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Autore: La_Sakura    05/12/2006    3 recensioni
Basta così poco per ricadere nel baratro? Ora che tutto era perfetto, bastano poche parole per far ricomparire i fantasmi del passato? E questi fantasmi fino a che punto posso far ricadere Lavinia nel baratro? Passato presente e futuro si accavallano, realtà e sogno non si distinguono più... che ne sarà di lei?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daichi Ozora, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'This is my life'
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Ringrazio di cuore OnlyHope, Rossy, Solarial e Scandros per le recensioni: il vostro affetto mi commuove, e spero proprio che

Ringrazio di cuore OnlyHope, Rossy, Solarial e Scandros per le recensioni: il vostro affetto mi commuove, e spero proprio che Heroe continui a piacervi… ringrazio pure le persone che hanno letto questo primo capitolo dandomi fiducia a priori.

Buona lettura –Sakura chan-

 

-Sicura che non ti devo accompagnare?-

-No, prenderò un taxi… avrei anche la macchina ma Shinichi stasera è andato ad una cena con i suoi compagni di squadra e serviva a lui…-

Tsubasa annuì sorridendole dolcemente: qualche piccola ruga cominciava a farsi spazio agli angoli della bocca, e Vinny non poté fare a meno di domandarsi se anche Daichi avrebbe avuto quello stesso sorriso raggiunta l’età del fratello… si riscosse dai pensieri quando sentì il clacson del taxi, così salutò nuovamente Tsubasa e sorridendo salì di corsa nell’auto che la condusse verso casa.

Tsubasa rimase sulla soglia finché la sagoma del veicolo non sparì dai suoi occhi, dopodiché rientrò in casa: si chiuse la porta alle spalle e vi si appoggiò, scivolando lentamente fino a terra… il peso di quello che Vinny gli aveva proposto era grande, doveva accompagnare all’altare la ragazza per cui suo fratello aveva dato la vita… Chissà che ne pensa Daichi… se da lassù approva, o se invece non accetterà mai questo matrimonio… se solo tu fossi qui, fratellino mio… sarei dovuto morire io, non tu… tu avevi portato felicità nel cuore di Vinny, e per colpa del mio egoismo e della mia stupidità lei ha perso la cosa più preziosa della sua vita e ora si sta per sposare senza nemmeno sapere se è innamorata o no… perché io lo so, l’ho letto nei suoi occhi… non è Shinichi che lei vuole…

 

Sanae entrò di corsa nell’appartamento: la pausa pranzo durava due ore e doveva sbrigarsi se non voleva fare tardi: appoggiò la borsa della spesa sul bianco tavolo della cucina, dopodiché azionò la segreteria per sentire i messaggi mentre si recò a controllare la posta.

-Ciao tesoro, sono Yukari! Hai già controllato la posta? Beh, se fossi in te lo farei perché c’è una grossa novità in circolazione… fammi sapere!-

Non capendo il significato delle parole dell’amica Sanae scorse velocemente le buste: si trattava per lo più di pubblicità o di un paio di bollette da pagare, ma ad un tratto il suo sguardo fu attirato da una busta color avorio. La carta era di quelle lavorate, e si capiva già a prima vista che non poteva trattarsi di una semplice lettera. Non c’erano mittenti, così la aprì velocemente, complice la curiosità e il messaggio lasciatole da Yukari.

Quello che trovò all’interno la fece rimanere di stucco: era una partecipazione di nozze, e quello normalmente non dovrebbe stupire… fu leggere i nomi degli sposi che la colpì più di qualsiasi altra cosa… perché si trattava del matrimonio tra Akumi Shinichi e Rodriguez Lavinia, celebrato in comune a Fujisawa, e a cui lei era stata invitata. All’interno della busta c’era pure un bigliettino scritto a mano. Sanae lo aprì, dimenticandosi completamente della spesa e del pranzo, e si sedette sul divano per leggerlo con attenzione.

