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Autore: Inuyasha89    15/05/2012    1 recensioni
Tratto dal capitolo 1: Allo scadere del terzo anno dalla grande disgrazia una nuova minaccia si abbatterà sugli eroi. Il futuro incontrerà il passato e tenterà di sottometterlo. Solo la prima guerriera del bene e colei che dà e toglie la vita con un cenno rimarranno a difendere il passato. Nuovi alleati si uniranno a vecchi nemici convertiti. L’ultima battaglia deciderà le sorti del mondo intero.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HELENA POV
 
“Ragazze…temo che mi si siano rotte le acque!”
Il mio primo pensiero all’urlo di Ayame fu di fastidio: non era decisamente il momento di partorire quello! Eravamo braccati da demoni e umani di cui non sapevamo assolutamente nulla, soprattutto per quello che riguardava le loro abilità; un figlio in questo caos non era esattamente l’idea più geniale che potesse venirmi in mente!
Ma, guardando la faccia di Ayame, improvvisamente capii che Madre Natura non si sarebbe fatta sviare dai suoi propositi solamente perché noi eravamo inseguiti da un’orda di gente pronta a farci la pelle.
Non mi preoccupava per nulla il fatto che la Principessa dei Lupi dovesse partorire: la casa era stata perfettamente fornita di qualsiasi tipo di farmaco e antidolorifico in commercio e, per quanto riguardava le levatrici, mia madre e la madre di Kagome sarebbero state perfette per aiutare Ayame durante il travaglio. In una qualsiasi altra circostanza la nascita dell’erede del clan dei Lupi in casa mia sarebbe stato un evento gioioso, ma con Kiseki alle costole…
“Madre! Korari-san! Prendete Ayame, Souta e il vecchio ed entrate in casa! Ayame sta per partorire e il vostro compito è quello di fare in modo che il parto sia il più naturale possibile! Madre sapete il protocollo necessario per una nascita demoniaca, aiutate Korari in questo frangente mentre la sua conoscenza dei medicinali che userete vi aiuterà a prevenire infezioni e problemi igienici! Qualsiasi cosa succeda e qualunque rumore provenga da fuori NON DOVETE USCIRE DI CASA! Quando tutto sarà finito verremo noi!”
-Se di noi rimarrà qualcosa che possa tornare indietro!-
-Helena! Ma che stai dicendo?-
Dannazione! Avevo inavvertitamente aperto il collegamento tra me e Kagome. Il mio senso di colpa non durò molto: la situazione era disperata e non avevo certo le remore di Yasha nel porre la mia migliore amica di fronte alla nuda e cruda verità!
-Kagome, stanno arrivando orde di demoni pronti a farci la pelle! Kiseki ormai si sarà reso conto che siamo scappate, quindi quello che doveva essere un lavoretto banale come uccidere tre umani si è tramutato nella caccia a tre demoni e una sacerdotessa. Nemmeno le orde di demoni di Naraku potevano competere!-
-Ma abbiamo protetto la casa nel miglior modo possibile e con qualunque incantesimo noto agli umani e ai demoni, sicuramente se ci nascondiamo tutti all’interno non saranno capaci di trovarci no?-
Una volta o l’altra avrei strangolato Kagome per l’innocenza che ancora possedeva! Anni passati a purificare demoni di ogni forma e taglia non avevano potuto nulla per intaccare l’animo puro della sacerdotessa: per quanto apprezzassi il fatto che non avrebbe mai potuto trasformarsi in una miko oscura, l’ingenuità della ragazza mi dava sui nervi la metà delle volte.
