Il tredicesimo apostolo
Capitolo terzo
"..un bel tris..!!! "
Sembrava un secolo ma erano trascorsi solo dieci giorni da
quella volta alla Congregazione e circa tre mesi da quando si erano
rivisti e poi ripresi.
Gabriel era tornato all'Università e alle sue
brillanti lezioni, Claudia allo studio ed ai suoi pazienti.
Spesso si vedevano tutti insime con Alonso, Isaia e
Giulia, ormai prossima mamma.
Quando ritornava presto,Claudia era solita incrociare con
lo sguardo i bambini che giocavano festosi nel piazzale
antistante l'asilo vicino alla sua abitazione.
Prima, non e' che avesse fatto tanto caso a tutti
quei "terremoti" ma, da diversi giorni, osservava con sempre maggior
interesse e tenerezza quel mondo incantato e questa immagine se la
portava dentro per tutto il giorno.
Una di quelle mattine si svegliò presto,
cercò di continuare a dormire di nuovo, ma non ci
riuscì, allora ,mezza intontita, si recò al bagno.
Dopo un pò, si mise a trafficare con una
tavoletta, il test di gravidanza, su cui apparve come per incanto
"quel" segnale.
Con il cuore che gli batteva a mille ritornò a
letto, dove Gabriel dormiva tranquillo e beato.
Come era solita fare si sistemò accanto a lui
appoggiando la testa sul suo petto, ma in quel momento era tropo forte
il desiderio di svegliarlo, perchè la cosa che gli doveva
dire era così bella !
All'ultimo momento, però esitò. E'
vero, aveva visto mille volte Gabriel, ma sempre con quello
sguardo pieno di amore e di protezione; ora però voleva
capire se questo "Signor Antinori" poteva essere un buon padre.
Guardandolo, lo trovò solo buffo, in quel
pigiamone blu e grigio, che "faceva a cazzotti" con quei capelli rossi,
che lei gli scompigliava sempre come una bambina dispettosa.
"Gabriel, svegliati per favore"- gli diceva, mentre questi
accennava a stiracchiarsi, soddisfatto di sentire accanto a
sè la sua donna.
"Gabriel dai svegliati! Svegliati perchè aspetto
un bambino!"
Bastò quest'ultima parola per fargli fare un
balzo sul letto.
"Claudia..Claudia..ma..ma..dico sei sicura?"
"Oh si, certo, è da qualche giorno che..non..Ora
il test me lo ha detto chiaramente"
E come sempre accadeva nei loro momenti
più importanti i due si misero ad abbracciarsi. Lui
che si perdeva di nuovo nelle profondità di quegli occhi
marroni. Lei già felice per la maternità, sentiva
che Gabriel finalmente era suo, tutto suo!
Immaginiamoci poi cosa sarà passato per le loro menti e cosa si saranno detti, di certo tanti nomi di bambini, culle, cameretta da arredare..
"Attenta che ora prendi freddo"
"Sarà maschio o femmina?"
"Beh, questo lo vedremo la prossima settimana con l'esame
della villi coreali"
I giorni passavano, la gioia cresceva con la pancia di lei.
Una mattina che Claudia non aveva visite, Gabriel le vera promesso che sarebbe ritornato a casa presto, ma lei voleva fargli una sorpresa andandolo a prendere all' Università. Prese quindi la macchina e partì.
Una mattina che Claudia non aveva visite, Gabriel le vera promesso che sarebbe ritornato a casa presto, ma lei voleva fargli una sorpresa andandolo a prendere all' Università. Prese quindi la macchina e partì.
Lentamente passò davanti all' Asilo e come al
solito vide i bambini giocare nel piazzale; si fermò a
guardarli incantata più che mai e all'improvviso vide
staccarsi da un gruppetto una bambina che correndo
arrivò fino alla rete di recinzione.
Claudia scese dalla macchina e, mentre apriva il
cancello, la piccola, che aveva una deliziosa carnagione olivastra e
due grandi occhi marroni, le corse incontro e Claudia,chinandosi, l'
accolse tra le sue braccia.
"Dove sono i tuoi bambini?"- le chiese tutta festosa. E di
nuovo :"I bambini e la bambina..dov'e la bambina?"- ripeteva, muovendo
in alto le braccia come a simulare un gioco. Claudia non riusciva a
capire.