“Cara Sanae, non abbiamo mai avuto rapporti facili, io e te, ma siamo legate, che tu lo voglia o no, sia a causa degli avvenimenti sia per i sentimenti che proviamo verso Tsubasa, che sono diversi ma in fondo uguali. Ora io ti sto chiedendo una cosa, non so se accetterai, ma te la chiedo lo stesso: vorrei che tu fossi partecipe al giorno più felice della mia vita… Shinichi ha esteso l’invito a tutte le vecchie glorie della Nazionale Giapponese, quindi non sarai da sola, se è questo che ti preoccupa… vorrei solo che per un giorno tu potessi mettere da parte i rancori che ci sono stati tra di noi e che potessi essermi vicina, come sarebbe dovuto essere anni fa ma che poi il destino ha deciso di impedire…

Te lo chiedo col cuore Sanae… e sono sincera…

Con affetto, Lavinia”

Rilesse la lettera altre due volte per essere sicura di aver capito bene… non poteva credere che quella piccola streghetta si stesse per sposare, con Shinichi per lo più, e che avesse pure la faccia tosta di invitarla!

Prese il telefono in mano e chiamò il capo per prendere un pomeriggio di permesso: doveva andare da lei, e chiarire la situazione, prima di decidere se partecipare o no alle nozze.

Si preparò velocemente, mangiò un piatto di insalata giusto per non essere a stomaco vuoto, e salì in macchina: l’indirizzo dove Vinny abitava era segnato sulla partecipazione.

Nel giro di un paio d’ore riuscì ad essere là: osservò la casa, prima di decidersi ad entrare… durante il viaggio aveva pensato a quanto era stato precario l’equilibrio psicologico di Lavinia dopo la morte di Daichi, e si chiese più volte se fosse davvero il caso di affrontarla, ma l’amor proprio prevalse sulla coscienza, così si decise e suonò. Quando Vinny aprì, si guardarono: fu esattamente come la prima volta che si videro, quando lei aveva 15 anni… si fissarono negli occhi fino a quando la spagnola si fece da parte e le fece segno di accomodarsi.

-Quale onore? A cosa devo la visita?-

-Al tuo pseudo matrimonio!- rispose Sanae, decidendo di attaccarla subito.

-Mmh, cominciamo bene… avanti, fammi la paternale pure tu: Shinichi non è quello che vuoi, non va bene per te, bla bla bla…-

-Sappiamo entrambe che ti sposi per fare dispetto a Tsubasa.-

-Io mi sposo perché amo Shinichi!!!- esclamò la ragazza fulminando la donna –Non è un dispetto, il mio!-

-Ah sì?- la sfidò Sanae, sedendosi sul divano e incrociando le gambe.

-Sanae, se sei venuta qui per provocarmi puoi anche andare a farti benedire! Non ho bisogno di te!-

-Eppure nella lettera che hai allegato alla partecipazione sembravi dire tutto il contrario!-

-Sanae, smettiamola di giocare, siamo abbastanza grandi entrambe: io ti ho teso l’ennesimo ramoscello d’ulivo e tu ci hai sputato sopra, come hai sempre fatto da 6 anni a questa parte! Tu e la tua stupida gelosia nei confronti di Tsubasa!-

-E dove sbagliavo, ad essere gelosa, eh? Me lo dici? Dormivate insieme, e Dio solo sa cosa avete fatto…-

-COME TI PERMETTI!!!- esclamò la giovane con le lacrime agli occhi, ricordando per un attimo gli incubi che l’avevano perseguitata per 5 anni –Tra me e Tsubasa non c’è mai stato niente!-

-È per questo che ti sei buttata su Daichi, eh? La copia esatta del tuo tutore, cosa potevi chiedere di meglio!-

-IO AMAVO DAICHI! Lui non era come Tsubasa! Lui era solo sé stesso! Siete voi che l’avete sempre considerato un Tsubasa in miniatura! Voi e tutti quelli che lo circondavano!-

-Io non l’ho mai pensato!—

-Ah no, Sanae? Ne sei sicura? Fatti un bell’esame di coscienza e poi dimmi cosa pensavi veramente di Daichi! Nessuno di voi, NESSUNO, l’ha mai considerato per quello che è! Vi siete mai chiesti come stesse dopo la morte di sua madre? Vi siete mai chiesti se soffrisse della somiglianza con Tsubasa? Io queste cose le sapevo perché per me lui era Daichi!-

-Anche all’inizio per te era solo Daichi?-

La domanda di Sanae giunse diretta ed inaspettata, e Vinny tacque, impallidendo.