-Lo sai che ti voglio bene vero? Perfetto! MA PORCA MISERIA COME FAI A PENSARE ANCORA QUESTE COSE? Sì, abbiamo protetto la casa con ogni mezzo noto, ma lo abbiamo fatto perché nascondesse NOI! E poi non esiste un incantesimo che possa tenere dentro urla e odore di sangue. I demoni forse non potranno vedere la casa, ma questo non significa che non proveranno a colpire alla cieca seguendo il resto dei loro sensi!-
Sapevo di essere stata forse troppo brusca con lei, ma un’attitudine del genere non le avrebbe concesso una lunga vita al fianco di mio fratello. La sua completa ignoranza riguardante le questioni demoniache avrebbe dovuto essere colmata in fretta altrimenti il destino di Kagome sarebbe stato segnato. Negli ultimi tre anni il suo potere era aumentato a dismisura, ma la conoscenza delle regole del mondo in cui volevamo vivere non era cresciuta di pari passo. Una lacuna da riempire in fretta prima che succedesse qualcosa di irreparabile.
- Hai ragione Helena! Scusami! Dovrei smettere di comportarmi come una bambina e iniziare a -pensare al mio ruolo di sacerdotessa e futura compagna di Inuyasha! Cosa pensi di fare contro i demoni che stanno arrivando? Perché non hai mandato anche me all’interno della casa? Con i miei poteri di miko posso curare le infezioni prima che facciamo effetto!-
- So che, come sacerdotessa, possiedi enormi poteri curativi, ma stiamo parlando di un demone! Lo sai che i tuoi poteri rischierebbero di purificarla se tu non avessi distrazioni, la ridurrebbero in polvere in una situazione come questa. In più ci servono le tue abilità purificatrici per distruggere quanti più demoni possibile prima che raggiungano la casa!-
- Continuo a dimenticarmi che la maggior parte, se non tutti i demoni non resistono ai miei poteri. È che con te non ho mai avuto problemi e nemmeno Inuyasha ne ha mai subito gli effetti.-
-Non ti preoccupare! Yasha è mezzo umano quindi i tuoi poteri vengono automaticamente diluiti dal suo sangue mortale, mentre per quello che mi riguarda è dovuto al fatto che i miei poteri demoniaci sorpassano di molto quelli di altri demoni. Non dovresti riuscire a purificare nemmeno Sesshomaru o sua madre, a meno che tu non decida di utilizzare tutto il tuo potere, e in quel caso l’unica a sopravvivere potrei essere io. Comunque non dovresti essere in grado di purificare nessuno mentre stai cercando di guarirlo, è solo che preferisco andare sul sicuro visto che la tua concentrazione sarà tutta puntata sulla battaglia che stiamo per affrontare!-
- Si signora! Allora quale è il nostro piano di battaglia? Al solito tu guidi e io sparo?-
Sorrisi a dispetto del casino in cui stavamo per infilarci! La ragazza di fianco a me poteva essere ancora una bambina fiduciosa e ingenua e questo suo peculiare tratto l’avrebbe portata alla rovina prima o poi…ma a volte, per non dire sempre, salvava tutti noi dal baratro di una vita troppo seria! E avendo deciso di avere come compagno Sesshomaru sapevo che una vita seria sarebbe stata quella che mi sarebbe toccata fino alla fine della vita ed ero quindi molto felice di avere Kagome al mio fianco!
- No, stavolta cambiamo metodo. È ora che tu provi cosa significhi stare in una vera battaglia. Le scaramucce negli ultimi tre anni sono state utili per migliorare i tuoi poteri, ma l’ultima volta che siamo stati in inferiorità numerica così evidente eravamo contro Naraku. I tuoi nuovi poteri dovrebbero prevenire la necessità della mia protezione costante e i demoni che stanno per arrivare sono tanti, è vero, ma sono tutti di infima categoria quindi non dovrebbero esserci troppi problemi.
Combatti a terra, usando le spade. Non far apparire l’arco anche perché la battaglia sarà composta di numerosi corpo a corpo e non c’è lo spazio per le armi a lungo raggio. Hikari dovrebbe essere sufficiente per contrastarli, ma se riesci ad attivare anche Yami sarebbe meglio!-
Le due spade di Kagome, Hikari e Yami, Luce e Buio, che io e Sango avevamo donato alla nostra sorellina quella che sembrava una vita fa, erano la migliore difesa che io potessi prevedere per la mia protetta. Yami era ancora incompleta –solo quando Kagome avesse completato la cerimonia di matrimonio con Yasha allora la spada nera avrebbe potuto essere usata alla piena potenza -e quindi non sarebbe stata di grosso aiuto nel caricare con attacchi di youki, ma il potere di Hikari era cresciuto con quello di Kagome stessa e poteva convogliare la sua mikoki con la stessa facilità di un arco.
