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Autore: Pineapple__    14/05/2012    1 recensioni
Rieccomi con un'altra Dott, scusate ma quella coppia mi piace troppo. Spero di non ripetere i pasticci dell'ultima OS.
Dawn ha un segreto. Un segreto che cerca di tenere nascosto a tutti sull'Isola, ma niente può sfuggire all' occhio attento di Scott. Vi ho incuriositi? Allora, forza! Leggete e recensite in tanti!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dawn, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Yo boys and girls! Eccoci, purtroppo, all'ultimo capitolo di questa piccola fanfiction. Prima di iniziare fatemi ringraziare Marty_Angel per la recensione e knouge99 che, oltre alla recensione, ha messo la storia tra quelle seguite, ricordate e preferite. Un grazie speciale anche a Gaia_raggiodiluna_Piton che ha messo la storia tra quelle seguite e FaDiesis che l'ha messa tra quelle ricordate! Non posso dimenticarmi di AsiaNoah4Ever Grazie per essermi stata vicina in questa piccola storiella, per mè è stato molto importante! Quasi dimenticavo: la canzone di oggi si chiama Because of You- Louis Tomlinson (Cover). Vabbè vi lascio al capitolo, BUONA LETTURA! <3
N.B.: In questo capitolo Scott potrà sembrare un pò OOC, ma solo a causa della lontananza da Dawn, quindi rompete poco le palle (con tanto love <3).

TRE SETTIMANE DOPO...
Quella sera, l'Isola di Wawankwa, era illuminata a festa. Da essa provenivano risate spensierate.
La festa per la vittoria di Cameron stava filando liscia come l'olio. Tutte le coppie si erano buttate in pista, ballando fino allo svenimento. 
C'era solo un ragazzo che non ballava. Era vestito in smoking, come tutti gli altri sedicenni maschi dell'isola. Le ragazze, invece, portavano dei vestiti bellissimi vestiti lunghi.
Il giovane stava seduto ad un tavolino, in disparte, completamente isolato dal resto del gruppo. Fissava con sguardo perso lo strapiombo sul mare.
Ormai erano passate parecchie tre settimane dall'ultima volta che aveva visto la Ninfa. Quel sogno tornava, ogni notte, a tormentarlo. Ormai si era convinto che Dawn fosse morta definitivamente.
Ogni volta che si ritrovava a pensare alla bionda le farfalle iniziavano a svolacchiare impertinenti nel suo stomaco e sentiva il cuore stretto in una morsa mortale che lo straziava poco a poco.
A un certo punto una piccola figura vestita di tutto punto gli si avvicinò
"Qualcosa non va, Scott?" domandò gentilmente Cam
"Pff... lasciami in pace" tagliò corto il rosso, sospirando
"Stai tranquillo, la troveranno prima o poi" cercò di rassicurarlo il quattrocchi
"La volete finire con questa storia?! A me non manca per niente Dawn! Anzi, senza di lei sto molto meglio!" sbottò scattando in piedi e allontanandosi a passo svelto dal resto degli ex concorrenti che, avendo sentito l'urlo della Iena, si erano girati incuriositi
"Non prendertela, Cam. Non ne vale la pena" disse Zoey appoggiandogli una mano sulla spalla
"Non vuole darlo a vedere, ma lui è il primo che sente la mancanza di Dawn. Speriamo che la trovino presto; non so se reggerà a tanto stress" intervenne Mike
"Non credo che la rivredremo presto, se McLean non si dà una mossa e non si mobilita per andarla a cercare" asserì Jo.
Scott camminava spedito per il sentiero attraverso il bosco. Le mani andavano nervosamente su e giù per i capelli color carota. Basta, basta, basta. Non poteva pù sopportare la distanza che lo divideva dal Raggio di Luna.
I suoi passi si facevano ogni volta più pesanti, sempre più strascicati. A un certo punto, al centro del sentiero, apparve una figura non troppo alta, con lunghi capelli biondi. Era avvolta da una fioca luce lattiginosa.
Il cuore di Scott perse un battito. Che fosse davvero lei? Che fosse tornata... sana e salva? 
"Dawn!" la chiamò alzando una mano in segno di saluto.
La ragazza si voltò piano e sul suo volto si dipinse un sorriso raggiante. Il rosso non perse tempo; le corse incontro con le braccia aperte. Quando, però, la sfiorò di poco lei sparì e Scott si rese conto che quella era solo una proiezione della sua mente affranta. Un miraggio.
Si ritrovò a stringere a sè la fresca aria notturna, invece della ragazza. Angosciato, riprese a camminare velocemente per il sentiero. L'allucinazione di Dawn gli riapparve per ben due volte.
