Anime & Manga > Majin Tantei Nougami Neuro
Segui la storia  |       
Autore: GlendaSinWrasprigrel    16/05/2012    1 recensioni
Dopo essere ritornato dall'inferno, Neuro, insieme alla sua inseparabile compagna Yako, continua a risolvere i misteri per placare la sua fame, ma intanto una sua vecchia conoscenza stava per arrivare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sasazuka teneva in mano un foglio con il rapporto del caso di una settimana fa. Assurdo, pensava lui, come possono dei ragazzi scomparire in una sola notte?
Lo aveva controllato più volte, anche la scena del crimine, ovvero una vecchia fabbrica chiusa per fallimento. Apparteneva ad una ditta di cosmetici, un posto abbastanza grande dove circa duecento ragazzi potevano starci benissimo, ma come potevano estinguersi così? Secondo quelli della scientifica sono riusciti ad analizzare vari tipi di succhi ai frutti rossi, CD di musica metal gothic e diverse ciocche di capelli sintetici.
«È un caso troppo difficile, come può un numero di ragazzi come una scolaresca scomparire così?!» disse Ishigaki leggendo alcuni fogli. «Cosa sarà successo in quella fabbrica? Tu che dici, senpai?»
«Interrogando diversi amici e compagni di scuola delle vittime non si è arrivata ad una conclusione precisa, perché nessuno si aspettava che andassero in un posto del genere. Alcuni di loro erano ragazzi comuni, mentre altri figli di genitori di alta società.»
«Già, nessun collegamento… Mi vuole spiegare una cosa, senpai?»
«Dimmi.»
«Si può sapere cosa ci facciamo davanti all’ufficio della piccola detective mangiatutto?»
I due poliziotti erano posteggiati con la macchina proprio davanti all’ingresso dell’edificio dove stava l’agenzia investigativa di Yako.
«Mi sembra di avertelo già detto, per questo caso potrebbero aiutarci»
«No, senpai! Lo escludo! Loro sono detective ambulanti e io non cre-…»
« Se non fai come dico io, distruggo quella action figure che hai comprato l’altro giorno.» lo minacciò Sasazuka con estrema serenità.
«Nooo! La mia Dokuro-chan!» Come un cane bastonato, il giovane poliziotto abbassò la testa in segno di arresa.
Sasazuka uscì dall’auto ordinando a Ishigaki di aspettarlo. Con la coda dell'occhio si accorse di una figura che stava strisciando sulla parete dell'edificio e d'istinto tirò fuori la pistola, puntandola sulla parete, ma la abbassò subito, avendola riconosciuta.
La figura che stava strisciando con la spalla sulla parete era Godai, che perdeva copiosamente sangue in diversi punti del corpo.
Il ragazzo, vedendo il poliziotto si rilassò e tirò un sospiro di sollievo, per poi cadere a terra stremato.
Sasazuka andò in suo soccorso reggendogli la testa e controllando le sue lesioni. Il povero Godai a prima vista sembrava avere diverse fratture in tutto il corpo, almeno tre costole rotte e ferite da taglio qua e là. «Godai, cos’è successo?! Chi ti ha ridotto così?!»
Lui respirava a fatica, tossendo sangue. «M-mi porti dal… M-mostro. Presto…»
«Ma prima dobbiamo…»
«Non… pensi a me. Q-questo è più… importante!»
Compresa la sua volontà, il poliziotto prese sulle spalle Godai, in preda al panico Ishigaki era al telefono per chiamare un’ambulanza.
Sasazuka salì le scale più velocemente che poteva, facendo attenzione a non scuotere troppo il corpo del ferito e raggiunto l’ultimo piano fece subito irruzione nell’ufficio. «Neuro!»
Il demone era sdraiato sulla poltrona con le mani giunte e le gambe accavallate: si stava rilassando. «Yako non c’è, è uscit-… Ma cosa?» 
Il poliziotto senza fiato fece adagiare piano Godai sul divano che ancora gemeva dal dolore.
Neuro si avvicinò ai due umani, la sua espressione non era per niente preoccupata, ma dal tono della voce si poteva sentire una punta di timore.«Godai, cosa è successo?» chiese poi.
A fatica il ragazzo riuscì a rialzarsi e con l’aiuto di Sasazuka si sedette. Parlare gli era altrettanto difficile. «Q-quella Nara… farà qualcosa a Yako… ne sono certo.»
«Che cosa?»
«Sono stato… attaccato d-da un ragazzo, mentre pedinavo la detective. Mi ha detto … non intralciare gli affari… d-del capo.» Godai non ce la faceva più, si lasciò cadere sul divano ormai privo di forze e svenne.
Akane-chan sventolò a Sasazuka avvertendogli che l’ambulanza era già sotto ad aspettarli. «Io porto Godai all’ospedale. Non ho capito molto bene, ma immagino che questa Nara abbia preso Yako.»
«…ta» Neuro guardò ancora Godai, ora sulle spalle del poliziotto.«Ha anche detto… Di' al biondino… di andare alla fabbrica abbandonata.»
Sasazuka si ricordò del caso: l’unica fabbrica abbandonata era quella nei sobborghi della città. «Ho capito quale intende! È quella nella periferia della città!»
Neuro, recepito il messaggio, venne mosso dall’ira sferrando un altro pugno, questa volta sul muro, trapassandolo. Sasazuka, anche se impressionato dalla forza dell’essere, comprendeva perfettamente il suo stato d’animo: pur non mostrando a grandi linee il suo affetto verso la ragazza, pur essendo una creatura incapace di provare i sentimenti umani, lui ci teneva davvero a lei.
«Ora mi sono stancato» un alone verde avvolse il corpo di Neuro, gli occhi che brillavano di un verde accesso e prima che Sasazuka se ne accorgesse il demone era già sparito.