-E se non ce la faccio? Sei sicura Helena? Sarebbe la prima volta che combatto da sola…ci sei sempre stata tu alle mie spalle, letteralmente intendo! E poi lo sai che posso usare solo gli attacchi di Hikari, il mio youki non è abbastanza da attivare Yami per più di un colpo!-
-KAY! Fidati! Sei pronta per combattere! Ti ho allenato per questo momento e sono assolutamente certa che ce la farai! Ma devi convincertene anche tu! Questa è solo la prima grande prova. Molte ancora saranno le battaglie prima di arrivare al nostro “E vissero per sempre felici e contenti”. Non sarò sempre a proteggerti le spalle questa volta imouto! No, non contraddirmi…l’ho visto nel futuro Kagome: che riusciamo o no a liberare Maru e gli altri le nostre strade dovranno dividersi ad un certo punto. È l’unico modo per vincere questa guerra! Ho piena fiducia in te Shikon no Miko!-
Era la prima volta che chiamavo Kagome con il suo titolo. Non era quello corretto, o almeno non del tutto, ma non era ancora pronta per diventare quello che il futuro aveva in serbo per lei e per ora l’essere chiamata Sacerdotessa della Sfera era più che abbastanza.
“Bhè allora che stiamo aspettando? Andiamo a sterminare qualche demone Heleiana-sama!”
“Dopo di voi Kagome-sama! Ah, un consiglio! Non avvicinarti troppo alla madre di Sesshomaru: quando si trasformerà sarà complicato per lei vedere dove ti trovi e c’è il serio rischio che ti pesti, per errore ovviamente!”
L’ultima parte l’avevo aggiunta molto di corsa quando un ringhio alle mie spalle mi aveva reso consapevole della presenza di mia suocera alle mie spalle. Che non vedesse la gente, una volta trasformata, era la pura verità. Che provasse intenzionalmente a ridurre Kagome ad una frittella…non avevo intenzione di scoprirlo!
“Non ti preoccupare Lena! Alla fine i cani sono i migliori amici dell’uomo no?”
Quella ragazza sarebbe stata la fine della mia esistenza! Ne ero assolutamente convinta! Non aveva appena degradato mia suocera ad un banale cane da compagnia, nemmeno la sua vena suicida poteva aver concepito quello!
Per mia fortuna i Kami decisero di guardare nella nostra direzione in quel momento e ogni ritorsione da parte della Lady Madre del clan dovette essere ingoiata in favore di concentrarsi sulla battaglia imminente.
“Lady Kagaya! Per nessuna ragione quella feccia deve avvicinarsi alla casa e soprattutto nessuno e ripeto nessuno di loro deve andarsene via di qui vivo!”
Il basso ringhio di approvazione mi disse che avevo appena reso la demone molto, molto felice.
Voltando la testa in direzione della mia protetta la vidi annuire alle mie parole e prepararsi alla battaglia. Scagliai il mio youki al cielo e richiamai Fūryoku, la mia fedele naginata.
Stavano arrivando, ma eravamo pronte!
 
KAGAYA POV
 
Dovevo ammettere che la giovane sacerdotessa aveva del fegato. Era sicuramente dotata di potere enorme, quello anche un demone inferiore lo avrebbe potuto vedere senza difficoltà, ma era come un diamante grezzo: molto, forse troppo lontano, dalla lucentezza totale che avrebbe segnato il raggiungimento completo del suo potenziale.
Potevo solo immaginare come fosse stata solo tre anni prima, perché sapevo che l’allenamento con Helena, che aveva passato quasi tutta la sua vita braccata, era stato molto severo. Eppure i risultati ancora mancavano.