Si avvicinava a lei per abbracciarla ma, appena la toccava anche solo di mezzo millimetro lei scompariva nel nulla, lasciandolo con un'amara sensazione che gli opprimeva l'anima.
Finalmente arrivò sul ciglio dello strapiombo. Si ricordò di colpo della prima volta che aveva visto Dawn versione Ninfa. Da quella sera... il suo cuore le appartenne definitivamente.
Una figura apparve all’orizzonte, catturando la sua attenzione.
Si stagliava leggiadro nel cielo stellatto, volando a velocità impressionante verso di lui. Vista la lontananza non riusciva a distinguere bene le forme.
Sicuramente non era umano perché riusciva a scorgere due lunghe e piumate appendici bianche simili ad… ali.
Possibile? Possibile che fosse il cavallo alato di Dawn? Il corpo del rosso fu percorso da fremiti di gioia.
Più la sagoma si avvicinava, più prendeva la forma di un cavallo alato. La sua bocca si contorse fino a che sul suo volto si dipinse un sorriso genuino. Mai nella sua vita aveva mani sorriso VERAMENTE, prima di quel momento. 
I suoi occhi, dopo tanti giorni, si illuminarono; in groppa all'unicorno stava Dawn, stranamente non nella sua forma da Ninfa. I lunghi capelli biondi si muovevano leggeri nella fresca brezza dell'Isola di Wawanakwa
"Dawn!" esclamò agitando in aria le mani per farsi vedere dalla ragazza
"Scott!" rispose alzando un braccio, sorridendo dolcemente.
Finalmente, dopo un tempo che gli era sembrato un'eternitò, il cavallo appoggiò i suoi zoccoli a terra e la bionda scese dalla sua schiena, avvicinandosi al rosso.
Lui indietreggiò; aveva paura che se l'avesse solo sfiorata sarebbe sparita nel nulla
"Scott, che ti prende?" chiese preoccupata, guardandolo con i suoi bellissimi occhi azzurro grigi
"Tu... tu sei la vera Dawn? Cioè... non sei un miraggio?" balbettò con le labbra tremanti
"Ma cosa vai farneticando? Vieni qui. Mi sei mancato, scemo" disse cingendogli la vita con le esili braccia.
Sulle prime avrebbe voluto allontanarla malamente come faceva di solito ma qualcosa, dentro di lui, lo constrinse a ricambiare l'abbraccio. E così fu.
"Com'è andata la guerra contro quei... cosi?" domandò accennando al cielo terso con un movimento del capo
"Abbiamo vinto. Non verranno più a cercarti.........." la sedicenne si tappò la bocca con le mani e si staccò dal rosso, con il viso vistosamente imporporato
"Che intendevi con quel 'non verranno più...'" non potò finire la frase perchè Dawn gli avvicinò l'indice alle labbra, chiedendogli di tacere
"Dawn, che succede?" domandò notando la sua espressione preoccupata
"Mi ha seguito...  è qui... sento la sua aura sudicia..." biascicò afferrandolo per le braccia
"Ma chi?! Dove?!" esplose Scott, non riuscendo più a sopportare quell'inquietante e pesante silenzio che era calato tra loro due.
All'improvviso un fulmine nero spuntò da un cespuglio alle spalle dei ragazzi. La Iena riuscì a sentire solo un disperato "Attento, Scott!!" e si ritrovò a terra, con il sedere dolorante. 
Alzò lo sguardo e vide una cosa che i suoi occhi non avrebbero mai dovuto vedere; la figura nera era in piedi di fronte a Dawn, con un ghigno malefico stampato in faccia. Il suo braccio, a forma di lacia, era conficcato nel basso ventre della ragazza e dalla ferita grondavano litri sangue.
Non ci poteva credere; la bionda si era fatta infilzare al posto suo. Rischiava di morire... per salvare la vita al ragazzo.
La sagoma nera se la scrollò violentemente di dosso e puntò la sua picca contro Scott.
Il giovane, accecato dalla collera, gli si avventò contro, riempiendolo di cazzotti in pieno viso. Il demone, con una mano, lo prese per il collo e lo sollevò da terra
"Gi burf dareunt (Sei finito)" sibilò viscido come un'anguilla.
Stava per infliggergli il colpo mortale quando fu trapassato senza pietà da un'affilata spada argentata.
Il demonio emise un gridolino stridulo prima di accasciarsi, privo di vita, al suolo. Scott cadde per terra, massaggiandosi delicatamente la gola.
Davanti a lui stava Dawn, versione Ninfa. La spada tremolava nelle sue mani. A stento riusciva a stare in piedi. Si inginocchiò sull'erba, ritornando nella sua forma umana. Il sangue non accennava a fermarsi.