Yako stava camminando su una strada vuota e piena di ferraglia ai piedi del marciapiede. Controllò di nuovo la mappa, ma sembrava che la strada fosse giusta, difatti dopo aver girato a destra si ritrovò davanti una fabbrica enorme. «Dovrebbe essere questa.» Senza indugiò entrò, guardandosi intorno: c’erano tavoli capovolti, sedie sparse e bicchieri di plastica che emanavano un dolce odore di succo, pareti e tende completamente nere.
«Ciao.»
Yako sentì rimbombare nel grande edificio la voce di Nara, questi spuntò da dietro la ragazza. «Nara… Ma cos’è questo posto?»
«Oh, niente di che. Una settimana fa c’è stata una festicciola di liceali, tema: creature della notte» la giovane demone ululò ironicamente come un fantasma, finendo con una risata.
Yako si ricordò della notizia vista al telegiornale riguardo proprio quella stessa fabbrica. «Io ho sentito che in questa fabbrica sono scomparsi molti ragazzi. Circa una settimana fa.»
«Già, poverini.» Nara rise divertita.
«Aspetta... ne sai qualcosa?» chiese Yako
«Come sei perspicace, Yako-chan. Comunque, più che una festa era un incontro settimanale che facevano loro.»
«Non mi dirai che…»
«Mi servivano degli scagnozzi e così li ho trovati. Stai pure tranquilla, sono ancora vivi.»
«Che cosa intendi?»
«Siamo più che vivi.»
Un braccio si appoggiò sulla spalla di Yako facendola trasalire
«Non preoccuparti ne-chan! Non ti mangio mica! Anzi, più che altro non posso» l'aspetto freak del ragazzo spaventava la povera umana, tutti quei piercing e catene e anche quei canini che sembravano… veri.
«Ok, ora lascia fare a me. Tu rimani insieme agli altri ad aspettarlo. Lui arriverà sicuramente.»
«Roger.»
«Lui? Parli di… Neuro? Che intenzioni hai?»
«Se mi seguirai, avrai le risposte che cerchi.» con un cenno del capo Nara ordinò il ragazzo di lasciar stare Yako, che subito corse verso la demone che era vicino ad un ascensore.
«Mettiamola così Yako. Sono pronta a dirti il motivo per cui sono qui, ma prima voglio che tu indovini» schiacciato un bottone, cominciarono a salire.
«Sinceramente mi sono venuti in mente tantissime motivazioni.»
«Già, proprio come al nostro primo incontro» ridacchiò la vice-imperatrice.
«Ma prima vorrei sapere… chi era quello era.»
Nara si portò un indice al mento con fare riflessivo. «Lo si può chiamare, mezzo-vampiro.»
«Cosa?»
«Non lo trovi patetico? Ragazzi di quindici e sedici anni che giocano a fare i mostri. Si nascondono sotto fattezze non loro perché pensano che la loro vita umana faccia schifo. Non si accontentano di provare cambiare solo il loro atteggiamento, ma persino la loro identità. E pensano che la vita dei non-viventi sia il massimo. Quando non è così.» Il silenzio calò tra le due per poco,la situazione cambiò quando Nara sorrise di nuovo. «Ad ogni modo, vediamo se indovini.»
Yako scosse la testa come se si fosse risvegliata da un'ipnosi, si accorse della presenza di un odore strano nell'aria, ma non ci diede troppo peso. «Al café hai detto che avevo quasi intuito la vostra relazione.» alla ragazza scappò un tossicchio.
« Vai avanti.»
Poco dopo i tossicchi aumentarono. «Ecco io… ho pensato...» Yako si sentiva strana. Oltre a tossire in continuazione aveva la gola in fiamme e stava cominciando a sudare. Con le mani cercò di coprirsi il naso e bocca, ora nell’aria era ben visibile un miasma color viola. «Ma… cosa?»
«Mi dispiace tanto Yako.»
L’umana si accasciò a terra, la vista le si annebbiò e prima di perdere i sensi, l’ultima immagine che vide fu il sorriso sinistro di Nara.