Fu il clacson di una moto che per un attimo la distrasse da
quel pensiero.
Era arrivato Gabriel con la sua Honda che, avendo visto
tutta la scena, si era fermato e con il casco ancora in testa
si stava avvicinando al cancello.
La bambina, appena lo vide, spostò l'attenzione
su di lui.
Claudia la fece subito scendere ed una volta a terra la
piccola si precipitò da Gabriel ripetendo la stessa scena,
con lo stesso abbraccio, con la stessa gioia ed infine ripetendo le
stesse parole di prima.
Claudia, nel frattempo, stava parlando con una maestra, una
ragazza molto giovane.
"Non mi meraviglio signorina," - disse Claudia -"i bambini
piccoli come questi spesso possono avere delle capacità
sensitive e sensoriali che durano per un certo tempo e che si perdono
col passare degli anni man mano che subentra il loro la
razionalità."
Anche Gabriel ebbe modo di sentire questi discorsi e ne
rimase talmente incuriosito che, una volta a casa, le disse -"Ma sei
sicura che i bambini..."
"Certo Gabriel, ci sono degli studi e delle pubblicazioni in
merito, e poi, scusa, anche tu mi dicesti una volta che in certe
culture arcaiche..."
Lui la interruppe:-"Sì, sì, ma questa volta è una cosa che ci tocca da vicino!"
Lui la interruppe:-"Sì, sì, ma questa volta è una cosa che ci tocca da vicino!"
"E se fosse vero? Ci hai pensato?"- rispose Claudia
fissandolo con quello sguardo che lo metteva sempre in imbarazzo.
"Claudia, veramente pensi che...insomma facciamolo subito
questo benedetto esame..come hai detto che si chiama?"
"Calma Gabriel, stiamo calmi"
La calma era comunque ritornata quel sabato mattina quando
si recarono al sant'Alfonso, al reparto ginecologia ed ostetricia al
terzo piano.
Oltre a loro, c'erano quattro coppie di futuri genitori.
Verso le dieci anche Claudia entrò per l'esame e
così Gabriel si tuffò nella lettura di una
rivista di motociclismo.
Vennero le undici e poi suonò anche mezzogiorno.
Solo allora Gabriel si accorse di essere rimasto da solo in
quella stanza e di quanto tempo era passato -"Ma guarda che ore sono!"
Fortunatamente in quell' istante si aprì la porta
ed un dottore lo fece gentilmente accomodare nella stanza dove si
trovava Claudia, seduta accanto ad una scrivania. Subito la
cercò con lo sguardo
"Allora Signori, vi devo dire che tutto procede bene" - fece
il dottore, che riprese - "Signora questa è la prima
gravidanza, vero?"
"Bene, bene "- riprese il dottore, vedendosi confermare
ciò.
"E avrete di sicuro dei vostri progetti futuri.."
"Senta dottore,"- lo interruppe Claudia -"è
più di tre ore che stiamo qua, ci dica."
"Sì, infatti. "- rincarava Gabriel - "
Perchè tutto questo tempo?"
"Tranquilli, tranquilli, ve l'ho detto, va tutto bene"
"Tranquilli un corno dottore!"- tagliò corto
Gabriel -"Ci dica tutto, non ci tenga in ansia."
"Va bene. No, volevo prima dire, beh insomma prima.. come si
potrebbe dire in questo caso?! Ah, sì!Allora signori miei
AVETE FATTO TRIS, anzi un BEL TRIS"- disse il dottore accentuando
queste due ultime e fatidiche parole
"Due bambini "- continuò la frase Claudia.
"..ed una bambina"- gli fece eco Gabriel che sorrideva allo
stesso modo di lei, mentre osservavano tutte le espressioni di quel
dottore rimasto senza parole.
Passata la meraviglia, il dottore,con un tono di voce
"professionale" disse:
"Per il momento vediamo due maschietti, per il terzo o, come
dite voi, la terza faremo poi una ecografia la prossima settimana."
" Dottore non ce ne sarebbe bisogno."- gli rispose con un
sorriso Claudia, mentre Gabriel annuiva.
Erano tutti e due divertiti per come l'aveva presa quel
dottore, a cui si poteva leggere in faccia un bel - "Ma guarda che
incoscienti ci sono in giro!"