Scott le si avvicinò, facendola appoggiare contro il suo petto
"Perchè? Adesso mi dici perchè cazzo l'hai fatto!" ordinò con le lacrime agli occhi
"Eheheh, non c'è un perchè. L'ho fatto e basta" bisbigliò mentre un rigolo di sangue le scivolò da un angolo della bocca
"Dawn, ti prego restisti. Non te ne puoi andare... io... io..." le lacrime iniziarono a rigargli silenziamente le guancie. Bruciavano. Ammazza la pupazza se bruciavano. Erano anni che non piangeva così
"Non piangere, Scott. Non ti si addice. Comunque... c'è un modo per salvarmi" tossì accarezzandogli delicatamente una guancia
"Come? Dimmelo, ti prego... ti voglio salvare... ti devo salvare..." farfugliò tra i singhiozzi
"Questo devi scoprirlo da solo. Sono sicura che non mi deluderai... Araba Fenice" e detto questo si abbandonò, spirando tra le braccia del rosso
"No, ti prego Dawn. Non mi fare questo... ti prego..." troppo tardi. Questa volta Dawn se n'era andata davvero e lui non aveva potuto fare niente per impedirlo.
 La ragazza aveva detto che c'era un metodo per salvarla e poi l'aveva chiamato in un modo strano; Araba Fenice. Chissà cosa voleva intendere con quel nome. Strette ancora di più a se il cadavere della bionda.
La sua anima era straziata. Ormai aveva perso anche la persona a cui teneva di più. Anche più di se stesso.
Poi, dal nulla, il colpo di genio. Ma si; se l'aveva chiamato così il motivo c'era e doveva essere più che lampante.
Spostò il viso sulla ferita della ragazza, che ancora buttava sangue. Ci versò sopra diverse lacrime che al contatto con al carne viva, evaporarono all'istante, come delle gocce d'acquq su una superficie incandescente.
Pochi secondi dopo il corpo della giovane si illuminò, mentre la ferita incominciò a rimarginarsi a poco a poco. 
Passarono i minuti e la piaga diventò sempre più piccola finchè non scomparve nel nulla più assoluto. Non lasciò nemmeno una piccola cicatrice.
A un certo punto, con grande sorpresa di Scott, Dawn aprì piano piano gli occhi. Quando riuscì a mettere bene a fuoco vide la Iena che le sorrideva dolcemente
"Dawn... sei... sei viva!" trillò al settimo cielo
"Grazie mille Scott" sorrise mestamente la sedicenne
"Adesso pretenderei delle spiegazioni" fece calmo il ragazzo
"Si, hai ragione, avrei dovuto dirti tutto fin dall'inizio. Allora la storia è questa; tra noi e i demoni del Monte Atrapium è scoppiata questa guerra perchè loro cercavano il Ragazzo Prescelto, ovvero quello che aveva con sè l'Aura dell'Araba Fenice, ovvero tu. E vorrebbero usare il tuo potere per conquistare il mondo. Noi, per niente d'accordo, gli abbiamo dichiarato guerra e ora... beh, eccoci qua!" finì alzando le braccia al cielo
"Mi stai dicendo che io possiedo l'Aura dell'Araba Fenice e avete combattuto questa guerra solo per proteggermi?" domandò incredulo
"Esattamente. Però ho notato un cambiamento in te; quando siamo arrivati sull'Isola, all'inizio del reality, avevi un'aura davvero puzzolente, nera, sporca. Ora, invece, profuma di fiori di campo ed ha il colore del sole. Che ti è capitato?" chiese fissandolo
"Non lo so... forse è perchè mi sono innamorato" ammise schiettamente
"Uuuuh, e chi è la fortunata?" lo interrogò facendogli l'occhiolino
"Tu..." rispose semplicemente, accostando le sue labbra a quelle livide della bionda. Il tempo sembrò fermarsi, gli ocggetti persero la forma. C'erano solo loro due. Dawn e Scott. Scott e Dawn
"Non l'avrei mai immaginato che fossi io la prescelta" scherzò appoggiando la testa contro la sua spalla
"Non dovresti essere sorpresa. È a causa tua se sono cambiato. Grazie, Dawn" disse abbassando leggermente le sguardo
"Ti prego, adesso non mi diventare smielato!" ironizzò la giovane.
Scott le prese il viso tra le mani e la baciò di nuovo. Questa volta ci mise più passione e loro lingue iniziarono un focoso duello che si protrasse per alcuni minuti. Si staccarono solo quando non ebbero più fiato 
"Ti amo" le sussurrò Scott all'orecchio
"Anche io" rispose Dawn, intrecciando la mano destra con quella del suo nuovo fidanzato.

  
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