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Autore: Faust_Lee_Gahan    15/05/2012    2 recensioni
"Greg non era mai stato un tipo geloso. Non particolarmente, almeno."
[Mycroft/Lestrade]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade , Mycroft Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Green-eyed monster

Summary: Greg non era mai stato un tipo geloso. Non particolarmente, almeno.

Pairing: Mycroft/Lestrade

Rating: G

Words: 840

Disclaimers: Non miei e “blablablabla! Lascia stare! Abbiamo detto queste cose centinaia di volte!”

Notes: Per la Sherlothon dello SFI sul prompt #3 (“La sua vita non le appartiene. Tenga giù le mani da essa.”)




Green-eyed monster



Caro mio! Come ci sono i figli illegittimi, ci sono anche i pensieri bastardi!”

(Pirandello)





Greg non era mai stato un tipo geloso. Non particolarmente, almeno. Andiamo, chi volevano prendere in giro con quelle stronzate?

Non era mai stato un tipo attaccato al telefono, perdendo minuti e quarti d'ora a decidere chi avrebbe staccato prima.

Non che lo fosse diventato adesso che aveva una relazione con Mycroft Holmes che, in quanto Governo Inglese, poteva – e a volte lo faceva – controllare tutti i suoi movimenti. Oltretutto non aveva il bisogno costante che il Governo gli provasse che poteva avere fiducia in lui.

Lavorava per il Governo. Volente o nolente doveva fidarsi per forza.

E difatti non era per una questione di fiducia che ultimamente gli ribolliva il sangue, quando andava nell'ufficio del suddetto Governo.

Il problema era che Mycroft aveva commesso l'errore di raccontargli che, in un passato non proprio remotissimo, tra le sue one-night-stand, c'era stata anche Anthea.

Errore. Grosso errore.

A Gregory piaceva Anthea: era una ragazza simpatica, oltre che indubbiamente bella, e perfino una segretaria efficiente e fidata. Oltretutto, si era anche ritrovata, senza neanche accorgersene, a fare da primo testimone alla sua relazione col fratello maggiore della sua personale spina nel fianco. Se prima l'ispettore trovasse assolutamente positiva questa lista di qualità che facevano di Anthea l'impiegata perfetta, ora le trovava a dir poco snervanti.

Ed era un vero guaio, visto che non poteva in alcun modo liberarsi né di lei, né del neonato mostro nelle viscere.

Ci aveva provato. Aveva smesso di andare a trovarlo in ufficio. Il risultato era stato deludente.

«Come mai non mi vieni più a trovare in ufficio?» aveva detto.

«Stronzo, figlio di puttana che fai finta di non capire.» voleva rispondere.

Ovviamente aveva inventato su due piedi qualche scusa.

Aveva provato a non pensarci. Ci aveva pensato lo stesso. Perché, come tutti gli elementi di quella relazione, era puro masochismo.

Fu in questo stato d'animo che si recò, come al solito, nell'ufficio di Mycroft per andare a pranzo insieme.

Anthea lo accolse col solito sorriso, cosa che lo irritò ancora di più.

«Vuoi che lo chiami?» chiese, pigiando sui tasti del cellulare come al solito.

«Non c'è bisogno, grazie.» rispose lui, sottolineando l'ultima parola tra i denti.

«Già fatto. Sarà qui tra poco.»

Gentile ed efficiente come al solito. Dannata.

Greg passeggiò per qualche minuto, sentendosi continuamente gli occhi della ragazza puntati addosso. Il rumore di una vibrazione lo riscosse.

«Oh. Dice che potrebbe volerci un po', e che nel frattempo puoi prendere un caffè con me.» disse la segretaria sorridendogli di nuovo.

Era più di quanto potesse sopportare. Lestrade scosse la testa. «No. Penso proprio di no.»

