Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Gilulla    14/05/2012    2 recensioni
- Cosa fai, Jane? Ma sei impazzita? – urlò Margaret.
- E lasciala perdere e divertiti anche tu! – le rispose David con una canna in bocca ed una bottiglia di Vodka in mano.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

They are in an unknown house.


Così presero i loro vestiti, andarono in bagno e si cambiarono. Dopo qualche minuto uscirono e, senza fare rumore, aprirono la porta di casa, ma appena posarono il piede al di fuori di quella casa si udì una voce, era Niall.
    - Ehi, dove credete di andare? – Chiese.
    - Bé, non lo sappiamo, solo che non vogliamo essere qui – Rispose Jane.
    - Wow, grazie! – Disse ironicamente
    - Di niente, ciao! –
    E chiusero la porta in faccia al povero ragazzo.
 
    Qualche sera dopo, le ragazze si trovavano con la loro comitiva a bere e fumare.
    Jane stava cantando con un ragazzo, indossava un vestitino nero e scarpe molto alte, mentre Margaret stava ballando.
    Ad un tratto la sigaretta che aveva in mano Margaret le venne tolta e lei si girò indignata, ma si sorprese quando davanti a lei si trovò Louis che stava buttando la sua sigaretta a terra.
    - Bambina, che ci fai con questo vestito viola così corto e questa sigaretta in mano? E non dirmi che sei di nuovo ubriaca! –
    - No papà, tranquillo! –
    - Papà? Ma sei pazza? Vai a chiamare la tua amica e venite subito in macchina!-
    - Vaaaa bene, papà! –
    Louis si girò e la fulminò con i suoi occhi azzurri.
    Margaret andò da Jane, ma si scordò cosa le doveva dire.
    Cominciarono a cazzeggiare, e passati cinque minuti si sentirono prese e trascinate in una macchina nera. Dopo un po’ si ritrovarono nella stessa casa dove avevano dormito qualche notte prima.
    - Domani voi rimarrete a casa nostra, non ci importa di quello che pensate, so solo che voi da questa casa non vi muovete –
    - Ok, papà! –
    - E tu finiscila di chiamarmi papà! –
    - Tu, invece, finiscila di chiamarmi bambina! –
 
    La mattina seguente Jane si alzò prima di Margaret.
    I ragazzi stavano preparando la colazione, quando la videro recarsi in cucina mezza nuda.
    Il ragazzo biondo scuro stava cucinando e dall’odore sembrava qualcosa di buono.
    - Ehi, bell’ uomo! Cosa stai cucinando? – Domandò Jane.
    - Ehm, uova e bacon. Ma… - Rispose arrossendo.
    - Ma? –
    - Una magliettina non ti piace proprio? –
    - Bé, non è colpa mia se dentro questa casa non c’è niente di femminile –
    - Ci mancherebbe! –
    - Allora prestatemi qualcosa, no? –
    - Giusto, hai pienamente ragione –
    Il ragazzo si diresse verso la sua camera mentre Jane lo seguiva.
    - Senti, ma come ti chiami? – Domandò Jane
    - Il mio nome è Liam. Il tuo? -
    - Bel nome! Io invece mi chiamo Jane –
    - Piacere Jane! Mettiti la mia felpa –
    - Grazie bello, ma non ho i pantaloni –
    Liam se la guardò in modo strano e rispose: - Non penso tu ne abbia bisogno, provala e capirai! – e tornò in cucina.
    Intanto, Margaret, stava ancora dormendo, finché Louis non andò a darle fastidio.
    Quando lei si svegliò, arrabbiata per gli scherzi, lo prese, lo buttò sul letto, ci si sedette sopra e iniziò a picchiarlo scherzosamente.
    - Ahahahah, e tu cosa avevi detto l’altra volta? Avevo l’aria di uno troppo serio? – Domandò Louis.
    - Quando mai ho detto questa cosa? – Chiese Margaret.
    - L’altra sera, non ricordi? –
    - Dell’altra sera non ricordo proprio nulla, so solo di aver bevuto molto –
    - Appunto, bambina! –
    - Bambina? Ma guarda questo –
    Margaret cominciò a fare la guerra di cuscini con Louis, quando arrivò il ragazzo riccio a salvarlo. Così prese la ragazza e la buttò sul letto, togliendola da sopra il suo amico, però non si rese conto che “la bella fanciulla” gli si era attaccata addosso portandolo sopra di lei!
    - Ehi, tu come ti chiami? – Domandò Margaret.
    - Harry, tu? – Domandò
    - Margaret, ma se vuoi puoi chiamarmi semplicemente Marghe! –
    - Ok Marghe, piacere! –
    - Il piacere è tutto mio. Comunque ho freddo, avete qualcosa da prestarmi? –
    - Certo, ti presto la mia felpa? –
    - Ok! –
    Così si recarono tutti e due in camera di Harry, mentre Louis stava preparando qualche cazzata da fare con il suo amico Niall.
    Ad un tratto si sentì una voce profonda urlare dalla cucina, era Liam che avvisava di scendere a fare colazione.
 