«Cosa? Yako è stata rapita?!» Higuchi batté con una mano sulla tastiera del computer alla notizia che Sasazuka gli diede per telefono. «Ma chi?!»
«È una cosa piuttosto complicata. Si tratta di demoni. Non posso andare a cercarla assieme a Ishigaki,visto che non conosce il segreto di Neuro. L’unico che mi può aiutare sei tu.»
«Ok, ho capito! Ora dove sei? Ti vengo a prendere.»
«Sono all’ospedale ***, ho portato l’amico di Yako qui.»
«Ok, ho capito. Aspettami!» Higuchi chiuse il più velocemente che poteva i PC con cui stava lavorando, prese dal cassetto della scrivania un paio di pistole e munizioni: sapeva di non essere bravo con certe cose, ma voleva comunque aiutare Yako. Raggiunta l’auto andò all’ospedale.


Neuro non ci mise molto a raggiungere il posto e proprio come aveva detto Sasazuka, ecco l'immensa fabbrica, assediata da un bel comitato d'accoglienza.
«Questo non me lo aspettavo.» Centinaia di ragazzi erano lì davanti all’entrata, come se lo stessero aspettando. Erano tutti vestiti di nero come Godai li aveva descritti, ma non fu la prima cosa che lo stupì, fu ben altro di più pericoloso. «No. Non può essere.»
«Ehilà, ciao biondino! Hai accettato il nostro invito!» facendosi strada tra la folla, un ragazzo borchiato con in mano una mazza sorrise all’invitato, mostrando in bella vista i suoi due canini e gli occhi rosso-sangue.
«Evil Worm,una tecnica di trasformazione.»
«Oh oh, vedo che allora conosci il nostro capo.»
Neuro squadrò il ragazzo. «E tu cosa dovresti essere? L’uomo nero sotto il letto dei bambini?»
«Sei spiritoso, mi piaci.»
«Dimmi subito dov'è Yako» disse Neuro scuro in volto.
«Chi? Ahhh parli della ne-chan. Mi spiace, lei ha da fare con il nostro capo.»
«A cosa le serve? Perchè l'avete rapita?»
Il demone ribolliva così tanto di rabbia che in quel preciso istante per placarla, avrebbe tanto voluto uccidere tutti quei ragazzi lì presenti, ma si trattene. L'unica cosa che gli interessava era solo riprendere la ragazza. Aveva in mente solo Yako.
«Tu credevi davvero che l'avessimo rapita? Questa è buona. Senti biondino, se l'avessimo rapita a quest'ora l'avremmo già mangiata.»
«Vorresti dirmi, che lei è venuta qui di sua spontanea volontà?»
«Precisamente, biondino.»
Neuro abbassò gli occhi, ripensando a quello che successe nell'ufficio. Ora che sia era vera fermato veramente per pensare, forse aveva fatto qualcosa che l'aveva fatta arrabbiare. Sono un idiota.
«Se proprio vuoi sapere dove sta, lascia che te lo dica... MENTRE TI FACCIO A PEZZI!» Con una velocità sovrumana il ragazzo colpì Neuro sullo stomaco con la mazza e venne scaraventato contro un edificio davanti alla fabbrica, distruggendo il muro. Il demone dopo il colpo non reagì, rimase in mezzo alle macerie. «Il mio nome è Death e per la cronaca io sono un vampiro! Qui noi tutti siamo quello che desideravamo nel profondo, essere delle creature immortali!»
Neuro alzò la testa senza nessuna espressione di dolore o goccia di sangue.
«Sappiamo benissimo che sei come noi, infatti immaginavo che con questo colpo non saresti morto.»
«Come noi? Illuso. Se è la tecnica che conosco io, non siete niente.»
«Sì, è vero. Ma ancora per poco. Lei ci ha promesso che se faremo quello che ci ordina lei ci farà diventare vampiri, licantropi, demoni… tutte le creature che vogliamo essere!»
«Un sogno irrealizzabile e innaturale. Siete solo ragazzini che seguono la moda del momento. Voi non sapete come si comportano i veri mostri, basta guardarvi: vampiri e licantropi che stanno insieme.»
«Taci! Ora lascia che ti mostri la nostra vera essenza! Vai Mirage!»
Una ragazza vestita da ghotic lolita saltò addosso al demone ringhiando e con la bocca aperta. Neuro schivò diversi colpi tranne uno. La ragazza affondò i suoi denti nel braccio del demone. A prima vista non sembrava far male, ma una fitta di dolore si fece sentire, faceva così male che fu costretto a sventolare il braccio affinché si staccasse. D'un tratto, sentì le sue forze venir meno.
«Hai visto? Siamo almeno in parte il nostro alter ego, abbiamo solo una particolarità: invece di succhiare il sangue per ora ci limitiamo a succhiare via lo shouki.»
Per quanto la cosa paresse impossibile, a Neuro era bastato solo osservare il suo braccio per classificarla veritiera: esso si era tramutato in pietra, cominciando anche a sgretolarsi. Si ricordò dell'unica volta in cui rischiò di morire, l'ultima volta che incontrò Sai. Il demone tentò di rigenerarlo invano.
«Voglio anche darti un consiglio. Anche tutti gli altri hanno il potere di assorbire la tua fonte d'energia, ti ho avvertito!»
Death, insieme ai suoi compaesani, risero a gran voce puntando il dito contro il demone.  E tu saresti un demone? Ma non farci ridere! Commenti e schiamazzi sembravano continuare all'infinito, ma bastò un colpo di pistola a fermare quelle risate nefaste.