-Credo sia meglio che me ne vada… comunque, sì, parteciperò alle tue “nozze”… voglio proprio vedere come andrà a finire!-

Quando Sanae uscì dalla stanza, Lavinia prese il bicchiere di vetro sul tavolino e lo scagliò con tutta la forza che aveva contro il muro: gli occhi erano pieni di lacrime, piangeva per le parole di Sanae… come si permetteva quella donna di infangare la memoria di Daichi? Prese il cappotto nero dall’attaccapanni, si coprì per bene e uscì di casa, diretta nell’unico posto che le dava un po’ di serenità.

 

Shinichi entrò in casa e non si stupì di non trovare Vinny: man mano che il matrimonio si avvicinava, la ragazza diventava sempre più inquieta, come se non fosse più sicura di volerlo sposare… sicuramente si era rifugiata sulla tomba di Daichi… come diamine faceva a trovare serenità in un cimitero? Arrabbiato e deluso uscì di casa e andò a cercare la sua promessa sposa…

Come previsto la trovò seduta accanto alla lapide del giovane: sembrava serena mentre “chiacchierava con lo spirito di Daichi”, come sosteneva sempre lei… si avvicinò in silenzio.

-Capisci? Io che devo fare? Più che tenderle la mano per cercare di mettere da parte le ostilità non posso fare… e quella stupida che ha nuovamente tirato fuori la storia della somiglianza tra te e Tsubasa… tu sei diverso, ma l’importante è che lo sappiamo io e te… sarà il nostro piccolo segreto…-

Shinichi si avvicinò e posò una mano sulla spalla della fidanzata:

-Tesoro, che ci fai qui? Prenderai freddo, torniamo a casa…-

-Oggi Sanae è sbucata a casa mia…-

-E che ti ha detto?- le chiese dolcemente Shinichi, accovacciandosi accanto a lei.

-Ha sparato a zero sul nostro matrimonio…-

Il ragazzo la osservò, e solo in quel momento si accorse che i suoi occhi erano vacui, spenti, quasi inesistenti… la luce che aveva riconquistato a fatica in quei tre anni era scomparsa, lasciando il posto a quell’oblio che Shinichi conosceva e temeva.

-Coraggio tesoro, andiamo a casa…-

La prese per un braccio e la aiutò ad alzarsi, e si accorse che la giovane era davvero senza forze: la trascinò quasi a forza fino alla macchina, dove Vinny si buttò di peso sul seggiolino e cadde in un sonno da cui il futuro sposo non riuscì a risvegliarla neanche per la cena…

 

Avvertì uno strano odore, un odore di primavera, di fioritura e di rinascita, così aprì gli occhi… era sdraiata in un campo fiorito, accarezzata dai tiepidi raggi primaverili di un sole che svettava nel cielo. Si guardò attorno spaesata, senza capire dove si trovasse, fino a quando una voce la fece trasalire.

-Lavinia…-

Scattò in piedi e si guardò attorno: non c’era nessuno, a parte lei e una leggera brezza.

-Lavinia…-

Di nuovo la voce la chiamò:

-Chi… chi sei?- chiese titubante.

-Non mi riconosci?-

Improvvisamente la voce era dietro di lei: si voltò e lo vide… Daichi… bello come sempre, i capelli ingellati nel solito studiato disordine e il volto rilassato, ma non sorridente.

-T… tu… tu sei… io…-

-Che c’è? Hai paura? Non devi… sono qui solo per parlare… per parlare con te…-

Il tono della voce di Daichi non era il solito: al contrario, era duro e serio, come se dovesse parlare di una questione importantissima.

-Di… dimmi…-

-E così ti sposi, eh?- chiese il giovane voltandosi e iniziando a raccogliere qualche fiore qua e là. Vinny annuì titubante, ma non si mosse da dove si trovava.

