi quel culo Eleanor, oggi devi essere più forte che mai. 
 
 
-Ciao mamma!- gridai correndo giù dalle scale in fretta e furia, rischiando di rompermi l'osso del collo. Afferrai lo zaino, mancava poco che afferrassi l'aria, ed uscì senza neanche aspettare la risposta. Alzai le maniche della felpa e con passo svelto, mi diressi verso quello che doveva essere la mia scuola. 
Sentivo ormai le gambe cedermi, dallo sforzo che stavo facendo, pur di evitare di dover correre con lo zaino. 
O cammini o corri come un pinguino. Non c'è molta scelta, sbaglio?
Qualche metro e sarei arrivata, anche se avrei preferito che un criceto mi tagliasse la strada, mi facesse cadere e così potevo svenire il tranquilla pace, dopo aver sbattuto la testa per terra.
Così non dovevo andarci a scuola, no? 
Senza neanche accorgermene per colpa di questi pensieri senza senso, ero già entrata nel cortile della scuola, ormai le mie gambe ci andavano automaticamente. Feci una piccola corsetta fino al portone ed entrai. I corridoi erano letteralmente vuoti e questo mi preoccupava e non poco, odiavo entrare nelle classi quando ormai la lezione era iniziata.
Odiavo essere fissata.
Odiavo essere al centro dell'attenzione.
Odiavo essere notata.
Odiavo essere giudicata, anzi, pregiudicata.
Insomma, odiavo tutto ciò che riguardava la scuola. Mi hanno rovinato l'adolescenza, fino 14 anni. Solo perchè ero ancora 'piccola' ed indifesa. Ero inesperta e non conoscevo ancora per bene, il mondo al di fuori della Play. 
Bè, sì Play Station, perchè per quanto io mi ricorda non ho mai giocato con le bambole e se me ne capitava una in mano, di certo non passava i più bei momenti della sua esistenza. 
Ora ovviamente le uniche teste di cazzo che mi cercano ancora, sono Malik e compagnia bella. Gli unici, gli altri, bè gli altri non si comportano ne male ne bene. Cioè mi salutano, sorridono un 'Come va?' e 'Bene, tu?' qualche volta, ma niente di più. Questi ovviamente in tanti, ma la maggior parte ha semplicemente smesso di aprire bocca contro di me, sennò le occhiatine di disprezzo non mancano mai.
Perchè? Posso ovviamente dire che la società di oggi, conta molto sull'aspetto fisico. Nonostante ero una ragazzina di quattordici anni e sinceramente di trucchi, smalto e gonnelline me ne fregava ben poco, ero giudicata e presa in giro. Meglio nominata come 'maschiaccio'. Non che ora non lo fossi. I miei comportamenti e modi di fare sono tutt'altro che fini, delicati e femminili, ma di aspetto..Bè, sono cambiata un bel pò. Forse in tanti hanno anche pensato che il 'maschiaccio' si sia trasferito mentre questa Eleanor, sia una nuova arrivata semplicemente associale. Non che io lo sia veramente eh, semplicemente tutti i miei amici, la mia migliore amica e tutti gli altri, sono in un altra scuola. 
Ebbene si, non m'hanno preso in quella, perchè le classi erano tutte piene.
Sì, come no.
Così li sento solo di pomeriggio mentre con la mia migliore amica, Madeline, usciamo qualsiasi volta entrambe siamo libere da compiti scolastici ed impegni familiari. Di solito di sabato sera andiamo in qualche bar o in discoteca, e spesso vengono anche gli altri, tanto per distrarci un pò. Ma ormai da quando era successa quella rissa con Daniel, non ci siamo più andati, per evitare che si ripeta e magari per far si che le acque si calmino un pochino. 
Di conseguenza, è da un bel pò che non uso i trucchi
Se ve lo starete chiedendo: No, non mi trucco a scuola. Perchè vorei farlo? Per sembare anche io una di quelle oche che se si tingessero i capelli di verde potrebbero vantarsi di essere delle carote, da quanto fondotinta si mettono. 
Comunque, ero arrivata a scuola, no? Esatto. 
Corsi fino alla classe e quando mi ci ritrovai difronte, un brivido insopportabile mi percorse la schiena.
Paura?
Ansia?
Imbarazzo?
Vergogna? 
Ma smettila, coscienza di merda!
Inspirari profondamente, come una completa cogliona visto che stava passando il bidello, ed abbassai la maniglia entrando cautamente.
-Signorina Calder, per lei arrivare in orario è un optional?!- ma stai zitta.
Inizia la guerra, baby. 
 
