- Oh mio Dio! Ma è… ORRIBILE! – urlai prima di vomitare
dietro un piccolo cespuglio di erbacce lì vicino.
Lo spettacolo a cui stavo assistendo era degno di un buon film dell’orrore:
Davanti a noi, legata ad un albero grazie ad un gancio
conficcato nel cranio, penzolava una testa dall’espressione alquanto
terrificante;
Aveva una smorfia di atroce dolore dipinta sul volto, e due
grandi occhi verdi spalancati dal terrore; cose che avrebbero fatto accapponare
la pelle persino a Duncan.
Il sangue colava da quella testa interrottamente, dipingendo
di rosso le more del cespuglio sottostante.
Dopo aver fermato l’ondata di vomito, mi girai verso Dawn:
era completamente sconvolta da quella visione, e lo si
poteva notare dagli occhi sgranati, e dai suoi tentativi di fermare i frequenti
conati di vomito che la percuotevano.
Mi sedetti su un tronco d’albero, cercando di calmarmi, ma
qualcosa mi provocò un taglio alla mano: era un dente di squalo insanguinato.
Ma non un dente qualsiasi.
Era quello portafortuna di Scott!!!
Allora…
Era lui l’assassino!
Cominciai a pensare a quell’ipotesi:
Scott era senz’altro l’unico ex-concorrente a possedere un
oggetto simile, ed era anche quello che poteva risentire più odio nei confronti
di Chris, dato che era stato proprio lui a lanciarlo dalla catapulta con lo
squalo mutante Zanna, riducendolo ad una prigionia nel robot.
Presi lo strano oggetto e cominciai ad osservarlo bene.
Qualcosa, però, interruppe i miei pensieri:
- No! Non può essere
vero, non… LUI! – Dawn stava guardando il dente sconvolta, ricominciando a piangere.
- Dawn devi essere forte! Sono sicura che Scott non centra
niente con questa storia, coraggio! – Le dissi cercando di calmarla, ma ero
certa del contrario.
Presi Dawn per mano e, insieme, andammo in direzione della
mensa dove, in quel momento, Chef stava servendo la colazione.
Arrivata a destinazione, attirai l’attenzione di tutti: ero
sicura di essere arrivata alla conclusione di quel caso.
- Ho un annuncio da fare: Stamattina il Mostro ha colpito
ancora, io e Dawn abbiamo trovato la testa della sua ultima vittima nel bosco.
– A quella affermazione, seguirono una serie di mormorii e l’immancabile
svenimento di DJ.
- Se questo vi ha sconvolto, non avete ancora sentito
niente: l’assassino è proprio uno di noi. –
Altri bisbigli ed occhiatacce tra i presenti.
Mi avvicinai al tavolo dei ragazzi e, con un abile movimento
di polso, lanciai il dente di squalo insanguinato nella ciotola di cereali del
suo proprietario: Scott.
Gli occhi di tutti, in un nanosecondo, cominciarono a
fissare il rosso.
- Ammettilo Scott! Sei tu l’assassino! –
- COSA?... IO NON… DAWN, DIGLIELO CHE NON SONO IO! – Riuscì
a dire la Iena, guardando speranzoso Raggio di luna, che cominciò a piangere ancora più forte.
- Dì la verità Scott, sei stato tu ad uccidere Bob, Emmy e
l’uomo nel bosco, non è vero? –
Dissi, cercando di farlo confessare ma senza successo.
- SEI SICURA DI NON ESSERTI FUMATA NIENTE, DI RECENTE?
QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE:
NON-SONO-IO-L’ASSASSINO!!! –
Continuammo per molto tempo così: urlandoci contro, senza il
minimo cedimento da parte di entrambi, finché…
- SMETTETELA!!! – Questa volta, era stata Dawn ad urlare.
Sia io che Scott ubbidimmo a Raggio di luna, sorpresi dal
suo strano comportamento.
La bionda si avvicinò al ragazzo, poggiò la piccola mano
sulla sua spalla, chiuse gli occhi e assunse un aria concentrata.
Dopo due minuti di silenzio, Dawn riaprì gli occhi, si
voltò verso di me con un grande sorriso che stonava con i suoi occhi rossi per
il pianto:
- Olga, Scott non è l’assassino. Fidati, lo leggo dalla sua aura e
loro non mentono mai. – Disse prima di stringere il ragazzo in un dolce
abbraccio.
Scott rimase sorpreso da quella piccola dimostrazione d'affetto, ma poi ricambiò con piacere.
Quella vista mi intenerì moltissimo, ma solo per qualche
istante.
Cominciai a pensare:
Se non era Scott, allora chi poteva essere il colpevole?
Mi sedetti su una sedia lì vicino, appoggiando la testa tra le
mani, facendo sì che i miei lunghi, ricci capelli castani nascondessero il mio
volto.
Ero ritornata al punto di partenza:
L’unica cosa che avevo a mia disposizione per la risoluzione
di quel caso, erano le impronte fantasma di sangue e il diario di Emmy che,
ovviamente, non mi portavano da nessuna parte e questo mi rendeva frustrata e
furiosa allo stesso tempo.
Quella mattina, ero talmente assorta nei miei pensieri che
non toccai cibo, mi limitai a giocarci pigramente con la forchetta, prima di
ritornarmene alla roulotte sconsolata.
Quando aprì la porta, lanciai un urlo raccapricciante.
Avevo davanti a me, forse, la cosa più spaventosa e orribile
che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Angolo dell'autrice:
Ehilà, eccomi di nuovo con un capitolo corto e pieno di suspense:
mi piace tenere i miei lettori sulle spine xD (TUTTI: a noi no! u.u)
Se vi è piaciuto o meno questo capitolo 7:
RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!!! xD
Non perdetevi il prossimo, mi raccomando C=
Un bacione ^^
Ogghylapazza97