Yako faticava a respirare, sentiva come se le stessero tirando le braccia e le gambe, anch'esse bloccate, e lentamente tentava di mettere a fuoco la vista per capire dove fosse. L'unica cosa che ricordava era il sorriso di Nara, un sorriso sinistro: Yako capì che l'aveva ingannata.
«Proprio così, sciocca umana.»
La ragazza guardò davanti a sé, una donna dai capelli corvino vestita con un tradizionale completo cinese. Ai suoi fianchi, due uomini con dei vestiti ottocenteschi
«Ma la cara Nara ha avuto un buon motivo per farlo, puoi anche credermi.»
«V-voi... chi siete?»
«Tsk, quel figlio dei Neuroni ha una bella faccia tosta! Non ha nemmeno parlato di noi al suo animaletto.»
«Be', una forma di vita come lei non è degna di conoscere il nostro mondo.»
«M-mi... sembra di sentir parlare tre Neuro...»
Uno dei due demoni maschi rise di gusto.«Però il senso dell'umorismo ce l'ha!»
Yako stava recuperando lucidità, riusciva a parlare e a vedere bene, eccetto muoversi. Notò come due radici bloccare i suoi polsi ad una parete e un'altra radice sulle gambe. Era come crocifissa. «Ma cosa sta succedendo! Perché mi avete legata!?»
«Non sei nella posizione per parlare.» la donna improvvisamente prese a diventare seria, ma soprattutto incurante della paura che sentiva l'umana, anzi, le rivoltava lo stomaco. «Nara non te lo ha detto? Be', magari dovreste fare una chiacchierata insieme.»
Lei si spostò di lato e al cospetto di Yako si presentò la giovane demone con un espressione di dispiacere e le si avvicinò. «Mi dispiace per il modo in cui ti ho portata qui, ma posso assicurarti che l'ho fatto per una giusta causa.»
Yako stette ad ascoltare, ma aveva comunque molte domande da farle. «Allora... è falso che tu fossi innamorata di Neuro. È vero che ti ha trasformato per pietà.»
«A questo posso risponderti. La sola verità è che Neuro mi ha trasformato per pietà, ma è falso che io non lo amassi.»
I tre personaggi rimasti in disparte risero alle spalle di Nara.
«Chi... sono quelli?»
«Quelli... che ti trovi davanti sono i tre grandi guardiani di Satana, sono qui per suo conto perché il portale tra la Terra e gli Inferi si è riaperto di nuovo. Quando se ne sono accorti hanno incaricato me di avvisare Neuro.»
«Il portale?»
«Quando Neuro è ritornato nel nostro mondo per chiuderlo, non ha utilizzato a pieno i suoi poteri e perciò non lo ha chiuso in modo adeguato. Ma immagino che lui non se ne fosse accorto perché non sa che i suoi potere si sono indeboliti.»
«C-cosa?»