-E dimmi una cosa: lo ami? Sei innamorata di lui?-

-I… io non credo che… che queste cose ti riguardino, Daichi…-

-E INVECE Sì!- esclamò il giovane sbottando e lanciando per aria i fiori che aveva raccolto –Io ho dato la mia vita per te, ho perso tutto, e tu ti consoli col mio migliore amico?? INGRATA!-

-Tu… tu mi hai… sei stato tu a dirmi che dovevo trovare qua… qualcuno che mi amasse e mi… e mi rendesse felice…-

-E Shinichi lo fa? Shinichi ti rende felice come ti rendevo felice io? Rispondi Lavinia!- le si avvicinò e la prese per le spalle, scuotendola –Ami Shinichi tanto quanto amavi me??-

-Io… mi… fai… male… Daichi!-

La lasciò andare, ma non prima di averle dato una leggere spinta all’indietro: nei suoi occhi Lavinia lesse rancore e tanto, tanto odio… sentì le lacrime salire ma non fece niente per trattenerle… non era in grado di fermarle…

-Io credevo… pensavo… volevo…-

-Tu tu tu! Sempre e solo tu, Lavinia! Mai un “noi”! Dicevi di amarmi, ma adesso… non credo che fosse vero…-

In un secondo tutto sparì: Daichi, il campo di fiori, il sole, tutto… si ritrovò sola, avvolta dalle tenebre, con il volto bagnato dalle lacrime e le gambe che tremavano… si accasciò al suolo, si sedette mentre le lacrime continuavano a scendere, e si rannicchiò, tirando le ginocchia al petto…

 

Si svegliò di soprassalto, col volto bagnato dalle lacrime: Shinichi accese immediatamente l’abatjour e si voltò verso di lei, con aria preoccupata. Ma Lavinia non era lì, i suoi occhi erano fissi nel vuoto mentre il petto era scosso da continui singhiozzi.

-Tesoro, che c’è? Coraggio, vieni qui…-

La fece sdraiare e la strinse al petto, accarezzandole i capelli: che stava succedendo? Era bastata la visita di Sanae per destabilizzarla così tanto? Gli sembrava di essere tornato indietro di tre anni, gli sembrava che Lavinia fosse tornata indietro con la mente fino a quel brutto giorno… era già da un anno che non aveva incubi, possibile che…? No, non ci voleva credere! Baciò quella testolina tanto cara e si addormentò con lei fra le braccia: l’avrebbe protetta, aiutata e sostenuta… avrebbe fatto qualsiasi cosa… l’amava…

Vinny, dal canto suo, era in uno stato di trance… non capiva cosa le stesse succedendo, sentiva la voce di Shinichi come se fosse ovattata… quando il ragazzo la fece sdraiare accanto a sé non oppose resistenza, non era in grado… riusciva solo a vedere il volto di Daichi, arrabbiato, deluso, e non capiva il motivo… lui le aveva detto di crearsi una vita, lui voleva che trovasse qualcuno che la amasse… lui era… era morto… calde lacrime ricominciarono a scendere e la giovane si strinse al petto del futuro marito… il dolore che credeva di aver soffocato si ripresentò più forte di prima, con maggiore intensità…  il suo cuore, ricucito insieme con un sottile filo, si era distrutto nuovamente, con la comparsa di Daichi in quello che ancora non capiva se essere un sogno o la realtà… aveva deluso le sue aspettative, avevo deluso l’unica persona che avesse mai amato, avevo deluso colui che aveva dato la vita per evitarle l’umiliazione dello stupro… sentì le braccia di Shinichi stringerla ancora di più, così si rifugiò in quell’abbraccio come faceva a 11 anni con Tsubasa, quando gli incubi della morte del padre la perseguitavano… la sua vita era costellata da cattiveria e dolore, non poteva combinare niente di buono, ne era certa… non era destinata a nulla di concreto, nulla di bello, poteva solo portare infelicità alle persone che la circondavano… sua madre era stata la prima ad essere infelice della sua nascita, Tsubasa aveva perso la donna che amava per colpa sua… e aveva perso pure un fratello… sì, lei decisamente non portava niente di buono nella vita di nessuno, e di certo le cose non sarebbero cambiate con il matrimonio… avrebbe fatto soffrire Shinichi… non era degna di lui… no, decisamente non lo era…

 

   
 
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