Avevo seguito le vicende di quella strana ragazza sin dal principio: dal momento in cui aveva liberato Inuyasha dal suo sigillo. L’hanyou poteva anche essere figlio di un’umana che avevo odiato e che odiavo ancora con passione, ma nelle sue vene scorreva il prezioso sangue del clan dei Demoni Cane dell’Ovest e io non avrei mai potuto permettere che un figlio del grande Inu no Taisho, per quanto fosse di sangue misto, fosse ucciso a causa di un banale essere umano. Quando avevo scoperto che era stato maledetto da una sacerdotessa avevo fatto in modo che nessun demone ne scempiasse il corpo: se l’hanyou voleva farsi ammazzare combattendo contro avversari più forti di lui non era un mio problema, ma avevo sempre considerato disonorevole colpire un avversario impossibilitato a difendersi.
Proprio per questo motivo, quando Sesshomaru decise che doveva vendicare l’affronto subito dal nobile sangue di suo padre uccidendo due bambini indifesi, arrivai molto vicina ad utilizzare i miei artigli contro mio figlio.
Avevo odiato e ancora odiavo Izaioy per essere riuscita dove io avevo fallito: avere l’amore di Touga. Ma nel momento in cui avevo posato gli occhi sul cucciolo del mio defunto compagno avevo compreso di non poterlo uccidere: Touga stesso viveva in Inuyasha. Forse Sesshomaru gli assomigliava fisicamente, ma il giovane mezzo-demone ne possedeva lo spirito focoso, passionale, disposto all’amore e al sacrificio per le persone amate. La forza del secondo erede del clan non risiedeva nelle sue abilità fisiche ma nel suo cuore.
Gli avevo concesso di vivere e di crescere: non lo avevo né protetto né portato all’interno del clan perché un mezzo-demone doveva dimostrare al mondo il suo valore.
Lo osservai perdere prima la madre e poi la sorella e i ricordi; lo vidi deriso e braccato ma non mi immischiai in nessun caso.
Lo seguii da lontano mentre incontrava per la prima volta la protettrice della Sfera dei Quattro Spiriti: Kikyo era il suo nome. Lo vidi innamorarsi, o meglio credere di essersi innamorato, per poi venire tradito da Naraku.
Avevo sottovalutato il pericolo posto da quella feccia quindi non riuscii a prevedere quello che sarebbe successo.
Sapevo che il sigillo era permanente quindi quando una strana ragazza dai potenti poteri spirituali lo distrusse la mia curiosità fu risvegliata.
Quando venni a sapere che quella ragazza era la reincarnazione di Kikyo, mancò molto poco che io decidessi di ucciderla, per non incappare nello stesso errore di 50 anni prima.
Per quel motivo, una sera, mi avvicinai al loro accampamento e attesi il momento corretto per agire. Mentre aspettavo non potei fare a meno di studiare Kagome.
Dopo 10 minuti di un’accesa e quanto mai intrigante discussione con Inuyasha compresi una cosa: quella sacerdotessa non era Kikyo.
Certo forse ne era la reincarnazione, ma erano due persone completamente diverse.
Il carattere di Kikyo era sempre stato pacato, a tratti remissivo, mentre Kagome aveva un fuoco all’interno. Non si limitava ad obbedire all’alfa del branco, ma lo sfidava per ogni piccola cosa. Ma soprattutto accettava la parte demoniaca di Inuyasha, lo spirito di suo padre!
Sorrisi ricordando quello che era successo subito dopo: avevo abbandonato ogni proposito ostile e stavo per andarmene quando mi trovai di fronte quello che credevo fosse un fantasma: Heleiana.
Mi aveva fatto cenno di non fare rumore e mi aveva condotto in una radura non lontana dove ero stata informata del suo ruolo di protettrice (ancora nascosta a tutti) della sacerdotessa e di tutto quello che era successo dall’ultima volta in cui l’avevo vista. Prima di scomparire nel vento Helena aveva detto qualcosa che, allora, mi aveva lasciata dubbiosa: “E’ la sua compagna!”
All’epoca non ci avevo dato molto peso, ma dopo tre anni, davanti ad una donna umana pronta ad una sanguinosa battaglia contro troppo demoni, mi tornarono in mente.
