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Autore: Screec_94_    16/05/2012    8 recensioni
Quando tornò a casa dopo una monotona giornata al distretto, trovò suo marito nella seconda stanza degli ospiti. Stava fermo lì, in piedi, al centro della stanza, sembrava fissare il vuoto, ma sapeva bene che non era così...
Terza parte della serie "Passato, presente, Futuro".
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Passato, Presente, Futuro'
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Sempre e Comunque, Insieme

N.A. Salve a tutti! Eccomi qui con un'altra parte di "Passato, Presente, Futuro". Questa volta facciamo un salto in avanti, quindi siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza della macchina del tempo e di godervi il viaggio!
Ok, forse è meglio che vi lasci qui, Spinoza non mi fa bene...
Come sempre grazie mille a Vulpix
A presto, Silvia ^_^
P.S. Scusate se non ho risposto alle recensioni dell'ultima shot, sono stata troppo impegnata con la scuola, meno male che sta finendo!

Sempre e Comunque, Insieme.

Quando tornò a casa dopo una monotona giornata al distretto, trovò suo marito nella seconda stanza degli ospiti. Stava fermo lì, in piedi, al centro della stanza, sembrava fissare il vuoto, ma sapeva bene che non era così, lei stessa si era ritrovata a stare in quella stanza nella stessa posizione in cui era l’uomo in questo istante, per pensare, o almeno così si diceva, ma quando usciva da quella stanza non si sentiva più rilassata, ma solo un fallimento.

Si avvicinò a Rick, lasciando in salotto la giacca, le chiavi di casa e la borsa. Quando fu abbastanza vicina posò una mano sulla sua spalla, distogliendolo dai suoi pensieri. I loro occhi si incontrarono e in quelle profonde pozze azzurre scorse tristezza e malinconia e non potè fare a meno di sentirsi in colpa per il tormento che lui provava. Spostando lo sguardo da quegli occhi amati, lo rivolse alle pareti vuote, a quella stanza vuota, che avevano cercato di riempire da quando Martha si era definitivamente trasferita meno di due anni prima.

Lo scrittore uscì dalla stanza, da un po’ aveva perso il suo tipico umorismo e ottimismo.

-Dovremmo risistemare la stanza, potrebbe essere utile se Laine e Jenny vogliono rimanere a dormire dopo una delle vostre serate- disse lui, senza guardarla negli occhi, con un tono serio.

-No Rick, non è quello il motivo per cui stiamo tenendo quella stanza vuota!-

-Se continuiamo ad aspettare che venga utilizzate per quello per cui l’abbiamo progettata, la userà prima Alexis!- disse con una rabbia innaturale, di cui si stupì lui stesso.Crack, fu quello il rumore che gli sembrò di sentire, il suono di qualcosa che si spezza, poi notò lo sguardo negli occhi della moglie e le lacrime che iniziavano a formarvisi.

-Kate, scusa, non intendevo...- disse dispiaciuto, ma venne interrotto dalla donna.

-Non è vero Rick, intendevi dire quello che hai detto. Secondo te questa situazione non prova anche me? Sai quanto adoro stare sul campo, investigare, interrogare i sospetti, eppure ho fatto quello stupido esame per passare di grado! L’ho fatto per noi, per avere orari più stabili, per non rischiare la vita ogni giorno sul campo, per essere meno stressata! Sai quanto desidero avere un figlio! Credi che non mi faccia male non riuscire a rimanere incinta? Tu hai una figlia stupenda, ciò significa che probabilmente è colpa mia se non riusciamo ad avere un figlio, sai come mi sento sapendo che è colpa mia se non abbiamo ciò che vogliamo così tanto? Mi sento uno schifo! E tu, in questo momento, non sei d’aiuto!- gli urlò contro.

Alcune lacrime di rabbia e frustrazione le rigavano il viso e Rick, dopo essersi avvicinato, l’abbracciò, stringendola forte a sé. Lei ricambiò il suo abbraccio e poggiò la testa sulla sua spalla, ascoltando ciò che lui le sussurrava all’orecchio.

-Scusami Kate, sono stato un idiota, non ho pensato prima di parlare- le asciugò le lacrime che le rigavano il viso, ma che continuavano a scendere imperterrite -so che hai fatto tutto questo per noi e non credere che ti incolpi di niente, è stata solo una brutta giornata, ma non avevo il diritto di prendermela con te...-

-Non sei l’unico ad aver avuto una brutta giornata, Rick, o un brutto periodo in generale, hai ragione, non dovevi dire quello che hai detto, ma sai cosa? Non ne voglio parlare. Avevo solo voglia di trascorrere una bella serata con mio marito, di certo non mi aspettavo tutto questo, quindi facciamo finta che niente di tutto questo sia accaduto.-

-Va bene, solo per questa volta, ma ricordati che ci siamo fatti una promessa, qualunque cosa accada, l’affronteremo insieme, always -.

   
 
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