«Il portale è aperto da un bel po', anche da quando io ero qua, ovvero quattro giorni prima del nostro incontro. Ora si sta pian piano allargando. Neuro non mi ha voluto ascoltare più volte, nonostante io ci abbia provato e se ti stai chiedendo perché non l'ho chiuso in quei quattro giorni è perché non ne sono in grado.»
«Ma allora... che bisogno c'era di legarmi così?»
«Quello stupido di un figlio dei Neuroni non ci avrebbe seguito senza qualcosa a stimolarlo.» Uno dei due generali maschi alzò il mento di Yako. «E cosa c'è di meglio di un cucciolo a lui caro?»
«La verità è che... lui dovrà venire con noi e non tornare mai più qui.» continuò Nara.
«Eh?» una fitta al cuore di Yako si fece sentire
«Ma no è solo per questo. Come ho detto in precedenza Neuro sta perdendo i suoi poteri e stando qui finirà col diventare... un involucro senza poteri.»
«Un involucro senza poteri? Intendi un... essere umano?»
«Esatto, cagnolino. Noi,e ovviamente anche Satana, stimiamo Neuro come un ottimo imperatore degli Inferi e non possiamo lasciare che lui si riduca in questo modo.»
Nara tirò fuori dalla tasca della felpa una boccetta verde contenente un liquidi viola. «Non appena avremo portato Neuro via da questo mondo ti faremo ingerire questo, così che tu possa dimenticare ogni cosa di lui.»
La fitta al petto si trasformò in un dolore lancinante, come se il cuore fosse in procinto di esplodere in quello stesso istante. Scosse la testa in senso di protesta.
«Inutile dire che non sei d'accordo, Yako-chan. Ma ormai è deciso, se non vuoi farlo per noi fallo almeno per il tuo mondo.»
Una conversazione fredda, diretta, senza il minimo tatto: proprio come un vero demone sapeva fare.
Una volta finito, i quattro demoni si diressero all'ascensore e fu in quel momento che Yako decise di controbattere. «Non potete farlo! Lui ha bisogno di questo mondo per mangiare! Trovate un altro modo per chiuderlo!»
Nara senza voltarsi, strinse i pugni, a uno dei guardiani pareva che stesse pure tremando. «Non dire scemenze... Dì la verità, Yako-chan:  Non potete portarmelo via, bastava questo.»
Chiuse le porte dell'ascensore a Yako non rimaneva altro che divincolarsi dalle radice, ma senza risultato e così le rimase solo una cosa: piangere perchè era stata una sciocca per non essersi subito scusata con lui.



_____________________________________________________________________

Spero che si capisca!! Sinceramente ho paura che io stia complicando tutto!!! D: Spero anche che non stia diventando noiosa!!! >_< 
Buona lettura!!

Glenda Si Wrasprigrel

[CAPITOLO REVISIONATO IL 05/09/2019]

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Majin Tantei Nougami Neuro / Vai alla pagina dell'autore: GlendaSinWrasprigrel