 
 
Sbuffai sonoramente, alzandomi di scatto non appena sentii la campanella suonare, afferrando poco delicatamente il mio libro di storia ed uscendo a grandi passi da quel buco di topi, affrettandomi ad arrivare al mio armadietto, prendere la borsa ed andarmene. 
Odiavo i corridoi pieni di gente, ovviamente lo so che è una cosa normale, ma comunque non li sopporto. L'unico modo per riuscire a passare è tirare spallate a destra e a manca. Così richiede? Così farò, fregandomene di ciò che quelle galline mi urleranno contro, lamentandosi che le ho fatto cadere la borsetta di D&G o che cazzo ne so. 
Arrivai finalmente davanti al mio armadietto e quando tentai di aprirlo, non ci riuscì, stranamente. Alzai lentamente gli occhi dalla serratura e vidi una mano che bloccava l'armadietto.
Grande,dita affusolate, lunghe, magre..oh cazzo. 
Oh no, non ci tenevo neanche a girarmi, mi irrigidì immediatamente e sentì il sangue bloccarsi nelle vene, mentre il respiro diventare sempre più corto e faticoso. 
Non so quanto rimasi lì, immobile, ma di sicuro loro erano ancora la ed i corridoi si erano completamente svuotati. 
-Girati.- una voce dura, piena di cattiveria e sicurezza. Non mi girai, anzi, mi strinsi di più nelle braccia e chiusi gli occhi. 
-Ti ho detto di girarti e che cazzo.- no. Non ci riuscivo, avevo paura. Tanta paura. Non mi andava di sentire di nuovo quei dolori insopportabili, non volevo soffire, di nuovo. 
-Girati porca troia!- mi sentii tirare bruscamente per la spalla destra e per un momento temetti che me l'avesse letteralmente staccata. 
Aprii di scatto gli occhi, ritrovandomi davanti un'armadio che mi guardava furioso, con le mani serrate in due pugni e Malik alle spalle, con il solito ghigno compiaciuto. 
Le gambe cominciarono a tremarmi mentre mi si era improvvisamente formato un groppo in gola. Non mi era mai successo prima d'ora. Mai. 
L'armadio mi afferrò bruscamente per il braccio, stringendomelo un pò troppo e mi trascinò verso quello che doveva essere il bagno, mentre io cercavo di dimenarmi e peggioravo solamente la situazione. Mi spinse dentro talmente forte che finii per sbattere leggermente al muro, parandomi con le mani, mentre loro entravano tranquillamente e si chiudevano la porta alle spalle, con Malik che si preparava allo spettacolo. Vidi gli amichetti del pakistano avvicinarsi lentamente a me ed instintivamente, chiusi gli occhi e mi strinsi nelle braccia pronta ormai a soffire
Sentii un dolore improvviso all'altezza dello stomaco e da quanto il colpo fu forte, mi piegai in due, cercando di ignorarlo.
Si certo, ignorarlo. 
Sentii un'altro dolore al ginocchio, poi alla schiena, alla testa ed una serie di colpi che a me, parvero non finire più. Sentii le mie guancie piano piano sempre più umide, ipotizzai che fosse sangue, ma quando vidi una goccia scivolare sul pavimento, constatai che fossero lacrime, lacrime di dolore. Non ho mai pianto quando mi hanno picchiato. Questo significa, che questa volta ci avevano dato dentro. Mi accasciai a terra reggendomi la pancia con le mani ed il viso nascosto fra le ginocchie. Piangevo, come non ho mai fatto prima, singhiozzavo. Forse questa è stata l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai pieno. 
Molto probabilmente si. 
Sentii i colpi arrestarsi di colpo, diversi suoni muti che provocarono dell'aria' e la porta chiudersi con un colpo secco, ma intuivo che non ero rimasta sola. Infatti, come alzai lentamente lo sguardo, vidi la rovina della mia vita, seduta a poco meno di un metro, da me. Mi allontanai bruscamente, aumentando a piangere ed a singhiozzare, più rumorosamente. Sembravo una piccola bambina capricciosa alla quale avevano rotto la bambola, ma niente era confrontabile al dolore che stavo provando in quel momento. Malik alzò, gli occhi verso di me, notando la mia agitazione ed alzò la mano verso di me. Mi allontanai ancora di più ipotizzando il peggio, ma l'unica cosa che fecem fu sussusare 'dolcemente' un 'sssshhhh' avvicinandosi a me. Rimasi completamente scioccata, da quel suo comportamento da stronzo. Prima mi fa picchiare dagli amichetti e poi mi calma? Ma in ogni caso, non riuscì a fare niente, rimasi immobile ad osservare qualsiasi azione o movimento che avrebbe fatto.
Si avvicinò completamente a me, sfiorando i nostri gomiti provocandomi un brivido e sospirò grattandosi la nuca per poi girarsi ed inchiodarmi con quegli così scuri.
-Che facciamo con te, ah?- chiese con un tono mai sentito prima.
Sono l'unica a non capirlo?




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ODDIO NO, E' UN MIRACOLO!

Qualsiasi storia io abbia mai pubblicato, non sono mai riuscita a pubblicare il terzo.
wow. AHAHHHAHHAA.
Bè, sono ancora qui a rompervi le palle, ma sono di fretta.
Quindi; Non ho riletto, non ho avuto tempo di mettere tutte le parole necessarie in corsivo.
Spero che vi piaccia sdfghnj
Fa cagare i piccioni stitici lo so. c:
scappooooooooooooooooo!
ccccccciao C:

#p
  
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