Mentre la prima ondata di demoni minori si abbatté su di noi e Kagome rilasciò i suoi poteri spirituali per purificarli, non potei fare a meno di dare ragione ad Helena.
Lo spirito della sacerdotessa rivaleggiava quello di Touga e quella era l’indicazione che cercavo per ammettere che Kagome era la donna giusta per Inuyasha.
 
IZAIOY POV
 
Era cominciata. I demoni ci avevano raggiunto e la battaglia era iniziata. Non potevo vederli ma potevo sentirli ed erano tanti, troppi.
-Oh Helena! Fai attenzione figlia mia!-
Se avesse saputo che mi stavo preoccupando così tanto sono sicura che mi avrebbe detto che non era necessario, ma quale madre non si preoccupa dei propri figli? Potevo vedere Korari che tentava di nascondere il terrore di perdere la figlia. Anche io ero preoccupata per Kagome, d’altra parte era la promessa sposa di mio figlio e ormai avevo imparato a voler bene a quella ragazza strana e indipendente. E i demoni erano così tanti…
-Ora basta Izaioy! Sono insieme e sono molto potenti! Vinceranno! Abbi fiducia in loro!-
Un gemito mi riportò alla realtà. Avevo anche io una battaglia in corso e, come mia figlia fuori, non l’avrei persa!
“Izaioy-sama dovremmo essere pronte per il parto. C’è qualcosa che dovrei sapere che lo rende diverso da un evento umano?”
Ponderai attentamente la domanda cercando di richiamare alla mente tutto quello che sapevo. Ayame era una demone lupo e tra inu e oka non c’erano molte differenze. Quindi il parto non sarebbe stato molto diverso da quello umano tranne che per un piccolo particolare.
“Korari-san, intanto non è necessaria tutta questa formalità tra di noi! Hai dei poteri spirituali? Abbastanza per creare una barriera?”
“Dovrei…anche se li ho utilizzati molto raramente nel passato. Perché?”
“Il parto di Ayame non sarà diverso da uno umano, ma sarà così focalizzata sull’evento da perdere il controllo del suo youki. Questo succede anche per assicurarsi che non ci siano pericoli per il cucciolo. Io sarò protetta dal marchio, ma un attacco di youki può uccidere un essere umano!”
La vidi annuire decisa e spedire i due maschi dall’altra parte della casa, per poi concentrarsi e creare una piccola barriera.
In quell’esatto momento Ayame urlò e rilasciò il suo youki.
Era cominciato!
 
HELENA POV
 
Non avevo idea di quanto tempo fosse passato. Un’ora, come una settimana. Ma tutto era finito. Dopo l’ultima ondata purificatrice di Kagome i demoni erano finiti e il silenzio era stato interrotto da uno strillo acutissimo: il cucciolo!
Guardai Kagome e la vidi sorridere e avviarsi verso la casa: aveva i vestiti strappati e insanguinati ed era ricoperta di viscere demoniache. Era ferita, ma per fortuna non era nulla di grave. Sorrisi in risposta e la seguii: nemmeno io ero messa meglio!
Entrate in casa osservai le due donne nel salotto. Le avevo sentite urlare ordini come due levatrici esperte, ma potevo vedere quanto sforzo fosse costato loro.
Per fortuna non era nulla che una buona dormita non potesse risolvere!
Lo squittio di Kagome mi riscosse appena in tempo per vederla scattare verso Ayame urlando: “Kawaiiiiiiiiiii!”
Con più calma la raggiunsi e il mio sorriso divenne ancora più grande quando posai gli occhi sul batuffolo di pelliccia marrone chiara. Da quello che potevo vedere aveva preso il colore dei capelli dal papà, ma gli occhi erano di un intenso colore verde come quelli della mamma. Sulla spalla portava una piccola voglia che, stranamente, aveva la forma di una falce di luna.
“È bellissima Ayame! Come pensavi di chiamarla?”
 Vidi che anche la principessa dei lupi aveva notato la voglia e il suo sorriso era diventato ancora più grande.
“Si chiamerà Tsuki!”
 
  
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