Lei fece una faccia stupita. «Qual è il problema? Non è mica la prima volta che-»

«Vuoi sapere qual è il mio problema? Sei andata col mio ragazzo, cara, e ogni volta che ti vedo vorrei colpirti con un mattone.»

Non l'aveva detto sul serio, vero? Era una sua mera fantasia l'essersi avvicinato alla sua scrivania, averci poggiato le mani sopra e aver abbassato preventivamente la voce.

Anthea aveva l'aria confusa e questo cibò il suo neonato mostro nelle viscere di una gioia macabra.

«Greg, è successo anni prima che vi conosceste...»

Lui tirò le labbra in un sorriso finto, con un pizzico di isteria.

«Può essere.» disse «Ma la gelosia è un mostro dagli occhi verdi e, se chiedi al mio nipotino Alec, ti dirà che non è possibile ragionare con i mostri.»

La segretaria perfetta alzò un sopracciglio, sgranando gli occhi, sconvolta. La soddisfazione lo stava divorando vivo, e stava giusto pensando che ne valeva la pena-

«Anthea.»

Quando il breve momento di gloria di Gregory Lestrade fu rovinato dall'ingresso del suddetto fidanzato, alias Governo inglese.

«Scappa prima che trovi un mattone.» concluse costui.

Lei si alzò ed eseguì l'ordine del capo senza discutere.

L'ispettore si voltò verso di lui: il suo uomo aveva un ghigno improponibile stampato in faccia, e gli venne voglia di buttarlo anche addosso a lui, un bel mattone.

«Ti diverti?» fece, stizzito.

«Oltre ogni dire.» fu la risposta.

Lestrade incrociò le braccia e assottigliò le labbra, senza guardarlo.

Mycroft si avvicinò. «Lo sai che Anthea si è sposata da circa un paio di mesi, ed è incinta?»

Lui rise. Più per la propria stupidaggine che altro. «Sono stato un idiota, vero?»

«Ci sono abituato, ormai.»

Annuì, profondamente convinto di ciò.

«E' che lei è così... E io sono...» Sbuffò. «La tua vita non appartiene a lei. Deve tenere giù le mani.»

«E' quello che fa, infatti.» disse Mycroft infilandogli due dita tra i capelli. «Sono stato con lei, ma se non vado errato ho chiesto a te di sposarmi.»

Stava veramente arrossendo? Alla sua età?

Mycroft gli sorrise, e gli baciò il collo.

«Andiamo a mangiare?» chiese con l'aria più innocente del mondo «La gelosia mi mette fame.»

Lui annuì, senza dire una parola. Non era necessario. Nel processo Governo inglese contro Stupido ispettore di Scotland Yard il verdetto era: colpevole di tutte le accuse. Aveva il diritto di non parlare e tutto quello che avrebbe detto sarebbe stato usato contro di lui.

«”Mostro dagli occhi verdi”? Questa da dove l'hai presa? Te l'ha detta il piccolo Alec?»

«Smettila.»

«L'ho sempre detto che quel bambino è un genio.»

«Sta' zitto, Mycroft Holmes.»

«Altrimenti?»

«Dico a Sherlock che hai preso il dolce ieri sera a cena.»

Ne valeva la pena.




Notes, again:

Greg prende la battuta da Grey's Anatomy. Sento già le urla. “CRISTODDIO! ANCORA??” Sì. Fatevene una ragione.

La citazione è presa da Ciascuno a suo modo. Io amo il Pira (così amorevolmente soprannominato anche da ginnyx muahahah!) e studiarne una monografia per Storia del Teatro non aiuta!

Volevo inoltre precisare che non sono un mostro asociale che non risponde alle recensioni per via del suo essere mostro asociale. E' che non ho il cazzo di tempo! Quindi chiedo umilmente perdono e spero che non siano solo insulti! XD *le ha viste ma non le ha lette ç_ç*

Dopo tanto angst, un po' di sano fluff mancava, a me ma anche a Sonia, che ringrazio come al solito! XD ♥

  
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