    Si sedettero tutti a tavola. Liam servì i piatti ed iniziammo tutti a mangiare. Louis probabilmente aveva poca fame, poiché per vendicarsi della precedente battaglia con i cuscini, iniziò a tirare il suo cibo in testa a Margaret. Lei lo guardò e gli ritirò il pezzo di pane che le era appena stato tirato, ma colpì in piena faccia Jane, che sedeva accanto a Louis. Così, si aprì una vera e propria guerra, tutti tiravano il cibo che si trovava nel loro piatto in testa alla persona che sedeva davanti. Tutti tranne il ragazzo con la cresta, che si stava infuriando per il cibo che gli arrivava nei suoi preziosissimi capelli.
    - Ma vi siete impazziti? – Urlò.
    - Ehm.. no? – rispose Margaret.
    - No? Allora cosa ci fate voi a casa nostra, èè? –
    - Bello, se fosse stato per noi adesso stavamo ancora con i nostri amici –
    - Interessante, quali amici? Mi dite chi cazzo vuole essere amico di due troie?-
    - Adesso calmati – Ribatté Liam
    - Calmarmi? Ho a casa due troiettine. Mi dovrei calmare?-
    - Bé, penso proprio di si, signorino – Rispose Jane.
    - A si? Allora uscite e non vi fate più vedere! –
    - A pure! Addirittura così. Se fosse stato per me sarei andata già via, solo che non posso perché sono stata costretta a rimanere dentro questa casa! –
    - Tranquilla, non ti costringe nessuno! –
    - Dici? –
    Jane si alzò dalla sedia, prese i suoi vestiti e aprì la porta di casa, ma in qual momento Louis la fermò e la riportò in cucina chiudendo la porta.
    - Vedi? Non posso uscire –
    - Perché? Perché non le fate uscire, Louis? –
    - Amico, calmati. Non possono uscire perché se stasera vorrei uscire e girare per il quartiere le ritroverei con una bottiglia di alcool in mano ed una sigaretta in bocca! Sono ragazzine! – Rispose Louis.
    - Ah, quindi per le loro cazzate io mi dovrei far rodere il culo! –
    - Proprio così. Di te non conosco neanche il nome e già mi giudichi? Ma io dico, la gente è pazza – Rispose Jane.
    - Non mi conosci? Piacere Zayn, il tuo nome già lo conosco e adesso non ho il desiderio di darti la mano e sorriderti! Non sorrido alle troie! –
    - Fa come vuoi! Ogni cosa che mi dici mi entra da un orecchio e mi esce dall’altro –
    - Si, si. Convinta tu –
    Zayn si chiuse in camera sbattendo la porta con tutta la forza. Era davvero incazzato.

Questo è il secondo capitolo, speriamo vi piaccia!
Recensite, please..
Bea e Chiara :)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Gilulla